Рубрика

 

Информация о приходе на других языках

Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=205  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=602  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=646  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=647  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=2779  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=204  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=206  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=207  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=208 
Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=3944  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=7999  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=8801  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=9731  Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=30&locale=ru&id=11631         
 

Православный календарь

   

Воскресная школа прихода

   

Поиск

 

Главное

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Отпевание и панихиды  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Подготовка к таинству Брака в Православной Церкви  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Подготовка к таинству Крещения в Православной Церкви  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 6
  Ivan Kireevskij e la mente della fede

Orthochristian.com, 23 giugno 2018

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Поделиться:

Ivan Vasil'evich Kireevskij

Visitatori abituali del monastero di Optina e discepoli degli anziani di Optina, Ivan Vasil'evich Kireevskij (23 marzo/3 aprile 1806 – 6/24 giugno 1856) e sua moglie Natalia Petrovna (nata Arbenova) furono determinanti nella pubblicazione dei libri patristici di Optina. Oggi, nell'anniversario del suo riposo, vorremmo ricordare e introdurre questa importante figura nella filosofia religiosa russa.

Ivan Kireevskij proveniva da un'antica famiglia nobile della regione di Belev, figlio di Vasilij Ivanovich Kireevskij e di Avdotia Petrovich, nata Jushkova.

Studiò filosofia con i filosofi tedeschi Hegel a Berlino e Schelling a Monaco; considerava Hegel un razionalista e un seguace di Aristotele, come l'ultima e la più alta di tutte le altezze possibili del pensiero occidentale, che doveva essere contrapposto alla visione del mondo russo costruita sulla fede pura e ortodossa.

Kireevskij fu il paladino del movimento slavo e il rappresentante della sua filosofia. Vide l'allontanamento dell'Europa  dai principi religiosi e la sua perdita dell'integrità spirituale come fonte della crisi dell'illuminismo europeo. Considerava la vocazione della filosofia distintiva della Russia come la rielaborazione delle principali filosofie occidentali nello spirito dell'insegnamento patristico orientale. I primi lavori di Kireevskij furono pubblicati nel 1861, in due volumi.

Idee filosofiche

Per Kireyevsky, l'idea dell'integrità della vita spirituale era fondamentale per la filosofia. È proprio il "pensiero integrale" che permette all'individuo e alla società di evitare la falsa scelta tra l'ignoranza, che porta alla "inclinazione della mente e del cuore lontano dalle vere convinzioni", e il pensiero logico, che è in grado di attirare una persona lontano da tutto ciò che è importante in questo mondo. Il secondo pericolo per l'uomo moderno, se non raggiunge l'integrità della coscienza, è particolarmente rilevante, come Kireevskij suppone, poiché il culto del corpo e il culto del materialismo, dopo aver ricevuto la giustificazione nella filosofia razionale, conducono all'asservimento spirituale dell'uomo. La situazione può essere radicalmente cambiata solo da "convinzioni di base", "un

cambiamento nello spirito e nella direzione della filosofia". Come Khomjakov nel suo insegnamento sulla conciliarità, Kireevskij collegava la nascita di un nuovo pensiero non con la costruzione di sistemi, ma con un'inversione generale nella consapevolezza sociale, "l'educazione della società". Come parte di questo processo, attraverso gli sforzi intellettuali comuni ("conciliari") e non individuali, dovrebbe entrare nella società una nuova filosofia che supera il razionalismo. L'essenza di questo percorso è l'impegno verso una totalità concentrata dello spirito, che è data dalla sola fede: "attraverso la consapevolezza della relazione tra la personalità umana e la Persona della Divinità". Ciò dovrebbe essere aiutato anche dall'ascesi, un elemento necessario non solo nella vita ma anche nella filosofia. Allo stesso tempo, Kireevskij non considerava affatto priva di significato l'esperienza del razionalismo filosofico europeo. "Tutte le false conclusioni del pensiero razionale dipendono solo dalle sue pretese di una verità superiore che è piena di conoscenza".

Sulla mente della fede

La parola, come corpo trasparente dello spirito, dovrebbe corrispondere a tutti i movimenti dello spirito. Quindi la parola dovrebbe cambiare continuamente colore, secondo la coesione e la risoluzione dei pensieri che cambiano continuamente. Nella sua modulazione del significato, ogni in-spirazione della mente dovrebbe vibrare e rispondere. Dovrebbe respirare la libertà della vita interiore. Perciò la parola che è ossificata nelle formule della scuola elementare non può esprimere lo spirito, proprio come un cadavere non può esprimere la vita. Tuttavia nel cambiare le sue sfumature, il suo contenuto interno non deve essere alterato.

L'essenziale non è accessibile solo al pensiero astratto. Solo ciò che è essenziale può toccare l'essenziale. Il pensiero astratto ha a che fare solo con i confini e le relazioni della comprensione. Le leggi della ragione e della materia che compongono il suo contenuto non hanno alcuna essenzialità in sé e per sé, ma sono solo l'insieme delle relazioni. Essenziale per il mondo è solo il pensiero, la personalità libera. Solo [il pensiero, la personalità libera] ha un significato particolare. Tutto il resto ha solo un significato relativo. Ma per il pensiero razionale, una personalità vivente si disintegra in leggi astratte di auto-sviluppo, o diventa il prodotto di principi esterni, e in entrambi i casi perde il suo vero significato.

Pertanto, quando il pensiero astratto tocca i temi della fede, può essere esternamente molto simile agli insegnamenti [della fede]; nella sua essenza, tuttavia, ha un significato completamente diverso, proprio perché manca del senso dell'essenziale, che scaturisce dallo sviluppo interiore del significato della personalità integrale.

