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  Al passo con san Patrizio e san Gregorio di Tours

ieromonaco Seraphim (Rose)

Pravoslavie.ru, 30 marzo 2016

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Un'omelia di padre Seraphim Rose alla festa di san Patrizio nel 1977. Da appassionato veneratore dei santi occidentali anteriori allo scisma, padre Seraphim rivela il suo approccio di buon senso alla vita spirituale e offre una ventata di aria fresca a tanti di noi oggi, che sono in cammino verso il regno celeste.

1. Una prospettiva su san Patrizio

san Patrizio

La Confessione di San Patrizio è un documento molto semplice su come egli prevedeva di servire Dio e su alcune delle prove e sofferenze attraverso le quali era passato. Da quello che scrive san Patrizio, vediamo che nella sua vita non ha avuto la gloria universale che lo circonda oggi. A quanto pare fece miracoli e molti ebbero grande rispetto per lui, ma ebbe comunque difficoltà con vescovi e persone di chiesa, e ci fu polemica sul fatto che stesse facendo le cose nel modo giusto. Questo ci mostra che anche coloro che in seguito diventano le figure più gloriose devono passare, nelle loro vite, attraverso le stesse lotte per le quali ognuno di noi deve passare; e non si vede fino alla fine se una persona salva anche solo la sua anima.

È estremamente importante guardare a san Patrizio, non dal punto di vista delle gloria agli occhi degli uomini, ma come lui è spiritualmente: al suo valore spirituale. Non ha assolutamente alcun significato che oggi tutti indossino qualcosa di verde nel suo giorno di festa. Quando andavo a scuola, dovevi fare qualcosa a chi non si vestiva di verde – legarlo, o qualcosa del genere. Era ovvio che chi si comportava così non aveva alcuna idea di ciò che significava san Patrizio, o di che tipo di santo ortodosso era; era solo l'opinione generale della sua grande importanza che si era formata nella società. A poco a poco è stato privato di tutto il suo significato religioso, e alla fine il rispetto della sua memoria diventa qualcosa di simile alla superstizione, una sorta di rito totalmente privo di significato. Naturalmente, questo non è il modo in cui dovremmo guardare a san Patrizio. Era un ardente apostolo di Cristo, e poiché era vicino a Dio, e poiché Dio lo aveva scelto, è stato in grado di convertire tutto il popolo dell'Irlanda.

Tutti noi siamo molto ispirati da vite come la sua, e questo fa venire voglia di fare qualcosa noi stessi. Cosa si può fare? Il convertito inesperto ha un'idea: "Oh! Andrò in Irlanda e farò qualcosa". Naturalmente, non funzionerà. Non farà come san Patrizio perché ciò che fece lui poteva essere fatto solo una volta. Su piccola scala è possibile imitarlo, ma in generale tali imitazioni letterali non funzionano. Dobbiamo guardare a vite come quella di san Patrizio per ottenere qualche tipo di ispirazione o indicazione su ciò che possiamo fare noi stessi nelle nostre condizioni.

Che cosa è realistico? Che cosa possiamo fare per ardere con lo stesso apostolato nelle condizioni che abbiamo oggi? Ci guardiamo intorno e vediamo che non sembrano esserci molti dei fenomeni ispiratori del periodo di san Patrizio: interi paesi in fase di conversione, grandi risvegli monastici, grandi movimenti verso l'Ortodossia. Al contrario, ci guardiamo intorno e vediamo cose che possono molto facilmente farci scoraggiare. Ci chiediamo il motivo per cui oggi non ci sono grandi apostoli come san Patrizio. Naturalmente, dobbiamo essere molto realistici storicamente. C'è stata un'epoca degli apostoli, c'è stato un tempo in cui interi popoli non erano convertiti, e sono stati inviati loro degli apostoli. Oggi, praticamente il mondo intero ha sentito parlare di Cristo, e sono rimasti pochissimi popoli totalmente pagani a cui non è predicato il Verbo. In Africa continuiamo a sentire che il Vangelo ortodosso è predicato a tribù selvagge, da un paese all'altro, in Africa orientale e centrale. Ma nella maggior parte dei luoghi, i popoli del mondo sono diventati piuttosto stanchi e logorati: una volta hanno sentito parlare di cristianesimo e ora ne sono annoiati. È molto difficile farsi ispirare in queste condizioni. Qua e là ci sono alcuni convertiti che ritengono che il cristianesimo è qualcosa di fresco, ben diverso dalla sua idea ordinaria. Tuttavia, ben poco è molto stimolante quando guardate in giro per il mondo, dal punto di vista dell'Ortodossia.

2. Le condizioni della vita moderna

Ci sono, naturalmente, precise ragioni per questo. Le condizioni del mondo di oggi sono molto diverse da quelle che erano in passato. L'intero fenomeno dell'apostasia, dell'allontanamento dalla verità, significa che la gente non sa come accettare il Vangelo in modo nuovo. Essi ne hanno già sentito parlare e sono stati inoculati contro di esso. Pertanto, pochissimi di loro, quando sentono il messaggio dell'Ortodossia, si fanno avanti.

Un'altra cosa che nell'aria di oggi è diversa dai tempi precedenti è quest'atmosfera "disneyana". È la mancanza di serietà che si vede nell'aria, proprio nelle abitudini quotidiane. Ad esempio, quando ci si saluta, si dice, "Take it easy": un'affermazione che indica: "Rilassati, prendila con comodo, non c'è niente di importante che sta succedendo. Limitati a farti trasportare da ciò che accade". Un tempo eravamo abituati a dire cose come: "Dio sia con te". Anche la parola di commiato, "Goodbye", deriva dalla parola "God", o Dio.

