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  La donna samaritana, il battesimo e l'esagono

di Jonathan Pageau

dal blog Orthodox Arts Journal

11 luglio 2015

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santa Fotina (la samaritana) e Cristo al pozzo, da un manoscritto siriano

Poco tempo fa un iconografo mi ha scritto chiedendomi consiglio su quale forma avrebbe dovuto dare al pozzo in un icona della Samaritana, che è conosciuta nella tradizione come santa Fotina. Dopo avergli risposto, mi sono reso conto che questo dettaglio nell'icona è un buon esempio di come tante cose possono essere nascoste in così poco, di come l'icona può contenere al suo stesso interno strati e strati di significato e come può anche agire come delucidazione dei brani biblici.

Quella della donna samaritana al pozzo è una storia su cui ho riflettuto per molti anni. È legata ai problemi della periferia, dello straniero e della morte che ho discusso in molti articoli, soprattutto nella mia serie su san Cristoforo. Capita anche che sia una delle più antiche immagini del cristianesimo che si trovano nelle catacombe.

la samaritana dalle catacombe di Roma

La storia è ben nota e appare nel Vangelo di san Giovanni, al capitolo 4. Nel modo in cui si presenta, si riferisce a numerosi passaggi dell'Antico Testamento, e in particolare quelli che mostrano qualcuno che trova la moglie nei pressi di un pozzo. Rebecca la moglie di Isacco, Rachele moglie di Giacobbe e Sefora la moglie di Mosè (1) sono state tutte incontrate in questo modo. Molti padri della Chiesa hanno preso in considerazione questo mistero, per esempio san Cesario di Arles ci dice che

"Dal momento che tutti e tre questi patriarchi (Isacco, Giacobbe, Mosè) sono raffigurazioni del nostro Signore e Salvatore, per questo motivo hanno trovato le loro mogli presso fontane o pozzi, perché Cristo avrebbe incontrato la sua Chiesa alle acque del battesimo". (2)

E così la scena tra Cristo e la samaritana è raccontata in un modo che suggerisce Cristo vi "trova una moglie" (non in un'unione carnale, ma spirituale). In questo modo santa Fotina è l'immagine della sposa di Cristo, la Chiesa stessa in alcuni dei suoi aspetti. Non dobbiamo quindi stupirci che anche se le prime versioni del pozzo della sua icona erano rotonde, poi vediamo apparire versioni in cui il pozzo è a forma di croce, che rappresenta la forma di molti fonti battesimali antichi. Questo è il caso nell'affresco della donna samaritana fatto da Panselinos. Naturalmente i fonti battesimali hanno molte forme, ottagonali, rotonde, o anche ovali, ma la forma di croce unisce il simbolismo del pozzo al simbolismo della fonte o della fontana che si riferisce ai quattro fiumi del paradiso che vanno verso ogni punto cardinale (3) .

affresco di Cristo e santa Fotini, di Panselinos, XIV secolo (Monte Athos, Protaton)

fonte battesimale dell'XI secolo. Cattedrale della Panagia Ekatontapyliani a Paroikia, sull'isola di Paros

La samaritana è un'immagine della sposa, ma questa sposa non è solo una donna, è una "eretica". I samaritani erano discendenti delle tribù del nord d'Israele che si erano mescolate con i pagani stranieri e avevano creato un sincretismo con le altre religioni e divinità locali. In questo senso la samaritana è una versione della "donna straniera". Ai primi israeliti era costantemente vietata l'unione con donne straniere, vista come qualcosa che portava a "prostituirsi" agli dèi stranieri serviti da queste donne (4). A causa dell'avviso di carattere generale sulle donne straniere, nella struttura della storia della samaritana vediamo non solo un'allusione al ritrovamento di una sposa presso un pozzo, ma anche un'allusione a Proverbi 5, dove il re Salomone ci mette in guardia contro la donna licenziosa/straniera .

Stillano miele le labbra di una straniera e più viscida dell'olio è la sua bocca;

ma ciò che segue è amaro come assenzio, pungente come spada a doppio taglio.

I suoi piedi scendono verso la morte, i suoi passi conducono agli inferi.

...

Tieni lontano da lei il tuo cammino e non avvicinarti alla porta della sua casa,

per non mettere in balìa di altri il tuo vigore e i tuoi anni in balìa di un uomo crudele,

perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei, non finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero.

...

