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  Spagna: 11 luoghi santi da visitare

dell'arciprete Andrej Kordochkin

Parlons d'Orthodoxie

30 agosto 2016

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La Spagna che noi non conosciamo. L'arciprete Andrej Kordochkin, rettore della parrocchia di santa Maria Maddalena a Madrid condivide qui con noi con il suo amore per le reliquie di san Giacomo il Maggiore, la Sindone del nostro Signore, un pezzo della santa Croce e la prigione della santa martire Leocadia.

A volte ci chiedono come la vita ortodossa all'estero è diversa da quella della Russia. Mi sembra che ci sia una differenza importante, forse non per tutti, ma per molti. Quando si vive a Mosca, per esempio, o a san Pietroburgo, se ci si sente depressi, si può andare al monastero Donskoj o sulle rive della Smolenka, e tutto va meglio, o passa completamente. Se siete a Madrid, non c'è nessun posto dove andare a ricaricare le proprie batterie.

Questo è quello che ho pensato quando sono arrivato a Madrid, dodici anni fa, quando abbiamo iniziato a celebrare in un luogo frequentato da immigrati latino-americani o marocchini per telefonare a casa o vendere pesche e pomodori. Non è facile iniziare qualcosa, rompere il ghiaccio, pensavo. Ma a poco a poco abbiamo imparato che non eravamo stati noi i primi. Ci è stata mostrata la storia passata della nostra parrocchia, che risale alla metà del XVIII secolo: abbiamo scoperto un notevole sacerdote, padre Konstantin Kustodiev, che officiò a Madrid nel 1860, sfogliando le pagine della storia della Chiesa indivisa in Spagna.

il cammino di san Giacomo

In Inghilterra, tutti gli ortodossi conoscono il primo martire Albano e gli antichi santi celti, fanno pellegrinaggi a Walsingham e altri luoghi santi. In Spagna, niente! Abbiamo iniziato a esplorare la "geografia ortodossa" della penisola iberica. E abbiamo visitato alcuni luoghi, non solo una volta ma più volte, con la famiglia, la parrocchia.

1. Santiago de Compostella

Santiago de Compostella è la capitale della Galizia. Questa regione si estende al nord-est della Spagna. Venendo qui, chi conosce le coste del Mediterraneo sarà sorpreso: campi verdeggianti, betulle, onde dell'oceano e persone diverse: i galiziani sono discendenti di antiche tribù celtiche, hanno mantenuto il ricordo del loro passato. Fermatevi al bar "Casa das Crechas" in cui amano ritrovarsi i nazionalisti locali, o limitatevi ad andare ad ascoltare le cornamuse galiziane sulla Plaza del Obradoiro, nei pressi della cattedrale, capirete dove siete capitati.

Secondo la leggenda, furono trovate qui nel IX secolo, le reliquie di san Giacomo il Maggiore (di Zebedeo). Gli spagnoli credono che sia stato lui che a introdurre per la prima volta Cristo nei loro paesi, gli esperti oggi sono scettici su questo problema. Ci si chiede come san Giacomo abbia potuto venire in Spagna prima di morire martire, come descritto negli Atti degli Apostoli (At 12,12), come i suoi resti abbiano potuto finire in Spagna, perché né gli antichi cronisti né gli storici dicono nulla della sua evangelizzazione. In ogni caso, la leggenda di san Giacomo è profondamente radicata nella cultura spagnola.

Il Cammino di Santiago, questa rete di percorsi che unisce diverse città europee, ha creato nel Medioevo uno spazio europeo unito ben prima dell'Unione Europea. Negli ultimi decenni, questi percorsi sono stati utilizzati da un numero crescente di pellegrini. I viaggiatori russi hanno formato un gruppo su Facebook. Inoltre, un piccolo numero di ortodossi vivono a Santiago de Compostella e dei suoi dintorni; per loro noi celebriamo regolarmente uffici nella cattedrale.

una parte del Sudario, Cattedrale del Salvatore, Oviedo

2. Oviedo

Gli abitanti delle Asturie sono orgogliosi di essere autentici spagnoli, e non mori di razza mista di Cordova o Granada. Quando gli arabi musulmani invasero la penisola iberica molte reliquie cristiane furono evacuate a Oviedo, la capitale della "Spagna libera". La più importante di queste reliquie è il sudario (pañolón) poggiato sul volto di Cristo nella sua sepoltura, di cui l'apostolo Giovanni fa menzione: "Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro; vide le bende per terra e il panno che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte". (Gv 20:6-7)

Gli scienziati hanno dimostrato una somiglianza tra la sindone di Torino e il sudario di Oviedo, che si deve sottolineare che non è stato spostato dalla metà del IX secolo. In questa stessa cattedrale si trovano le reliquie della santa martire Eulalia di Mérida, del santo martire Eulogio di Cordova, etc.

