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Lo ieroschimonaco Sampson (Sievers, 1900-1979, nella foto) è una figura abbastanza conosciuta in Russia, molto meno in Occidente, nonostante il fatto piuttosto singolare di essere stato un cittadino russo convertito all'Ortodossia dalla fede anglicana (suo padre era un funzionario imperiale russo-danese, e sua madre, inglese, lo aveva fatto battezzare nella chiesa anglicana di San Pietroburgo).

Poiché la sua vita adulta coincise quasi tutta con gli anni del regime sovietico, fu segnata da persecuzioni di ogni genere: sopravvisse a due tentativi di esecuzione; fu sottoposto a interrogatori, torture e deportazioni e a vent'anni di campi di prigionia, ma riuscì a terminare la sua vita servendo in parrocchie (in Mordovia e a Volgograd) e monasteri (a Poltava, a Pskov e infine a Mosca, dove è sepolto nel cimitero Nikolo-Arkhangelskoe).

La sua vita e il suo pensiero sono ben documentati in volumi che riportano i suoi scritti ascetici e (grazie alla tecnologia dell'epoca in cui visse) anche numerose sue fotografie.

La sua tomba a Mosca è meta di pellegrinaggio, e diverse persone vi sono guarite, anche da malattie terminali. Numerosi fedeli (a partire da quelli che furono suoi figli spirituali) lo hanno tenuto in alta venerazione per decenni.

Diversi ortodossi in Occidente hanno scritto di padre Sampson, tra cui il nostro confratello padre Andrew Phillips:

http://orthodoxengland.org.uk/sampson.htm

http://orthodoxengland.org.uk/sampson1.htm

http://orthodoxengland.org.uk/sampson2.htm

http://orthodoxengland.org.uk/sampson3.htm

http://orthodoxengland.org.uk/sampson4.htm

Sembra che ci siano tutti i requisiti per considerarlo un santo dei nostri tempi, eppure la domanda per la sua canonizzazione, presentata nel 1998, è stata respinta.

Solo negli ultimi anni (2011 – 2012) sono circolate più ampiamente alcune obiezioni alla santità di padre Sampson, che potrebbero forse coincidere con le ragioni del rifiuto della sua inclusione nelle liste dei santi.

Per queste obiezioni, rimandiamo al sito Anti-Raskol ("anti-scisma") di Aleksandr Slesarjov: questo sito, oltre a monitorare scismi e fenomeni settari (un'accusa che non può essere attribuita in alcun modo a padre Sampson), analizza anche i casi di dubbia paternità spirituale, e ha dedicato al caso di padre Sampson alcuni articoli (in russo).

Richiamiamo l'attenzione all'articolo del 2011 che riporta le principali obiezioni:

http://www.anti-raskol.ru/pages/1612

Questo doppio articolo del 2012 riporta tutte le fonti documentali relative:

http://www.anti-raskol.ru/pages/1086

http://www.anti-raskol.ru/pages/1087

Infine, questo articolo dell'agosto 2016 riporta le attitudini di alcuni famosi padri spirituali su padre Sampson:

http://www.anti-raskol.ru/pages/2834

Vediamo di riassumere brevemente le obiezioni, che possono essere fondamentalmente riassunte in tre punti, in ordine crescente di gravità:

1) Padre Sampson avrebbe mentito sulle sue origini, dicendo di essere figlio di un conte e colonnello, capo di stato maggiore dell'esercito imperiale. Dalle fonti documentali, risulta che il padre, Jasper Sievers, non era né un nobile né un ufficiale, ma un semplice funzionario della cancelleria imperiale a San Pietroburgo.

2) In un interrogatorio a Voronezh nel 1936, padre Sampson (a quel tempo ieromonaco Simeon) aveva firmato una dichiarazione nella quale "rinunciava al titolo e alla professione di ministro di culto".

