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  Perché un sacerdote ha votato per l'annessione della Crimea alla Federazione Russa?

da Pravoslavnyj Vsgljad e Blagodatnyj Ogon'

3 aprile 2004

Dalla Crimea, l'inviata speciale del portale "Pravoslavnyj Vsgljad" ("sguardo ortodosso") Elena Tjulkina intervista il sacerdote Dimitrij Shishkin

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Il noto scrittore ortodosso padre Dimitrij Shishkin vive a Simferopol, è un sacerdote della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca, e rettore della chiesa della Santa Vergine nel villaggio del quartiere postale del distretto di Bakhchisaray. Il giorno del referendum, come molti dei suoi connazionali in Crimea, è andato al seggio elettorale e ha fatto la sua scelta. Abbiamo parlato con padre Dimitrij su ciò che ha votato, sul perché ha fatto proprio questa scelta, sul futuro della Crimea, sull'Ucraina e sulla Russia e sul significato degli eventi.

Padre Dimitrij, per cosa ha votato al referendum del 16 marzo?

Per il ritorno a casa in Russia, non ci potevano essere altre varianti. Mi sono sempre sentito russo, sono nato e cresciuto in Crimea, la mia famiglia ha vissuto qui per oltre cento anni e non ho mai avuto dubbi sul mondo a cui appartengo. Gli ultimi venti anni il problema mi ha creato questa preoccupazione: quando Crimea è divenuta parte dell'Ucraina, mi sono rassegnato a questo fatto, da cittadino rispettoso della legge. Ho avuto un passaporto ucraino, e ufficialmente sono stato un cittadino di questo Stato, ma "nello spirito" ho sempre considerato di vivere in Russia, e la mia Russia – è la Crimea. Nel referendum, non ho fatto altro che delineare il mio atteggiamento e comprensione, e penso che la maggior parte della gente in Crimea abbia lo stesso modo di sentire e capire...

Che cosa ha causato il referendum, a suo parere?

L'indipendenza (maidan) e la follia che questa ha generato, l'imposizione di stereotipi, "valori" che sono semplicemente inaccettabili in Crimea o nel sud-est. Penso che l'Ucraina si sarebbe potuta mantenere con una politica nazionale competente, se fin dall'inizio fosse stata data al sud-est la possibilità di vivere in stretta cooperazione con la Russia, e all'Ucraina centrale e occidentale una maggiore opportunità per la cooperazione con l'UE. Tutto questo potrebbe essere implementato all'interno di un singolo stato, ma i problemi sono iniziati quando hanno cominciato a imporre gli standard delle regioni occidentali sulla parte orientale e meridionale. Guardando indietro, l'Ucraina era originariamente divisa in tre parti: la Galizia a ovest, la Piccola Russia (Malorossija) al centro e la Nuova Russia (Novorossija) a sud-est. Ognuna di queste parti è caratterizzata da una propria identità, ma le autorità non hanno voluto prenderle in considerazione per tutti i loro 23 anni di governo. Quella della Piccola Russia è in realtà la vera mentalità ucraina, la cui identità si riflette nei migliori esempi letterari. La Nuova Russia è un'acquisizione russa ai tempi di Caterina e in quelli successivi, e là vive una popolazione prevalentemente di lingua russa. La Galizia, in un certo senso, è un avamposto di combattimento mondo occidentale con l'Ortodossia, con la cultura russa. Ora è il nervo infiammato dell'Ucraina, in cui si coltiva consapevolmente e dolorosamente un intenso orgoglio nazionale. Ma è sempre stata una regione molto instabile e in tempi diversi sono prevalsi umori diversi.

La maggior parte della popolazione dell'Ucraina è gente abbastanza adeguata che ama il proprio paese e la propria lingua, ma non ha questo odio folle per i russi. Inoltre, comunico con persone provenienti dall'Ucraina occidentale, e mi viene detto che neppure lì tutti condividono le idee di Bandera. Al potere a Kiev è giunta l'opposizione filo-occidentale, rappresentata principalmente dal partito "Patria" (Bat'kivshchina). Su questo partito, in generale, ha scommesso l'Occidente, perché ha sposato un nazionalismo ucraino relativamente moderato, ma allo stesso tempo abbastanza russofobo – questo è ciò che ha soddisfatto l'Occidente in termini di contenimento della Russia. Lo scopo di questo gruppo è la piena integrazione dell'Ucraina nel modello d'esistenza occidentale. Ma il problema principale in Ucraina ora è il fatto che i nazionalisti di estrema destra hanno organizzato un colpo di stato e hanno portato alla attuale leadership autorità che si sono fissate altri compiti. Il loro obiettivo è di costruire uno stato unitario con una rigida ideologia neo-nazista, banderista, indipendente al massimo da chicchessia, e senza alcun "valore europeo", di cui non hanno bisogno. Questo gruppo è relativamente piccolo ma aggressivo, pronto ad affrontare la morte e l'omicidio ed è determinato a imporre il proprio punto di vista alla maggioranza. Allo stesso tempo vi è il sud-est, con il suo senso del mondo speciale, originale, il suo desiderio di relazioni di buon vicinato con la Russia, e che non intende abbandonare la sua posizione.