I giovani di oggi sono molto assorbiti da tutto il mondo della fantasia televisiva. Ci sono "luoghi di Topolino" chiamati Disneyland o Disney World. Tutta la nostra visione spirituale e sobrietà ne è influenzata, anche le opinioni religiose. C'è un protestante fondamentalista molto sincero in Florida che ha un grande appezzamento di terreno proprio accanto a Disney World, e che intende costruirvi una replica del tempio di Gerusalemme, al fine di attirare le persone che vanno a Disney World a venire a vedere una cosa spirituale, sullo stesso livello. E i visitatori resteranno incantati, e sarà per loro la stessa impressione di tutti i castelli delle fate visti a Disney World. Quest'intera atmosfera irreale, da film, non solo è molto diffusa, ma pervade le nostre stesse case. Ha effetto su ogni serietà della vita, sul modo in cui sono cresciuti i bambini, anche, ovviamente, si può dire che i bambini non sono più cresciuti. L'intera idea di farli crescere, di modellarli su un certo stampo, ora è perduta. Si limitano a crescere da soli, andando dietro a qualunque influenza, e il risultato è qualcosa di molto poco serio. Questa è la ragione principale per cui, quando i giovani diventano indipendenti, così tanti di loro semplicemente impazziscono e finiscono coinvolti in varie religioni selvagge e droghe, sperimentano il crimine e ogni genere di cose folli. Durante l'infanzia non hanno mai avuto dei contatti con i piedi per terra, o con la vita spirituale o semplicemente con la serietà di vivere da un giorno all'altro. Questo è una delle cose principali che rende i nostri tempi diversi e molto più difficili per gli sforzi spirituali.

Un'altra cosa sono tutte le comodità moderne che ci circondano e che, senza dubbio, spersonalizzano e inducono la gente a essere meno preoccupata gli uni degli altri, e più preoccupata delle cose, degli oggetti. L'idea stessa del telefono significa che puoi avere immediatamente contatto con qualcuno per un messaggio – e niente di personale. Se lo devi andare a trovare con un certo sforzo, la tua anima è diversa da quella che sarebbe se dovessi solo comporre un numero. Tutto questo rende i nostri tempi diversi e molto sfavorevoli per qualsiasi tipo di attività spirituale, come l'apostolato, l'attività missionaria, una mera vita spirituale ordinaria, la vita monastica e cose simili.

C'è anche qualcos'altro nell'aria di cui noi cristiani ortodossi dovremmo essere consapevoli, ed è il peso della tradizione. Se accettiamo tutto ciò che la Chiesa ci ha tramandato semplicemente come qualcosa di già compiuto, qualcosa che ci è dato senza il nostro sforzo, come qualcosa che possiamo dare per scontato, questo già ci attutisce spiritualmente, perché tutto ciò che è elevato deve essere ottenuto a caro prezzo, a costo di sforzi. Questa è una ragione per cui le comodità moderne sono spersonalizzanti. L'intero sforzo per rendere tutto più conveniente rimuove l'elemento di lotta, che è il tessuto, la fibra della vita.

Tenendo conto di tutte queste cose, tutta la vita moderna diventa estremamente opprimente. Per molto tempo, fin dai tempi di William Butler Yeats, settantacinque anni fa o giù di lì, tutto nell'età moderna è già compiuto e fatto, tutti i semi sono stati seminati. Il ventesimo secolo non ha potuto aggiungere quasi nulla di sua iniziativa. Non ha fatto altro che mettere in atto ciò che era già stato seminato nei secoli XVIII e XIX. Il risultato è stato che non c'era più nulla da fare. Tutto è fatto, senza speranza. Come William Butler Yeats, un sensibile poeta irlandese, esprime nel suo poema, La seconda venuta:

Turbinando nel cerchio che si allarga

Il falcone non può sentire il falconiere

Le cose cadono a pezzi, il centro non può tenere.

Pura anarchia dilaga nel mondo

La marea insanguinata s'innalza e dovunque

La cerimonia dell'innocenza è annegata.

I migliori mancano di ogni convinzione mentre i peggiori

Sono pieni di intensità appassionata.

Certo è imminente una rivelazione

Certo è imminente la seconda venuta

La seconda venuta! Difficile pronunciare queste parole

Un ampio squarcio fuor dallo Spiritus Mundi

Tormenta la mia visione;

Da qualche parte nelle sabbie del deserto

Una forma con il corpo di leone e la testa di uomo

Bianco lo sguardo e senza pietà come il sole

Muove le sue cosce lente. Tutto intorno

Spirali fosche di uccelli del deserto.

La tenebra discende: adesso intendo

Che venti secoli di granitico sonno

Erano condannati all'incubo da una culla ondeggiante

E quale bestia orrenda, ora che alfine è venuta la sua ora

Striscia verso Betlemme per venire al mondo?

Questo è un tipo di visione fattuale della vita: le persone peggiori sono semplicemente immerse in azioni malvagie e le persone migliori stanno diventando frenetiche, perché non resta più spiritualità, non c'è nulla per cui lottare, tutto è portato via, il materialismo trionfa, non c'è speranza per il mondo, e "la bestia striscia verso Betlemme per nascere" – la visione dell'Anticristo. Il mondo sta andando irrimediabilmente verso il basso e non vi è alcuna speranza di uscirne.

