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  Architettura ecclesiastica in America: uno sguardo al santuario da una prospettiva missionaria

Padre John Finley

Orthodox Arts Journal, 3 settembre 2021

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circondati da oro e marmi preziosi, non c'è dubbio che assistiamo a una visione del cielo come quella testimoniata da san Giovanni il Teologo. Chiesa della Protezione della Madre di Dio, Jasanevo, Mosca, completata nel 2016

Nota dell'editore: questo saggio è un'interessante provocazione per architetti di chiese e artisti liturgici. Padre John Finley ci sfida a ripensare alcuni dei materiali normativi e delle immagini utilizzate nelle nostre chiese per conformarci meglio alla visione del cielo descritta nelle Scritture. Penso che ci sia molto da dire su questo approccio, per quanto controversi possano essere molti dei singoli suggerimenti. Ho illustrato il saggio con fotografie che rappresentano tali esempi di espressioni bibliche letterali nell'arte ecclesiastica. – A. Gould

Introduzione

Nell'estate del 2002 il nostro padre e metropolita Philip si è rivolto ai presenti all'Istituto di musica sacra dell'Antiochian Village, nelle Laurel Mountains in Pennsylvania.

Nel suo discorso ha parlato di un tempo in cui la Chiesa ortodossa in questo grande continente avrebbe sviluppato le proprie scuole di teologia, musica, iconografia e architettura ecclesiastica. Questa visione continua a ispirare il mio cuore e la mia mente a pensare a modi in cui possiamo presentare meglio la fede e il culto ortodosso agli americani timorati di Dio e amanti delle Scritture, che spesso inciampano nei loro tentativi di capire chi siamo e perché facciamo ciò che facciamo in chiesa e nella nostra vita personale.

Anche se in questo momento non sto certo proponendo l'istituzione di una nuova scuola di architettura cristiana ortodossa, permettetemi ora di offrire i miei pensieri sull'argomento, nella speranza di provocare un dialogo. E credo che sarà attraverso tali dialoghi e attraverso l'incontro di menti e cuori simili che la visione del nostro metropolita inizierà a realizzarsi.

Fare un collegamento scritturale

Sempre più cristiani americani moderni stanno abbracciando l'antica fede ortodossa. Continuano ad arrivare. Il più delle volte sono loro a trovare noi, e non noi a trovare loro. Molte persone vengono alla Chiesa con una fede cristiana semplice, radicata nell'amore per le Sacre Scritture. Alcuni stanno trovando appagamento e una comprensione più profonda di quei passi scritturali preferiti che hanno letto e memorizzato nel corso degli anni. Ricevono questa illuminazione dei loro cuori attraverso la lettura della letteratura patristica e dei libri popolari sulla fede ortodossa, attraverso la frequenza ai corsi di approfondimento e di catechismo, attraverso la loro partecipazione alla vita liturgica della Chiesa e, naturalmente, attraverso l'aiuto dello Spirito Santo dato come "dono" al loro battesimo e/o cresima.

D'altra parte, ci sono altri che non si fermano abbastanza a lungo, non partecipano alle lezioni, non partecipano alle funzioni e non si lasciano esporre alla fede e alla pratica della Chiesa abbastanza a lungo per assaporare e vedere la connessione tra le Scritture che amano, il nostro culto alla santa Trinità e il modo di vivere spirituale che proponiamo.

Questo fa sorgere la domanda: "Perché?" Perché non restano? Perché non sono attratti? Perché la loro curiosità non è al culmine e non si accende in loro la loro sete di altro? Vorrei suggerire che, in molti casi, possiamo essere noi a oscurare le connessioni scritturali che potremmo fare più facilmente con questi amanti della Scrittura. Se dovessimo dare uno sguardo critico al modo in cui presentiamo la nostra teologia del "cielo sulla terra" nell'architettura ecclesiastica, e fare alcuni modesti aggiustamenti, potremmo essere sorpresi da quante menti curiose potrebbero tornare per saperne di più.

Come si costruisce un muro?