Le leggi che sono ora prese dalla Verkhovna Rada, sono in gran parte il risultato dell'influenza dei radicali di destra – leggi nazionalistiche, che né l'est né il sud-est accetterebbero mai. Il guaio di queste autorità, che non si possono neppure definire autorità, è che non è pronta ad ascoltare il parere di una parte significativa di cittadini ucraini che non vuole né contratti capestro con le strutture europee, né una dittatura nazionalista fascista.

L'attuale governo non è disposto né in grado di negoziare con la propria gente, se l'opinione di questa gente differisce dallo standard di Maidan. E questo è un altro grosso problema, perché se gli attuali usurpatori avessero avuto un po' di saggezza, avrebbero potuto mantenere l'integrità del paese. Ma il desiderio di imporre a tutto il popolo dell'Ucraina lo "standard galiziano " ha portato alla scissione finale. Quindi la colpa di quanto è successo oggi non è solo del governo precedente, impantanato nella corruzione, ma anche di quello temporaneo attuale, nazionalista e filo-occidentale, ossessionato da idee russofobe e non in grado di unire il paese.

L'Ucraina è un bellissimo paese in cui vive una maggioranza di gente buona e pacifica, ma ora hanno preso il potere nelle loro mani persone totalmente folli, ossessionate da alcune idee malate e impraticabili. I nuovi governanti della parte orientale richiedono un rigoroso rispetto delle leggi palesemente calpestate di fronte al mondo intero. Chi li ascolterà? La gente che disprezza la legge non ha alcun diritto morale di chiedere l'adempimento della legge agli altri. Con le loro azioni hanno aperto un vaso di Pandora, che ormai non sarà facile chiudere. Questo è possibile solo con il ritorno alla vita legale del paese, in campo legale. Ma quando c'è un rovesciamento armato del governo, cominciano ad agire altre leggi animali di sopravvivenza, dove vince il più forte. Si crea una situazione in cui tutti lottano contro tutti, ognuno difendendo la sua innocenza, e imporre alcune regole generali è difficile. Dobbiamo pregare che tutto finisca in pace. E anche se in realtà agli occhi del mondo non sembra succedere – hanno ucciso persone a Kiev e Kharkov e Donetsk... ma almeno lì è necessario fermarsi. E questa follia anarchica e impostura non può durare a lungo, è ovvio.

Cosa succederà dopo? L'Ucraina cesserà di esistere, o manterrà ancora la sua integrità, ma senza la Crimea?

In primo luogo, queste valutazioni dovrebbero essere fatte con cautela, perché l'uomo propone e Dio dispone. La Crimea è tornata alla Russia, questo è un fatto. Ma l'Ucraina... Siamo tutti persone di fede e preghiamo e chiediamo a Dio di aiutare questo paese a ritornare ai fondamenti spirituali, morali su cui si regge, su cui ha costruito la propria vita per un millennio – la fede ortodossa, la tradizione ortodossa, cultura ortodossa. Questo è ciò per cui noi preghiamo. L'Ucraina come stato può mantenersi, ma dovrebbe avvenire un cambiamento molto profondo. Credo che la gente di Ucraina, Bielorussia e Russia vivrà insieme in armonia. Quello che sta accadendo ora, se si può dire così, è un capogiro, un'ossessione. E noi crediamo che non durerà a lungo. Sa, come si dice nella preghiera: "Come svanisce il fumo, così svaniscano". Questo è il modo in cui avverrà. Quando? Presto, vorremmo credere. Sono profondamente convinto che, alla fine, prevalere in Ucraina quel mondo per il quale pregano davanti al trono di Dio i venerabili padri delle Grotte di Kiev, non l'ordine che sognano i seguaci di Stepan Bandera o gli agenti dell'influenza occidentale.

Come vede il futuro della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca?

