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  La Chiesa ortodossa ostacola il nuovo ordine mondiale

Intervista dello ieromonaco Ignatij (Shestakov) al metropolita Amfilohije (Radović)

Orthochristian.com, 30 ottobre 2020

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Oggi, 30 ottobre 2020, alle 8:20 in un ospedale del Montenegro, sua Eminenza Amphilohije, arcivescovo di Cetinje, metropolita del Montenegro e del Litorale, esarca del santo Trono di Peć, si è addormentato nel Signore dopo aver ricevuto la santa comunione.

In memoria di questo gigante dell'Ortodossia, ripubblichiamo un'intervista fatta dallo ieromonaco Ignatij (Shestakov) del monastero Sretenskj il 25 agosto 2015, quando il metropolita ha partecipato in Russia alla celebrazione di san Vladimir.

il metropolita Amfilohije (Radović) del Montenegro

Eminenza, come vede l'attuale periodo nella vita della Chiesa ortodossa? Indipendentemente dalla prosperità esteriore, dal numero crescente di chiese, dalle costruzioni e dallo sviluppo, stiamo incorrendo in grandi tentazioni. C'è una pressione sulla Chiesa che spesso assume la forma di persecuzione...

Abbiamo parlato del 1000° anniversario dei santi Vladimir di Kiev e Jovan Vladimir [della Serbia]. I loro regni furono periodi di svolta che cambiarono il destino e l'importanza nella storia dei popoli ortodossi, prima di tutto degli slavi, così come la missione dell'Ortodossia nel mondo slavo.

E ora siamo in un altro momento di grande cambiamento: nuove prove da una parte, e dall'altra il rinnovamento della fede e della Chiesa, prima di tutto all'interno dei popoli slavi, con la Russia in testa.

Ora la nostra Chiesa è di nuovo crocifissa tra Oriente e Occidente; o come scrisse san Nicola Velimirovich, "al di sopra dell'Oriente e dell'Occidente". Nel contesto di ciò che è accaduto allora e di ciò che sta accadendo ora, la Chiesa ortodossa è chiamata a essere oltre l'Oriente e l'Occidente. In che senso?

Secondo la mia coscienza personale, la santa Chiesa cattolica e apostolica è stata nel corso dei secoli una spina dorsale spirituale tra l'Asia e l'Europa.

È una spina dorsale spirituale anche oggi, un baluardo del mondo moderno nel nuovo conflitto tra Oriente e Occidente. Per Oriente dobbiamo comprendere non solo l'Oriente islamico, ma l'intero Oriente: buddista o confuciano.

Da una parte c'è tutta la civiltà orientale, dall'altra c'è la cosiddetta civiltà occidentale, euroamericana, basata sull'idea imperiale, sintesi della Roma pagana che ha divinizzato l'imperatore e il primato del vescovo romano.

Questa civiltà occidentale è portatrice di una nuova visione del mondo, del nuovo ordine mondiale, non solo governativa e sociale: stiamo parlando di una nuova etica, una nuova visione del mondo, un nuovo modo di vivere.

Questa è un'idea imperiale completamente secolarizzata, anticristiana. Direi che dietro a una simile forma di anticristianesimo si può vedere il naso di satana, un satanismo che appare sempre più distintamente, facendo uso di tutti gli strumenti moderni e imponendosi al mondo intero.

E a ostacolare questo nuovo ordine mondiale, questa nuova visione del mondo e il nuovo radicale anticristianesimo è la spina dorsale spirituale tra l'Europa e l'Asia, la Chiesa ortodossa di Cristo. Quindi essa deve essere distrutta, perché mentre esiste, questa nuova ideologia non può trionfare sul mondo intero.

il bombardamento di Belgrado nel 1999

Non è quindi un caso che dopo la caduta dell'Unione Sovietica, quando questa idea imperiale di tipo euroamericano si lanciò nella sua nuova campagna, la prima cosa che fece fu di bombardare un paese ortodosso. Non è affatto casuale che tutto ciò sia avvenuto nello spazio della nazione serba ortodossa.

E questo fu solo l'inizio dell'espansione imperialistica del nuovo ordine mondiale e della preparazione (sulla quale non ci possono essere dubbi, e questo è perfettamente chiaro se si guarda a ciò che sta accadendo in Ucraina) a un attacco alla Russia. Questo è chiarissimo e non ha alcun collegamento con qualche teoria del complotto mondiale.

L'unico potere che unifica i popoli dei Balcani con la Russia è la Chiesa ortodossa, e per soggiogare e impossessarsi di questi vasti territori – non solo geografici ma anche strategici ed economici – devono rubar loro l'anima.

