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  Dio Padre nell'iconografia ortodossa

del diacono Paul Siewers

Russian Faith, 10 agosto 2021

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Una recente discussione online ha rinnovato il perenne e controverso argomento moderno della raffigurazione di Dio Padre come un anziano barbuto nell'iconografia cristiana ortodossa.

Il mio ex insegnante di Sacra Scrittura nella scuola pastorale online della ROCOR, padre John Whiteford, offre una eccellente panoramica del problema. Questa panoramica cita un'ulteriore discussione approfondita dello scrittore Vladimir Moss, non influenzata dall'apologia dello scisma in alcuni degli altri scritti di quest'ultimo.

Consiglierei di leggere entrambi i pezzi, che illustrano la complessità e le sfumature della discussione, su cui una trattazione in un libro riassume le critiche all'iconografia ortodossa de "l'Anziano dei giorni" in molte discussioni online oggi.

Fondamentalmente, la controversia si è incentrata sul fatto che la rappresentazione di Dio Padre come "Signore degli eserciti" o "Anziano dei giorni" in molta iconografia ortodossa che si ritrova nei paesi orientali (in particolare in Russia ma anche in Grecia nei secoli successivi alla caduta di Costantinopoli) sia qualcosa di non canonico o addirittura di eretico. Alcuni vedono la figura dell'Anziano dei giorni come riferita a Cristo.

La questione riguarda se è raffigurata la "natura" di Dio Padre, che non è ritraibile, o se la figura del Padre come persona divina nella Trinità può essere simbolizzata dalla visione del profeta Daniele nell'Antico Testamento. Il nome "Anziano dei giorni" e con esso "Signore degli eserciti" si identifica anche con la santa Trinità nel suo insieme nella Tradizione della Chiesa.

Un aspetto ulteriore, aggiungerei, è che il rapporto che viene ritratto in tale iconografia, tra la figura del nostro Signore Dio Padre e del nostro Signore Gesù Cristo, con il nostro Signore lo Spirito Santo, è, come nella famosa icona della santa Trinità di sant'Andrej Rublev detta "L'ospitalità di Abramo", non essenzializzante in natura, ma entro i limiti della teologia apofatica ortodossa. Tuttavia, la rappresentazione di Dio Padre per natura è stata specificamente proibita da due concili ecclesiastici locali ma pan-ortodossi nei secoli XVII e XVIII.

Lo studioso ortodosso Eric Jobe ha offerto una rassegna dei problemi, in cui conclude che "L'unica essenza di Dio non può essere rappresentata in modo diretto, ma l'idea di essa può essere referenziata simbolicamente attraverso l'eidos ["idea raffigurata come simbolo"] di queste icone. Tuttavia, queste icone rimangono sul margine della liceità canonica e dovrebbero essere trattate con cautela". Ciò che il dottor Jobe chiama eidos delle icone potrebbe anche comprendere figure di teofanie nell'Antico Testamento, come la visione dell'Anziano dei giorni in Daniele, molto spesso interpretata dai Padri della Chiesa come tipologia di Dio Padre.

Il santuario del monastero della santa Trinità a Jordanville (NY) ha una bellissima icona della Trinità con Dio Padre, e anche un altro tipo della stessa sopra l'altare, che è visibile nella foto qui sotto, in alto dietro la croce. L'iconografia del soffitto è particolarmente affascinante, come parte di una sequenza relativa alla Trinità.

La sequenza inizia in basso con Gesù Cristo in concilio divino con la Theotokos alla sua destra e san Giovanni il Precursore (ultimo dei profeti dell'Antico Testamento) alla sua sinistra e altri santi intorno con lo Spirito Santo prominente al di sopra come una colomba. Quindi, in cima a tutto, lo spettatore vede una versione dell'Ospitalità di Abramo di Rublev, in cui la figura della teofania di Cristo si inchina a un angelo che rappresenta il Padre, come viene spesso interpretata. Quindi, nell'area del soffitto alto, Gesù Cristo bambino siede sul grembo di Dio Padre, con lo Spirito Santo come una colomba nel mezzo. In un'epoca culturale come la nostra in un "Occidente globale" privo di forti simboli di paternità, alzare gli occhi verso questa sequenza può anche cogliere alla sprovvista uno spettatore fedele, nel riconoscere il mistero della Trinità.

Un certo numero di icone con la raffigurazione dell'Anziano dei giorni ha fatto miracoli nel corso dei secoli, inclusa l'icona della Radice di Kursk. La loro bellezza e i loro miracoli informano la tradizione cristiana ortodossa. In verità, le vie di Dio sono misteriose e si possono amare e venerare tali icone pur essendo consapevoli del mistero ultimo della santa Trinità, comunicato dagli avvertimenti canonici, come qualcosa che è al di là della comprensione umana.

(La foto sopra è stata scattata la scorsa settimana nella festa di san Vladimir, nel mio indegno primo anniversario dall'ordinazione a diacono, con il mio mentore e amico padre Felipe Balingit, con il quale ho avuto la benedizione di servire; potete vedere la bellissima immagine di Dio Padre proprio dietro la croce, con – non visibile, soprattutto a causa della croce – la figura del bambino Gesù Cristo in grembo e lo Spirito Santo simboleggiato da una colomba).

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