Molte chiese oggi sono costruite da nuovi arrivati all'unica santa Chiesa cattolica e apostolica. Tuttavia, quando si tratta di progettazione architettonica di una chiesa, sembra essere fondamentale il desiderio di progettare la nostra chiesa nello stesso modo delle chiese ortodosse a noi vicine. Questa non è una brutta cosa, ma potrebbe mancare il tipo di pensiero critico che deve aver luogo nella nostra nuova situazione qui in America. Faccio un esempio:

Molte delle nostre chiese, la cui appartenenza è costituita in gran parte da un gruppo etnico o da un'espressione nazionale, hanno costruito chiese che ricordano nel loro disegno architettonico il "paese vecchio". Da questa riflessione geografica e influenza culturale il design trae la sua autenticità "ortodossa". Noi americani, osservando questi progetti, potremmo avere difficoltà a discernere di cosa nell'architettura sia veramente "ortodosso" nel senso del temine, "retta dottrina e culto", e cosa sia semplicemente un elemento geografico o culturale del design.

Per esempio, come si costruisce un muro? Se si pone la stessa domanda a un muratore nel deserto dell'Arizona e a un muratore nelle pianure del Nord Dakota, probabilmente si otterranno due risposte completamente diverse. Come mai? Per molte ragioni: il clima, ovviamente, sarà un fattore; il costruttore in Arizona potrebbe cercare di tenere fuori il calore mentre il costruttore nel Nord Dakota sta cercando di mantenere dentro il calore. Anche i materiali disponibili possono essere molto diversi. Uno potrebbe essere in grado di realizzare mattoni di adobe dal terreno del cantiere, mentre l'altro potrebbe dover portare legno, rocce o mattoni. Lo spessore del muro può variare a seconda di come verrà affrontato il problema dell'isolamento. Potremmo speculare ancora più a fondo.

cappella del monastero di san Michele, Canyones, Nuovo Messico

Come si costruisce il muro dell'iconostasi nella Chiesa? Se vivi nelle foreste di Novgorod, probabilmente utilizzerai il legno. Se vivi nel deserto della Siria, non puoi usare il legno. Che tipo di pavimento usi? Come si montano le icone? L'altare è in legno o marmo? È fissato a terra oppure no? Ci sono iscrizioni? Quali icone? Dove sono posizionate? Le domande a volte sembrano infinite. Spesso ci sono più risposte (oppure opinioni) che domande.

iconostasi realizzata con un materiale locale (pino giallo). Chiesa ortodossa della santa Ascensione a Charleston, Carolina del Sud

Fino a ora, le decisioni in questo paese sono state spesso prese in base allo standard di "Così si faceva nel vecchio paese" o "Così è stato fatto nella maggior parte delle nostre chiese sorelle nell'area metropolitana". In America, tuttavia, praticamente qualsiasi tipo di materiale da costruzione può essere reso disponibile in qualsiasi parte del paese a un prezzo ragionevole. In questo crogiolo di culture, quasi tutto potrebbe essere costruito e reso accettabile.

Ma cosa accadrebbe se potessimo stabilire un nuovo standard in mezzo a tale confusione, un nuovo standard basato sulla visione del cielo presentata nel Libro dell'Apocalisse? E se così facendo, gli amanti delle Scritture timorati di Dio vedessero quella stessa visione del paradiso di cui avevano letto nella Bibbia quando entrano nelle nostre navate e guardano avanti verso l'estremità orientale della chiesa?

Ora vorrei portare un piccolo gruppo di queste persone in un tour immaginario di una chiesa appena completata, che incorpora elementi della visione apocalittica di san Giovanni nel santuario della chiesa.

Il tour mistico

"Signore e signori, vorremmo darvi il benvenuto nella nostra casa e in un tour speciale della nostra nuova chiesa. Molti di voi mi hanno detto che conoscete già la Bibbia e avete accettato Cristo come vostro Signore e Salvatore. Sapendo questo, mi sarà più facile spiegarvi perché l'interno della nostra chiesa è disposto in questo modo.

