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  San Giovanni III il Misericordioso: un modello di sovrano ortodosso e di santo degli ultimi tempi

dal blog del sito Orthodox England

28 gennaio 2015

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Noto nel mondo come Giovanni III Doukas Vatatzes, san Giovanni il Misericordioso fu imperatore di Nicea dal 1221 al 1254. Nato intorno al 1192 nella Grecia contemporanea, probabilmente era il figlio di un generale e di sua moglie, una nipote imperiale di cui non sappiamo il nome. Come ricompensa per il suo servizio eminente e promettente, nel 1212, all'età di soli 20 anni, l'allora imperatore di Nicea, Teodoro I Lascaris, gli concesse la mano di sua figlia Irene e lo fece suo successore. Nel gennaio del 1222, Giovanni, che al tempo aveva circa 30 anni, fu incoronato imperatore dal patriarca a Nicea.

Due anni dopo, il nuovo imperatore mise in rotta le forze attaccanti cattoliche e, come risultato di questa vittoria, la maggior parte di ciò che gli eretici avevano catturato in Asia Minore ritrnò sotto il suo controllo. Nel 1228 l'anziano cattolico Giovanni di Brienne scambiò il suo regno nominale di Gerusalemme con il trono latino della Nuova Roma (Costantinopoli) occupati e nel 1233 attaccò i cristiani. Anche lui fu sconfitto e Giovanni estese il controllo di Nicea su gran parte del Mar Egeo, liberando Rodi, Samo, Lesbo, Chio, Cos e molte altre isole.

In seguito i bulgari si unirono a Giovanni come parte di un'alleanza anti-cattolica di governanti cristiani. Gli alleati aprirono immediatamente le ostilità contro gli invasori cattolici e assediarono via terra e via mare la Nuova Roma occupata. Anche se i cattolici furono ridotti a una piccola striscia di terra intorno a Costantinopoli, l'assedio non ebbe successo. La superiorità dei marinai latini su quelli cristiani portò alla sconfitta della loro flotta. Via terra, invece, Giovanni ebbe più successo e liberò il resto dei possedimenti franchi in Asia Minore. Più tardi Giovanni avrebbe liberato la maggior parte della Macedonia e della Tracia.

La politica di Giovanni di nominare persone non aristocratiche ai posti amministrativi era rivoluzionaria. Nella sua politica sociale prese misure per migliorare le condizioni di vita sia nelle campagne sia nelle città. Ordinò un censimento e diede a ogni soggetto del suo impero un appezzamento di terreno. Verso la fine del suo regno requisì anche le proprietà dei grandi proprietari terrieri e degli aristocratici. Egli stesso condusse una vita molto frugale e prese provvedimenti per porre fine all'eccessiva spesa della ricchezza privata. Inoltre, al fine di stabilire e affermare la giustizia sociale, prese anche misure contro lo sfruttamento dei poveri.

Giovanni curò il buon funzionamento degli affari della Chiesa. Nel 1228 emise un decreto in cui si vietava l'interferenza delle autorità in materia di eredità della Chiesa. Fece anche generose donazioni alle istituzioni della Chiesa e si mosse per la ricostruzione delle chiese esistenti e la costruzione di nuove. In periodi di pace Giovanni promosse il benessere dei suoi sudditi. sostenne le arti e le scienze, costruì nuove strade, distribuì equamente le tasse e fu amato da tutti per la sua gentilezza e giustizia.

Era pure molto interessato alla raccolta e alla copia dei manoscritti. Il rappresentante di spicco del movimento educativo del XIII secolo, lo studioso, scrittore e insegnante Niceforo Blemmides, visse durante il suo regno. Tra gli studenti di Blemmides c'era l'erede e figlio di Giovanni, il dotto Teodoro II Lascaris. Le fonti sono piene di riferimenti alla cura dell'imperatore per lo sviluppo della vita intellettuale. Promosse la creazione di centri di apprendimento, in particolare di studi secolari, e stabilì istituti di istruzione superiore.

Intorno al 1252, quando una nuova guerra fu minacciata, Giovanni si propose di difendere i cristiani, ma si ammalò in Macedonia e tornò in Asia. Morì dopo molte sofferenze a Ninfeo il 3 novembre 1254, probabilmente all'età di 62 anni, ponendo fine a un regno di circa 33 anni. Fu sepolto nel monastero di Cristo Salvatore (il monastero di Sosandra) sul Monte Sipylos, nei pressi di Magnesia nella zona di Smirne.

