Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=205  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=602  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=646  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=647  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=2779  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=204  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=206  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=207  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=208 
Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=3944  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=7999  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=8801  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=9731  Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=30&locale=it&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 6
  Una voce contemporanea dalla santa Rus': l'anziano Zosima (+ 16/29 agosto 2002)

Pravoslavie.ru, 29 agosto 2015

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

"L'amore è più grande di tutto il resto"

"Sono ancora vivo" (lo schema-archimandrita Zosima dopo la morte)

Prefazione

In conformità con la natura umana, tutte le organizzazioni umane sulla terra hanno gerarchie. Tuttavia, nella Chiesa, che è insieme umana e divina, ci sono due gerarchie. La prima è una gerarchia esterna, corrispondente all'aspetto umano della Chiesa, la seconda è una gerarchia interna, corrispondente al suo aspetto divino. Questa seconda gerarchia è infatti una gerarchia di grazia, corrispondente alla nostra vicinanza al Regno di Dio, o alla nostra distanza da esso. La sua parte superiore è composta da quelli che sono diventati santi, la comunione dei santi. La sua parte inferiore è composta dai giusti ancora sulla terra, di cui alcuni tra i più visibili sono gli anziani e le anziane della Chiesa, con i loro doni di preghiera, di discernimento, di miracoli, di guarigione, e di visione interiore nel passato e nel futuro, quest'ultimo dono noto come profezia. Un anziano contemporaneo di questo genere è il recentemente defunto schema-archimandrita Zosima dell'Ucraina (+ 2002), la cui frase preferita era: "L'amore è più grande di tutto il resto". Impariamo qualcosa della sua vita.

Giovanni: la grazia del Signore

Lo schema-archimandrita Zosima nacque con il nome di Ivan Alekseevich Sokur il 3 settembre 1944. Non vide mai suo padre, un cosacco del Don, che era stato ucciso al fronte. Sua madre, Maria, veniva da Vinnitsa in Ucraina, ma il futuro anziano nacque in un ospedale della prigione siberiana nella regione di Sverdlov. Sua madre, una donna devota, era stata imprigionata per aver praticato la sua fede. Suo figlio fu battezzato Ioann (Giovanni), su consiglio di un futuro santo, il santo anziano Kuksha. L'anziano era a quel tempo a Kiev, la capitale dell'Ucraina, e predisse che il bambino sarebbe cresciuto nella "grazia del Signore", che è il significato del nome "Giovanni". Al suo battesimo il bambino strinse nel pugno la croce e la barba del sacerdote. Questo era profondamente simbolico della sua vita futura, perché fu con la croce e come sacerdote che sarebbe vissuto.

Il bambino crebbe in una piccola città mineraria nel Donbass in Ucraina. In questo deserto industriale si trovava un gruppo di monache in esilio, figlie spirituali di san Giovanni di Kronstadt, tra le quali sorella Antonina, la sorella di sua madre, che aiutò a crescerlo. Le suore spesso si riunivano segretamente nella casa dei Sokur. La zia di Ioann profetizzò che egli sarebbe vissuto per vedere la canonizzazione e la venerazione in tutto il mondo di san Giovanni di Kronstadt, cosa che ebbe luogo quando la Chiesa fuori dalla Russia lo canonizzò. Dalla vita di san Giovanni raccontatagli dalle sue discepole, il piccolo Ioann apprese del coraggio che gli ortodossi devono avere per sopravvivere in questo mondo. Egli diceva spesso che non dobbiamo essere "schiavi della paura". In seguito disse anche: "Leggete le vite dei martiri e dei confessori del XX secolo, lì troverete la vera storia sacra del XX secolo". L'anziano previde anche che le reliquie di san Giovanni, il suo santo preferito, un giorno, in un momento molto difficile nella storia russa, sarebbero state scoperte come una benedizione per tutto il mondo e che ci sarebbero stati molti miracoli e guarigioni.

Così Ioann fu cresciuto nella chiesa e, all'età di sette anni, sapeva leggere correntemente lo slavo ecclesiastico. In quegli anni del dopoguerra la famiglia viveva in grande povertà e Ioann si avvicinò spesso alla morte per fame, per malattia, o rischò di essere schiacciato da treni, perché passava spesso sulla linea ferroviaria, alla ricerca di pezzi di carbone con cui cucinare. Nonostante la loro povertà, la famiglia manteneva strettamente i digiuni della Chiesa. Le monache, che avevano tutte sofferto la reclusione per la fede, una di loro per 25 anni, insegnarono a Giovanni a recitare i salmi e la oreghiera di Gesù mentre lavorava. Anche la madre di Ioann in seguito divenne una monaca, con il nome di Mariamna.