Tutte le passioni si spengono, e come esiste la Chiesa ortodossa russa in Russia, Ucraina e Bielorussia, così continuerà ad esistere. In questo io non ho un istante di dubbio.

Il segretario-stampa della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca, l'arciprete Georgij Kovalenko, circa un mese fa ha comunicato che tra gli attivisti di Maidan ci sono ortodossi, parrocchiani della Kievo-Pecherskaja Lavra, tra cui Poroshenko e Klichko e anche attivisti del "settore di destra". Gli ortodossi possono partecipare a Euromaidan e a movimenti simili?

È necessario capire una cosa semplice: da Maidan sono uscite persone molto diverse, molte delle quali erano solo stanche del governo di una "famiglia" e volevano un cambiamento. Ma questo impulso usato ben organizzato e le forze filo-occidentali che lo hanno finanziato avevano un chiaro obiettivo geopolitico: l'indebolimento e, idealmente, il crollo del grande "impero" russo. Se stiamo parlando di persone che si sono accostate con un sincero desiderio di cambiare vita nel paese, è possibile che alcuni di loro siano ortodossi, e che abbiano legittimamente espresso le loro opinioni. Ma se stiamo parlando di radicali che hanno ucciso persone, è un altro discorso. Cominciamo con il fatto che la maggior parte dei radicali sono uniati, e già questo significa che non sono ortodossi. Per quanto riguarda Klichko, Poroshenko e altre personalità, non voglio discutere di loro, non conosco queste persone, e non sta a me giudicarle. Se padre Georgij Kovalenko sostiene che sono ortodossi, si assume la responsabilità per le sue parole, vuol dire che lui li conosce. Ma gli ortodossi, credo, dovrebbero essere guidati nel loro comportamento in particolare dalla legge di Dio, e ogni odio, inimicizia, incitamento alla violenza e rovesciamento di un governo legittimo – tutto questo è ovviamente incompatibile con i valori cristiani.

Alla vigilia del referendum si sono tenute a Mosca numerose manifestazioni contro la guerra, dove si lanciavano slogan che la Russia è un occupante, la Russia e un aggressore, ma abbiamo parlato con i residenti della Crimea, e si è rivelato tutto il contrario. Padre Dimitri, perché tali slogan, e che cosa sta realmente accadendo qui?

Ciò che è successo in Crimea per noi è una gioia indicibile e, se non fosse per la Russia, l'Ucraina probabilmente avrebbe già scatenato un enorme conflitto. In questa situazione, la Russia ha effettivamente fatto da pacificatore. Ora, molti si chiamano pacificatori, ma sono per lo più lupi travestiti da pecore. E conosciamo i frutti di tali attività: caos, sangue, sofferenza, distruzione, povertà e sofferenza di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. In Crimea, abbiamo visto un esempio reale di pacificazione forse per la prima volta da decenni. La Russia ha dato alla Crimea la possibilità di fare la propria scelta deliberatamente e con calma. Così ci sembrano strane le grida di qualsiasi aggressione militare. La Russia ha mostrato un esempio di una soluzione pacifica a una situazione difficile ed è un esempio di ciò che deve fare un cristiano. Questo è un buon inizio per l'Ucraina futura. Non nel senso che l'Ucraina ha bisogno di inviare truppe, ma che è necessario fornire un'opportunità perche il popolo ucraino nella sua interezza decida come vivere in futuro. In Crimea è arrivato il momento della scelta – o si lasciava che il governo di Kiev spazzasse completamente via i resti di autonomia e stabilisse le proprie regole, o la Crimea ce la faceva a difendersi, in modo forse relativo, ma indipendente. Da Kiev è stato inviato in Crimea un distaccamento "Alfa" per disarmare la "Berkut", è venuto anche il neo-nominato Ministro degli Affari Interni Avakov, con la proposta di "resa" delle autorità della Crimea. E come si sarebbe potuto reagire? Prima si sono sollevati i tatari, ma non tutti, e hanno organizzato majlis a sostegno delle autorità di Kiev. I russi si sono sollevati a sostegno del Consiglio Supremo, che inizialmente voleva solo difendere l'autonomia della Crimea come parte dell'Ucraina. Ci sono stati scontri e morti. Ma dopo che, il 27 febbraio, tutti gli obiettivi strategici a Simferopoli sono stati occupati da personale militare, nessuno è più stato ucciso. Se non fosse andato così, allora forse l'Ucraina avrebbe agito in maniera incontrollata. Con la scusa delle forze militari e di difesa locali, quando tutto era tranquillo in Crimea il Consiglio supremo di Kiev ha deciso di licenziare il governo, che era stato istituito dai pro-kievani, ha nominato un nuovo primo ministro, ha organizzato un nuovo Consiglio dei ministri, ha cominciato a stabilire una vita tranquilla, e solo in seguito, in risposta all'estrema aggressività di Kiev, le autorità della Crimea ha preso la decisione di entrare in Russia. La questione è stata  demandata a un referendum popolare. A Kiev, ora non hanno persone che sanno come negoziare, non hanno politici, ma politicastri, quindi la situazione non è stabile. In cosa i politicastri sono diversi dai politici? I politicastri pensano alle prossime elezioni, e i politici alle generazioni future. Ora adesso in Ucraina non sono visibili capi responsabili. Forse appariranno in un prossimo futuro, e poi qualcosa cambierà per il meglio, ma fino ad allora il caos non farà che aumentare. Per quanto riguarda la "quinta colonna " in Russia, sono coloro che sono disposti a fraternizzare con i fascisti, solo per minare l'autorità legittima... sa, non voglio proprio parlare di queste persone. Essi sono stati, sono e saranno sempre, traditori, non importa quanto grandi parole sulla libertà e la democrazia, che non comprendono. La loro idea non è la creazione, ma la distruzione. Capiscono che senza una forte leadership questo paese cadrà semplicemente a pezzi. E questo è esattamente ciò che vogliono e ciò che li unisce con i nazionalisti ucraini e gli altri nemici della Russia. Vedere e sentire tutto questo è amaro e fa male.

