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  L'inevitabile lotta per l'inevitabile Chiesa locale

dal blog del sito Orthodox England, 12 settembre 2020

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Prefazione

La formazione di nuove Chiese ortodosse locali è inevitabile, anzi è iniziata molto tempo fa. Un giorno ci saranno quattro nuove Chiese locali nel mondo: per l'Europa occidentale, il Nord America, il Sud America e l'Oceania. Questa non è una profezia, è una cosa ovvia, e per me è stata ovvia da 45 anni. Ma quando si realizzerà? Anche la lotta per essa è inevitabile. Non avverrà, penso, nella mia vita, forse nemmeno nella vita dei miei figli, ma forse nella vita dei miei nipoti. La formazione di una nuova Chiesa locale nell'Europa occidentale è ciò a cui ho dedicato la mia vita. Spero che, come tanti altri, avrò contribuito con qualcosa di positivo, per quanto modesto, alla sua fondazione.

Introduzione

La rovina della Chiesa è qualsiasi attaccamento al mondo, e una delle forme più forti di attaccamento è il nazionalismo. Per esempio, gli ebrei non hanno potuto accettare Cristo a causa del loro attaccamento al nazionalismo ebraico come "popolo eletto". Poi i copti e gli armeni si sono staccati dalla Chiesa a causa del nazionalismo, l'Europa occidentale se ne è staccata a causa del nazionalismo occidentale, inventando un cattolicesimo "romano" autogiustificante, e i futuri protestanti se ne sono staccati a causa del nazionalismo germanico. La forma più flagrante di questo nazionalismo è forse la "Chiesa d'Inghilterra", creata da un re assassino e avido di potere.

In tempi molto più recenti l'unità della Chiesa è stata messa sotto forte pressione da parte del nazionalismo greco, chiamato filetismo, anche se siamo ancora in attesa del pentimento dell'episcopato fanariota. Il nazionalismo è per definizione mondanità ed è quindi anti-missionario. Dio parla solo la lingua dei nazionalisti, sia essa l'ebraico, il latino, il greco o altro, e come sapeva ogni inglese vittoriano, "Dio è un inglese". I gruppi nazionalisti inevitabilmente muoiono, man mano che vengono assimilati. Invece di obbedire agli ultimi due versetti del Vangelo di Matteo, si rifiutano di uscire a battezzare il mondo, cercando piuttosto di rubare il gregge degli altri, come nell'Ucraina di oggi.

Imperialismo

Quanto sopra è un elenco di esempi di quello che potremmo chiamare "nazionalismo non canonico", poiché il suo estremismo porta sempre a scismi ed eresie, cioè porta a essere fuori dalla Chiesa. Questo lo possiamo vedere nel caso del contemporaneo Patriarcato di Costantinopoli, il cui scisma ha impiegato 100 anni per svilupparsi. Tuttavia, c'è anche il nazionalismo all'interno della Chiesa, quello "canonico". Sebbene ovviamente, per definizione, più moderata della forma estremista al di fuori della comunione della Chiesa, è fondamentalmente imperialista. Il suo segno è l'esclusivismo nazionale, e accetterà gli altri solo se "diventeranno greci" o "diventeranno russi", per esempio.

Questo imperialismo è segnato dall'imposizione di un'unica lingua e di un'unica cultura, dalla centralizzazione e dalla burocrazia. Questo è inevitabilmente parte di una tirannia di controllo, di bullismo e d'intimidazione sia del clero che della base dei fedeli. Creando paura e ingiustizia, spera di ottenere la proprietà e le ricchezze delle persone, le loro chiese. Maltrattando il clero, questo centralismo imperialista scoraggia l'impulso missionario, spesso perseguitando qualsiasi iniziativa missionaria in nome del controllo e dei "protocolli". Una tale mentalità è morte per l'anima e morte per la vita spirituale della Chiesa: l'imperialismo è sempre morte spirituale.

Localismo

L'imperialismo è anche per definizione un attaccamento al mondo, il nazionalismo, ma l'altro estremo di questo nazionalismo è quello che può essere chiamato "localismo". Questa è la reazione alla centralizzazione, il movimento si scissione e di disunione in nome di qualche piccolo paese, spesso artificiale, che ha portato negli ultimi 200 anni alla formazione di tutta una serie di piccole Chiese locali "autocefale". L'esempio più recente è stato quello che si è formato cinquant'anni fa in Nord America, con la formazione della minuscola 'OCA', la Chiesa ortodossa in America, un gruppo che in realtà riuniva meno del 10% degli ortodossi del Nord America, forse solo il 5%.

Nati da idee e schemi di un attivista pratico e frustrato, padre Alexander Schmemann, che aveva soppiantato il teorico accademico padre George Florovsky, gli ideologi dell'OCA cercarono di imporre a tutti la cultura americana, indipendentemente dalla sua mancanza di contenuto spirituale. Fondata non sul cristianesimo ortodosso, questa mentalità ha cercato di imporre il minimo comune denominatore della cultura locale: nuovo calendarismo, modernismo, antimonachesimo, anti-ascetismo e moralismo anti-spirituale, nel migliore dei casi un intellettualismo razionalista annacquato. Tuttavia, la Chiesa di Cristo non è fondata su una cultura umana locale, ma sul suo Vangelo universale incarnato.

Conclusione

Da quasi cinquant'anni ci battiamo per l'Ortodossia autentica, ma specificamente nella lingua locale (e non nelle versioni straniere di tale lingua!), per l'onore dei santi locali, dove essi esistono, e per le tradizioni locali che non sono contrarie alla Chiesa. Non possiamo ignorare la lingua, la geografia e la storia locali, dobbiamo consultarle e non ignorarne l'esperienza. Tutto il resto è arroganza. Quello che abbiamo osservato nell'ultimo mezzo secolo è che ogni formazione nazionalista, sia di nazionalismo imperialista che di nazionalismo localista, si è estinta. Pertanto, sia la Chiesa greca che quella russa sono morte qui, così come è morto il tentativo di creare un'Ortodossia anglicana.

Questo XXI secolo non porterà una 'Chiesa ortodossa britannica' nazionalista e neo-anglicana, come volevano. Tuttavia, potrebbe portare una Chiesa ortodossa dell'Europa occidentale autocefala, guidata da un metropolita a Parigi. Per quanto riguarda i quattro popoli e nazioni di queste "Isole del Nord Atlantico" (IONA), queste sarebbero una parte autonoma di tale metropolia, che potrebbe avere quattro arcivescovi, uno per l'Inghilterra, uno per un'Irlanda riunificata, uno per la Scozia e uno per il Galles, possibilmente con vescovi vicari. Tuttavia, realisticamente, questo può accadere solo sotto la guida della Chiesa ortodossa russa, la sola che fonda nuove Chiese. Sia fatta la volontà di Dio.

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