Scuola e persecuzioni

Dall'età di sette anni in poi, Ioann dovette andare a scuola. Qui non prese mai parte a qualsiasi cosa collegata al partito comunista ateo. Più tardi avrebbe detto che lui aveva solo un partito: la Madre Chiesa. Gli insegnanti e gli altri bambini lo deridevano e lo chiamavano "padre" o "prete" – parole di insulto in epoca sovietica. Nonostante il bullismo e le percosse, Ioann vinse sempre con il suo amore e mitezza. Anche quando il capo-insegnante cercò di convincere il bambino, in un'intervista di sei ore, della correttezza del comunismo, Ioann rimase fermo. Le autorità minacciarono anche che avrebbero chiuso la chiesa locale se Ioann vi fosse andato. In realtà, più essi lo perseguitavano, più forte diventava la sua fede. Il bambino fu salvato perché era un allievo eccellente. Più tardi l'anziano avrebbe mostrato interesse per ogni genere di cose e avrebbe parlato dell'importanza della conoscenza.

In effetti, riteneva che la conoscenza fosse di vitale importanza. Le sue letture preferite erano i dodici volumi delle Vite dei Santi di san Dimitri e il Diario di san Giovanni di Kronstadt. Più tardi l'anziano avrebbe raccomandato questo Diario agli ortodossi, dicendo che in esso si possono trovare le risposte a tutte le domande. Quando la milizia fece irruzione in casa e portò via tutte le icone e i libri, miracolosamente lasciò questo diario. In questo Ioann vide un segno. Un'altra influenza fu quando padre Dimitrij Peskov, un uomo di preghiera con il dono del discernimento, venne a servire nella chiesa locale dopo molti anni di reclusione. Ioann serviva lì e imparò molto. Un'altra influenza furono i pellegrinaggi che faceva la famiglia. Uno fu a Pochaev, dove incontrarono il santo anziano Kuksha, che profetizzò la vita futura di Giovanni, come prete, monaco e schema-monaco – un uomo di preghiera per il mondo intero.

La Via Crucis

Quando Krushchev salì al potere in Unione Sovietica nel 1959, ebbero inizio nuove prove mentre la persecuzione aumentava. Ioann, che tutti, compreso lui stesso, sapevano che era destinato al sacerdozio, ebbe da soffrire. Nel 1961 finì la scuola, con voti eccezionali, ma i comunisti non gli permisero di studiare in seminario. Con la benedizione del sacerdote locale, che voleva metterlo alla prova, Ioann andò a studiare scienza veterinaria. Sembrava adatto, dal momento che compativa tutti gli esseri viventi. Dopo un anno di questi studi, il suo padre spirituale gli diede la benedizione per entrare nel monastero delle Grotte di Kiev. Qui divenne suo padre spirituale un anziano chiaroveggente, lo schema-igumeno Valentin. Fu lui ad avvertire il giovane Ioann delle tentazioni che avrebbe affrontato in futuro. In particolare, gli disse: "Ti chederanno per tredici volte di essere un vescovo e una volta di essere vescovo in Giappone. Rifiuta, questo non è il tuo sentiero". Tutto questo avvenne. Obbediente al suo padre spirituale, padre Zosima rifiutò sempre l'offerta dell'episcopato.

Ioann rimase presso il monastero a Kiev fino a quando fu chiuso dagli atei. A quel tempo il futuro metropolita sovietico di Kiev, il famigerato Filarete, che sarebbe stato ridotto allo stato laicale quando la libertà vene alla Chiesa negli anni '90, venne con gli agenti del KGB per chiudere il monastero. L'anziano Zosima ricordò in seguito come l'abate Valentin, sempre chiaroveggente, gli disse: "Per la tua empietà abbandonerai Dio e sarai un nemico della Chiesa, verrà il tempo in cui sarai un traditore della Chiesa. E ricorda: per la tua empietà, perché hai chiuso il monastero, Dio non ti darà una morte normale, morirai come Giuda il traditore". Questa profezia rimane aperta fino a questo giorno, perché Filarete è ancora vivo. Alla chiusura del monastero, i monaci seppellirono le icone per salvarle e, anche se piangevano, avevano fede che il monastero un giorno si sarebbe riaperto, come in effetti ha fatto.

