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  Un ortodosso americano nella Virginia del Settecento: Philip Ludwell III
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Il colonnello Philip Ludwell III (1716-1767), membro di una famiglia di proprietari terrieri della Virginia, è il primo americano convertito all'Ortodossia nella storia moderna. Era un virginiano di terza generazione: suo nonno Philip Ludwell I fu governatore della Provincia di Carolina dal 1691 al 1694), e suo padre Philip Ludwell II fu membro della prima assemblea legislativa della Virginia e rettore del College of William and Mary (il secondo college più antico negli Stati Uniti e la sua prima università). Non solo la sua famiglia era influente, ricca e colta, ma anche estremamente ben collegata con le persone che contavano nelle colonie inglesi d'America: Philip era cugino della moglie di George Washington, Martha (da colonnello, fu proprio Philip a dare il primo incarico a George Washington nell'esercito coloniale britannico nel 1753), e tra i suoi parenti si contano il generale Robert E. Lee e i due presidenti William Henry Harrison e Benjamin Harrison.

Nato il 28 Dicembre 1716 a Carter Creek, contea di Surrey, Virginia, nel 1727 Philip Ludwell III ereditò dal padre la Green Spring Plantation della contea di James City, Virginia. Si sposò a 21 anni con Frances Grymes il 29 luglio 1737 nella contea di Surrey, Virginia, e nello stesso anno compì uno dei suoi frequenti viaggi a Londra, dove i suoi interessi commerciali richiedevano la sua presenza. Fu nel corso di questo anno che incontrò il prete della Chiesa ortodossa russa a Londra, padre Bartholomew Cassano (un greco/francese di Alessandria d'Egitto, la cui moglie Elisabeth Burton fu una dei primi inglesi registrati come convertiti all'Ortodossia), che lo cresimò nella Chiesa ortodossa il 31 dicembre 1738 (vecchio calendario) con una dispensa speciale concessa dal Santo Sinodo della Chiesa in Russia. Gli fu anche dato il permesso eccezionale di continuare a frequentare i servizi anglicani in Virginia, in considerazione del fatto che nelle colonie inglesi d'America, "tranne nella provincia della Pennsylvania, tutte le religioni tranne il protestantesimo erano vietate". Nel caso di Ludwell, che deteneva cariche pubbliche (fu nominato al Consiglio della Virginia nel 1752), non si trattava solo della professione di una religione vietata, ma del vero e proprio rischio di accusa di tradimento della Corona.

I motivi che portarono a questa conversione non sono noti, ma sicuramente non furono una bravata giovanile. Ludwell mantenne la sua fede per oltre un ventennio di quasi totale isolamento, con determinazione, come testimoniano i suoi sforzi per tradurre in lingua inglese opere di preghiera e di catechesi, e le sue opere di pietà e di carità (incluso uno sforzo per l'educazione scolastica degli afro-americani). Non sembrano esserci stati interessi politici: Ludwell non mostrò mai alcuna particolare simpatia verso la Russia, né espresse desideri di agire per gli interessi russi. La sua scelta della chiesa dell'ambasciata russa fu semplice: era l'unica chiesa ortodossa a Londra.

Prima di morire nel 1753, Frances Ludwell diede a Philip tre figlie: Hannah Phillipa (n.1737), Frances (n. 1750), e Lucy (n. 1751). Nel 1760, Philip portò le sue tre figlie a Londra (il suo vicino di casa era Benjamin Franklin), e qui il mercoledì Santo del 1762 le tre ragazze furono cresimate nella Chiesa ortodossa, con il padre che agiva in qualità di loro sponsor.

Nello stesso anno il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa benediceva la traduzione del Catechismo di Petro Mogila fatta da Ludwell, che fu stampata verosimilmente con mezzi privati ed ebbe una certa diffusione. Il Sinodo autorizzò il prete russo a Londra a dare alla famiglia Ludwell una riserva eucaristica da portare con loro a Virginia, e a preparare per loro adeguate forme di preghiera ortodossa da utilizzare nella loro terra natale. Esiste ancora una copia rilegata ma scritta a mano di questo ordo, che include le traduzioni delle tre principali liturgie ortodosse, le preghiere del mattino e della sera, il servizio di confessione e altri testi.

Il registro parrocchiale di Londra documenta la sua partecipazione ai sacramenti della confessione e della santa comunione in dodici occasioni tra il 5 agosto 1760 e la sua morte nel marzo 1767 (questo è molto frequente per gli standard del tempo, in cui la comunione una volta all'anno era la norma).