In alcuni sistemi di filosofia razionale vediamo che i dogmi dell'unità della divinità, della sua onnipotenza, della sua saggezza, della sua spiritualità e onnipresenza, persino della sua natura trinitaria sono possibili e accessibili alla mente di una persona senza fede. Una tale persona può persino permettere e spiegare tutti i miracoli accettati con fede, facendoli passare sotto qualche formula speciale. Ma nessuno di questi ha un significato religioso, solo perché la coscienza della Persona vivente della Divinità e del suo rapporto vivente con la personalità dell'uomo è insondabile al pensiero razionale.

La coscienza della relazione della Persona Divina vivente con la personalità umana serve come fondamento per la fede; o più correttamente, la fede è quella stessa coscienza, più o meno chiara, più o meno diretta. Non comprende la conoscenza puramente umana; non comprende un particolare concetto nella mente o nel cuore, non si adatta alla capacità di acquisire la conoscenza da solo, non si riferisce alla sola mente logica, o al sentimento del cuore, o alla suggestione della coscienza. Piuttosto abbraccia l'intera totalità dell'uomo, e appare solo durante i minuti di questa totalità, nella misura della sua [i.e. di quella totalità] pienezza. Perciò il carattere principale della mente della fede consiste nello sforzo di riunire tutte le parti separate dell'anima in un unico potere; di cercare quella concentrazione interiore dell'essere, dove mente, e volontà, e sentimento, e coscienza, e il bello, il vero, il meraviglioso, il desiderato, il giusto, il misericordioso e l'intero contenuto della mente si confondono un'unità vivente – e in questo modo l'esistenza della personalità dell'uomo si ripristina nella sua indivisibilità originaria.

Non è la forma del pensiero che sta davanti alla mente che produce in essa questa concentrazione di poteri, ma dall'integrità mentale viene quel pensiero che fornisce una vera comprensione del pensiero.

Questo sforzo verso l'integrità mentale, come condizione necessaria per comprendere una verità superiore, è sempre inseparabilmente appartenuto all'amore cristiano per la saggezza.

Dai tempi apostolici ai nostri tempi è stata la sua qualità esclusiva. Ma da quando è scomparso dalla Chiesa occidentale è rimasto quasi interamente nella Chiesa ortodossa. Sebbene altre confessioni cristiane non negano la sua legittimità [almeno ai tempi in cui questo testo era scritto, ndc], non la considerano una condizione necessaria per comprendere la verità divina. Secondo l'opinione dei teologi e dei filosofi romani, era apparentemente sufficiente che l'autorità delle verità divine fosse accettata una volta affinché l'ulteriore comprensione e lo sviluppo di queste verità fossero perfezionate mediante il pensiero astratto e logico. Forse attraverso un particolare attaccamento appassionato ad Aristotele, le loro opere teologiche portano il carattere di esposizioni logiche. I processi stessi del pensiero hanno avuto luogo sotto forma di tessitura concettuale esterna.

Dai dogmi di fede hanno cercato di trarre giustificazioni logiche. In questa esposizione logica, dalla loro comprensione astratta e razionale dei dogmi e anche come conclusioni astratte, nascevano requisiti morali. Sarebbe strana la nascita dei vivi dai morti! Uno strano requisito di potere in nome di un pensiero che non ha potere da se stesso!

Separato da altri poteri di conoscenza, il pensiero logico comprende il carattere naturale di una mente che è decaduta dalla sua integrità. L'intero ordine delle cose che arriva come conseguenza di questo stato di uomo biforcato attira i pensieri dell'uomo all'interno in questa separazione logica. La fede supera la ragione naturale proprio perché la ragione naturale è caduta al di sotto del suo livello naturale e originale.

Non è possibile, o necessario, che tutti studino teologia; non tutti sono in grado di occuparsi dell'amore della saggezza; non è possibile per tutti avere quell'esercizio costante e particolare di attenzione interiore, che purifica e raduna la mente fino a un'unità più alta. Ma è possibile e necessario per tutti collegare la direzione delle loro vite con la loro fondamentale convinzione di fede, portare la propria occupazione principale e ogni atto separato in accordo con essa, in modo che ogni azione possa essere un'espressione di uno sforzo, ogni pensiero possa cercare una base, ogni passo possa portare a un obiettivo. Senza questo, la vita dell'uomo non può avere alcun significato; la sua mente non sarà altro che una macchina calcolatrice, e il suo cuore una collezione di corde senz'anima attraverso cui fischiano venti casuali. Nessuna azione avrà alcun carattere morale, e infatti non sarà un uomo. Perché l'uomo è la sua fede.

Non esiste una coscienza così sottosviluppata da non poter avere la forza di permeare se stessa delle convinzioni fondamentali della fede cristiana. Non esiste una mente così ottusa da non poter comprendere la sua insignificanza e il bisogno di rivelazioni più elevate; non esiste un cuore così limitato da non poter comprendere la possibilità di un altro amore, più alto di quello che gli oggetti terreni suscitano in esso; non esiste una coscienza che non possa percepire l'esistenza invisibile di un ordine morale superiore; non c'è volontà così debole da non poter risolversi in un totale sacrificio di sé per il più alto amore del suo cuore. Ed è da questi poteri che si forma la fede, che è il requisito vivente della redenzione e della gratitudine incondizionata. La sua intera essenza è in questo. Da ciò la mente della fede e della vita riceve la sua luce, il suo significato e tutto il suo sviluppo successivo.

Поделиться:
Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 6