Dopo questo Ioann divenne un novizio in una dipendenza del monastero di Pochaev in Ucraina. Quando anche questa a sua volta fu chiusa, Ioann ricevette una raccomandazione da un prete per andare al seminario – per questa raccomandazione il sacerdote fu mandato in pensione. Ioann superò facilmente tutti gli esami per accedere al seminario della Trinità e di san Sergio, ma il KGB non lo permise. Gli fu anche rifiutato l'ingresso nel seminario di San Pietroburgo. Fu accolto da un vescovo di mentalità ascetica, Pavel di Novosibirsk, presso il quale visse per un anno come novizio. Dal vescovo Pavel il novizio Ioann imparò molto sui servizi della Chiesa e decise che non si sarebbe mai sposato. Questo fu un periodo proficuo.

Dopo un anno il novizio fu finalmente accettato agli studi a San Pietroburgo (allora si chiamava ancora Leningrado) con l'aiuto del controverso metropolita Nikodim. L'anziano, che era completamente ortodosso nel suo rifiuto delle eresie dell'ecumenismo e del modernismo, ebbe poi a difendere la reputazione del metropolita Nikodim, di cui divenne per qualche tempo attendente di cella. Secondo l'anziano, il metropolita era un uomo pio e ha fatto quello che ha fatto solo per difendere la Chiesa dalla persecuzione comunista. Al seminario il giovane Ioann ha trascorso molto tempo in biblioteca e gli fu dato il soprannome di "uomo dei libri". La conoscenza e l'auto-formazione erano estremamente importanti nella sua vita. In particolare, amava la storia della Chiesa e diceva: "La storia significa radici spirituali. Ci può essere un albero senza radici? Quindi, senza storia non ci può essere spiritualità".

Nel 1975 Ioann terminò il seminario brillantemente, specializzandosi nella storia del monastero di Valaam. Il 3 giugno dello stesso anno fu tonsurato monaco, prendendo il nome di Savvatij (Sabbazio), da uno dei due fondatori del monastero di Valaam. Mentre lo tonsurava, il metropolita predisse che sarebbe morto sotto il nome di Zosima, dall'altro fondatore di Valaam. Sei giorni dopo fu ordinato ieromonaco e, in via eccezionale, fu insignito nella stessa occasione con una croce dorata. Sembrava che padre Savvatij fosse destinato a insegnare, ma il giovane sacerdote volle servire gli altri nelle chiese. Non aveva infatti alcuna pretenziosità intellettuale e spesso ripeteva le parole ben note di sant'Ambrogio di Optina: "Dove c'è semplicità, ci sono centinaia di angeli, dove è complicato, non ve n'è uno solo". Il giovane sacerdote non voleva insegnare, ma mettere le sue conoscenze al servizio della chiesa. Per esempio, dopo aver imparato la storia della Chiesa russa, ogni volta che leggeva l'intercessione ai servizi della Veglia, trascorreva mezz'ora passando attraverso la lista completa dei santi della Santa Rus' in ordine cronologico. Conosceva ogni santo, perché era nella loro successione.

La Croce del Buon Pastore

Da nuovo sacerdote, padre Savvatij fu inviato a Odessa in Ucraina, al monastero della Dormizione. Provvidenzialmente, gli fu data la cella del futuro san Kuksha, che si era addormentato nel Signore in questo monastero. Il giovane sacerdote già venerava l'anziano Kuksha come un santo, perché per due volte aveva giocato un ruolo importante nella sua vita. Lavorando nel giardino del monastero, il sacerdote imparò a fuggire ogni tentazione, attraverso la pazienza e l'umiltà. Tuttavia, il suo tempo in quel luogo fu molto breve. Alla fine del 1975, il padre fu trasferito a un'altra diocesi e divenne un semplice parroco di paese, come pure gli era stato profetizzato. Qui avrebbe servito per dieci anni, facendo crescere la parrocchia, rinnovandola completamente, soffrendo continuamente la persecuzione del Baal rosso. Il suo lavoro di restauro e ricostruzione fu un miracolo, perché in altre parti dell'impero sovietico a quel tempo le chiese venivano chiuse.