La salute del colonnello Ludwell cominciò a deteriorarsi nel 1766, mentre si trovava a Londra, e fino al marzo 1767 ricevette i sacramenti a casa sua. Morì il 14/25 marzo 1767. Il suo funerale fu servito presso la Chiesa russa a Londra lunedi 19/30 marzo 1767, e fu sepolto nella cripta di famiglia nella chiesa di St. Mary-le-Bow, ora Cheapside.

Delle tre figlie, sappiamo solo di una che portò avanti l'eredità di fede del padre. Hannah Phillipa sposò un cugino, William Lee (1739-1795), e morì a Londra nel 1784. Frances morì nubile. Lucy sposò nel 1769 John Paradise (morto nel 1795), amico di Samuel Johnson, letterato di un certo spicco e campione londinese della causa dell'indipendenza americana, ma soprattutto figlio di un convertito inglese alla Chiesa ortodossa. Dopo la guerra d’indipendenza americana, la coppia si stabilì negli Stati Uniti, nella casa coloniale costruita da Philip Ludwell nel 1755 ed ereditata da Lucy. La casa esiste ancora oggi come residenza privata della Williamsburg coloniale, conosciuta come casa Casa Ludwell-Paradise. Fu da qui che Lucy scrisse al presidente Thomas Jefferson (un amico di famiglia) all'inizio del suo secondo mandato (27 agosto 1805) una lettera che testimonia la sua continuazione di una vita di fede ortodossa: "Con la benedizione di Dio sono ora in buona salute, e con la benedizione e le indicazioni del mio prete, il reverendo Smirnov".

La riscoperta di dati sulla vita di Philip Ludwell ha portato un'ondata di interesse tra gli storici e tra i fedeli ortodossi in America. La diocesi americana orientale della ROCOR ha deciso di celebrare la vita di questo illustre convertito con un servizio memoriale annuale.

Che cosa può avere portato questa infusione di fede e pratica ortodossa nel cuore dell'aristocrazia coloniale angloamericana del XVIII secolo? Il precedente storico dei non-jurors, gli anglicani che si rifiutarono di giurare alleanza a William e Mary d'Orange dopo il 1688, e che di conseguenza tentarono un approccio alla Chiesa ortodossa, è troppo remoto nel tempo e nello spazio per giustificare una filiazione diretta, anche se Philip Ludwell, educato in un college anglicano dedicato proprio a William e Mary d'Orange, non poteva esserne all'oscuro nei suoi studi religiosi. Più verosimile è lo spirito di ricerca e devozione privata, molto diffuso nelle colonie a basso controllo clericale, da cui avrebbe potuto nascere un interesse 'dotto' per le posizioni di fede e dottrina dei cristiani ortodossi. È importante ricordare che il XVIII secolo vide numerosi esempi di convertiti occidentali all'Ortodossia, per i motivi più diversi (matrimonio, viaggi, carrierismo, ricerche teologiche), e che questa storia anglo-americana è speciale più che altro per la sua posizione geograficamente remota, unita a un contesto sociale molto elevato.

Certamente, il colonnello Philip Ludwell III rimane un ottimo esempio per gli ortodossi isolati dell'Occidente che intendono far valere le ragioni della loro scelta di fede. Speriamo che le ricerche storiche in corso ci forniscano altri dati per valutare questa interessante vicenda familiare.

Oggi lo storico più impegnato a riscoprire le radici ortodosse di Philip Ludwell e dei suoi discendenti è Nicholas Chapman, un ortodosso inglese che vive a New York e lavora per le case editrici dei seminari di Jordanville e Crestwood. In rete sono disponibili i suoi saggi (anche in forma di ebook) e i video dedicati alle sue ricerche,

Un po' di sitografia di partenza

Oltre ai dati di base contenuti delle voci di Wikipedia e di Orthodox Wiki, segnaliamo il sito Associates of Colonel Philip Ludwell III, che offre una buona base di partenza per gli approfondimenti.

Una raccolta di articoli su Ludwell è disponibile sul sito di Orthodox History.

Tra i saggi disponibili in rete merita attenzione quello di Olga Tsapina, The Strange Case of Philip Ludwell, III: Anglican Enlightenment and Eastern Orthodoxy in Colonial Virginia, disponibile su academia.edu.

Un avviso sulle incongruenze delle date: spesso questi studi sembrano offrire date differenti degli eventi. Di fatto, alcune sono date di calendario gregoriano (adottato nelle colonie inglesi in America nel 1752) e altre (tra cui le date nei registri parrocchiali ortodossi a Londra) di calendario giuliano. Ricordiamo che nel XVIII secolo lo scarto tra i due calendari era di 11 giorni.

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