3. La vita spirituale al di fuori del tempo

Tutto questo è il lato negativo che vediamo oggi attorno a noi, ed è una vera e propria parte dell'atmosfera che respiriamo ogni giorno. D'altra parte, abbiamo la rivelazione cristiana ortodossa; vale a dire, la rivelazione di Dio alla sua Chiesa. È giunta fino a noi in questi duemila anni, molto ricca, con molte testimonianze dalle Scritture e dai santi padri, dandoci una visione spirituale precisa, una definita legge spirituale di vita. La vita spirituale e il suo scopo non cambiano da un momento all'altro. In realtà, sappiamo che fin dall'inizio, dal momento in cui il Vangelo è stato predicato fino a ora, vengono radunati fuori dal mondo dei cittadini di un singolo regno, che vanno tutti verso il regno celeste. Tutti questi cittadini parleranno la stessa lingua, e si conosceranno l'un l'altro, perché sono passati attraverso la stessa vita ortodossa, la stessa lotta spirituale, secondo le leggi della vita spirituale.

san Giovanni di Kronstadt

I santi Padri hanno parlato degli ultimi tempi come di momenti di grande debolezza, in cui non vi saranno i grandi segni compiuti nei primi tempi degli apostoli e nel deserto dai primi monaci, laddove si operavano migliaia di miracoli, grandi Padri facevano risorgere persone dai morti e accadevano molti eventi soprannaturali; e questi stessi santi Padri hanno detto che questa abbagliante epoca di miracoli sarebbe svanita, e alla fine non ci sarebbe stato quasi nulla di simile. Infatti, coloro che si salvano sembrerebbero del tutto indistinguibili da tutti gli altri, tranne che in qualche modo mantengono viva la lotta contro tutte queste tentazioni. Solo mantenere viva la scintilla della vera fede cristiana, senza fare miracoli senza fare nulla di straordinario, già li arebbe resi, se perseveravano sino alla fine, altrettanto grandi o addirittura superiori a quei grandi Padri che operavano miracoli.

Pertanto, ai nostri tempi, sembra che l'attività esteriore per i cristiani ortodossi sia molto limitata rispetto ai tempi passati. Sembra proprio così. Tuttavia, l'attività spirituale interiore deve essere altrettanto possibile per coloro che sono disposti a lottare. E, infatti, ci guardiamo intorno e vediamo esempi piuttosto spettacolari nel nostro secolo: san Giovanni di Kronstadt, che ha operato migliaia di miracoli, probabilmente più miracoli di chiunque altro nella storia della Chiesa; san Nettario in Grecia, una persona molto umile, completamente in disgrazia come vescovo, ma un taumaturgo soprattutto dopo la sua morte; e il nostro arcivescovo John [san Giovanni di San Francisco, glorificato nel 1994, ndc], che ha vissuto e in realtà ha camminato sulla nostra stessa terra ed è passato entro quaranta miglia di qui molte volte, senza dubbio benedicendo tutta questa zona, in particolare con l'icona della Madre di Dio di Kursk. E così è ovvio, guardando queste persone e rendendosi conto che sono giganti spirituali, che è possibile fare qualcosa anche nei nostri tempi cattivi.

4. Consapevolezza

Questo ci porta ad alcune considerazioni pratiche sulle qualità necessarie per essere spiritualmente creativi e fecondi. Ci sono alcune cose importanti che vengono in mente. Una cosa è che dobbiamo vedere le cose per quello che sono; cioè non andare fuori alla cieca, agendo alla cieca senza sapere quello che sta succedendo nel mondo. Dobbiamo essere consapevoli che c'è una cosa chiamata apostasia, che ci sono molti diversi tipi di persone che si definiscono cristiani, che agiscono in modi diversi e alcuni di loro sono sicuramente in conflitto tra loro e con noi, e che non può essere che tutti abbiano ragione e siano sulla strada giusta. Possiamo vedere storicamente quanti tipi diversi di errori, visioni errate, tipi sbagliati di azioni si sono mescolati con la fede cristiana. Vediamo lo spaventoso movimento rivoluzionario moderno; vale a dire, il totale allontanamento dalla religione, che punta verso un grande impero mondiale dell'ateismo, di cui si vede una prefigurazione nel comunismo. Questo non è solo tra i non credenti o tra coloro che non credono nel modo ortodosso, ma anche tra gli ortodossi. Ci guardiamo intorno e vediamo che molti ortodossi sono semplicemente, totalmente mondani e non pensano al lato superiore della loro fede. Lo danno per scontato. "È tutto automatico. È ciò che è stato tramandato. C'è sempre un prete da qualche parte. Se non è in questa città, è nella prossima. Ha i sacramenti e la santa comunione. Andiamo da lui e otteniamo quello che ci serve e questo è tutto... Torni a casa e sei soddisfatto..."

Leggendo e ottenendo una prospettiva storica, vediamo che in epoche passate questo non era considerato sufficiente, anche per i laici ordinari. Facevano costantemente cose fuori dal comune. Si alzavano molto presto la mattina. Ogni villaggio aveva funzioni giornaliere. Alle quattro o cinque del mattino, aveva inizio il Mattutino. Le persone si svegliavano e andavano in chiesa ogni mattina, e ancora al Vespro alla sera. Prendiamo molte, molte vite di santi, e leggiamo come sentivano la campana della chiesa quando erano bambini. Se un bambino aveva molto zelo per Dio, era il primo ad alzarsi la mattina e a svegliare i genitori perché si preparassero per andare in chiesa. Se il padre non poteva andare perché doveva lavorare nei campi, il bambino avrebbe svegliato la madre e sarebbero andati insieme in chiesa. A volte è andato da solo. L'intera atmosfera era penetrato con churchliness. E ora, vediamo la mondanità. Molto raramente si può trovare un luogo dove si celebrano anche solo funzioni quotidiane in tutto il mondo. La gente si è disabituata all'idea che ci dovrebbe essere una chiesa per tutti i giorni, o funzioni religiose tutti i giorni.

Questa, dunque, è una delle cose principali che vediamo di fronte a noi: questo atteggiamento mondano delle persone che si trovano nella Chiesa. Dobbiamo guardarlo con realismo e vedere le cose come sono: l'apostasia, l'errore, il male, l'attività demoniaca e la mondanità, come mai prima nella storia del mondo. Queste cose sono tutte anti-spirituali, anti-ortodosse. Conducono verso il basso; e se qualcuno segue tali sentieri, questi non lo portano alla salvezza.

