Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=29&id=205  Mirrors.php?cat_id=29&id=602  Mirrors.php?cat_id=29&id=646  Mirrors.php?cat_id=29&id=647  Mirrors.php?cat_id=29&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=29&id=2779  Mirrors.php?cat_id=29&id=204  Mirrors.php?cat_id=29&id=206  Mirrors.php?cat_id=29&id=207  Mirrors.php?cat_id=29&id=208 
Mirrors.php?cat_id=29&id=3944  Mirrors.php?cat_id=29&id=7999  Mirrors.php?cat_id=29&id=8801  Mirrors.php?cat_id=29&id=9731  Mirrors.php?cat_id=29&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=29&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 5
  Ricordi personali di san Serafino di Vyritsa

del diacono Vladimir Vasilik

da Pravoslavie.ru, 16 maggio 2014

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

Il 3 aprile 2014 è stato il 65° anniversario del giorno del riposo di san [1] Serafino di Vyritsa, il grande santo che ha cura e prega non solo per San Pietroburgo [2], ma per tutta la terra russa. Mia nonna, Tamara Vasil'evna Bakanova, ebbe la fortuna di visitarlo più di una volta, e di cercare e ottenere il suo consiglio. Approfittando dell'occasione, mi accingo a scrivere le sue memorie su San Serafino, che mia madre, la dottoressa Galina Georgievna Vasilik, ricordava e ciò che è stato depositato, a suo tempo, nella mia memoria.

San Serafino di Vyritsa

Vi manderanno via, vi cacceranno fuori

Durante la guerra Vyritsa fu occupata dai tedeschi. Per le preghiere di san Serafino, non vi furono distruzioni o grandi perdite di vite. Ma portarono i bambini del campo dei pionieri, che erano stati catturati a Vyritsa, in un campo di prigionia, dove molti di loro morirono di fame o di maltrattamenti. I tedeschi stabilirono il loro ordine dappertutto. Si stabilirono come signori, come una razza di padroni. Scelsero per loro le case migliori. Ancora oggi, i vecchi chiamano una delle case "casa di Miller", dal nome di uno degli ufficiali che aveva preso alloggio lì. E così, gli ufficiali tedeschi hanno scoperto che viveva a Vyritsa un anziano che poteva predire il futuro, e che conosceva il presente.

Per mera curiosità, alcuni di loro andarono a fare visita a san Serafino a casa sua su Pilny Proezd. Gli chiedevano, "Vecchio, quali case ci consigli di scegliere, perché siano più solide e noi non dobbiamo sprecare soldi per le riparazioni?" Ma san Serafino disse loro: "Quali case? Di che cosa state parlando? Vi manderanno via. Vi cacceranno fuori. E non rivedrete la vostra Germania". I tedeschi si arrabbiarono, e uno di loro tirò fuori la pistola e glie la puntò conto, "Oh, ti spariamo subito, allora!" Ma il santo (che era già costretto a vivere a letto) rispose con calma: "Sparate pure. Mi resta solo poco tempo da vivere. 'Per me vivere è Cristo e morire è un guadagno' (Fil 1,21)". I tedeschi infastiditi sputarono e se ne andarono.

E nel 1944 si compì la profezia di san Serafino: l'esercito sovietico bombardò il flagello tedesco con un fuoco di sbarramento e ripulì le vicinanze della città di san Pietro - compresa Vyritsa - da loro. Dio solo sa dove sono accatastati i resti di sangue blu degli sfortunati visitatori di san Serafino. Si sa soltanto che san Serafino aveva pregato per la vittoria della Russia per mille giorni e notti (praticamente tutta la battaglia di Leningrado).

È un galeotto!