Ci sono a Oviedo e nei suoi dintorni numerose chiese pre-romaniche del IX secolo situate in luoghi molto suggestivi: chi ha visto Santa Cristina de Léna ricorderà certamente la chiesa della santa Protezione sul Nerl. I paesaggi sono diversi da altri paesaggi in Spagna: sono drammatici, montagnosi. Nei Picos de Europa, ci si sente come sulle Alpi. La gente delle Asturie definisce il proprio paese "paraiso natural" (paradiso naturale).

cassa contenente le reliquie della martire Eulalia di Barcellona

3. Barcellona

Barcellona non è solo l'architettura di Gaudì e le canzoni cantate da Montserrat Caballé e Freddie Mercury. Nella cattedrale di Barcellona, ​​una delle più belle città della Spagna, si trovano le reliquie di sant'Eulalia, patrona del luogo, che, secondo la tradizione, fu martirizzata nel IV secolo. Le reliquie della santa furono miracolosamente ritrovate il 23 ottobre 877 dal vescovo Frodoi dove ora sorge la chiesa di Santa Maria del Mar.

Poiché il culto di questa santa è iniziato molti secoli dopo la morte di sant'Eulalia di Mérida e molti dettagli del loro martirio si confondono, molti studiosi ritengono che Eulalia di Barcellona non sia esistita e che il suo culto sia la ripetizione di quella della santa di Mérida. Ma i catalani considerano le accuse come "imperiali" e difendono la loro santa. La sua introduzione nel martirologio della nostra Chiesa è dovuto al lavoro di Dimitri di Rostov: la sua festa si celebra il 12 febbraio in Occidente e il 22 agosto/4 settembre nel calendario della Chiesa ortodossa russa.

un frammento della santa Croce

4. San Toribio di Liébana

Il monastero di san Toribio de Liébana, in Cantabria, ospita il Lignum Crucis, il più grande pezzo della santa Croce conosciuto al di fuori del Vaticano. Secondo la tradizione, è stato trasmesso al monastero assieme alle reliquie di san Toribio nel VIII secolo. Ogni anno la Croce è portata fuori dalla cappella dove è conservata, per la venerazione da parte dei pellegrini. I bambini disturbano un po', ma i più anziani si accostano con fervore. Da diversi anni veniamo al monastero, ed è sempre lo stesso monaco che ci presenta la Croce, calmo e sollecito con tutti coloro che vengono a ricevere la benedizione della Croce senza ben capire l'importanza dell'evento. Le montagne della Cantabria sorgono attorno al monastero, e in alto si trova la grotta dove nel VI secolo visse san Toribio, il suo fondatore.

5. San Millán de la Cogolla

Il monastero fu fondato dal santo Æmilianus (Millán) Cuccullatus (474-574) la cui vita fu scritta dal vescovo Braulione di Saragozza (Caesaraugusta) attorno al 640.

Millán fu ordinato e assegnato a una parrocchia dopo quarant'anni di vita eremitica, non certo in riconoscimento delle sue virtù, ma perché nella Chiesa visigota non si fidavano dei monaci eremiti e cercavano di controllarli.

Non rimase a lungo nella sua parrocchia: grazie a lamenti e invidie, poté tornare alla sua vita eremitica e fu riconosciuto come taumaturgo durante la sua vita.

Nella biblioteca del monastero sono conservati i più antichi codici contenenti note in castigliano: in Spagna questo monastero è considerato la culla della lingua spagnola.

La parte superiore del monastero (Suso) è un complesso di grotte scavate dal VI al XI secolo.

Più in basso, quando il monastero fu ampliato nell'XI secolo, furono costruiti nuovi edifici (Yuso) dove oggi si trovano le reliquie del santo, in una cassa (del XI secolo) fatta di placche d'avorio miniate.

Alcune placche si trovano in diversi musei, tra cui l'Ermitage. Non lontano dal monastero è la grotta dell'eremita Emiliano. Questo è uno dei miei posti preferiti in Spagna.

