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  San Serafino di Vyritsa
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Vasilij Nikolaevic Muraviev (il futuro San Serafino) nacque il 31 marzo 1866 in un villaggio della provincia di Yaroslavl. Figlio di contadini, perse il padre all’età di 10 anni, e fu avviato da un vicino a un lavoro commerciale a San Pietroburgo. Qui manifestò il suo desiderio di diventare monaco all’anziano Barnaba della Lavra di Sant’Alessandro Nevskij. Il consiglio dello starets fu di restare nel mondo, sposare una donna credente, e una volta che i figli fossero cresciuti, di abbracciare assieme alla moglie la vita monastica.

Vasilij accettò con umiltà il consiglio, si sposò nel 1890 con Olga Ivanovna Naidenova (figlia di contadini del villaggio di Kobalyna, nata nel 1872, che aveva avuto da una monaca lo stesso consiglio ricevuto dal marito), ed ebbe due figli, Nicola e Olga. Dopo la morte prematura della figlia, Vasilij e Olga decisero di vivere assieme come fratello e sorella.

Nel mondo, Vasilij Muraviev fu un abile amministratore nel campo del commercio delle pellicce. I suoi affari lo portarono più volte all’estero (si dice che visitò anche il Monte Athos), e divenne presto molto ricco, senza dimenticarsi di aiutare i poveri, e di fare donazioni per la costruzione di chiese e monasteri a San Pietroburgo e dintorni.Il suo ritiro dalle attività commerciali ebbe luogo a seguito della rivoluzione del 1917. il 16/29 ottobre 1920 Vasilij fu tonsurato come monaco con il nome di Barnaba, nella chiesa del Santo Spirito alla Lavra di Sant’Alessandro Nevskij. Nello stesso periodo, anche la moglie fu tonsurata monaca, con il nome di Cristina, in un convento di San Pietroburgo.Presto Padre Barnaba fu ordinato diacono, e gli fu affidata la cura del cimitero della Lavra. Nel 1921, nel giorno della decapitazione di San Giovanni Battista (29 agosto/11 settembre), il Metropolita Veniamin (Kazanskij) lo ordinò prete. Come obbedienza, gli furono assegnati i compiti del rifornimento di candele e della cassa della Lavra, opera in cui diedero grande frutto le sue doti amministrative.

Nel 1927 Padre Barnaba ricevette la tonsura di monaco di Grande Abito con il nome di Serafino (da San Serafino di Sarov, di cui era stato presente, assieme alla moglie, alla festa di canonizzazione nel 1903), e la fraternità della Lavra lo elesse come padre confessore (compito che lo teneva impegnato fino a 8 ore al giorno).

Alla fine degli anni ‘20 tutti i monaci della Lavra furono arrestati e mandati al confino (molti morirono da martiri). Padre Serafino continuò in tutto il tempo della prigionia ad agire come punto di riferimento spirituale; la sua salute si deteriorò a causa delle difficoltà e delle percosse subite nel lager, e al suo rilascio nel 1933 si stabilì a Vyritsa, già luogo di soggiorno climatico nelle foreste presso San Pietroburgo (divenuta Leningrado). Qui si prese cura della chiesa lignea della Madre di Dio di Kazan, costruita nel 1913.

Benché molto malato, riceveva centinaia di visitatori che cercavano il suo aiuto, la sua preghiera e un suo consiglio. Aiutava tutti, e molti guarirono in seguito alle sue preghiere. Notando l’afflusso di persone, i bolscevichi perquisirono spesso la sua casa. Ma il suo amore rabboniva anche i cuori dei cechisti durante le perquisizioni. Una volta lui prese la mano del cechista che perquisiva la casa, la accarezzò, posò la sua mano destra sul capo dell’uomo e disse: "Che i tuoi peccati siano assolti, servo di Dio". Il volto del cechista si illuminò mentre questi parlò a lungo con lui come con un amico.Nel corso della seconda guerra mondiale, i cittadini di Leningrado andavano da Padre Serafino per conoscere il destino dei loro cari al fronte, e spesso le sue predizioni andavano oltre la sorte immediata di queste persone. 

Tra le sue profezie, se ne ricordano alcune che non avevano molto senso né erano credibili a quei tempi: che Leningrado avrebbe ripreso a chiamarsi San Pietroburgo, che si sarebbero riaperte chiese e monasteri in tutta la Russia, che i cattolici avrebbero avuto un papa slavo…Durante l’assedio di Leningrado, Vyritsa fu occupata dai tedeschi, ma non vi furono casi di saccheggio né di violenze, in conformità con le predizioni dello starets. Padre Serafino fu consultato e rispettato anche dai militari dell’esercito tedesco (tra i quali si trovavano dei romeni di fede ortodossa, che raccolsero alcuni dei suoi detti e previsioni).Dopo la guerra la sua salute peggiorò. Pur indebolito e costretto a letto, chiedeva che gli fossero portati tutti i pellegrini giunti da lui. Poco prima della sua morte rimase addormentato per 12 giorni di fila; al risveglio disse di avere visitato in spirito molti paesi, senza trovarne nessuno in cui la fede fosse migliore di quella della Russia, ed esortò a dire a tutti di non allontanarsi mai dalla Fede ortodossa.

Padre Serafino si addormentò nel Signore il 21 marzo/3 aprile 1949, e per una settimana si percepì a Vyritsa un profumo straordinario. Pochi mesi prima era morta anche sua moglie, che aveva preso il Grande Abito monastico con il nome di Serafina, e lo aveva seguito venendo ad abitare presso Vyritsa nei suoi ultimi anni. Le loro tombe sono ora vicine, a fianco della chiesa della Madre di Dio di Kazan.
Padre Serafino è stato canonizzato dalla Chiesa russa nell’agosto dell’anno 2000.

Santo padre Serafino di Vyritsa, intercedi presso Dio per noi!

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