La Chiesa ortodossa – la Chiesa di san Vladimir di Kiev e san Jovan Vladimir, e san Costantino pari agli apostoli – assomiglia ora a san Giobbe il sofferente. E tutto ciò che è accaduto a Giobbe il sofferente sta accadendo alla Chiesa di Dio, la santa Chiesa cattolica [universale] orientale. Soprattutto nel ventesimo secolo.

Guardate cosa è successo a Costantinopoli, cosa sta succedendo ora ad Alessandria, Antiochia e Gerusalemme! Guardate cosa è successo alla Russia nel ventesimo secolo e cosa è successo alla Chiesa serba! Così tante sofferenze... Dobbiamo guardare a questo un po' più a fondo. Proprio come Giobbe il sofferente: ha perso così tanto! Il suo bestiame, la sua proprietà, i suoi figli, morirono tutti; alla fine anche sua moglie lo rinnegò e satana stesso lo attaccò… ​​Ma Dio disse solo una cosa a satana: non toccargli l'anima. [1]

L'anima del mondo moderno è la Chiesa di Cristo!

Come valuterebbe la situazione nell'Ucraina contemporanea, quando una congregazione scismatica è stata assolutamente legalizzata, quando milioni di persone credono agli scismatici [2] come se fossero la vera Chiesa?

Questo è uno dei problemi interni e moderni della Chiesa ortodossa nel suo insieme, che si manifesta in modo particolarmente ampio nello spazio della Rus' di Kiev, la Rus' di san Vladimir.

Ai nostri giorni, la formazione di nuovi stati che sorgono dalle rovine dell'Unione Sovietica e dell'ex Jugoslavia – non solo nuovi stati, ma anche nuove nazioni – influenza in un modo o nell'altro la comparsa di nuove "Chiese": ucraina, macedone, montenegrina...

processione della Croce a Kiev

Da un lato vediamo il metropolita Onufrij, il primo ierarca della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, la Chiesa che conserva l'eredità organica e vivente della Chiesa di san Vladimir, che rispetta tutte le caratteristiche specifiche di questa porzione di popolo della Rus' di Kiev, rispetta anche questo nuovo stato, ma allo stesso tempo preserva l'unità della Chiesa, rimanendo parte organica dell'unica santa Chiesa cattolica e apostolica.

Dall'altra parte abbiamo quello che sta facendo lo sfortunato Denisenko. La domanda è: persone del genere credono in Dio? Persone che soggiogano il corpo di Cristo a qualche interesse terreno, qualunque esso sia – in questo caso gli interessi di una nazione o di uno stato – credono in Dio?

Temo che in sostanza non stiano servendo Cristo, ma piuttosto l'idea pagano-imperialista della civiltà euro-americana occidentale, che è in uno stato decaduto.

Preghiamo con sant'Efrem il Siro che il Signore non ci dia uno spirito di "brama di dominio", cioè la sete di potere. [3]

il falso patriarca Filaret (Denisenko) premia il senatore americano John McCain

Si può capire lo stato di Denisenko, che una volta era un candidato a patriarca. Ma ora abbiamo questa triste storia della divinizzazione dello stato ucraino, della nazione ucraina, della lingua ucraina; questa storia di uno scisma in una nazione, una chiesa, con conseguenze catastrofiche.

Durante questo periodo critico di sofferenza della Chiesa, quando la Chiesa orientale è la spina dorsale spirituale del mondo, la cosa più importante è preservare la Chiesa come Cristo l'ha creata – libera dai poteri di questo mondo, in modo che possa essere essa stessa a rendere testimonianza a Dio come lo fece Giobbe e restituire tutto ciò che è andato perduto.

Attraverso di essa Dio proteggerà l'anima dei popoli fedeli e, allo stesso tempo, la Chiesa sarà un vero lievito per il mondo moderno. Nessuno ne è stato così profeticamente consapevole come Dostoevskij, il quale scrisse che una Chiesa futura e sana è l'unica salvezza per il mondo moderno e per l'umanità.

Ma ecco cosa è particolarmente sorprendente. L'Europa, gli Stati Uniti e la NATO hanno combattuto per settant'anni per distruggere l'URSS e hanno raggiunto il loro fine. Ma quella stessa Europa mantiene i risultati più essenziali del regime comunista come se fossero rivelazioni divine.