"Sono sicuro che vi è familiare la visione di san Giovanni, della città santa che discende dal cielo, nel Capitolo 21 del Libro dell'Apocalisse. Noi crediamo che la Chiesa, sia l'edificio che il corpo dei credenti, debba essere una manifestazione del cielo sulla terra. Per illustrare questo punto, vorrei leggere una parte di questo capitolo mentre ci muoviamo verso la parte anteriore della navata della chiesa e ci troviamo di fronte all'area dell'altare".

La grande città e le sue mura, fondamenta e porte

L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello.

Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. Le fondamenta delle mura della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. (Ap 21:10-14;18-21a)

i rivestimenti marmorei delle chiese bizantine rappresentavano chiaramente le mura di pietre preziose della Nuova Gerusalemme. Monastero di Chora, Istanbul

"Come potete vedere, abbiamo un tipo di muro che chiamiamo iconostasi o schermo delle icone. Ha tre porte: quella più grande al centro e due più piccole ai lati. Tutti hanno sentito parlare dei cancelli di perla, giusto? Bene, eccoli! Abbiamo i nomi di tutte le dodici tribù d'Israele scritti sulle porte e di tutti i dodici apostoli dell'Agnello scritti sulle fondamenta delle mura. Abbiamo usato un colore di diaspro per il muro e abbiamo incorporato i colori delle altre pietre preziose nelle fondamenta del muro".

un'iconostasi con porte in metallo simili a cancelli: una chiara connessione con l'immaginario dei cancelli del paradiso. Cappella dell'Ospedale pediatrico di immunologia, oncologia ed ematologia di Mosca, costruita nel 2012

particolare delle porte

Il pavimento e l'ambone

"Il Capitolo 21 continua descrivendo le strade d'oro e il fiume della vita".

E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente. Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. (Ap 21:21b;22:1)

"Ciò che abbiamo fatto per rappresentare questa realtà celeste è pavimentare il pavimento del santuario con materiali color oro. Davanti alla santa mensa che chiamiamo altare o trono e che si estende oltre i cancelli di perla su questa zona rialzata di fronte chiamata ambone, abbiamo utilizzato materiali celesti".

un prezioso pavimento color oro realizzato in agata. Cattedrale dell'Annunciazione, Cremlino di Mosca

un pavimento di marmo grigioazzurro che scorre come l'acqua del fiume della vita. Santa Sofia, Istanbul

L'altare

"Ora diamo un'occhiata più da vicino alla tavola dell'altare mentre leggiamo dal capitolo 4 dell'Apocalisse".

Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono. Attorno al trono, poi, c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro. Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!" (Ap 4:3-8)

"Come potete vedere, abbiamo un arcobaleno che si inarca sui cancelli di perla, che noi chiamiamo porte regali. Sull'altare vediamo un candelabro con sette lampade di fuoco. Proprio dietro l'altare abbiamo quelli che chiamiamo i santi ventagli, ma i ventagli sono in realtà icone dei cherubini e dei serafini con sei ali. Un altro modo in cui spesso vedete raffigurate le quattro creature viventi è in connessione con i quattro evangelisti. Vedete queste quattro icone montate sui cancelli reali? Sono i simboli di san Matteo raffigurato come un uomo, san Marco come un leone, san Luca come un vitello e san Giovanni come un'aquila.

un arcobaleno sopra l'altare. Cattedrale di san Serafino, Santa Rosa, California. Dipinto di padre Patrick Doolan

"Nel capitolo 6 dell'Apocalisse troviamo descritta un'altra scena all'altare nel cielo".

Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. E gridarono a gran voce: «Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?». Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro. (Ap 6:9-11)

"Ora non potete vederla, ma nell'altare c'è una celletta appositamente sigillata che contiene la reliquia di un martire nella chiesa. Una reliquia è una piccola scheggia di un osso del corpo di un santo. La parola "martire" deriva dalla parola greca che significa "testimone". Questi santi uomini e donne della Chiesa, che hanno dato la loro stessa vita per amore di Cristo, stanno aspettando il giorno della risurrezione proprio come voi e noi, e noi crediamo che le loro preghiere a favore del corpo di Cristo siano molto potenti".

