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  San Nicola, le vite dei santi, Babbo Natale e la Natività

Intervista con il metropolita Ilarion (Alfeev)

da Pravmir

18 dicembre 2010

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Metropolita Ilarion: Il 19 dicembre si celebra la memoria di uno dei santi più venerati, san Nicola il Taumaturgo, arcivescovo di Mira.

Ivan Semenov: Vladyka, San Nicola è spesso considerato, fuori della Russia, come un santo russo. Il popolo ortodosso russo lo considera uno speciale patrono della Russia e prega soprattutto lui. Ciononostante, san Nicola non solo non è mai stato in Russia, ma la Russia in quanto tale non esisteva ai suoi tempi. Come mai?

San Nicola era il vescovo della città di Mira (oggi questa città si chiama Demre e si trova in Turchia) e visse nel IV secolo. Su di lui si è conservato un numero sorprendentemente piccolo di informazioni storiche. Ma è notevole che questo santo sia stato così venerato dalla Chiesa nel corso dei secoli, e che in Russia, per esempio, sia diventato il santo più venerato. In Russia c'erano più chiese dedicate a san Nicola che in ogni altro luogo. Capitava che in una città con, diciamo, quaranta chiese, una ventina di loro fosse dedicata a san Nicola. Ciò è dovuto alla particolare venerazione di san Nicola in Russia e nell'antica Rus'. Questo culto non è nata per alcun altro motivo se non per il fatto che san Nicola ha avuto qualche ruolo molto significativo nella vita e nelle esperienze spirituali di centinaia, migliaia, milioni di persone. Cioè, la gente lo pregava per lui e riceveva una risposta a queste preghiere. La gente si rivolgeva a lui per chiedere aiuto, e avvenivano miracoli. È noto, per esempio, che san Nicola ha aiutato molte persone in pericolo in mare. È tradizionalmente considerato il santo patrono dei marinai. Generalmente aiuta le persone che sono in viaggio. Questa è l'esperienza non solo di persone in tempi antichi, ma anche di gente moderna. Andate in qualsiasi parrocchia ortodossa e chiedete ai fedeli che vengono alle funzioni: come vi ha aiutato san Nicola e perché vi è così caro? Quasi tutti probabilmente vi racconteranno una storia dalla loro vita connessa con l'aiuto e l'intercessione celeste di san Nicola. Ci sono molte storie di questo genere.

Vladyka, i nostri telespettatori potrebbero essere sorpresi che, come lei ha detto, esistono poche prove storiche. In Occidente è sorto anche un dubbio circa la storicità della figura di san Nicola. Allo stesso tempo, gli storici contemporanei hanno trovato la conferma della sua esistenza, e anche della sua vita, e su questo abbiamo una breve relazione.

[inizio del videoclip]

Narratore: Il seguente fatto è stato stabilito già da un secolo e mezzo fa. L'archimandrita Antonij (Kapustin) ha dimostrato che gli antichi agiografi avevano permesso l'intreccio di due vite: quelle di Nicola di Mira e di Nicola di Sion. Tutto è iniziato quando, a metà del X secolo, qualcuno ha deciso di creare un "supplemento" alla vita ufficiale di Nicola di Mira in Licia, scritta da un monaco greco, l'archimandrita Michele. Questi due Nicola si sono fusi in un'immagine venerata a livello popolare e più tardi nella memoria ecclesiastica.

Andrej Vinogradov, ricercatore presso l'Istituto storico dell'Accademia russa delle Scienze: "Per molto tempo non è stato chiaro come questi due testi sono stati combinati. Finora non sono riuscito a trovare nel Museo Storico di Stato un testo in cui questi pezzi sono stati direttamente inseriti nel materiale dell'archimandrita Michele. Poi ciascuno ha copiato a modo suo questo testo arricchito".