Gli storici cristiani glorificano all'unanimità Giovanni e lo definiscono uno dei più grandi imperatori romani cristiani. Suo figlio e successore, Teodoro II Lascaris, ha scritto di lui: 'Ha unificato la terra ausonia che era stata divisa in un gran numero di parti da dominatori stranieri e tirannici, latini, persiani, bulgari, sciti e altri, ha punito i ladri e ha protetto la sua terra... Ha reso il nostro paese inaccessibile ai nostri nemici'. Nonostante la sua epilessia Giovanni fornì una guida in pace e in guerra, ed è considerato un politico di talento e il restauratore capo dell'impero cristiano.

La sua politica estera era incentrata sulla riconquista di Nuova Roma e sulla restaurazione dell'impero cristiano. Portò sotto il suo controllo così tanto territorio che praticamente ripristinò l'Impero e gettò le basi per il successivo recupero di Nuova Roma. Riuscì a mantenere rapporti generalmente pacifici con i suoi più potenti vicini, la Bulgaria e il Sultanato di Rum, mentre la sua rete di relazioni diplomatiche si estendeva all'Occidente e al papato. Qui la principale preoccupazione diplomatica di Giovanni era un'alleanza con il sovrano tedesco Federico II, in quanto entrambi i governanti lottavano contro l'aggressione papale. Federico sostenne gli sforzi cristiani per catturare Nuova Roma e nel 1236 fermò la crociata che papa Gregorio IX stava organizzando contro Giovanni.

Sul fronte interno, il lungo regno di Giovanni fu uno dei più affidabili nella storia, e testimoniò lo sviluppo di un'economia prospera e l'incoraggiamento della giustizia, della carità e di una rinascita culturale. Nonostante le costose campagne militari per ripristinare l'Impero, abbassò le tasse, incoraggiò l'agricoltura, costruì scuole, biblioteche, chiese, monasteri, ospedali e case per i poveri e gli anziani. Le arti prosperarono e lui prese misure per assicurare la coesistenza armoniosa tra Stato e Chiesa, in modo che Nicea divenne una delle città più ricche e più belle del mondo del XIII secolo.

Quando la tomba di Giovanni fu aperta sette anni dopo il suo riposo, una fragranza riempì l'aria e il suo corpo fu trovato incorrotto, un indizio di santità. Il suo corpo era come quello di una persona vivente. Giovanni era così amato e venerato dal popolo che fu commemorato come santo con il nome di Giovanni il Misericordioso e fu scritta una sua vita. A chi andava in pellegrinaggio a pregare davanti alle reliquie del santo erano concessi miracoli; furono guariti malati e scacciati demoni. Il clero e il popolo della città di Magnesia e dei suoi dintorni, dove fu sepolto l'imperatore, si riunivano ogni anno il 4 novembre per onorare la sua memoria.

Mezzo secolo più tardi, un resoconto ricorda che, quando i turchi invasero Magnesia, una guardia più volte vide una candela accesa andare attorno alle mura della città. Inviò uomini a indagare, ma senza alcun risultato. Poi la guardia inviò il proprio fratello sordomuto. Gli fu data una rivelazione e ritornò completamente guarito. Disse che, quando era apparsa la candela, aveva trovato un uomo di statura regale, che a gran voce esortava i cristiani a continuare la loro difesa. Più tardi, durante la visita al santuario di san Giovanni, riconobbe dall'icona l'uomo che aveva visto.

Le reliquie incorrotte di Giovanni furono trasferite a Nuova Roma, una volta che fu liberata dai franchi. Quando Costantinopoli cadde sotto gli Ottomani nel 1453, le sue reliquie furono nascoste in una catacomba. La tradizione dice che fin d'allora egli è in attesa della liberazione della città. Si dice anche che il santo re ha la spada con lui nella sua guaina e che ogni anno la lama della spada emerge di pochi millimetri fino a quando arriverà il momento di emergere completamente, cosa che significherà il tempo della liberazione della città.

Ai nostri giorni l'anziano Ephraim dell'Arizona ha detto che le sacre reliquie di san Giovanni il Misericordioso sono custodite da una famiglia di cripto-cristiani che le ha tenute nascoste di generazione in generazione. Egli afferma, inoltre, che il re misericordioso è già risorto e che la spada è emersa completamente dal fodero. Ora san Giovanni si aggira per Costantinopoli sotto le spoglie di un folle e dirige le schiere dei santi a prendere il loro posto intorno alla città. Ecco invero un modello di sovrano ortodosso, di intercessore e di restauratore dei nostri ultimi tempi, quando abbiamo bisogno di lui.

San Giovanni il Misericordioso, intercedi presso Dio per noi!

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