I servizi di padre Savvatij erano quotidiani e monastici. Cominciavano alle cinque o alle sei del mattino e duravano fino a mezzogiorno o all'una. Il servizio serale iniziava alle quattro o alle cinque e finiva alle dieci. Nel mezzo, c'erano altri servizi – battesimi, matrimoni, funerali, benedizioni, per i quali non prendeva mai denaro. La gente, che veniva da ogni parte, perché questa era l'unica chiesa della regione, piangeva ai suoi commoventi servizi e padre Savvatij presto si guadagnò una reputazione per la sua sincerità e per la conoscenza dei segreti dei cuori. Una volta, per esempio, un uomo venne a chiedere di suo figlio in Afghanistan. Padre Savvatij rispose: "Per loro è un calvario laggiù. Tuo figlio è vivo... Vai a casa, avrai notizie". La previsione era corretta in tutti i dettagli. Ci sono stati un gran numero di casi del genere e anche casi di guarigione di indemoniati. Una sola parola da parte sua era sufficiente a far uscire un demone dai malati e fuori dalla chiesa. Alto, magro, molto mal vestiti, espelleva molti demoni in questo modo. Non spendeva nulla per se stesso, ma usava sempre fino al suo ultimo centesimo per abbellire la chiesa.

Ricevuto il titolo di igumeno nel 1980, dovette soffrire molto dai comunisti a quel tempo. Fu arrestato, interrogato, picchiato e costretto a stare a piedi nudi su pavimenti di cemento, e così iniziò ad avere piaghe ai piedi e a soffrire di risipola. Un colonnello del KGB in particolare lo perseguitava. Il sacerdote predisse: "Tu sei sfortunato, per la tua empietà impazzirai e nella tua vecchiaia mangerai i tuoi stessi escrementi". Infuriato, il colonnello cercò di picchiarlo, ma fu trattenuto da san Nicola, che padre Savvatij pregava. Una quindicina di anni più tardi, ritornata la libertà, la moglie del colonnello visitò l'anziano con il marito demente, e chiese le sue preghiere, perché la terribile profezia dell'anziano si era rivelata completamente vera...

Il KGB arrestò padre Savvatij, lo percosse e lo torturò. Una tortura terribile era "il carillon". Consisteva nel chiudere un prigioniero in una piccola stanza buia senza finestre e suonarvi in continuazione musica deprimente. Di questo l'anziano disse: "Là ho imparato la Preghiera di Gesù, senza di essa sarei impazzito". Anche se il KGB aveva fallito nelle proprie torture, lasciò all'anziano una grave risipola, problemi polmonari e una gobba sulla schiena – le medaglie per la sua vittoria. Una volta, quando alcuni membri male informati della Chiesa fuori dalla Russia passarono dalle parole alle critiche della Chiesa patriarcale, l'anziano disse, toccandosi la gobba: "Siamo accusati di cooperare con il KGB, beh, qui c'è il segno della mia cooperazione con loro". Chiaramente, l'anziano si riferiva ai membri politicamente prevenuti o semplicemente ignoranti della Chiesa fuori dalla Russia, che senza discernimento, mettevano insieme tutti i membri della Chiesa patriarcale, gente come l'anziano Zosima e il metropolita Filarete di Kiev e i modernisti e gli ecumenisti. Queste erano le stesse persone rimproverate dal metropolita Filarete della Chiesa fuori dalla Russia, che aveva canonizzato i nuovi martiri e confessori della Russia, nel 1981, nella risoluzione concernente il santo anziano Tavrion di Riga.

Vedendo il loro fallimento, il KGB provò con una tattica familiare, usata tante volte in altre parti della Chiesa russa e in altri momenti della sua storia. Fece inviare padre Savvatij a diverse parrocchie fuori mano, di fatto esiliandolo. Così, nel 1985 e nel 1986 servì in tre diverse parrocchie. Ma quelli che gli erano fedeli lo cercavano e lo trovavano sempre, come spesso avviene.

L'anziano

Pochi giorni prima della caduta del muro di Berlino, il 22 novembre del 1989, padre Savvatij fu nominato rettore della chiesa di san Basilio a Nikolskoe. Era il luogo più fuori mano di tutti. La chiesa era mezzo rovinata, senza iconostasi, e la casa del prete era una baracca diroccata infestata da ratti e topi. Eppure qui, dopo la rivoluzione, delle monache erano vissute in esilio, e prima della rivoluzione la Madre di Dio era apparsa alla festa dell'icona della radice di Kursk. Sul sito dell'apparizione era sgorgata una sorgente di acqua miracolosa, che diverse volte aveva sfondato il cemento con cui gli atei l'avevano sigillata. Un tempo, un santo anziano chiamato Mikhail aveva vissuto qui e aveva profetizzato che, quando fosse venuto un monaco per servire in chiesa, due monasteri sarebbero stati fondati qui e avrebbero resistito fino alla Seconda Venuta.

