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  È di nuovo disponibile il libro "Orthodox Christianity and the English Tradition"

Dal blog del sito Orthodox England

31 ottobre 2014

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Questa antologia di 100 saggi, pubblicata la prima volta nel 1995 e ora con una nuova prefazione, è finalmente disponibile di nuovo scrivendo a: frandrew_anglorus@yahoo.co.uk – 3a Edizione in formato A5, 495 pagine.

Prezzo: £ 15,00 + £ 2,80 spese postali nel Regno Unito. Purtroppo, la posta aerea per gli Stati Uniti è ora £ 12,85 (la posta di superficie, che può richiedere fino a due mesi, è di £ 8,00). Si prega di effettuare i pagamenti mediante il pulsante Paypal sul sito web www.orthodoxengland.org.uk

Dalla quarta di copertina

Oggi molti sono alla ricerca di una cristianità indivisa e degli insegnamenti tradizionali della Chiesa primitiva, che vanno al di là delle divisioni degli ultimi tempi e delle controversie tra cattolici romani, anglicani e protestanti. E in mezzo al caos degli ultimi anni molti hanno scoperto la Chiesa ortodossa e la sua fede, che procedono dal primo millennio del cristianesimo. In questo libro l'autore, un prete ortodosso inglese, osserva l'autentica fede ortodossa, al di là delle vicende storiche e culturali che la circondano, e individua la sua rilevanza per noi. Egli scrive: il cristianesimo ortodosso è la fede rivelata a chi si pente nella sua ricerca dello Spirito Santo. Se lo accettiamo, accettiamo in tal modo la lotta per lo Spirito Santo; e così facendo accettiamo la lotta per costruire Gerusalemme qui, 'nella verde e piacevole terra d'Inghilterra'.

Prefazione alla terza edizione

Speriamo che il Signore liberi la Russia e il popolo russo dai terribili anni del male che durano ormai da 70 anni. La Russia può rinascere solo attraverso il pentimento del popolo russo, attraverso la fede in Dio, vivendo i comandamenti divini. Pertanto, la rinascita del popolo russo – la rinascita della vita personale, sociale e nazionale – deve basarsi sulla santa Fede ortodossa, e la vita del popolo deve essere costruita su di essa. E ancora una volta, come un tempo, la Russia sarà la santa Rus', la Casa della Santissima Madre di Dio.

Profezia del sempre memorabile arcivescovo (poi metropolita) Lavr, 1987

Per tutta la mia vita sono stato ossessionato dal mondo europeo che fu perso per le conseguenze dei tragici eventi e sacrifici dell'agosto 1914, ora esattamente 100 anni fa. Cresciuto con nonni del XIX secolo e prozii che avevano combattuto nella prima guerra europea e con prozie rimaste tragicamente nubili, sapevo che tutti noi dovevamo convivere con queste conseguenze. Non c'è stata alcuna pace nel mondo, da allora, dal momento della profonda ingiustizia della vittoria così crudelmente e ironicamente strappata all'Impero russo nel 1917 dal tradimento degli alleati e poi dal tradimento tedesco che ha reso inevitabile l'uccisione della famiglia imperiale russa. E questo, a sua volta, ha reso inevitabile la distruzione della Germania durante la Seconda Guerra Europea, con le truppe russe che presero Vienna e Berlino. E questo, a sua volta, ha reso inevitabile la guerra fredda.

Questa guerra si è trascinata fino al 1991. Allora le chiese slava, romena, georgiana e albanese vivevano tutte sotto il giogo dell'ateismo e praticamente non avevano voci libere. Per quanto riguarda le più piccole e più deboli Chiese greche, sono state compromesse dal controllo degli Stati Uniti. In tal modo, l'impoverito patriarcato di Costantinopoli, un tempo finanziato dall'anglicanesimo, era caduto sotto il controllo degli Stati Uniti nel 1948, quando il Patriarca Maximos fu deposto dalla CIA con minacce alla sua vita e spedito in una vita d'esilio in Svizzera, pronunciando mentre andava via le parole, 'La città è perduta'.

Quelli erano giorni bui del tradimento della Chiesa e, praticamente da sola, la Chiesa fuori dalla Russia ha parlato a nome di tutti noi. Infatti, ai tempi della guerra fredda, si poteva trovare ovunque l'orgoglioso modernismo ed ecumenismo anti-incarnazione (le eresie, come le sette e culti che vengono creati dalle eresie, si basano sempre sull'orgoglio), in entrambe le sue forme, quella  volgare, umanista, pseudo-intellettuale protestante / cattolica, diffusa negli Stati Uniti, o quella personalistica / sottile, pseudo-spirituale buddista / induista, come spesso in Europa, erano ovunque. La teologia accademica 'ortodossa' era dominata allora da quella decadenza spirituale che può essere chiamata 'teologia della cattività'. Nel suo intellettualismo, quella 'teologia', ignorante delle Vite dei Santi, non è assolutamente riuscita a vedere che l'Ortodossia è una tensione verso la santità, che è semplicemente una vita vissuta con la preghiera, in conformità con la Tradizione.

Questa era la teologia accademica degli intellettuali 'ortodossi', che avevano studiato in centri protestanti (Oxford, Cambridge, Strasburgo, in Germania, ecc), oppure in centri cattolici romani (in particolare l'Università Gregoriana di Roma, ma anche Parigi, Lovanio, la Fordham University dei gesuiti, ecc). Gli accademici infettati naturalmente riflettono gli orgogliosi pregiudizi culturali di questi luoghi dove hanno studiato, con il risultato di una visione non ortodossa, ma 'mezzodossa' del mondo. Ridotti a una miscela associata di ecumenisti, liberali e modernisti, quegli intellettuali vogliono ridurre la Chiesa a una mera religione, a una teoria e a un'istituzione, proprio come le denominazioni occidentali. Questo è stato, consciamente o inconsciamente, un tradimento spirituale.