Narratore: San Nicola, vescovo di Pinara e archimandrita di Sion, è vissuto nel VI secolo. Teofane e Nonna, menzionati nella vita di san Nicola di Mira, erano i nomi dei genitori di quest'altro Nicola. Fu Nicola di Sion che fece un pellegrinaggio in Terra Santa. Per i ricercatori, tra cui gli europei Gustav Anrich, Nancy Shevchenko e Gerardo Cioffari, questi sono fatti indiscutibili. Nondimeno, gli episodi della vita di Nicola di Sion sono ancora pubblicati nella vita di Nicola di Mira. Si possono vedere nelle icone del santo: il bambino in piedi nel fonte battesimale, il miracolo dei cipressi e la guarigione di Nonna. Per quanto riguarda la successione tra i ranghi della gerarchia ecclesiastica, Nicola di Sion passò del tempo come lettore, diacono e presbitero, mentre Nicola di Mira divenne immediatamente un vescovo.

Andrej Vinogradov: "Viveva nella sua città natale di Patara da laico e distribuiva denaro ai poveri. Poi per ordine di Dio andò nella città di Mira, dove in quel momento fu scelto come vescovo. Fu la prima persona a entrare nella chiesa. Uno dei vescovi aveva avuto una visione che il primo a entrare in chiesa avrebbe dovuto diventare vescovo".

Narratore: L'alta fronte, il naso aquilino, la barba grigia rotonda, e l'altezza di 167 centimetri – l'aspetto di san Nicola nelle icone è vicino al suo aspetto effettivo stabilito dagli antropologi. Più l'icona è antica più è affidabile. Gli antropologi che hanno studiato le reliquie del santo hanno trovato conferma dei fatti della sua vita: la persona cui resti sono conservati in Italia seguiva un regime vegetariano e aveva vissuto per molti anni al freddo e all'umido – Nicola di Mira aveva trascorso otto anni in carcere. Le reliquie conservate a Bari sono state studiate negli anni '50. Nel 1987 gli antropologi hanno aperto la tomba di Venezia e hanno scoperto che vi sono conservate proprio le reliquie mancanti in Puglia.

Andrej Vinogradov: "I barsi avevano rubato le reliquie di notte. Non furono in grado di prendere le ossa più piccole. Furono queste che presero poi i veneziani. In questo modo, più di quattro quinti del corpo sono stati conservati e si trovano a Bari e a Venezia".

Narratore: Un altro quinto delle reliquie autentiche è sparso in tutto il mondo. Ce ne sono troppe fuori d'Italia perché siano tutte autentiche. In futuro l'analisi del DNA potrà aiutare a fermare la diffusione di false reliquie in tutto il mondo. Ma il prossimo obiettivo degli studiosi di san Nicola è quello di scoprire esattamente dove il santo fu sepolto a Mira in Licia.

Andrej Vinogradov: "Ci sono tre versioni principali. La Chiesa russa ha eretto un monumento dove lo riteneva necessario. Ci sono versioni alternative: alcune persone si basano sui resti di sarcofagi che si trovano nella chiesa; questo è il luogo più venerato nella chiesa. Può essere che gli scavi archeologici potranno chiarire questo punto".

Narratore: Ma quali che siano scoperte fatte dagli studiosi, nuovi fatti della vita del Taumaturgo possono solo integrare la sua immagine terrena. La cosa principale è che la fede nella sua intercessione miracolosa è continuata per diciassette secoli consecutivi.

[fine del videoclip]

Vladyka, la Chiesa cattolica ha cominciato a dubitare della storicità del santo causa a causa dell'opinione che due personaggi storici distinti sono stati fusi nella sua vita. Com'è che la Chiesa ortodossa russa vede tale ricerca? In generale, una simile ricerca storica può per esempio influire sulla letteratura agiografica e sull'atteggiamento della Chiesa nei confronti dei suoi santi?

Risponderei in questo modo: ogni santo vive, per così dire, tre vite. La prima è la vita reale che ha condotto sulla terra in un determinato periodo storico di tempo. A volte sappiamo molto di questa vita, e a volte sappiamo molto poco. Un'altra vita del santo è la sua agiografia. È una descrizione buona se è stata scritta dalle persone che lo hanno conosciuto, che potrebbero riportare i reali dettagli della sua vita in questa agiografia.