Nell'inverno era così freddo nella chiesa non riscaldata che le mani di padre Savvaij si congelavano attaccandosi al calice. La sua risipola peggiorò. Eppure, entro l'autunno del 1990 la chiesa era stata restaurata. Un centinaio di persone vennero ad aiutare. Aiutarono l'anziano a ricostruire, e mentre lavoravano pregavano. "Dite la preghiera di Gesù, altrimenti non ci sarà grazia", ​​diceva loro l'anziano. Tutto era costruito sulla grazia. Tuttavia, una volta che padre Savvatij ebbe restaurato la vita locale, il patriarca di Mosca decise di farlo vescovo e di mandarlo in Giappone. Come al solito, padre Savvatij rifiutò, ma non fu ascoltato. Poi, all'ultimo momento, non si fece più nulla di questo progetto giapponese, perché padre Savvatij si ammalò di polmonite. Un altro monaco andò in Giappone al suo posto. Nel 1990 padre Savvatij fu fatto archimandrita, e nel 1992 prese il grande abito e il nome di Zosima.

A quel tempo, con la caduta degli idoli del comunismo, la santa Russia aveva altrettanto bisogno dell'anziano quanto il Giappone idolatra. La gente veniva da ogni parte per consultare l'anziano, la cui reputazione era ormai consolidata. Ci furono molte guarigioni e miracoli. Persone afflitte nel corpo e nello spirito furono guarite. Ci furono anche molti casi di chiaroveggenza dell'anziano, che aveva la capacità di leggere i pensieri di coloro che venivano a lui. Ma l'anziano non si faceva trasportare dai miracoli e rimaneva sobrio, avvertendo: "Il misticismo è dannoso per l'anima. Il nostro miracolo principale è la liturgia, il pentimento e la preghiera".

Parlava a tutti, a contadini e professori, a vecchi e giovani, trovando le parole giuste per tutti loro, trattandoli tutti come uguali. Diceva: "Evitate gli estremi – gli estremi non vengono da Dio. Prendete il sentiero di mezzo. Non disperate – non c'è peccato che non sia guarito dal pentimento. Dio è misericordioso". Tutti quelli che gli si avvicinavano sentivano il suo amore e la sua misericordia. Spesso aiutava le persone con cose materiali, denaro e cibo. In ogni parrocchia dove aveva servito, aveva sempre creato un posto per mangiare, un refettorio. In seguito aveva fondato una "Casa della Misericordia", un ospizio, dove erano curate una sessantina di persone anziane e malate, abbandonate dallo Stato. "Il Signore cammina qui," diceva, predicendo che la sua Casa della Misericordia sarebbe durata fino alla fine del mondo.

Fino al 1998, l'anziano non aveva mai pensato di avviare un monastero o un convento. Inviava i candidati come novizi in altri monasteri e conventi, dirigeva i benefattori a costruire chiese altrove. Così, con la sua benedizione e l'aiuto, circa una decina di chiese sono state costruite nel Donbass. Tuttavia, nel 1998, l'anziano andò in ospedale con un'insufficienza renale. Qui ebbe luogo un evento straordinario. Dopo aver subito una morte clinica, la sua anima lasciò il suo corpo, ma poi tornò. Al risveglio dopo questo evento, ricordò di aver visto le abitazioni celesti e sentito il più squisito canto angelico. Fu richiamato alla vita – "tutta la terra piange per te", gli fu detto.

Non sappiamo cosa sia successo esattamente, ma dopo il ritorno dalla morte, anche se su una sedia a rotelle, l'anziano decise di costruire il convento della Dormizione in Nikolskoe, con chiese dedicate a san Basilio e a tutti i santi della Rus'. Dalla sua sedia a rotelle l'anziano osservava le operazioni di costruzione. E quando non era in ospedale, serviva la Liturgia e riceveva pellegrini. Nel giro di due o tre anni tutto è stato edificato, non solo le pareti, ma soprattutto le monache e anche monaci. Il suo lavoro principale non era di costruire, ma di pregare. Qui, per esempio, radunò parti di reliquie di oltre 200 santi provenienti da tutto il mondo ortodosso.

