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  Ultima chance per Rue Daru

Dal blog del sito Orthodox England, 6 novembre 2013

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Il candidato arcivescovo della giurisdizione di Rue Daru a Parigi (attualmente sotto Costantinopoli, ma con quello che era un patrimonio ortodosso russo) è stato finalmente eletto il 1 novembre con oltre due terzi dei voti. È l'archimandrita Job (Getcha), un intellettuale franco-canadese di 39 anni di origine ucraina, con legami con la Chiesa Ortodossa Ucraina canonica, parte della confederazione della Chiesa Ortodossa Russa. Gli altri candidati erano un convertito francese proveniente dal monachesimo cistercense, un greco virtualmente sconosciuto e un ancor più sconosciuto russo.

In padre Job, il settimo ierarca di Rue Daru, il nuovo mondo ha rimpiazzato il vecchio mondo. Questo è l'opposto della storia recente, quando il vecchio mondo della giurisdizione di Parigi aveva colonizzato l'ex Metropolia nel nuovo mondo in Nord America e ha creato lì la cosiddetta OCA ('Chiesa Ortodossa in America'). Si tratta di un piccolo gruppo di origine russa e uniata che ha membri sinceri e pii, ma che non è riconosciuto come canonico dalla maggior parte delle Chiese ortodosse locali. Purtroppo ha anche lasciato una scia di scandali – con grande dolore di quei membri sinceri e pii molto maltrattati. Dopo decenni di ideologia anti-monastica, Rue Daru aveva semplicemente finito i candidati alla carica di vescovo. I suoi ultimi quattro vescovi comprendono due convertiti dal cattolicesimo, che hanno cercato di essere ortodossi ma non ci sono mai veramente riusciti, e due sacerdoti vedovi. Ora, in padre Job c'è una chance.

Fin da quando Rue Daru è entrata in scisma da entrambe le parti della Chiesa russa negli anni '20, è sempre stato un piccolo gruppo con centro a Parigi, gestito da laici, di solito massoni. Negli anni '80, abbiamo scoperto con nostro shock che sette dei dodici laici che componevano il Consiglio arcidiocesano erano massoni. Questo non era per sentito dire, ma era apertamente proclamato, con tanto di strette di mano massoniche in chiesa. Molti dei loro nonni erano stati massoni a San Pietroburgo, quindi stavano semplicemente seguendo la tradizione di famiglia. In quel momento due delle chiese nell'area di Parigi erano utilizzate per iniziazioni massoniche. Ancora una volta, questo non era un segreto o una teoria della cospirazione, ma una cosa ben nota. L'apertura è sempre stata una virtù russo-parigina.

Sappiamo che padre Job avrà bisogno di un carattere forte per resistere a questa influenza. Sappiamo anche che egli affronta problemi immensi. Anche se sulla carta Rue Daru vanta circa 100 parrocchie, circa tre quarti di queste sono comunità forti di meno di trenta frequentatori, e molte di queste di meno di dieci. La maggior parte di loro usa locali "temporanei" non di proprietà e la maggior parte del clero non è addestrata e dipende da posti di lavoro a tempo pieno o da pensioni per vivere. Probabilmente, oggi, Rue Daru ha meno di 10.000 membri, tutto considerato.

Inoltre, molti dei giovani parrocchiani sono appena arrivati dalla Russia, dall'Ucraina e dalla Moldova e non hanno alcuna lealtà verso l'ideologia russofoba di Rue Daru, incredibilmente vecchio stile, e fortemente politicizzata. Se solo la Chiesa ortodossa russa – sia quella con sede a Mosca sia quella con sede a New York – potesse organizzare e finanziare l'istituzione di chiese appropriate con un clero addestrato, questa gente si allontanerebbe all'istante da Rue Daru. La maggior parte delle forze laiche vitali e giovanili in Rue Daru oggi vuole vivere secondo la Tradizione della Chiesa ortodossa russa, e non di una semi-ortodossia.