Poi, una volta fatto questo, ovvero, dopo aver visto le cose come sono e averle considerate in modo realistico, si deve imparare a combattere sui giusti campi di battaglia. Tutta la vita spirituale è unaa lotta. Si deve imparare a sapere dove si deve combattere, ciò che si deve fare. Questo è estremamente importante, perché è molto facile, in una fase iniziale, andare completamente fuori rotta, leggendo in modo casuale un libro che parla di spiritualità, esicasmo, e così via.

5. Spiritualità per imitazione

il vescovo Teofane il Recluso

Il vescovo Teofane il Recluso [1894], quando citava alcuni dei Santi Padri, ometteva deliberatamente molti dei passi che trattano degli aspetti fisici della preghiera. Lo ha fatto sapendo che – anche ai suoi tempi, nel XIX secolo – molti avrebbero preso quegli aspetti fisici come un fine e avrebbero iniziato a imitare senza ottenere l'essenza. Quindi lasciò fuori quegli scritti dalle sue opere pubblicate. Ora, però, molti di loro sono in corso di pubblicazione in lingua inglese e si può leggere come ci si dovrebbe sedere su uno sgabello con la testa inchinata in giù, ecc. La gente comincia a imitare; comincia a pensare "si fa così!" – ed è un dato di fatto che se digiunate per un lungo periodo di tempo e fate alcuni esercizi, inizierà ad accadervi ogni genere di cose. Ma quella non è la vita spirituale. È quasi garantito, al contrario, che è l'attività dei demoni. La vita spirituale è molto più seria, molto più con i piedi per terra, e quindi non è nel primo posto in cui supponete di trovarla all'inizio.

Di solito si possono individuare le persone che non sono serie e che stanno imitando. Abbiamo anche un episodio dalla storia antica della nostra fraternità... A San Francisco c'era uno che ardeva per l'idea della preghiera di Gesù. Ha iniziato ad aggiungere preghiera su preghiera, e alla fine è arrivato a recitarne, al mattino, 5.000. Proprio nel mezzo del mondo, nel cuore della città, al mattino, prima di fare qualsiasi altra cosa, prima di mangiare, era in grado di dire 5.000 preghiere di Gesù sul balcone, e si sentiva meravigliosamente rinfrescato e ispirato. È accaduto che una mattina qualcun altro è uscito proprio sotto il suo balcone e ha cominciato ad affaccendarsi e a fare rumore mentre questa persona stava dicendo le sue ultime mille preghiere, e lo ha così sconvolto che questi ha finito per lanciargli addosso dei piatti! Che si può fare con una persona che si occupa della vita spirituale, della preghiera di Gesù, e tutto a un tratto, mentre la sta recitando, è in grado di iniziare a tirare piatti?

Ciò significa che dentro di lui le passioni erano libere, perché aveva qualche tipo di idea o opinione ingannevole che riteneva spiritualmente giusta per se stesso. Ha agito secondo la sua opinione, ma non sobriamente, non secondo conoscenza; e quando l'occasione è venuta, le passioni sono venute fuori. In questo caso è più redditizio non dire quelle 5.000 preghiere di Gesù, ma fare qualcos'altro di spirituale.

Questo, dunque, non è il luogo dove dovremmo combattere la battaglia. Dovremmo cominciare a combattere la battaglia proprio sul livello della consapevolezza, essendo consapevoli del fatto che siamo circondati da forze mondane. Dobbiamo combatterle per mantenere le nostre menti costantemente puntate verso l'alto piuttosto che verso il basso; vale a dire, avendo in mente le cose celesti. (Spiegherò brevemente che cosa significa questo). Per tutti gli scopi pratici, ai nostri tempi questo significa che dovremo essere un po' folli; ovvero, non saremo al passo con quello che la gente ordinario della chiesa sta facendo. Saremo considerato un po', almeno un po', fuori dal comune, o addirittura folli. Questa è una cosa assolutamente essenziale. Tornerò su questo tema.

6. Guardare verso l'alto

La Sacra Scrittura, gli scritti dei santi Padri, gli esempi di vita dei santi, le funzioni della Chiesa, tutte queste cose hanno a che fare, non con la mondanità nella nostra vita quotidiana, ma servono a condurci al cielo. Guardando a queste cose, ci è dato di avere zelo; vale a dire, vedere che c'è qualcosa al di sopra questa routine di mondanità, che è molto noiosa, scoraggiante, e che non porta da nessuna parte. Ma queste cose più elevate, queste funzioni, storie di persone che sono tornati dai morti, vite dei santi, scritti dei santi Padri, Sacre Scritture, interpretazioni dei santi Padri sui passi della Scrittura, che sono talvolta molto profonde – queste cose ci rendono sempre molto zelanti, se abbiamo una scintilla di amore per Dio dentro di noi. Vogliamo vivere noi stessi in un tale stato e andare in paradiso. Ma questo zelo, di per sé, deve essere di natura tale che non si limita ad arrivare in uno scatto e poi alla fine svanisce. Deve essere di natura tale da durare. Ciò significa che lo zelo deve essere temperato da qualcosa di più profondo, e questo qualcosa di più profondo è quello che san Serafino chiama determinazione; vale a dire, lo zelo che è costante e continua – una sorta di elemento costante per tutta la vita. Ti fa continuare, anche quando sei scoraggiato, perché vedi che c'è al di sopra qualcosa verso la quale tendi, e che non dipende dai tuoi stati d'animo o dalle tue opinioni. È qualcosa che deve essere un tuo possesso costante. È la tua determinazione di arrivare in cielo. E questa determinazione, o meglio questo zelo che diventa determinazione, deve essere costante, in modo da non fare una breve fiammata e poi spegnersi.