La Croce e la Resurrezione

Tuttavia, le sofferenze dell'anziano erano enormi. I medici dissero che soffriva per dieci persone. Eppure, con tutto questo, serviva e aiutava gli altri. A seguito delle torture del KGB, i suoi piedi ora sanguinavano per le piaghe, eppure si metteva ancora in piedi e serviva. Dal 1995 le piaghe ai piedi avevano raggiunto le ossa e la sua temperatura quasi permanente era tra i trentanove e i quarantuno gradi. Eppure passava le notti in preghiera, quasi senza dormire. "Ringraziamo il Signore per ogni cosa buona e ogni cosa cattiva della nostra vita", diceva. A quel tempo i suoi benefattori gli permisero di andare in pellegrinaggio ai luoghi santi in Russia, e anche in Grecia, a Monte Athos e in Terra Santa.

Questi viaggi furono una grande consolazione per il padre. Dal 2000 in poi, la sua salute peggiorò. Passò il 2001 in ospedale, tranne che per brevi intervalli, per esempio alla Pasqua del 2001, quando dopo un quarto d'ora di morte apparente, gli riuscì di servire la liturgia a mezzanotte. I medici che lo trattavano furono illuminati dalla luce della sua fede, uno si convertì dall'ateismo totale. Moribondo e in un dolore intollerabile, nondimeno dava loro speranza e incoraggiamento. Alla fine viveva solo per mezzo dello Spirito Santo, e il Signore gli rivelò il giorno e l'ora della sua fine.

Il 14 agosto del 2002 il padre si ammalò gravemente. Invocando nel dolore la Madre di Dio, annunciò di avere ancora due settimane di vita. Alla sua festa, il 23 agosto, annunciò al suo vescovo che sarebbe morto alla Dormizione, il 28 agosto, ma poi aggiunse che questo avrebbe rovinato la festa e che era indegno di essere sepolto con la Madre di Dio. Infatti amava la Madre di Dio e la Dormizione era la sua festa preferita. Il 28 agosto l'anziano fu portato in ospedale in grande dolore. Rimase in preghiera per tutto il tempo. E si addormentò nel Signore, come aveva profetizzato, a un quarto alla mezzanotte del 29 agosto. In chiesa stavano celebrando il servizio della sepoltura della Madre di Dio.

Epilogo

Quando ai fedeli fu data la notizia alla fine del servizio, il loro dolore fu enorme. Scoppiarono pianti e lacrime. Sembrava come se tutta la Russia stesse piangendo come un orfano. Il giorno dopo il corpo dell'anziano fu portato in chiesa. Era la mattina del 30 agosto. I monaci leggevano il Salterio e facevano servizi in continuazione. Al funerale, il 31 agosto, non c'era spazio per la gente in chiesa. C'era spazio solo per il clero e per i monaci. Una folla di alcune decine di migliaia di persone stava al di fuori. Il coro monastico, andando in processione intorno al convento con la bara, iniziò a cantare inni di Pasqua. Quelli che baciavano la mano dell'anziano notavano che era ancora soffice e molto calda. L'atmosfera era quella della Pasqua – della Risurrezione.

La lezione principale dell'anziano era che la gioia più grande è la gioia di vivere con Dio, che nulla potrà mai togliere. Questo lo ha insegnato nella sua vita, e lo ha insegnato anche nella sua morte. Chi ha visto il volto dell'anziano nella morte, ha visto su di essa una gioia a di là di quella terrena. Dopo il suo santo riposo, molti hanno visto nei loro sogni l'anziano che annunciava: "Sono ancora vivo" e "Zosima è risorto". In particolare ha lasciato nel suo testamento istruzioni riguardo alla Chiesa. Ha profetizzato tempi difficili per l'Ucraina, istruendo tutti a seguire e a essere fedeli alla Chiesa ortodossa russa.

Quei tempi sono ormai alle porte e continueranno. Ma dobbiamo seguire le istruzioni dell'anziano. Come ha detto l'anziano, la Santa Rus' non è un ristretto paese nazionale, non è solo la Russia, ma anche l'Ucraina e la Bielorussia. E per quelli di noi che vivono al di fuori di questo triplice territorio, ma appartengono alla sua Chiesa, qualunque sia la nostra nazionalità e la nostra lingua, anche noi apparteniamo alla stessa idea e alla stessa realtà spirituale della Santa Rus'. Spiritualmente, noi tutti apparteniamo alla Santa Rus'. Quindi il santo anziano ci chiama a seguire le stesse istruzioni.

Anche se siamo stati perseguitati dai modernisti, anche se siamo stati calunniati dai massoni, anche se siamo stati scacciati da coloro che non hanno discernimento, anche se siamo stati odiati da coloro che amiamo, dobbiamo tutti mantenere la fede della Chiesa ortodossa russa, nei momenti difficili che sono ormai alle porte.

Padre Zosima, intercedi presso Dio per noi!

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 6