San Serafino di Vyritsa

La famiglia Dementiev era tra i figli spirituali di San Serafino: era composta dalla madre (pare che il suo nome fosse Maria) e da sua figlia Tatiana. Erano una famiglia di mercanti, prima della rivoluzione il padre gestiva un negozio di tè, dove un vero e proprio cinese apriva la porta per i clienti. Dementiev aveva sondato in profondità i segreti dell'arte del tè, e per questo scopo si era recato sia in India sia in Cina. Nel mezzo della Nuova Politica Economica, [3] mandarono Dementiev sotto scorta, come membro della classe agiata. Più tardi cambiarono le politiche e la giovane Unione Sovietica dovette gestire il proprio commercio del tè. Persone provenienti dall'NKVD vennero a chiedere a sua moglie, "Dov'è vostro marito? " Lei si limitò a stringersi nelle spalle, "Voi siete quelli che lo hanno arrestato: voi siete quelli che dovrebbero saperlo". E così scomparve nei campi del nord, portandosi con sé i segreti della sua arte nel permafrost.

Ma la sua vedova rimase per far crescere la piccola Tanja. E la fece crescere. La figlia divenne radiosa, bella, e credente.

Dopo la guerra un giovane iniziò a far la corte a Tanja. Il suo nome era Nikolaj. Candidato [4] in ingegneria, era ricercatore anziano presso un serio istituto di ricerca scientifica, che lavorava per la difesa. Lui la corteggiò splendidamente e con tatto. Ogni volta che la vedeva le portava fiori e, talvolta, altri regali. Era gentile e attento, la visitava ogni giorno, in generale, era il pretendente ideale. Fissarono una data per le nozze in tempi brevi.

Ma Maria, la madre di Tatiana, decise di fare prima un viaggio da San Serafino, non tanto per un parere, quanto per una benedizione, in modo che tutto andasse bene alla giovane coppia. Si avvicinò a padre Serafino e gli chiese:

"Batjushka, mi benedice a dare mia figlia in sposa?"

"A chi?"

"A una brava persona".

"Che tipo di brava persona?"

"Una brava persona. Un ingegnere in un istituto di difesa. E lui è pronto a sposarsi".

E ne fece il nome e cognome. Sentendo questo, San Serafino sospirò piano e agitò la mano:

"A cosa stai pensando, matushka? Capisci a chi stai dando tua figlia? È un galeotto! Un galeotto! Quale matrimonio? Quale incoronazione? [5] Le sue prospettive sono sulla Vladimirka. [6] La Grande Via Siberiana è in serbo per lui".

Maria lasciò Vyritsa sentendosi completamente confusa. Da un lato, non si poteva disobbedire a batjushka; dall'altro, non voleva perdere un buon genero. Ma tra tutte le parole, la frase "È un galeotto" l'aveva colpita. Cercò di ricordare il viso e il comportamento di Nikolaj. Cosa c'era in loro che ricordava un condannato? Il suo aspetto era del tutto ben intenzionato... Tornò da Vyritsa a Leningrado. Non aveva intenzione di dire nulla a sua figlia per un po'.

E poi cominciò ad accadere qualcosa di strano. Prima, Nikolaj chiamava ogni giorno, e veniva a vedere Tatiana quasi ogni giorno. Ma inizò a non chiamare, prima per un giorno intero, poi per due, poi per tre e infine per una settimana intera... Maria e Tatiana cominciarono a preoccuparsi: che cosa significava questo silenzio proprio prima del matrimonio? Poteva davvero aver cambiato idea e perso interesse? Che insulto alla sposa! O era successo qualcosa? Chiamarono l'appartamento dove viveva. Inspiegabilmente, sentirono strane risposte: "Chi siete? Per che cosa lo volete?" Andarono al suo appartamento e sentirono, "Non abita più qui. " E gli inquilini si comnportavano in modo strano e non le guardavano negli occhi.

Infine, Maria decise di fare un passo estremo - andè sul luogo di lavoro di Nikolaj. Là la ricevettero in modo ancora più strano che a casa sua. Tutti la evitarono come la peste. Non le davano una sola risposta diretta alle sue domande. Infine, l'anziano capo del personale, dispiaciuto per lei, la invitò nel suo ufficio e le raccontò quanto segue:

Venne fuori che qualche tempo prima Nikolaj aveva sostenuto la difesa della sua tesi di dottorato. La tesi era brillante. Tutti si erano complimentati con lui, fino a quando venne il turno di un anziano professore. Questi si alzò in piedi e disse: "Amici e colleghi. Non mi interessa, mi resta solo poco di tempo da vivere. Devo dirvi la verità su questa tesi. È un plagio. È stata copiata dal lavoro del nostro ex collega A. M., che io ho seguito" Erano tutti inorriditi: A. M. era stato arrestato in base all'articolo 58. [7] Ma la prova del plagio era pesante e la questione non poteva essere messa a tacere. Poiché il soggetto riguardava un progetto militare segreto, i punti principali del quale erano stati rubati da Nikolaj, il caso aveva suscitato l'interesse delle autorità competenti. E si è scoperto che Nikolaj, dopo aver conosciuto il testo della tesi di A. M., aveva scritto un rapporto contro di lui alle autorità e si era appropriato del suo lavoro e della sua invenzione. E per questo Nikolaj era stato arrestato. La profezia di san Serafino, "È un galeotto", si era così compiuta.

Matushka sfamerà tutti

San Serafino di Vyritsa

Madre Serafina, già moglie di san Serafino, - nel mondo Olga Ivanovna Murav'eva, [8], morì nel 1945. Quando Vasilij Ivanovich Murav'ev (il futuro san Serafino di Vyritsa) e Olga Ivanovna si separarono di comune accordo nel 1920, Olga Ivanovna andò a vivere nel convento di Novodevichy. Dopo la devastazione e la chiusura, e tutta una serie di tentazioni, alla fine arrivò a Vyritsa, dove si prese cura di padre Serafino, che era gravemente malato. Morì il 4/17 aprile 1945 per un ictus esteso.

Molte persone vennero a renderle omaggio e a ricordarla. Era durante un periodo di carestia, e San Serafino non aveva praticamente nulla. La sua assistente si avvicinò a lui e disse: "Batjushka, le persone stanno arrivando dal funerale, ma non abbiamo niente per nutrirle - c'è solo una pentola di kasha di grano saraceno [9]".

Ma san Serafino rispose: "Va bene. Dai quello che c'è. Matushka sfamerà tutti". Durante la sua vita, madre Serafina era stata molto ospitale.

E poi vennero i fedeli, uno dopo l'altro. E a tutti fu dato un piatto di kasha di grano saraceno. L'assistente di padre Serafino iniziò a dar loro da mangiare e vide che il livello della kasha non è si abbassava. Ce n'era abbastanza per tutti. E infine, quando l'ultimo visitatore se ne andò, l'assistente vide che c'era ancora Kasha lungo le pareti della pentola. Un miracolo. Proprio come quando i cinquemila furono nutriti con cinque pani. Corse dallo starets [10] e disse: "Batjushka! Ce n'era abbastanza per tutti. C'è ancora un po' di kasha intorno alla parte interna della pentola. "E san Serafino sorrise e disse: "Beh, ho detto che matushka avrebbe sfamato tutti".

Note deil traduttori

[1] Nel corso dell'articolo, il russo utilizza prepodobny, che è un titolo usato per i santi monastici e significa "più simile (a Dio)". Nella traduzione abbiamo usato il normale "san".

[2] La città di Vyritsa è appena a sud di San Pietroburgo.

[3] Nuova Politica Economica: Una politica in Unione Sovietica negli anni 1922-1928, in cui fu permessa una certa quantità di capitalismo, per cercare di salvare l'economia.

[4] Il grado di candidato è il primo grado post-laurea, equivalente a un dottorato di ricerca occidentale.

[5] In russo, svad'ba è " matrimonio", ma un matrimonio in chiesa è venchanie, o "incoronazione", perché nella cerimonia di nozze ortodossa si mettono corone sulle teste della coppia.

[6] Vladimirka - la strada per Vladimir, cioè, il percorso attraverso il quale i detenuti statali erano inviati in Siberia.

[7] L'articolo 58 nell'URSS: "attività controrivoluzionaria".

[9] Kasha – pasta di cereali cotti, può essere fatta di farina d'avena o di altri cereali. Riso, crema di grano e grano saraceno sono tutte forme di kasha.

[10] Starets – anziano, di solito un monaco, molto esperto nella vita spirituale, spesso con grandi doni spirituali.

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 5