Come hanno reagito i vostri parrocchiani alla riunificazione della Crimea con la Russia?

Correttamente. Per inciso, ho una parrocchiana che sostiene il Maidan, ha espresso il proprio parere, nessuno ha litigato con lei, si confessa e si comunica, e non è diventata una reietta da noi. La maggior parte della gente è stanca di stagnazione, vogliono una vita tranquilla, buona e normale. L'Ucraina per 23 anni non ha dato questa opportunità, per tutto il tempo c'è stata confusione, in Crimea è stato distrutto tutto ciò che si poteva distruggere. La gente è contenta che, probabilmente, avrà l'opportunità di un nuova vita stabile e di sviluppo. Ma la cosa più importante non è in quei cambiamenti esterni che si verificheranno nel prossimo futuro, è nel fatto che abbiamo avuto l'opportunità di costruire una vita insieme con la Russia, lo dico ai miei parrocchiani e la maggior parte di loro è d'accordo con me. Una nuova vita non si può costruire da sola, ciascuno al suo posto dovrebbe fare uno sforzo per vivere una vita cristiana. Per la Russia, questo è fondamentale: rilanciare il bene, la vita divina, e questo è il meglio che la Russia può dare al mondo. Se non altro, questa è la nostra missione principale: manifestare un esempio della rinascita della vita cristiana, di quella bellezza che salva il mondo, di cui ha parlato Dostoevskij.

Pensa che gli eventi in Ucraina abbiano una radice spirituale?

Ci sono molte ragioni, ma una delle più importanti, ovviamente, è la guerra contro la Chiesa ortodossa, e non solo sul territorio dell'Ucraina. Questa guerra è ora in corso in tutto il mondo: in Nord Africa, in Medio Oriente... Tutti la vediamo. Questa è una guerra spirituale, ma l'arma principale in questa battaglia da parte nostra è il compimento dei comandamenti di Cristo, la vita cristiana; tutto il resto è superficiale. E se vogliamo uscire vittoriosi da questa guerra dobbiamo essere cristiani e tornare alla vita cristiana ortodossa. E il fatto che la battaglia della nuova "rivoluzione" ucraina sia diretta anche contro la Chiesa ortodossa, lo possiamo capire, cercando di vedere chi stava sul palco del Maidan – scismatici, protestanti, settari, uniati, con il sostegno attivo e l'assistenza tra gli altri dei combattenti del "settore destro".

Perché il Signore ha permesso al popolo ucraino di sopravvivere?