Molto spesso una vita viene scritta molti secoli dopo e quindi, di fatto, la vita viene scritta come un'icona. Cioè, la vita non è un ritratto verbale, ma piuttosto un'icona verbale del santo. Molto spesso la vita potrebbe consistere di certe storie che sono comuni a molti santi e migrano da una vita all'altra. Pertanto non si dovrebbe trattare queste vite come fonti storiche del tutto affidabili. Nello stesso modo non guardiamo un'icona come guardiamo un ritratto umano. Un'icona è un certo tipo di immagine simbolica verbale.

La terza vita di un santo è la sua vita sperimentata da coloro che si rivolgono a lui in preghiera nel corso dei secoli. Questa è una vita molto reale del santo, che possiamo sentire attraverso la nostra esperienza. Quindi, quando ci viene detto che un santo come san Nicola non è mai esistito, ma sappiamo che proprio questa persona, proprio questo santo, ci ha aiutato molte volte nella vita – allora la questione che avrebbe potuto non esistere è per noi del tutto priva di fondamento. L'esperienza della Chiesa non è meno importante di qualsiasi testimonianza storica o archeologica.

Sì, certamente chiunque abbia almeno qualche esperienza spirituale valuterà questo aspetto come più importante di qualsiasi altra cosa.

Sa, durante l'era sovietica ci insegnavano che Gesù Cristo non era esistito realmente. Nel frattempo, migliaia, milioni di persone vengono a Cristo non come a una sorta di fantasma o illusione, ma incontrano la vera persona viva di Cristo; sono in comunione con lui nella preghiera; se vogliamo dire così, lo conoscono personalmente. Lo conoscono per esperienza personale, si incontrano con lui, e sono in comunione con lui. La loro comunione con Cristo può essere l'essenza stessa della loro vita. Si può dire la stessa cosa dei santi. Le prove storiche possono essere più o meno affidabili. Ci sono anche le vite dei santi scritte dai loro discepoli. Questo tipo di vita è, di fatto, una biografia.

Un'agiografia.

Un'agiografia. Ma capita anche, come ho detto prima, che ci siano vite scritte molti secoli più tardi in base a determinati modelli o canoni, così come si dipingono le icone. E in questo caso, naturalmente, non ci si deve aspettare l'affidabilità di fatto.

Vladyka, per tornare alla figura di san Nicola, direi che potrebbe esserci una quarta vita, oltre alle tre che ha nominato. Vi è anche l'immagine di Santa Claus, che non è un'icona, ma piuttosto una sorta di sua raffigurazione. Quest'immagine è stata estremamente commercializzata in Occidente. Vladyka, lei come vede Babbo Natale? Si tratta di una caricatura blasfema, o qualcosa rimane della fede, della preghiera, e dell'immagine di san Nicola?

Molto è stato commercializzato nella società occidentale moderna. Molto di quello che dovrebbe avere un senso cristiano pronunciato ne è essenzialmente privo di esso – per esempio, la festa del Natale. Oggi non tutti in Occidente sanno che il Natale si riferisce alla Natività di Cristo. La Natività è associata con le vacanze, le pause, gli sci, le vacanze in famiglia, e con la possibilità di invitare i parenti o di andare a fare loro visita.

Purtroppo, in molte lingue occidentali manca nella stessa parola un significato relativo a una nascita. La parola inglese "Christmas" non comprende l'idea di qualcuno che sta nascendo, una "Natività".

Ma la stessa parola indica Cristo. Tuttavia, spesso questa Natività occidentale commercializzata, secolarizzata è del tutto svuotata di qualsiasi componente cristiana. La stessa cosa è successa con san Nicola. Dopo tutto, questo è uno di quei santi che sono amati non solo dagli adulti, ma anche e soprattutto dai bambini. Così si è sviluppata la tradizione di san Nicola che offre regali ai bambini il giorno di Capodanno. A poco a poco questa componente cristiana, questa comprensione che san Nicola era un vescovo cristiano e un asceta, è scomparsa ed è rimasta la figura di questo Babbo Natale, che non è diverso dal nostro Ded Moroz (Nonno Gelo).

A questo proposito, i nostri spettatori chiedono: "Dovremmo far credere ai bambini che in Russia non esiste una cosa come Babbo Natale, che invece abbiamo Nonno Gelo?" Cosa ne pensa?