"Nella Chiesa primitiva, i servizi divini si svolgevano spesso sulle tombe dei martiri. In quella stessa tradizione, noi offriamo il nostro culto alla santa Trinità in unione con le preghiere di questi grandi santi della Chiesa. Come potete vedere, l'altare è rivestito di una veste bianca, la veste dei martiri, la veste del battesimo, la veste dei fedeli che perseverano sino alla fine.

sarcofago romano usato come altare. San Giacomo in Augusta, Roma

un altare del XX secolo a forma di sarcofago romano, che ricorda il ruolo dell'altare come reliquiario. Santuario nazionale dell'Immacolata Concezione, Washington DC

La donna dell'Apocalisse

"Infine, guardando in alto sulla parete dietro l'altare, vedete la donna dell'Apocalisse: leggiamo il racconto del capitolo 12 dell'Apocalisse".

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. (Ap 12:1-5)

"Noi crediamo che questa donna sia la Vergine Maria. La chiamiamo 'Theotokos', che significa 'Colei che ha partorito Dio' e nel suo seno c'è suo Figlio, il nostro Signore e Dio e Salvatore Gesù Cristo. Poiché crediamo che sia allo stesso tempo vergine e madre, crediamo anche che la donna della Rivelazione sia un'immagine della Chiesa, che secondo san Paolo è sia la 'Vergine sposa' che la 'Madre di tutti noi'. La 'luna sotto i suoi piedi' manifesta la preminenza di Maria e della Chiesa tra tutto ciò che è creato. La ghirlanda di dodici stelle intorno alla sua testa indica le dodici tribù d'Israele e forse i dodici apostoli".

la Vergine del Segno (Platytera) raffigurata come la donna dell'Apocalisse, con le stelle nell'aureola. Cattedrale serbo-ortodossa di Santo Stefano, Alhambra, California

"Speriamo che siate stati ispirati dal nostro breve tour e dalla spiegazione di questa manifestazione del cielo sulla terra nell'architettura della nostra chiesa e vorremmo invitarvi a venire a pregare con noi, conoscendo ora il nostro amore e rispetto per le stesse Scritture che noi tutti stimiamo tanto. Che Dio vi benedica".

Fine del tour

In conclusione, la mia speranza è che possiamo catturare alcune di queste profonde immagini che si trovano nelle Sacre Scritture, che molte delle nostre chiese ortodosse già possiedono, ma in un modo più diretto, un modo che catturi il cuore di tante persone nella nostra terra, che cercano il compimento della loro fede e possono trovarlo nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.

le chiese protobizantine avevano spesso rappresentazioni più letterali e "leggibili" delle scene bibliche, rispetto alle chiese tardo-medievali. Chiesa di San Vitale a Ravenna, VI secolo

la cupola della creazione a San Marco a Venezia: un famoso esempio di un'illustrazione molto letterale delle Scritture

un esperimento interessante in una rappresentazione letterale della Nuova Gerusalemme del 1885. Il mosaico raffigura le mura e le porte della città, ciascuna sorvegliata da un arcangelo. Un cancello rimane incustodito: quello da cui è scomparso Lucifero. Cristo siede in trono tra le quattro bestie, mentre i quattro fiumi scorrono da sotto il suo trono. Mosaico absidale della chiesa di San Paolo entro le mura, a Roma. Mosaico disegnato da Sir Edward Burne-Jones

particolare del mosaico. Angeli che separano le acque sopra il firmamento dalle acque sotto il firmamento

una rappresentazione russa della Nuova Gerusalemme, di Viktor Vasnetsov. Dal trittico della soglia del paradiso (1885-96)

Padre John Finley vive a Santa Ynez, in California, è un membro della chiesa ortodossa di sant'Atanasio a Santa Barbara, in California, ed è membro dello staff sul campo del Dipartimento delle missioni e dell'evangelizzazione dell'Arcidiocesi antiochena del Nord America dal 1996. È stato ordinato sacerdote nel 1997. Ha conseguito un baccalaureato in musica presso l'Oklahoma Baptist University; un magistero in teologia dell'Accademia di teologia ortodossa Sant'Atanasio; e un magistero in Musicologia presso l'Università della California, Santa Barbara. Padre John è un compositore e arrangiatore di musica ed è l'autore di Sacred Meals from our Family Table, 2005.

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