Provate a venire in autunno, attraversando i vigneti della Rioja e salendo alla grotta del santo che, senza dubbio, diventerà vostro amico.

icona dipinta da Evgenij Maljagin

6. Monasteri rupestri

Nel nord della Spagna, tra i Paesi Baschi, Burgos e Palencia, sono conservati molti insiemi di monasteri rupestri, alcuni risalenti al VI secolo. Qui penserete, naturalmente, ai monasteri della Crimea. Questa regione è chiamata, non senza qualche esagerazione, la "Cappadocia spagnola".

Una chiesa nelle grotte della "Cappadocia spagnola"

7. La valle del silenzio

La "Valle del Silenzio" o "Tebaide del Bierzo" si trova nei pressi di Ponferrada. È un luogo in cui il monachesimo si stabilì molto presto. La chiesa di Santiago di Peñalba risale al X secolo. È qui che è sepolto il santo vescovo Gennadio di Astorga. In mezz'ora di cammino, si raggiunge la grotta dove il santo visse da eremita e dove, divenuto vescovo, amava ritirarsi.

Si può proseguire su questa strada di montagna per raggiungere le rovine del monastero di San Pedro de Montes, fondato da san Fruttuoso di Braga nel VII secolo. Qui non ci sono alberghi, ma "casas rurales" che i residenti affittano ai turisti e ai viaggiatori. A Santiago de Peñalba, si può alloggiare da Desiderio, che vi farà omaggio per cena di un buon "botillo", piatto tradizionale dei montanari del León.

8. Le chiese visigote di Castiglia-León

A 23 km da Samora si trova l'eccezionale chiesa di San Pedro de la Nave, che avrebbe dovuto essere sepolta durante la costruzione di una diga, ma grazie agli sforzi dell'architetto e storico Manuel Gomes-Moreno, è stata spostata nel 1930-1932.

I suoi capitelli sono decorati con sculture raffiguranti il ​​sacrificio di Abramo, Daniele nella fossa dei leoni e altri. Secondo la tradizione, questa chiesa risale al VIII secolo, ma è stata anche proposta una datazione più recente (IX-XI secolo). Il meraviglioso rettore di questa chiesa è il padre Luís Santamaria che si diverte a dire di essere il sacerdote più giovane della chiesa più antica della diocesi.

Vi è un'altra chiesa unica a Venta de Baños: San Juan de Baños, costruita nel 661 per ordine del re visigoto Reccesvindo. che era stato salvato dalle acque di una sorgente che scorre vicino alla chiesa. Non dimenticate di portare con voi una bottiglia vuota!

Capitello della chiesa di San Pedro

9. Il León

Nella provincia di León, è assolutamente da visitare la la Colegiata de los Reyes, per ammirare i suoi affreschi romanici, soprattutto quelli in cui ogni mese è personificato con il suo lavoro e occupazioni. Accanto si trova la basilica dove nel 1063 sono state ricevute le reliquie di san Isidoro di Siviglia.

Il santo vescovo Isidoro è senza dubbio la figura più sorprendente della patristica spagnola. Dopo la morte del suo fratello maggiore Leandro, Isidoro gli succedette sulla cattedra di Hispalis (Siviglia). Isidoro e il fratello sono passati alla storia come combattenti inflessibili contro l'arianesimo. Isidoro presiedette il Concilio di Siviglia che nel 619 ha condannato l'eresia degli "acefaliti, condanna ripresa poi dal IV Concilio di Toledo del 633 [e dal V del 636]. Il santo vescovo morì il 4 aprile 636, e secondo il calendario mozarabico di Recemondo, è commemorato il 4 aprile.

La venerazione di sant'Isidoro, dai tempi della Chiesa indivisa, si è estesa ben oltre i confini della Spagna. Oltre ai due calendari mozarabici del X secolo, il suo nome è menzionato nel Martirologio di Usuardo, un codice francese della metà del X secolo, nelle litanie del Salterio di Carlo Magno e in altri testi liturgici francesi e tedeschi dal IX al XI secolo. Dante colloca Isidoro nell'Empireo, il decimo cielo.

Isidoro è uno dei tanti santi della Chiesa indivisa a cui è dedicato un capitolo del Synaxarion redatto dallo ieromonaco Macario del monastero athonita di Simonopetra, pubblicato nel 2011 a Mosca dal monastero Sretenskij. Isidoro è menzionato anche dalla Chiesa ortodossa in America.

teca con le reliquie di sant'Isidoro

10. Toledo

La stragrande maggioranza dei turisti che si recano a Madrid cerca di andare a Toledo, l'antica capitale spagnola che si trova a un'ora di viaggio da quella attuale. Pochi sanno che la Toletum romana è il luogo del martirio di santa Leocadia, morta in un carcere nei primi anni del IV secolo.