Beh, mi sembra che ci dovrebbe sempre essere qualche elemento di fantasia fiabesca nell'infanzia. Se i bambini crescono solo in base a programmi religiosi come Vremja (Tempo) o anche Tserkov' i mir (La Chiesa e il mondo), saranno privati di una componente essenziale di un'educazione veramente umana. Le fiabe sono una parte essenziale dell'infanzia. Pertanto, l'elemento di fantasia deve essere sempre preservato, e crescendo i bambini capiranno benissimo qauli personaggi sono reali e quali sono di fantasia.

Alcuni ortodossi (di regola, i nuovi convertiti) temono che confonderemo i bambini facendo loro credere a Nonno Gelo, che non è reale, pur dicendo loro di credere in ciò che la Chiesa crede, che è reale.

Sa, anche gli adulti possano confondersi. È ben noto che nell'antica Rus' esistevano, ed esistono ancora, due feste: il "Nicola invernale" e il "Nicola estivo". Il "Nicola invernale" si celebra il 6/19 dicembre, e il "Nicola estivo" si celebra il 9/22 maggio. Così, quando san Nicola è raffigurato con una mitra, c'è gente che dice: questo è " Nicola invernale" e quando non la indossa, dice che è il "Nicola estivo". Ma queste sono idee popolari. Allora perché dovremmo preoccuparci se i bambini hanno alcune idee che col tempo passeranno?

La nostra spettatrice Polina pone la seguente domanda su san Nicola: "In quali casi si deve pregare questo santo? Quand'è che può essere di maggiore aiuto per gli altri? "

Penso che si possa pregare san Nicola in tutti i casi. Io, comunque, mo sono spesso rivolto a lui in varie situazioni e ho ricevuto aiuto. Posso citare un semplice esempio. Il mio ministero sacerdotale è iniziato in zone molto povere della Lituania, dove avevo quattro parrocchie che non erano collegati da alcun mezzo di trasporto pubblico. Allora non avevo né un'auto né un carretto con cavallo per viaggiare. Per andare da una parrocchia all'altra per celebrare La liturgia, dovevo viaggiare 70 chilometri a piedi o in autostop. Capitava che mi mettessi a camminare – e passava una macchina, poi una seconda, una terza e una quarta, un quinta, e nessuno si fermava. Poi cominciavo a pregare san Nicola, e di sicuro qualche auto si fermava. Certo, si potrebbe dire che questo era tutto una coincidenza. Ma questo è accaduto così spesso, e in tante situazioni diverse, che non potrei mai dire a nessuno che ritengo tutto solo una coincidenza. Ma ci sono stati altri casi in cui san Nicola davvero salvato la gente dal pericolo, o addirittura dalla morte.

Vladyka, c'è un altro miracolo su cui in Russia è stato recentemente fatto un film. Si tratta della cosiddetta "pietrificazione di Zoja", quando una ragazza blasfema ha portato un'icona di san Nicola a ballare con lei, e poi è rimasta immobile con quest'icona per molti giorni. Può essere considerato anche questo un miracolo di san Nicola?

Direi che i miracoli di san Nicola sono normalmente molto gentili e luminosi. San Nicola, di regola, salva le persone dal male e dalla morte, e le aiuta nelle questioni di tutti i giorni. Qui, naturalmente, è accaduto tutt'altro. Sembra che il Signore, o forse san Nicola stesso, abbia voluto istruire e ricordare alla gente che, nonostante la l'educazione atea, le cose sante si dovrebbero trattare con rispetto e senza blasfemia. Questo, a quanto pare, dovrebbe applicarsi non solo ai credenti, ma anche ai non credenti. Sappiamo che miracoli simili hanno avuto luogo, ma naturalmente sono stati soppressi e non registrati. Ma ora alcuni di questi miracoli stanno venendo alla luce.

Cari fratelli e sorelle, il nostro programma dedicato a san Nicola sta arrivando al termine. In conclusione, vorrei ricordare le parole di san Paolo dalla Lettera agli Ebrei: prestiamoci attenzione l'un l'altro per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone [10:24]. Vi auguro ogni bene. Che il Signore vi custodisca tutti!

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