Bevi l'acqua della tua cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo,

perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori, i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze,

ma siano per te solo e non per degli estranei insieme a te.

Sia benedetta la tua sorgente; trova gioia nella donna della tua giovinezza.

Il simbolismo è complesso in questo testo, perché la parola per "donna straniera" ha anche il senso di "un'altra donna", e così il testo unisce il concetto di ciò che è straniero/sconosciuto con l'adulterio o la fornicazione. Nel testo dei Proverbi questa donna straniera/licenziosa è associata con la morte, la sua fine è amara, i suoi passi conducono agli inferi. Le "acque amare" si riferiscono al caos primordiale della creazione, e in una visione biblica e ortodossa, queste acque amare non sono compatibili con l'uso sacro, sono l'immagine della morte, le acque del caos, e devono essere "addolcite" dall'albero (5). Nelle acque basse si nascondono mostri e draghi e dei stranieri, come si vede nell'icona della Teofania. Abbiamo solo bisogno di guardare alla preghiera di esorcismo detta dal sacerdote sulle acque del fonte battesimale per esserne convinti:

Tu hai santificato le acque del Giordano inviando dall'alto del cielo il tuo santo Spirito, e sei tu che hai schiacciato le teste dei demoni che vi si tenevano nascoste. Tu dunque, o re amico degli uomini, vieni anche ora per l'effusione del tuo santo Spirito, e santifica quest'acqua.

Quest'immagine dello Spirito Santo che discende sulle acque, che troviamo nella preghiera, ma che vediamo anche nel racconto del battesimo di Cristo quando discende la colomba, è una visione di una nuova creazione. Riproduce la prima rappresentazione cosmologica all'inizio del mondo nella Genesi. "La terra era informe e vuota e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque". Ma ora nella persona di Cristo (il Verbo) troviamo un "ponte" che collega lo Spirito e le acque, ora abbiamo uno i cui piedi, come quelli della donna straniera, "vanno verso gli inferi", ma la cui testa raggiunge il più alto dei cieli. (6)

icona contemporanea del battesimo di Cristo, che mostra draghi e dèi stranieri nelle acque basse

Tornando alla Samaritana, vediamo che proprio come la strana donna di Proverbi 5, è anche lei una combinazione di una donna straniera e licenziosa. Lei è la straniera che non si aspetta nemmeno che un ebreo parli con lei, ma mostra anche il proprio caos morale per aver avuto cinque mariti e per vivere ora con un uomo con cui non è sposata. Ed ecco che sembrerebbe che Cristo stia facendo esattamente ciò che il proverbio ci avverte di non fare: mentre lei gli sta offrendo il suo pozzo, risponde offrendole la propria fonte di acqua viva. Ma qui sta il mistero, perché Cristo è l'unico che può "sposare la donna straniera", senza essere irretito da lei, anzi piuttosto conducendola alla salvezza (7).

La storia della Samaritana è quindi correlata al battesimo, e a buona ragione diventa immagine del fonte battesimale, ricco delle acque amare della morte, che sarà addolcito da Cristo. La persona stessa di santa Fotina la Samaritana è in qualche modo legata al pozzo stesso. Nella sua successiva storia di martirio che troviamo nella tradizione, è tenuta prigioniera in un pozzo e trova infine il martirio essendo gettata in un pozzo (8).

Così, quando nelle icone dell'incontro di Cristo e di santa Fotina vediamo il pozzo in forma rotonda o in forma di croce, lo mettiamo intuitivamente in relazione al fonte battesimale. Ma c'è un'altra tradizione, quella che ritrae il pozzo in forma di esagono.