La loro 'teologia', di fatto una filosofia, riflette il personalismo umanistico e il simbolismo spiritualmente vuoto di quell'epoca. Per la maggior parte quegli intellettuali sono ora morti, oppure sono molto anziani. La generazione di discepoli-imitatori che li ha sostituiti ha ancor meno convinzione o talento. Non c'è da stupirsi – il modernismo è incredibilmente antoquato in un mondo post-moderno. Con la rinascita della Chiesa ortodossa russa in Russia, quell'età di decadenza sembra sempre più lontana. Mi ricordo che in quel tempo, e dico quasi 40 anni fa, un accademico 'ortodosso' in una di quelle università di cui sopra mi ha detto che, se non ero rimasto soddisfatto dal loro cibo che non soddisfaceva la mia anima, avrei dovuto 'andare a vivere in Russia'. Durante la guerra fredda questo non era possibile; quindi ho scelto l'opzione migliore, quella di frequentare gli ultimi emigrati della prima generazione dell'emigrazione bianca di Parigi e la Chiesa fuori della Russia.

Questa antologia di saggi è stata scritta tra il 1974 e il 1995, proprio in quel momento in cui la Chiesa fuori dalla Russia era isolata, anzi praticamente assediata, sotto attacco da tutti i lati e da dentro, dagli estremi simili del modernismo e del 'tradizionalismo'. In effetti, come mi sono reso conto, la Chiesa fuori dalla Russia era allora uno dei pochi punti di libertà in tutta la Chiesa ortodossa. Al suo interno alcune figure esprimevano parole di verità simili solo a quelle del solitario teologo serbo, san Giustino di Chelije, canonizzato nel 2010, e da altre figure sul Monte Santo e nei monasteri dei Carpazi.

Nella gioia per la canonizzazione dei nuovi martiri e confessori a New York nel 1981, quando la gerarchia ortodossa era ancora paralizzata nelle sue patrie, in quel momento abbiamo anche cercato di recuperare alla Chiesa la santità antica dell'Europa occidentale. Sapevamo che ogni santità può venire solo dalla Chiesa, come ogni giorno professiamo nel Simbolo. Il nostro compito era quello di aiutare a raccogliere insieme le restanti forze vive spirituali e culturali dell'Occidente morente, chiamando di nuovo quest'ultimo alle sue radici nella sua antica santità a cui aveva in gran parte rinunciato. Questo desiderio è molto riflesso in questo libro. Purtroppo, da allora abbiamo visto l'agonia finale della civiltà occidentale, una volta a ispirazione cristiana, agonia che testimonia la scomparsa della vecchia cultura.

Infatti dopo il 1991, e a grande velocità, i demoni che avevano operato nell'Unione Sovietica atea sono emigrati verso l'Unione Europea atea, il cui peso morto spirituale è stato rafforzato dall'ateismo del Nord America. Solo pochi anni fa Putin, il presidente della Federazione Russa, reso saggio dal fallimento e dalla sconfitta dell'ateismo, ha messo in guardia l'allora primo ministro Blair dicendogli che l'ateismo di ispirazione demoniaca era letteralmente un vicolo cieco; naturalmente, è stato ignorato, perché l'arroganza illusa non ascolta la saggezza. Infatti, sempre a partire dal 1988 la Chiesa a cui appartiene il presidente Putin, la Chiesa russa ortodossa multiculturale e multilingue, il 75% di tutta la Chiesa di Dio, sta facendo rivivere, riaprire o costruire tre chiese ogni giorno da qualche parte sul pianeta.

Insieme a questo vediamo la rinascita della vita sociale, politica ed economica della Federazione Russa, delle terre russe (la Rus') e anche di altre parti dell'Ortosfera. Nel 2007 a ​​Mosca abbiamo assistito alla riconciliazione delle due parti della Chiesa ortodossa russa e al ristabilimento della comunione canonica, il miracolo a lungo atteso dei nostri tempi. La nostra grande speranza di 20-40 anni fa della restaurazione messianica della Santa Rus', così grande da trattarla come una credenza, è diventata realtà attraverso il pentimento. Non ci illudiamo di non poter veder realizzare le nostre speranze nel pieno ripristino della sovranità dello tsar, o, cosa molto meno probabile, l'Europa liberata dal suo giogo ideologico auto-imposto, ma almeno sappiamo che siamo sulla strada giusta. C'è molto da fare, c'è da andare molto lontano, ma la direzione è quella giusta.

Ormai a quasi venti anni dalla prima edizione, questo libro è ristampato, con alcuni errori tipografici corretti, l'ortografia aggiornata, i paragrafi lunghi divisi e alcune precisazioni minori e correzioni aggiunte. Che questa terza edizione di questi saggi possa essere un aiuto per tutti coloro che sono in ricerca. Possa guidarli alla consapevolezza spirituale della Chiesa e della civiltà della Santa Rus', alla consapevolezza che l'Ortodossia è il cristianesimo e che tutto il resto, qualunque sia la sua eredità dagli antichi tempi ortodossi, è in ultima analisi soltanto un ismo, una distorsione e un compromesso. 'Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo. E questa è la vittoria che ha vinto il mondo – la nostra fede' (1 Gv 5, 4).

Gloria a te, o Dio, gloria a te!

Arciprete Andrew Phillips

Agosto 2014

Chiesa ortodossa di san Giovanni

Colchester, Essex, Inghilterra

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