In tutto ciò che accade, dobbiamo guardare al lato superiore, vale a dire, al lato spirituale; perché se guardiamo a volte il lato superiore e a volte quello inferiore, saremo in alto e in basso. E il lato inferiore è così potente, che opera anche attraverso quello che abbiamo visto nella vita di san Patrizio nel periodo d'oro del cristianesimo: anche attraverso i vescovi, attraverso quelli che si suppone siano proprio quelli che portano il gregge verso il cielo. Possono essere contrari, perché sono anche loro esseri umani. Possono essere realmente scoraggianti, e tenere la gente lontano da questo obiettivo ai nostri tempi, naturalmente, è ancora peggio.

Pertanto, se guardiamo a volte sopra e a volte sotto, se vogliamo fare un passo in avanti, un passo indietro, e poi un passo avanti e due indietro, noi semplicemente non raggiungeremo la porta del cielo. Dobbiamo essere in grado in ogni momento di vedere in qualche modo la realtà spirituale. Ho una citazione interessante da abba Doroteo di Gaza, che abbiamo letto da poco in chiesa, e che dà un piccolo suggerimento su questo aspetto. Egli dice: "È bene, o fratelli, come vi ho sempre detto, in ogni azione inserire la vostra speranza in Dio, e dire che non succede nulla senza la volontà di Dio. Naturalmente, Dio sapeva che questo era buono e utile e proficuo, e quindi ha fatto in modo che accadesse così, anche se c'è anche una causa esterna. Per esempio, potrei dire che nella misura in cui mangio cibo con i pellegrini e mi costringo un po' a fare la parte del padrone di casa, (vale a dire, mangio troppo) il mio stomaco si appesantisce, mi intorpidisco e mi ammalo. Potrei citare anche varie altre ragioni per chi le cerca. Per uno che cerca le ragioni, queste non mancano. Ma la cosa più sicura e proficua è dire: in verità, Dio sapeva che questo sarebbe stato più utile per la mia anima, e quindi è successo così. Perché da tutto ciò che Dio crea, non c'è nulla di cui si può dire che non è buono. In principio ha creato tutto, ed ecco, tutto era molto buono. E così nessuno dovrebbe lamentarsi di ciò che accade, ma in tutto dovrebbe mettere la sua speranza nella Provvidenza di Dio, ed essere a proprio agio". [1]

7. Trovare le vere cause

san Gregorio di Tours

C'è un libro molto interessante dello stesso periodo di abba Doroteo (VI secolo), di san Gregorio di Tours, la Storia dei Franchi, che è tutta dedicata alla vita alla corte di quel tempo e tra le persone religiose. Ci sono molte vite interessanti di santi in essa, così come vite dei re. I re di quel tempo erano spettacoli molto poco edificanti. Cercavano costantemente di avvelenarsi a vicenda. Le donne erano anche peggio... C'erano una certa Brunilde e sua sorella Fredegonda che cercavano di far salire i loro figli e nipoti sul trono, e cosa non hanno fatto per farlo! Facevano trascinare delle persone attaccandole alle code dei cavalli e le uccidevano, e mentivano e imbrogliavano e facevano cose simili, ben poco edificanti. Ma questo vescovo, san Gregorio, era lì e stava scrivendo una storia di questo popolo, scrivendo in modo tale che in realtà appare molto stimolante. Dietro tutto ciò c'è un significato. San Gregorio è costantemente alla ricerca di comete, terremoti e cose del genere. Quando un re fa qualcosa di sbagliato, accade nei dintorni un terremoto, o se uccide una persona o un intero villaggio ingiustamente, allora c'è una carestia: e san Gregorio vede sempre che Dio sta osservando. C'è sempre qualcosa di spirituale ogni volta che succede qualcosa, si osserva una cometa, un re muore, ecc. C'è sempre una connessione tra ciò che accade nel mondo e lo stato morale del popolo. Anche quando lo stato morale è molto negativo, tutti i costanti terremoti e carestie e tutto il resto ci ricordano che questo è il modo sbagliato di comportarsi, e ispirano le persone a comportarsi in modo corretto. Al giorno d'oggi, gli storici dicono che questo è un modo terribilmente fuori moda di guardare le cose, che è molto "caratteristico" e "ingenuo" e non sofisticato, e che, naturalmente, oggi nessuno può pensare in tal modo. Pensano che sia molto brillante, in realtà, osservare queste cose dopo tutti questi secoli come persone abituate a pensare. "Ma naturalmente", dicono, "noi seri storici siamo alla ricerca delle vere cause". Per vere cause intendono ciò che una persona ha mangiato e che cosa l'ha fatta comportare in un certo modo, e così via. Il punto di vista cristiano, tuttavia, è che queste non sono le vere cause, ma le cause secondarie. La vera causa è l'anima e Dio: tutto ciò che sta facendo Dio e che sta facendo l'anima. Queste due cose attualizzano tutta la storia, e tutti gli eventi esterni – quale trattato è stato firmato, o le ragioni economiche per il malcontento delle masse, e così via, sono del tutto secondarie. Infatti, se si guarda alla storia moderna, all'intero movimento rivoluzionario, è ovvio che il fattore principale non è l'economia, ma varie idee su come costruire il paradiso in terra che entrano nell'anima della gente. Una volta che arrivano le idee, allora si fanno grandi cose, perché questa è una causa spirituale. Anche se l'idea viene dal diavolo, si trova su un livello spirituale, ed è qui che si fa la storia reale; tutte le cose esterne non significano nulla.