Per esempio, quando sono stati stabiliti i confini tra l'Ucraina e la Russia e tra le altre repubbliche sovietiche? Chi li ha stabiliti? I comunisti li hanno stabiliti sia per voi [russi] che per noi [serbi]. Ora, "difendendo i diritti umani", gli americani e gli europei sostengono i neo-fascisti in Ucraina per preservare questa eredità dell'Unione Sovietica. La domanda è: per cosa? Significa che stiamo parlando di interessi completamente diversi: stanno usando questa eredità comunista per raggiungere i propri obiettivi imperialisti.

Il "Drang nach Osten" [4] utilizza altri metodi per continuare le proprie crociate. In passato era l'idea di liberare il Sepolcro del Signore; ma ciò che effettivamente fecero quelle crociate è abbastanza ovvio. Quello che è successo, infatti, è esattamente ciò che sta accadendo oggi in Siria, Iraq e Afganistan: il saccheggio delle ricchezze di questi popoli orientali.

Ricordiamo le parole dei politici occidentali su come la Russia abbia troppe ricchezze e troppe risorse naturali, che dovrebbero essere condivise: "Non solo salveremo ciò che abbiamo per noi stessi, ma prenderemo ciò di cui abbiamo bisogno dalla Russia".

Questa è una storia molto complicata. E si sta rifrangendo attorno all'Ucraina, a Kiev, attorno all'eredità di san Vladimir, di cui celebriamo l'anniversario.

il metropolita Amfilohije (Radović) del Montenegro. Foto: ieromonaco Ignatij (Shestakov)

Cosa ne pensa del destino dei popoli cristiani, ortodossi compresi, che forse chinano inconsciamente il capo davanti a questo nuovo ordine mondiale, pensando di lottare per la propria libertà? Così è stato durante la disgregazione della Jugoslavia: molti erano convinti di lottare per la libertà dall'eredità comunista. Stiamo assistendo a qualcosa di simile accadere ora in Ucraina. Si ha l'impressione che questa lotta si svolga nell'ambito del piano globale di qualcuno.

In sostanza, questo è esattamente ciò che sta accadendo. Se prendiamo la Jugoslavia, per esempio, diventa sempre più chiaro che la Jugoslavia è stata intenzionalmente smembrata. Dopo tutto, era un grande paese: 20 milioni di persone. Era uno stato con cui bisognava fare i conti e non così facile da manipolare, nonostante tutte le sue debolezze e inadeguatezze, sia come regno che come federazione.

Lo hanno spezzato, guidati dal principio di "divide et impera": dividere e conquistare. Hanno stabilito questi piccoli stati satelliti di Slovenia e Croazia, Bosnia ed Erzogovina, che non sono mai esistiti prima come stati, e sono riusciti a dividere la Serbia dal Montenegro: un popolo e una nazione sovrana secolare!

E del Kosovo autonomo hanno fatto uno "stato islamico". L'ambasciatore statunitense in Kosovo, a un ricevimento con il patriarca serbo, ha detto che sta lavorando per la prima volta come diplomatico in un "paese islamico". L'abbiamo corretta: era stato una terra cristiana dal IV secolo. Ma hanno raggiunto quello "stato islamico" con i bombardamenti della NATO, formando il Kosovo come uno stato indipendente e un paese islamico. Allo stesso modo stanno cercando di trasformare la Bosnia in uno stato islamico unitario.

Prendiamo come esempio la Macedonia. Cos'è la Macedonia oggi? Di fatto è già divisa in due parti: la slava e l'albanese; ed è discutibile per quanto tempo possa esistere in questa forma. I comunisti hanno stabilito la Macedonia com'è oggi, proprio come hanno formato l'Ucraina e il moderno Montenegro.

Il Montenegro che abbiamo oggi è stato fatto dai comunisti: con una nazione montenegrina e una lingua montenegrina. Ora vogliono anche la loro "Chiesa montenegrina".

dimostrazione di albanesi in Macedonia

È vero, questo processo incontra più difficoltà in Montenegro che in Ucraina e in Macedonia. Posso spiegarlo con il fatto che la nostra Chiesa è stata rafforzata dal sangue dei martiri: il santo ieromartire Ioanikije, il metropolita Arsenije e oltre 150 altri sacerdoti uccisi dai comunisti. Si potrebbe dire che se si guardano le percentuali, questo per il piccolo Montenegro è stato un sacrificio maggiore che quello dei nuovi martiri per la Russia.

Non sorprende che lo stesso gruppo che ha governato in Montenegro sotto i comunisti sia ancora al potere, solo che invece del vitello d'oro del comunismo ora si inchinano al vitello d'oro a Bruxelles, per il bene dei propri interessi.

Le bombe della NATO sono cadute anche sul Montenegro, a Danilovgrad, Cetinje e Murino, uccidendo undici bambini. Per non parlare di quello che è successo in Kosovo.