3) Nella sua attività pastorale, avrebbe esaltato la verginità al di sopra del matrimonio, come testimoniato da estratti di suoi sermoni sulle conseguenze nefaste nella vita di un sacerdote che, dopo aver vissuto per un certo tempo con la mogli come fratello e sorella, riprese poi la vita matrimoniale. Sarebbe giunto addirittura a incoraggiare alcune figlie spirituali a divorziare.

Alle tre accuse, che si possono riassumere in inganno, rinnegamento ed eresia, si aggiungono i pareri di rispettati padri spirituali – tra cui l'archimandrita Ioann (Krest'jankin) di Pskov – che diffidavano di lui e invitavano i loro figli spirituali a non leggere i suoi scritti.

È difficile cercare di essere obiettivi di fronte a questi punti, perché da una parte i sinceri ammiratori di padre Sampson possono ribellarsi in un modo del tutto emotivo, come abbiamo visto fare in alcuni ambienti di forum in russo (allo stesso modo, i sinceri ammiratori italiani di madre Maria Skobtsova hanno reagito in modo altrettanto irrazionale alle nostre obiezioni sulla sua procedura di canonizzazione), e dall'altra parte i detrattori del patriarcato di Mosca come "chiesa sovietica" si aggrapperanno a qualsiasi dettaglio come questo non per questione di principio o di verità, ma come appiglio per propagandare la loro ideologia politico-religiosa.

Cerchiamo comunque di evidenziare alcuni aspetti di queste tre accuse:

1) Presentare se stessi come figli di nobili e ufficiali imperiali, nel mondo sovietico, poteva costare molto caro, e finché non si riuscirà a capire la ragione di questo inganno (in fin dei conti molto personale, e che non coinvolge né la fede né la Chiesa) sarà difficile dare un giudizio in proposito.

2) La dichiarazione del 1936 è formulata in modo vago, e presta il fianco a diverse obiezioni:

- Come molte dichiarazioni simili nel periodo sovietico, potrebbe essere solo una dichiarazione di compromesso senza un vero significato: infatti, riporta il rifiuto del titolo e del compito piuttosto nebuloso di "servitore di culto religioso" (служитель религиозного культа) senza accenni a un rifiuto del sacerdozio o della fede.

- Potrebbe essere una dichiarazione rilasciata sotto tortura (e pertanto invalida a tutti gli effetti).

- Potrebbe essere un falso (non sarebbe l'unica volta in cui i servizi segreti bolscevichi hanno prodotto una falsa dichiarazione per screditare una persona)

Sia quel che sia, la Chiesa non sembra aver condannato padre Sampson per questa dichiarazione, come se fosse stato un sacerdote apostata.

3) L'accusa di eresia è obiettivamente la più grave di tutte, ed esporrebbe padre Sampson alle conseguenze canoniche di tutti quegli eretici che hanno negato la liceità del matrimonio a favore della verginità. Tuttavia, a voler ricavare la fede di una persona in base a estratti delle sue predicazioni, si corre il rischio di mettere le dichiarazioni fuori contesto. Per esempio, la storia della coppia sacerdotale a cui capitano disgrazie quando riprende le relazioni coniugali dopo un periodo di castità, anche se potrebbe sembrare piuttosto eretica in un contesto di difesa della verginità a tutti  costi, non lo sarebbe altrettanto in un contesto di critica a chi non mantiene una promessa.

Conclusioni

Le accuse a padre Sampson sembrano piuttosto minori, poco chiare e ancora da approfondire. Come sempre accade quando si tratta di una figura amata e venerata nella Chiesa, ogni tentativo di venire a capo di queste accuse provocherà indubbiamente dolore a molte persone.

Riteniamo che comunque, in questo caso personale, la Chiesa abbia scelto la via più prudente e positiva, rifiutando di dar luogo a una canonizzazione che sarebbe potuta apparire controversa, e nel contempo non opponendosi ad alcuna venerazione personale della santità di vita di padre Sampson.

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