Così san Gregorio in realtà sta guardando alla storia nel modo corretto, perché vede che c'è una prima causa, che è ciò che Dio fa nella storia e come reagisce l'anima, e la causa secondaria sono gli eventi ordinari. Pertanto, ogni volta che vede qualche grande evento come una cometa o un'eclisse, cerca di dargli un senso. A un certo punto, nel raccontare di un segno strano che è stato visto nel cielo della Gallia, dice in tutta semplicità, "Non ho idea di che cosa significasse tutto questo". [2] Naturalmente, dal punto di vista scientifico sappiamo che siamo in grado di prevedere queste cose, che sono causate dall'ombra della luna e sa cose simili; ma dal punto di vista di san Gregorio, perché Dio sceglie di spaventarci in questo modo? Qual è il significato morale? Era costantemente rivolto verso l'alto, non verso il basso.

8. Serenità costante

Tutta la nostra visione moderna è tesa a guardare verso il basso per trovare le cause secondarie. Tutta la visione cristiana è tesa a guardare verso l'alto, ed è per questo che persone come san Gregorio come si può vedere leggendo i loro scritti e le loro vite, sono sempre serene. Questo non significa che sprizzano allegria, ma piuttosto che si trovano in uno stato di profonda gioia, perché sono costantemente alla ricerca di ciò che è in alto, e si forzano, con determinazione e costanza, si arrivare a un certo posto, che è il cielo, e in tal modo vedono tutti i dettagli del mondo in quella luce. Se ciò che vedono ha a che fare con il male, con le reti dei demoni, con la mondanità, con la noia, con lo scoraggiamento, o semplicemente con i dettagli ordinari della vita, tutto ciò è secondario e non gli è mai permesso di avere il primo posto. Infatti, ci viene detto dai santi Padri che dovremmo vedere in tutto qualcosa che serve alla nostra salvezza. Se lo potete fare, potete essere salvati.

In un modo semplicistico, potete pensare a qualcosa di simile a una macchina da stampa che non funziona. Siete in piedi accanto alla macchina e vi piace guardare le pagine stampate uscire belle, pulite, buone, e questo vi dà un bel senso di soddisfazione, e vi fa sognare di fare un'attività missionaria, di diffondere più copie in molti diversi paesi. Ma improvvisamente la macchina inizia a funzionare male, e a sputare pagine a destra e sinistra. Le pagine cominciano a incollarsi e a strapparsi reciprocamente. Vedete che tutte quelle copie in più stanno scomparendo, distruggendosi l'una con l'altra, e alla fine siete così tesi che tutto ciò che potete fare è stare lì e dire la preghiera di Gesù mentre cercate di aggiustare tutto. Anche se questo non vi riempie di un senso di soddisfazione (come lo farebbe guardare le belle copie pulite che escono automaticamente), spiritualmente probabilmente fa molto di più, perché vi risveglia e vi dà la possibilità di lottare. Ma se invece siete solo così scoraggiati da rompere la macchina, allora avete perso la battaglia. La battaglia non è il numero di copie all'ora che producete: la battaglia è quello che la vostra anima sta facendo. Se la vostra anima può salvare se stessa e produrre parole che possono salvare gli altri, tanto meglio; ma se producete parole che possono salvare gli altri e allo stesso tempo distruggete la vostra stessa anima, il risultato non è così buono.

9. Iniezioni spirituali giornaliere

Anche in questo caso, si deve guardare in tutto verso l'alto, e non verso il basso, al regno dei cieli e non ai dettagli della vita terrena. Cioè, i dettagli della vita terrena devono essere al secondo posto, e questo sguardo verso l'alto deve essere uno sguardo di zelo, determinazione e costanza. La costanza è qualcosa che si sviluppa con un regime spirituale basato sulla saggezza tramandata dai santi Padri – non su una mera obbedienza alla tradizione per amore della tradizione, ma piuttosto un'assimilazione consapevole di ciò che gli uomini sapienti in Dio hanno visto e scritto. Esteriormente, questa costanza si sviluppa con un poco di preghiera, e abbiamo questo poco di preghiera di base nelle funzioni della chiesa, che sono giunte fino a noi. Naturalmente in luoghi diversi si compiono secondo le proprie forze, talvolta più e talvolta meno.

La costanza comporta anche una lettura regolare dei testi spirituali, per esempio durante i pasti, perché dobbiamo essere costantemente iniettati con uno spirito ultra-mondano. Questo significa costantemente nutrire noi stessi con questi testi, sia nelle funzioni sia nella lettura, al fine di combattere contro l'altro lato, contro la mondanità che ci rode continuamente. Se per un solo giorno fermiamo queste "iniezioni" ultra-mondane, è ovvio che la mondanità comincia a prendere il sopravvento. Quando stiamo senza di loro per un giorno, la mondanità ci invade – per due giorni, molto di più. Troviamo che presto pensiamo sempre di più in un modo mondano, tanto più ci permettiamo di essere esposti a quel modo di pensare e tanto meno ci esponiamo a un pensiero ultra-mondano.

Queste iniezioni giornaliere di cibo celeste sono il lato esteriore, il lato interiore è quello che viene chiamato vita spirituale. La vita spirituale non significa essere tra le nuvole e dire la Preghiera di Gesù o fare vari movimenti. Significa scoprire come le leggi di questa vita spirituale si applicano a alla propria situazione. Questo avviene nel corso di anni di lettura attenta dei santi Padri con un taccuino, segnando quei passi che ci sembrano più significativi, studiandoli, trovando come si applicano a noi, e, se necessario, rivedendo i modi in cui li vedevano in precedenza quando siamo andati un po' più in profondità nella loro lettura, trovando ciò che dice un padre di qualcosa, ciò che dice un altro padre della stessa cosa, e così via. Non vi è alcuna enciclopedia che vi darà una cosa del genere. Non si può decidere che si desidera trovare tutto su un certo tema e cominciare a leggere i santi Padri. Ci sono alcuni indici negli scritti dei Padri, ma non si può semplicemente andare alla vita spirituale in quel modo. Ci si deve andare un po' alla volta, accogliendo l'insegnamento in quanto si è in grado di assorbirlo, ripercorrendo gli stessi testi negli anni successivi, riassorbendoli, sempre di più, e gradualmente arrivare a scoprire come queste leggi spirituali si applicano a noi. Quando una persona fa così, scopre che ogni volta che legge lo stesso santo Padre scopre cose nuove. Va sempre più in profondità.