E ora costringono il Montenegro ad accettare l'indipendenza del Kosovo. È così che il Montenegro va contro gli interessi della propria vita. Questo è il modo in cui governano e usano i piccoli stati.

Questo è il motivo per cui hanno diviso Serbia e Montenegro e li stanno mettendo l'uno contro l'altro. Questo è il motivo per cui l'Ucraina è stata separata dalla Russia. Non basta stabilire confini, è necessario convincerli che non sono un popolo, che non sono una Chiesa, che non hanno lo stesso principe Vladimir… Dividiamo san Vladimir! Ora, come lo dividerete?

Quindi, è perfettamente chiaro che per raggiungere i propri obiettivi imperialistici l'Occidente moderno sta apertamente distruggendo questa unità slava, questi governi. Si sta appropriando dei frutti lasciati dal regime comunista e difendendoli fino al punto in cui è scoppiata la guerra fratricida nei Balcani, oltre che in Ucraina. Fratricidio: per preservare i confini tracciati dal sistema e dall'ordine bolscevico di Lenin! Coloro che presumibilmente hanno combattuto contro il comunismo e il bolscevismo sono oggi i più zelanti custodi dei principali frutti del comunismo. Ma non sono interessati all'eredità sovietica: perseguono solo i propri interessi.

È in corso una lotta per il petrolio, per le risorse naturali e per la ricchezza industriale sia in Ucraina che in Russia, così come nel Vicino Oriente. Hanno reso l'Oriente un inferno, combattendo con coloro che avevano creato in precedenza: la cosiddetta Al-Qaeda. Nel frattempo, la Chiesa di Cristo viene distrutta in Oriente. I movimenti islamici fanatici vi stanno distruggendo il cristianesimo nella sua interezza. E ancora una volta siamo di fronte a un'ideologia totalmente anticristiana, che agisce nell'interesse del nuovo ordine mondiale in tutte le sfere della vita umana, per soggiogare tutto a se stesso.

Parallelamente, tutto torna al richiamo del "pane e giochi del circo!" della Roma pagana, e gli ultimi resti del cristianesimo vengono sradicati dagli spazi dell'Europa e dell'America.

il metropolita Amfilohije (Radović) del Montenegro. Foto: A.Gorjainov / Pravoslavie.ru

Come dovremmo reagire noi servitori di Cristo a queste sfide contro la Chiesa e il cristianesimo? Cosa dovremmo cambiare in noi stessi? Cosa dovremmo fare?

Dovremmo fare quello che ho sentito molti anni fa nel cimitero di Smolensk a San Pietroburgo [5] da una folle per Cristo, che mi disse: "Vai più in profondità, padre, vai più in profondità!"

L'Ortodossia è il Giobbe moderno. Puoi portarle via tutto, ma non puoi toccarne l'anima. Dio preserva l'anima. La testimonianza di questo è tutto ciò che è accaduto in questi mille anni dai tempi del principe Vladimir.

Note

[1] La traduzione italiana di questo passo (Giobbe 2:6) dice: Il Signore disse a satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita». Nel testo slavonico ecclesiastico, tuttavia, la parola "dusha" o "anima" è usata al posto di "vita". Questo dà un significato più profondo.

[2] Questo è un riferimento al cosiddetto "patriarcato di Kiev", guidato da Filaret (Denisenko), che ha unito sotto di sé un ramo di un sistema preesistente. Denisenko è incoraggiato e sostenuto dall'attuale governo ucraino per scopi politici, principalmente per strappare l'anima dell'Ucraina dalle sue radici storiche nella santa Rus'. La Chiesa ortodossa ucraina autonoma canonica è guidata dal metropolita Onufrij (Berezovskij).

[3] Preghiera di sant'Efrem il Siro (pronunciata principalmente durante la Grande Quaresima):  O Signore e Maestro della mia vita, uno spirito di ozio, sconforto, ambizione e discorsi oziosi non mi danno. Ma piuttosto uno spirito di castità, umiltà, pazienza e amore concedimi il Tuo servo. Sì, o Signore Re, concedimi di vedere i miei fallimenti e di non condannare mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen  (traduzione dal libro di preghiere di Jordanville).

[4] "Drang nach Osten" (tedesco per "spinta verso est" o "desiderio di spinta verso est"), è un termine coniato nel XIX secolo per designare l'espansione tedesca nelle terre slave. Il termine divenne un motto del movimento nazionalista tedesco alla fine del XIX secolo.

[5] Dove sono conservate le reliquie di santa Ksenija di Pietroburgo.

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