Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=31&id=205  Mirrors.php?cat_id=31&id=602  Mirrors.php?cat_id=31&id=646  Mirrors.php?cat_id=31&id=647  Mirrors.php?cat_id=31&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=31&id=2779  Mirrors.php?cat_id=31&id=204  Mirrors.php?cat_id=31&id=206  Mirrors.php?cat_id=31&id=207  Mirrors.php?cat_id=31&id=208 
Mirrors.php?cat_id=31&id=3944  Mirrors.php?cat_id=31&id=7999  Mirrors.php?cat_id=31&id=8801  Mirrors.php?cat_id=31&id=9731  Mirrors.php?cat_id=31&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=31&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 7
  La santa culla del monachesimo

Ricordi di vita nella Lavra delle Grotte di Kiev

dell'archimandrita Siluan (Pasenko)

Orthochristian.com, 6 aprile 2023

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

13 marzo. Inizio della terza settimana della Grande Quaresima. Mi cade tra le mani un video della distribuzione di libri nella Lavra, che oso chiamare la mia casa. Rispetto agli altri noti e tristi eventi delle ultime settimane, si tratta di un episodio insignificante. La biblioteca sta distribuendo il suo patrimonio, che era stato accuratamente raccolto e conservato. Scaffali vuoti, una piccola fila di pie laiche e seminaristi. Qualcuno sta camminando tra gli scaffali, che hanno già perso un bel po' di libri. I libri vengono distribuiti per evitare che diventino senza proprietario, in modo che possano continuare a servire al loro scopo.

Nel bel mezzo di questa movimentata serata vedo l'anziano capo della biblioteca; con le proprie mani questo monaco sta aiutando altri a sistemare i beni della biblioteca a lui affidata. Uno spettacolo angosciante, anche se è solo uno di una serie di episodi simili. Provoca un'angoscia acuta nell'anima. E non solo per simpatia... Conoscevo questa biblioteca quando era diversa. Per esempio, ecco la libreria in cui venivo io stesso a cercare i libri per la mia tesi di laurea. C'erano ottime e rarissime edizioni sul pensiero teologico del Novecento. Poco più in là c'è uno scaffale con libri unici stampati prima della Rivoluzione, per lo più libri liturgici. Avevano un odore speciale di sacra antichità. Nel video questi scaffali sono già vuoti: un seminarista sta esaminando un libriccino solitario rannicchiato in un angolo. I monaci potrebbero aver già portato gli altri libri all'eremo o averli distribuiti. La telecamera fa una panoramica: nello stesso punto, nel semicerchio delle finestre, c'è il tavolo al quale una volta scrivevo con ispirazione. Ricordo questi momenti come se fosse ieri: dalle finestre si vedevano il clima autunnale di Kiev e le strade laterali della Lavra nel verde ingiallito. Potevamo vedere cupole e croci. In biblioteca regnava il silenzio. Vicino a noi c'erano libri che potevamo liberamente togliere dagli scaffali, sfogliare, scegliere ciò di cui avevamo bisogno e persino portare qualche libro nelle nostre "celle" – così chiamavamo le stanze del dormitorio del seminario. La mia prima tesi: volevo scrivere di tutto, sentendo uno speciale impulso creativo. Era così bello costruire i pensieri del libro in armonia con la tua composizione!

l'archimandrita Siluan (Pasenko)

Il video finisce, e con esso i miei ricordi. La Lavra ha lasciato così tanto nella mia anima, anche attraverso episodi così piccoli! Perderà la sua proprietà vivificante, santificante ed edificante con l'avvento degli atei militanti? Lascerà la storia come un fenomeno temporaneo? Credo che non lo farà. Questo è l'eterno dominio terreno della Madre di Dio. Come dice l'aforisma della Lavra: "Il monastero è nelle grotte". Il monastero vive grazie alle incessanti preghiere dei suoi venerati padri. Attraverso le intercessioni celesti la Lavra supererà la discordia, come dimostrano i suoi mille anni di storia. Per me c'è un altro argomento per l'inviolabilità dell'essenza sacra del monastero delle Grotte di Kiev. Proviene da sette anni di vita al monastero, il cui frutto è stata la mia tonsura monastica.

Per me la vita nella Lavra è iniziata con il seminario. Non è stato facile, ma, come potete giudicare oggi, è stata un'esperienza estremamente importante. Il primo anno della mia vita tra le mura del monastero è stato accompagnato da infinite tentazioni. Le obbedienze erano molto difficili da gestire; il lavoro sembrava estremamente difficile e distraeva dalle lezioni. Io ero spesso malato. Una sera d'autunno mi è venuta la polmonite e poi la sinusite. L'amministrazione del seminario mi avrebbe mandato in congedo per malattia, ma in qualche modo sono riuscito a continuare i miei studi. Inutile dire che la vita del monastero sembrava passarmi accanto. Anche se assistevo ai servizi della Lavra e persino ad alcuni eventi monastici, la mia comprensione di essi non ha tenuto il passo con il rapido passare del tempo.