10. Preservare lo zelo

san Giovanni di San Francisco

Se uno ha tutto questo in mente, avendo la possibilità di un costante nutrimento spirituale, allora si deve dire che non è vero che tutta la situazione ecclesiale è oggi senza speranza e che non si può fare nulla. Infatti, le possibili attività per oggi sono abbastanza sorprendenti e inaspettate. Che cosa potrebbe venire fuori, non lo sappiamo, ma ci sono tutti i tipi di possibilità. Dobbiamo sempre imparare ad aspettare l'inaspettato, essere preparati per qualcosa che sia diversa da come era solo poco tempo fa, ma che è ancora all'interno della possibilità del vero cristianesimo. Questo si può fare solo guardando verso l'alto e non verso il basso. Abbiamo davanti a noi un esempio di qualcuno che faceva così costantemente, il nostro arcivescovo John. È ovvio che era costantemente in un mondo diverso. Egli stesso, mi ricordo una volta, ha tenuto un sermone sulla vita spirituale, la vita mistica, in cui ha detto: "Noi non abbiamo cose come alcuni dei santi più tardi della Chiesa latina, in qualche modo persi tra le nuvole, in una specie di regno di dolcezza e luce e nuvole rosa: questo è prelest [inganno]. Tutta la nostra santità si basa sul tenere fermamente i piedi per terra, e, pur essendo per terra, stare sempre con la mente elevata verso l'alto". È ovvio che l'arcivescovo John viveva lui stesso in quel modo. Veniva di tanto in tanto al nostro negozio vicino alla cattedrale [San Francisco], e aveva sempre qualcosa di nuovo e stimolante da dire. Veniva con qualche cartellina l'apriva e diceva: "Guardate! Ecco un'immagine di sant'Albano, e qui è la sua vita". L'aveva trovata da qualche parte. Raccoglieva queste cose: la vita dei santi romeni e tutti i tipi di cose diverse che erano molto stimolanti e non avevano nulla a che fare con gli affari di tutti i giorni o l'amministrazione della diocesi. In effetti, alcuni hanno detto che era un cattivo amministratore, ma non ne sono sicuro. Ne dubito, perché so che ogni volta che qualcuno gli scriveva una lettera, quella persona aveva sempre una risposta nella lingua in cui aveva scritto, ed entro un tempo molto breve; pertanto, quando si trattava di cose del genere, era molto, molto attento. Ma la prima cosa a cui era attento era di essere costantemente in un altro mondo, costantemente ispirato e vivificato da questo mondo. L'opposto di questo è trasformare anche la Chiesa in qualche tipo di attività, di essere alla ricerca solo della parte amministrativa o del lato economico o del lato mondano rivolto verso il basso. Se lo fate abbastanza a lungo, perdete la scintilla, perdete il lato superiore. L'arcivescovo John ci ha dato l'esempio elevando costantemente lo sguardo, pensando costantemente alle cose più elevate. Alla fine, più vi entrate a fondo, più vedete che niente altro è possibile. Se siete cristiani ortodossi, potete comportarvi così e ci saranno persone che vi chiamano pazzi o dicono che siete un po' toccati, o qualcosa di simile; ma avrete ancora il controllo della vostro vita e arriverete al cielo. L'alternativa è di essere impantanati in questo mondo noioso, completamente invaso da macchine e comodità e opinioni. Sareste sorpresi di come queste opinioni su ciò che è giusto e cosa è sbagliato, sul modo di agire e così via, non hanno alcun contatto con la realtà. Capita anche che circoli una certa opinione – direi che è universale tra le persone di chiesa, se mai si fermassero a pensarci – che, naturalmente, quando si arriva in chiesa si deve stare al caldo, perché non si può pensare alle funzioni della chiesa e prepararsi per la comunione quando si pensa al freddo ai piedi. La gente ce ne parla. "È un grandissimo inconveniente", ci dicono. "Non si può andare e avere freddo ai piedi e aspettarsi che ne esca fuori spiritualità". Questo sembra il parere corrente, ed è completamente sbagliato. I santi Padri hanno vissuto nel corso dei secoli in tutte le condizioni; e, anche se nessuno fa un complotto deliberato per torturarsi con il freddo ai piedi – tuttavia, questa è una cosa che contribuisce a renderci un po' più sobri per la vita spirituale, forse ad aiutarci ad apprezzare ciò che abbiamo, e a non dare per scontato solo che tutto deve essere confortevole e accogliente. Ai nostri tempi, se uno intraprende qualcosa nella Chiesa, e non ha in mente di essere costantemente alla ricerca del regno celeste, perderà la scintilla dello zelo, l'interesse nel fare le cose spirituali, e diventerà mondano. Mondano significa morto, spiritualmente morto.