Sul luogo di sepoltura della santa, il re visigoto Sisebuto costruì nel 618 una chiesa dove si tennero il IV, V, VI e XVII Concilio di Toledo; qui si trovano le tombe dei vescovi di Toledo Eugenio, Ildefonso e Giuliano. Nella vita di Ildefonso è specificatamente descritto il rinvenimento delle reliquie di santa Leocadia nel VII secolo. La chiesa fu distrutta durante l'invasione araba, ma fino a oggi la sepoltura della santa è conservata nella chiesa di Cristo de la Vega. A Toledo si trova anche la chiesa di santa Leocadia, costruita, secondo la tradizione, sul sito della casa natale della santa.

Nell'VIII secolo, le reliquie della santa furono traslate a Oviedo, e i pellegrini che oggi venerano il sudario del nostro Signore, conservato nella "Cámara santa" della cattedrale, possono accedere al piano inferiore della cappella, nella cripta Leocadia dove erano conservate le sue reliquie.

Nell'XI secolo, al tempo di Alfonso VI, le reliquie di Santa Leocadia si trovavano nell'abbazia fiamminga di Saint-Gilles (Bruges), da dove sono tornate il ​​26 aprile 1587. Oggi sono nella cattedrale di Toledo, nella cappella detta "el Ochavo" di solito chiusa al pubblico. Un reliquiario contenente una parte del capo della santa è conservato nella chiesa ortodossa di santa Maria Maddalena a Madrid.

cattedrale di Toledo, icona della santa martire Leocadia (dipinta da Evgenij Maljagin) dono dei fedeli della Chiesa ortodossa russa

11. Jaca e i suoi dintorni

Questa città del nord dell'Aragona conserva la memoria della santa Eurosia (Orosia), martirizzata nell'epoca delle invasioni arabo-musulmane. I suoi resti sono stati depositati nella cattedrale di Jaca nell'XI secolo. La prima menzione della sua morte e del suo culto risalgono al XIII secolo. Secondo la tradizione fondata nel 1493 dal monaco ceco Giovanni del monastero di Monte Oliveto, sarebbe stata boema. Ma dagli inizi del XVII secolo questa versione è stata contestata.

In ogni caso, non è sbagliato dire che nel culto a lei accordato dalla Chiesa, rappresenta un legame vivente tra l'antica Spagna e il mondo cristiano ortodosso. Il suo capo riposa nella chiesa del villaggio di Yebra de Basa, da cui un sentiero pittoresco conduce attraverso la montagna a una chiesa costruita sul luogo del suo martirio.

Come pellegrini provenienti da Madrid, abbiamo preso questo sentiero, ma abbiamo dovuto ridiscendere alla nostra auto per un'altra strada indicata sulla mappa.

Abbiamo cercato invano la chiesa. Era in arrivo una tempesta, non dall'alto, ma dal lato, avanzando dritta su di noi, come accade in montagna. Non c'era anima viva. Sarebbe stato pericoloso scendere. Improvvisamente abbiamo visto un pastore, il suo accento aragonese sembrava strano, ma ben presto è arrivata la spiegazione. Vasilij è nato a Chernovtsy, e più della metà del nostro gruppo era composta da ucraini. Difficile dire chi sia stato il più soddisfatto di questo incontro, se lui, noi o il suo cane Trotskij. Siamo scesi dalla montagna con le jeep della Guardia Civile, e io mi sono ripromesso di non fidarmi MAI più delle mappe quando conduco qualcuno su un percorso che io stesso non ho mai compiuto almeno una volta.

Nonostante tutto, il viaggio è stato meraviglioso. Abbiamo ancora davanti a noi i picchi dei Pirenei, i prati, il pastore, il suo cane Trotskij e l'immagine di sant'Eurosia, protettrice di quelli che sono sorpresi da una tempesta.

Nel mese di ottobre 2016, organizzeremo un pellegrinaggio per gli ortodossi russi, che spero di condurre ai luoghi santi della Spagna. Partecipate, saremo lieti di accogliervi.

luogo del martirio di santa Eurosia (Orosia), nel nord della provincia di Aragona

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