Le prove e le tribolazioni sono continuate per i due anni successivi. Sono diventate decisive: per la prima volta si è posta acutamente la questione di una scelta nella vita spirituale, se fossi in grado o meno di agire da cristiano, superando la rabbia, l'orgoglio e il risentimento. Era simile alla tentazione su cui una volta aveva scritto il patriarca Pavle di Serbia. Durante i suoi anni di seminario, come seppi in seguito, aveva una domanda intima, e senza una risposta a questa domanda avrebbe potuto lasciare il seminario. Eppure ha trovato una risposta. Una risposta al dolore e al tormento mi è venuta in un piccolo cimitero monastico accanto alla Chiesa della Natività della santissima Madre di Dio, edificata sul sito della prima chiesa in legno del Monastero delle Grotte di Kiev (nelle Grotte Lontane). Le stelle si vedevano già nel cielo e c'erano chiarezza, conforto e pace dentro di me. Fino alla fine della mia permanenza nel monastero non mi sono mai più ammalato. E la persona che aveva causato la mitribolazione è scomparsa dalla vista. Letteralmente scomparsa.

Nello stesso anno il Signore mi mandò un padre confessore. Ero felice. Allo stesso tempo, le mie gambe avevano smesso di farmi male durante le funzioni: ero sempre meno distratto. Tuttavia, la vita non differiva ancora da quella generalmente accettata in seminario: servizi ordinari e obbligatori, obbedienze, visite alle Grotte dei venerabili padri, sortite in città e comunicazioni con i coetanei. Inoltre, l'obiettivo di tutto sembrava essere il ministero pastorale come sacerdote sposato, in nessun modo la vita monastica. Questo era ripetutamente espresso in comunicazione con il mio più caro amico, un altro dono inviato dalla Lavra e dal seminario attraverso le preghiere dei miei genitori. Tuttavia, allo stesso tempo, il mio padre confessore mi ha benedetto per studiare la Vita di san Silvano del Monte Athos, che, insieme all'antico Patericon, divenne la mia letteratura preferita. Altra consolazione fu un viaggio organizzato dall'Accademia in Terra Santa, a Gerusalemme, per la Pasqua.

affresco nella Lavra delle Grotte di Kiev

L'ultimo anno di seminario, il quarto, un quel periodo meraviglioso, stavo scrivendo la mia tesi di laurea e mi stavo familiarizzando con la biblioteca della Lavra. Allo stesso tempo, non avevo fatto ampie conoscenze con i fratelli del monastero e anzi non le avevo nemmeno cercate. Volevo sempre più andare alle reliquie di san Gregorio il Taumaturgo nelle Grotte Lontane. Andai al suo santuario nell'angolo dietro la chiesa rupestre. Conoscendo l'usanza di salutare i santi con le parole: "Cristo è risorto!" L'ho fatto. Ho scoperto che la preghiera al santuario era diventata come una conversazione. Il santo ascoltava tutto in silenzio. In quell'anno, in quei momenti, un sentimento edificante e una gioia hanno prevalso nella mia anima. Ho potuto confessarmi più spesso. Il Signore mi ha mandato l'obbedienza di insegnare i corsi di catechismo alla Lavra. Era uno spettacolo straordinario: alla fine della giornata lavorativa, le persone venivano al monastero per dedicare diverse ore alle lezioni fino a tarda sera. C'erano da venti a trenta persone in un'angusta aula. E c'erano molti di questi gruppi contemporaneamente. Ricordo gli occhi di quelle persone: il loro genuino interesse, il loro desiderio per la Chiesa. Sono stati una lezione per me. Così è andato avanti l'anno accademico, e con esso la vita del seminario... Quando sono andato in vacanza, ho cominciato a sorprendermi a pensare che non volevo lasciare la Lavra.