icona russa del XVIII secolo della samaritana con un pozzo esagonale

Anche se per alcuni questo potrebbe sembrare arbitrario, questa tradizione dell'esagono si riferisce un aspetto più nascosto della storia della samaritana. L'esagono è una figura a sei lati e nella storia della samaritana ci sono due riferimenti molto importanti al numero sei (9). Prima di tutto la storia accade alla "sesta ora", un dettaglio che è bene ricordare, in quanto è a volte tradotto come "mezzogiorno", secondo il nostro modo moderno di contare il giorno da mezzanotte e mezzogiorno, piuttosto che dal tramonto al sorgere del sole. L'altro riferimento al numero sei è nel racconto della vita della samaritana. È stata con cinque mariti e il sesto uomo con cui sta attualmente è una sua relazione illegittima. Cristo appare finalmente come il suo settimo e ultimo marito, il suo sabato, il suo riposo. E in questo modo il pozzo diventa ancora più strettamente un'immagine della samaritana stessa, ma è anche un simbolo più generale dell'uomo (che è stato creato al sesto giorno) e di tutta la creazione stessa, "l'esamerone". Ma il sesto giorno è anche il Venerdì Santo, e quindi in questo senso il numero sei unisce il concetto di uomo come culmine della creazione, ma anche la caduta e la morte dell'uomo e la sua redenzione attraverso la morte di Cristo. Si tratta di una potente immagine che mostra implicitamente proprio il paradosso contenuto nella storia della salvezza. È davvero misterioso che nella storia della samaritana il simbolismo di sei è mostrato come sia ascendente sia discendente, perché all'ora sesta il sole è al punto più alto nel cielo, simbolicamente allo zenit, mentre la donna samaritana che ha avuto cinque mariti, una già triste discesa, ora si ritrova al suo punto più basso, il suo nadir, perché la sua sesta relazione è un adulterio. Se si vuole, è "al fondo del suo pozzo". (10)

In conclusione, le diverse forme del pozzo nell'icona della samaritana mostrano come diverse tradizioni di rappresentazione possono spesso coesistere nell'iconografia in modo da sottolineare diversi aspetti. Possiamo anche vedere come i piccoli dettagli sia nelle icone sia nelle storie, dettagli che a prima vista potrebbero sembrare arbitrari, possono rivelare molti strati di verità.

Dopo le spiegazioni, il nostro iconografo, pensando alla forma del pozzo nella sua icona della samaritana, ha deciso di utilizzare l'esagono. Buona scelta.

Note

1. È anche importante notare che la moglie di Mosè è una "etiope", e così una straniera per eccellenza.

2. San Cesario di Arles citato in "Sermons, Volume 2 (81-186)" (The Fathers of the Church, Volume 47), CUA Press, 2010, pagine 34-35.

3. Vedere il mio articolo "Heaven is Round, Earth is Square" e anche l'articolo di Andrew Gould "Gardens, Churchyards, and Cemeteries".

4. Si veda per esempio Esodo 34:12-16.

5. L'addolcimento delle acque per mezzo dell'albero avviene nel Esodo 15 dove Mosè mette un albero nelle acque amare per renderle potabili. Ci riferiamo a questo evento nel rituale della benedizione delle acque alla Teofania, dove la croce è immersa nell'acqua per benedirla, unendo la storia dell'Antico Testamento al battesimo di Cristo.

6. Questi tipi di immagini possono aiutarci a comprendere il significato dei piedi, come il lavare i piedi nel Nuovo Testamento sia collegato alla questione della trasformazione della morte nella storia della donna che lava i piedi di Cristo con i suoi capelli, ma anche quando Cristo lava i piedi agli Apostoli. Per i capelli come immagine della morte, si veda san Gregorio di Nissa, Vita di Mosè, II, 101.

7. Ci sono anche accenni molto tecnici nella storia della samaritana a questo proposito. Per esempio, il pozzo nella storia in questione è il pozzo di Giacobbe (Israele), ma è anche sul terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio. Giuseppe è colui che ha viaggiato in Egitto (come il Cristo bambino), viaggiando nella morte (il fondo di un pozzo, il carcere, la fame, ecc) per portare la salvezza. Anche Giuseppe, come Mosè, ha preso una moglie straniera. Per gli egiziani come immagine delle tuniche di pelle e della morte, si veda san Gregorio di Nissa nel commento di Mosè che uccide l'egiziano come immagine del battesimo. Gregorio di Nissa, Vita di Mosè, II, 289.

8. Si veda una versione della sua storia qui: http://www.antiochian.org/st-photini-samaritan-woman

9. Il beato Agostino parla nella sua Città di Dio (libro XI, cap. 30) del numero 6 come un numero perfetto perché è fatto dalla somma dei primi tre numeri che lo possono anche dividere: 6 può essere diviso per 1, 2 e 3, e 1 + 2 + 3 = 6 (si può fare anche con la moltiplicazione: 1 x 2 x 3 = 6).

10. Si potrebbe pensare a questa struttura non solo come un esagono ma come un esagramma, ovvero la stella a sei punte, la "stella di Davide" che mostra l'unione del maschile e del femminile con un triangolo rivolto verso l'alto (il Cristo, il sole) e un triangolo rivolto verso il basso (la donna samaritana, il pozzo).

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