Anche la situazione finanziaria è disastrosa. L'Istituto Teologico San Sergio è ancora una volta sull'orlo della bancarotta, incapace di pagare il suo personale docente e non c'è più il grande gettito passato della chiesa di san Nicola a Nizza, che è tornata al suo legittimo proprietario, la Chiesa ortodossa russa. Anche la maggioranza dei membri della chiesa a Biarritz, anch'essa costruita da ortodossi russi, vorrebbe ritornare alla Chiesa ortodossa russa. La stessa cattedrale in Rue Daru, ancora una volta costruita dalla Chiesa ortodossa russa, appartiene alla città di Parigi. Altrimenti anch'essa sarebbe probabilmente ritornata. Per quanto riguarda i figli della generazione attuale al potere a Rue Daru, due sono diventati sacerdoti nella Chiesa ortodossa russa. La marea della storia è chiara. Non si può continuare a vivere nel passato della guerra fredda, un giorno si dovrà affrontare la realtà.

L'altro problema ancora più grande di fronte al nuovo arcivescovo è la divisione tra i membri dell'Arcidiocesi. I più anziani parigini, cresciuti per lo più negli anni '50 e '60, con la loro 'fraterna' ideologia massonica, vogliono rimanere con il Patriarcato di Costantinopoli, dove sono liberi di 'innovare', cioè di 'neo-calendarizzare', uniatizzare, occidentalizzare e secolarizzare la loro eredità ortodossa, come hanno fatto i loro idoli in Nord America e in Finlandia. Come mi ha detto uno dei loro sacerdoti in Inghilterra (che, come molti di loro, fino a poco tempo fa era vicario anglicano): 'Siamo contenti di non avere alcun vescovo; questo significa che possiamo fare tutto ciò che ci piace'.

'Tutto ciò che ci piace' varia da pratiche di tipo 'carismatico' (come nominare a voce alta i nomi per la preghiera durante la Liturgia ), Proscomidie rinnovazioniste al centro della chiesa, donne che servono all'altare, ovviamente, a capo scoperto e indossando pantaloni, intercomunione, comunione obbligatoria a ogni liturgia per tutti, niente digiuno, niente confessione in assoluto, ordinazione di divorziati risposati, perdita della tradizione liturgica, ecc). Tutto questo non è inventato, qui in Inghilterra vediamo praticamente ogni domenica profughi scandalizzati da tali "chiese" moderniste.

Sono ormai passati dieci anni da quando il Patriarca Alessio II della Chiesa Ortodossa Russa ha finalmente proposto la creazione di una Metropolia ortodossa russa dell'Europa occidentale, nella quale le parti ortodosse fedeli di Rue Daru potrebbero svolgere un ruolo importante. Tale Metropolia sarebbe il fondamento di una futura Chiesa ortodossa dell'Europa occidentale, ed è stata proposta per la prima volta almeno negli anni '80. Dopo la tragica morte dell'arcivescovo Sergio di Rue Daru nel 2003, questa speranza si è vanificata. Nel frattempo la Chiesa ortodossa russa ha aperto un seminario a Parigi e ci sono piani – molto in ritardo, dopo che uno strano progetto secolare è stato fortunatamente respinto – per costruire una cattedrale ortodossa russa nel centro spirituale di questo futuro centro della Metropolia dell'Europa occidentale.

Padre Job ha avuto la sua piena tonsura monastica al monastero athonita di padre Placide Deseille in Francia nel 1998. Padre Placide, un noto esperto di patristica e autentico monaco, è ben noto per il suo desiderio di vedere la giurisdizione di Rue Daru ritornare alla sua Chiesa madre russa, come desiderava anche il patriarca Dimitrios di Costantinopoli. Padre Job ha abilità diplomatiche, che sono state gravemente carenti a Rue Daru negli ultimi anni. Ha la volontà e la forza di carattere per guidare il suo gregge diviso nel ritorno alla canonicità? Oppure prenderà le parti di ecumenisti e modernisti dissidenti e persino di rinnegati che desiderano rimanere al di fuori della Chiesa russa? Non lo sappiamo. Ma sospettiamo che questo inviato da Dio dal Canada franco-ucraino sia davvero l'ultima occasione per Rue Daru, e che padre Job avrà bisogno di tutte le nostre preghiere. Che Dio lo guidi e lo protegga.

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