Poi è arrivato il corso di magistero. Due anni dopo il seminario: il quinto e sesto anno di vita in monastero. È successo così che sono diventato suddiacono e ho iniziato a lavorare alla metropolia di Kiev. È stato un periodo turbolento: la rivoluzione del "Majdan" del 2014. Ricordo come, mentre svolgevo la mia obbedienza al Dipartimento per l'informazione e l'istruzione, dovevo combattere contro le tonnellate di fango gettate alla Chiesa su Internet. Mi alzavo presto, alle quattro del mattino, poi prendevo appunti ispirati dalle lezioni, poi partecipavo alle funzioni alla Lavra e in città. Sembrava stupefacente pregare nelle chiese rupestri, santificate dalle preghiere dei venerati padri. Questi sono i ricordi più vividi di quel tempo. Sviluppai l'usanza di rivolgermi in preghiera a ciascun santo delle Grotte, come prima mi ero rivolto al venerabile Gregorio. I loro nomi sono rimasti impressi nella mia memoria: "San Nestore il Senza Libri, migliora la mia alfabetizzazione spirituale! Padre Zenone il Digiunatore, insegnami a digiunare!" Ricordo i servizi nella chiesa del refettorio, il calore delle pareti, lo spirito di preghiera, l'architettura da chiesa russa e il meraviglioso canto corale monastico e studentesco. Ho conosciuto l'abate, un pastore molto pio e premuroso, e alcuni fratelli attraverso il lavoro. Tuttavia, la mia comunicazione con gli altri studenti dell'Accademia non è stata meno attiva. Mi è stato concesso di visitare il Monte Athos con loro per la prima volta. Potevo sentire una provvidenza speciale in tutto. È venuta la consapevolezza dell'importanza delle obbedienze, del lavoro fisico, della regola e soprattutto della preghiera. A quel punto, avevo ricevuto la benedizione di pregare con una corda da preghiera, anche se non la consideravo una preparazione alla mia tonsura monastica, ma solo un'attività utile. La Lavra è rimasta impressa nella mia memoria come una madre amorevole. Mi ha fornito tutto ciò di cui avevo bisogno, e sempre al momento giusto. Tuttavia, vorrei fare un'ammissione: la vita nel monastero era combinata con le sortite nel mondo esterno. A quel tempo, il mio corso per corrispondenza all'università mi spingeva a uscire, volente o nolente. Per inciso, è avvenuto con una benedizione, un'altra importante lezione di vita nel monastero.

I miei studi post-laurea. Il primo anno e sette anni di vita nel monastero. Certo, durante questo periodo c'erano vacanze e viaggi fuori dal monastero, eppure ogni anno diventavano sempre più brevi. È sorta la domanda se potessi dedicarmi completamente al servizio nella Chiesa nel caso mi fossi sposato. Con questa domanda avevo già viaggiato diverse volte sul Monte Athos e chiesto ai venerabili padri delle Grotte. Ho ricevuto una risposta e ho posto di nuovo la domanda. Tuttavia, questa domanda non poneva un problema, poiché ora tutto stava diventando chiaro. Avevo bisogno di un attento ricontrollo e di onestà. La tonsura è stata eseguita nelle Grotte Lontane: sono stati tonsurati diversi studenti dell'accademia. Non hanno scelto i loro nomi; conoscevano l'usanza che la tonsura, sebbene eseguita in un monastero, seguiva la tradizione dell'Accademia di nominare i laureati in onore dei suoi santi. Ho sentito alla tonsura il nome "Siluan" su di me, in onore di san Silvano del Monte Athos. È stata un'eccezione alla regola in occasione del millesimo anniversario del monachesimo russo sul santo Monte Athos. Ho avuto la gioia di essere ordinato sacerdote nella chiesa dell'Esaltazione della Croce della Lavra, dove di solito pregano i fratelli. Ho servito quaranta Liturgie al monastero con i monaci. Non dimenticherò la gentilezza dei chierici, che ci hanno accolti come fratelli. È interessante notare che ho cantato il mio primo Acatisto alla Dormizione della Madre di Dio come ierodiacono assieme a un altro ierodiacono, che risultò essere la stessa persona che era stata causa di gravi tentazioni nei primi anni della mia vita alla Lavra.

Sebbene per volontà di Dio ho dovuto comunque lasciare la Lavra per il mio ministero pastorale, sento di esserne uno studente, dalle prime dure lezioni di obbedienza alla gioia della preghiera nell'altare della chiesa rupestre o nella cattedrale della Dormizione. Vedo molto vividamente il monastero come la culla del monachesimo, un dominio terreno della Madre di Dio, che incarna la Divina Provvidenza in modi insondabili. La Lavra è un fenomeno spirituale che non è apparso per volontà umana, ma per volontà di Dio; ed esisterà secondo le sue leggi spirituali nonostante ogni vanità mondana. Nella Lavra si può vedere un potere onnipotente capace di influenzare la roccaforte più inespugnabile di un essere umano: il suo cuore. Per questo sono convinto e credo che il monastero spirituale, quello delle Grotte, non può essere tolto alla Chiesa né chiuso né seppellito. A Dio piacendo, se saremo trovati degni, i venerabili padri ci concederanno una gloria maggiore anche nel nostro tempo sulle colline di Kiev, poiché le parole del Vangelo sono immutabili: Beati i miti, poiché erediteranno la terra. (Mt 5:5)

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 7