11. La mente dei padri

È molto difficile in questi nostri tempi essere alla ricerca al cielo, a causa di tutto il peso morto della mondanità che si trova su di noi. Se ci si applica costantemente, tuttavia, si può cominciare a farlo. Anche con un po' di sforzo, se applicato costantemente, si comincia a formare per sé un intero punto di vista diverso, un intero modo diverso di vedere la vita, tutta una possibilità diversa d'azione. Qualsiasi tipo di attività spirituale prodotta dal nostro mondo di oggi, qualsiasi tipo di attività missionaria ortodossa, apostolato, ecc, deve essere sulla base di una tale visione delle cose. Deve basarsi sul guardare in primo luogo a ciò che Dio vuole, al lato superiore, a ciò che i santi Padri pensano, e solo in seguito sul guardare ai mezzi pratici che si deve usare, ai problemi dei soldi, e anche a cose come le malattie, perché tutto ci è inviato per il nostro bene, e dobbiamo trovare il modo di trarne fuori il bene. Se uno non lo fa, è appesantito, soprattutto ai nostri giorni. Se una persona è in un posto di leadership, come per esempio un prete in una parrocchia, e se si guarda alle spalle e osserva i fedeli, vedrà che il 99% lo trascinerà verso il basso, perché ha i propri problemi e passioni, le confessioni lo appesantiranno, e così via. Se questo lato diventa troppo importante per lui, lo trascinerà semplicemente indietro e non lo porterà al cielo. Naturalmente, un pastore o qualsiasi tipo di leader spirituale deve guardare al cielo prima per se stesso e poi per gli altri, cercando per prima cosa l'altro mondo. Non c'è bisogno di immaginare che cosa sia o come sia l'altro mondo o avere opinioni su di esso, perché abbiamo tutto il tesoro – gran parte del quale è ora disponibile in inglese – degli scritti dei santi Padri. Recentemente abbiamo avuto grandi padri come il vescovo Ignazio Brianchininov (+1867), che è stato uno tra i più acuti a parlare dell'apostasia, e anche uno dei più grandi a parlare dei santi Padri. Dobbiamo entrare nel loro linguaggio, nel loro modo di vedere le cose, perché questa è l'Ortodossia. L'Ortodossia, ovviamente, non cambia da un giorno all'altro, o da un secolo all'altro. Guardando il mondo protestante e cattolico romano, possiamo vedere che alcuni dei loro scritti spirituali diventano obsoleti. A volte ritornano di moda, a volte escono di moda. È ovvio che sono legati alle cose del mondo, che si rivolgono alla gente di un certo periodo, o meglio allo spirito dei tempi. Non è così con i nostri scritti sacri ortodossi. Una volta che si riesce a entrare nella prospettiva cristiana ortodossa – nella prospettiva semplicemente cristiana –tramandata da Cristo e dagli apostoli ai giorni nostri, allora tutto diventa contemporaneo. Avete letto le parole di chi, come san Macario, viveva nei deserti dell'Egitto nel VI secolo, e vi sta parlando adesso. Le sue condizioni sono un po' diverse, ma sta parlando proprio a voi ora, nella vostra stessa lingua; sta andando nello stesso posto, sta usando la stessa mente, ha le stesse tentazioni e fallimenti, e non c'è niente di diverso in lui. È lo stesso con tutti gli altri padri da quel tempo fino al nostro secolo, come san Giovanni di Kronstadt (+1908). Hanno tutti parlano la stessa lingua, un tipo di linguaggio, il linguaggio della vita spirituale, in cui dobbiamo entrare. Quando lo facciamo, possiamo salvare noi stessi; e, come dice san Serafino, "Quando acquisisci lo spirito della pace, lo Spirito Santo, puoi salvare migliaia attorno a te". Non sta a noi calcolare se migliaia di persone intorno a noi saranno salvate. Ci tocca solo acquisire lo Spirito Santo, e ciò che Dio farà con questo spetta a lui.

Dobbiamo ancora aspettarci nei nostri tempi molte cose sorprendenti, quindi non dovremmo avere l'opinione che sia troppo tardi per fare qualcosa, che tutto sia bloccato, che nessuno si interessi, che il mondo stia crollando... Tutto questo è opinione, e l'opinione è la prima fase del prelest (inganno). Quindi dovremmo liberarci dal rimanere bloccati nelle opinioni, e dobbiamo guardare le cose in modo nuovo, vale a dire, secondo la vita spirituale. Padre Nicholas Deputatov, che è, ovviamente, uno che ha molto amore per i santi Padri, ha letto i loro scritti, li ha sottolineati e li ha riportati in quaderni. Egli dice: Quando mi sento in uno stato d'animo molto basso, scoraggiato e depresso, apro uno dei miei quaderni, e comincio a leggere qualcosa che mi ha ispirato. È quasi garantito che quando ho letto qualcosa che una volta mi ha ispirato, mi tornerà a essere di ispirazione, perché è la mia anima che è stata un tempo ispirata, e ora vedo che era una cosa che mi ha ispirato allora e mi può nutrire anche ora. Quindi è come una fonte d'ispirazione automatica, aprire una cosa che mi ha ispirato in passato.

Così, quando pensiamo a qualcuno come san Patrizio, il nostro atteggiamento non deve essere semplicemente: "Ah, è stato molto tempo fa, è stato fonte di ispirazione; ma ora, a cosa serve?" Al contrario, nell'attività di san Patrizio dovremmo vedere l'attività di una persona contemporanea, di un'anima che arde di zelo e di amore per Dio. Ora è partito per quel paese di cui ci troveremo a essere cittadini, se solo ci impegneremo. Siamo tutti della stessa nazionalità, la razza cristiana. La vita di San Patrizio dovrebbe essere per noi una cosa contemporanea, qualcosa che si applica a noi oggi. Qualunque sia l'ispirazione che possiamo prendere da essa, è per noi, proprio in questo momento. E quanto frutto questa porterà, dipende da quanto amiamo Dio e da quante opportunità ci sono. L'ispirazione è nostra, gratuitamente.

Note

[1] I consigli di Abba Doroteo, capitolo 12 (tradotto dalla versione russa da padre Seraphim Rose).

[2] Storia dei franchi, V, 23.

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