L'Ucraina degli ultimi 20 anni è stata un progetto nazionalista basato sull'orgoglio, sul tentativo ostinato con ogni mezzo di dimostrare alla Russia la propria esclusività, "indipendenza", e l'odio della Russia. Ma sappiamo che chi si esalta sarà umiliato. Hanno cercato di spingere questo progetto per tutti i 23 anni, ma fin dall'inizio era destinato a fallire. Sono convinto che la ragione spirituale sia questa. E quando sentiamo nelle scuole ucraine bambini che urlano all'unisono: "chi non salta, moscovita è", o "i moskali alla ghigliottina", capiamo che è il risultato di una coerente politica anti-russa. Ma le idee di odio e di inimicizia non possono costruire nulla di veramente buono e originale. E c'è un altro "progetto", che Dio ha pensato per la nostra patria comune e non comporta alcuna umiliazione nazionale. C'è una certa Divina Provvidenza del mondo slavo e questo tipo di Provvidenza è espresso nelle semplici parole "Santa Rus' ". Bielorussia, Russia e Ucraina sono un  mondo unito agli occhi di Dio e chiunque tenti di opporre l'Ucraina alla Russia sarà svergognato. L'Ucraina può sviluppare la propria cultura, la propria lingua, nelle migliori tradizioni, essa può e deve ancora fiorire, ma sono convinto che questo è possibile solo in un buon accordo con la Russia. E sono sicuro che sarà così...

Ciò che è successo in Crimea è la realizzazione del piano di Dio per la nostra nazione?

Tutto ciò che è accaduto e sta accadendo ora in Crimea, è stato pagato con un alto prezzo di sangue russo. Russo non in senso etnico, ma nel significato multinazionale, di un popolo unito nelle sue aspirazioni e speranze. Generalmente il mondo russo è un fenomeno particolare, e il fatto che il nostro scrittore "più russo", Aleksandr Pushkin, fosse quasi per un terzo etiope, è molto caratteristico. Il fondamento di questo mondo è l'Ortodossia, ma anche persone appartenenti ad altre religioni hanno partecipato alla costruzione di questa vita. L'esempio più chiaro è Isaac Levitan, chi non conosce la sua impressionante opera "nel riposo eterno"? Ma Levitan era un ebreo e non era nemmeno battezzato. Come cristiano, rabbrividisco, ma sono anche stupito di come questo uomo fosse in grado di penetrare così profondamente nella bellezza, non solo della natura russa, ma anche dell'anima russa. Questo può essere spiegato solo con la provvidenza speciale di Dio, che non può essere pienamente compresa dalla mente umana. La Crimea è sempre stata parte del mondo russo, e per un certo tempo ne è stata tagliata fuori per una decisione politica, ma ora non più. La Crimea è tornata a casa e questa è la nostra più grande gioia. Quelle persone che ne hanno paura e non vogliono la rinascita della Russia, tremano. Ma avere paura della Russia è stupido.

Pensa che siamo alla vigilia della rinascita della Russia?

Questa è già iniziata. Dopo tutto, qual è il significato storico di questo momento? Questa non è semplicemente la connessione di una parte geografica alla Russia. Il significato spirituale di questo evento sta nel fatto che rinasce la vita spirituale del popolo. Per Dio un giorno è come mille anni e la data di un evento è irrilevante, questa rinascita è maturata molto lentamente, molto difficilmente, implicitamente presente qui e in Russia, attraverso i mali degli anni '90, ma siamo in grado di vedere che è stato creato uno stato, una sovranità nel miglior senso della parola. È una grande potenza nel senso più alto – è il culto di Dio, l'espressione del dominio della volontà di Dio. E comincia a recuperare gradualmente le forze. La Russia ha iniziato a tornare nei suoi confini, è una cosa naturale e inarrestabile. Molte persone in Occidente lo capiscono e lo trattano con rispetto. È particolarmente triste vedere che alcuni dei nostri concittadini non lo capiscono, e dicono che la Russia dovrebbe essere diversa. Non si rendono conto che la Russia non sarà mai altro – o avrà sovranità, grandezza e potere, o non le avrà del tutto, così ha concepito il Signore, è solo necessario capirlo e accettarlo. Non c'è niente di sbagliato in questo e non è una minaccia per nessuno.

Se si scopre che siamo soli contro il mondo intero, dobbiamo resistere?

E come ha resistito il Signore? Quando la gente parla di democrazia e governo della maggioranza, ricordiamoci chi ha gridato: "Crocifiggilo!". La maggioranza. Ma Cristo era Cristo. Non dobbiamo aver paura di questo. Non dobbiamo aver paura di opporci al mondo con la bontà, la verità, la purezza e la santità. Questo è il nostro cammino, su di esso dobbiamo costruire la nostra vita, su di esso dobbiamo crescere e svilupparci. Penso che porterà a tutto il mondo solo il bene.

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