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  Magi e maghi

di sua Eminenza il metropolita Hierotheos di Nafpaktos e Agiou Vlasiou

dal blog Mystagogy, 30 dicembre 2013

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Ancora una volta Dio ci consente di essere in festa e celebrare la grande festa del Natale del Signore, o la Natività di Cristo, che celebra la Seconda Persona della Santissima Trinità che ha assunto la natura umana, è diventato il Dio-uomo ed è nato tra gli uomini per liberarci dal dominio del peccato, del diavolo e della morte.

Vediamo di nuovo tutta la creazione glorificare il Cristo neonato, come cantiamo trionfalmente nel Contacio di San Romano il Melode: "Gli angeli con i pastori cantano gloria, i magi sono in cammino dietro la stella". Il centro di tutta la creazione è Cristo, che è glorificato dal creato, ed egli illumina ogni cosa.

Tra coloro che sono stati resi degni di adorare Cristo appena nato e che ricordiamo ogni Natale sono i magi d'Oriente che hanno visto la stella, hanno capito che un grande evento ha avuto luogo, e lo hanno seguito per raggiungere Betlemme per mettere i loro doni di fronte a Cristo – oro, incenso e mirra. Infatti, i Padri hanno visto un simbolismo in questi doni, dal momento che l'oro è un colore regale, l'incenso significa la divinità e la mirra significa morte, e così i magi danno onore a Cristo come Re, come Dio e come Colui che soffre e risorge.

I magi come saggi astrologi e astronomi

I magi, secondo Erodoto, erano la speciale stirpe sacerdotale della Media. Più tardi, tra i popoli orientali, il termine "magi" fu riferito a saggi, insegnanti, sacerdoti, medici, astrologi, veggenti e interpreti di sogni. A quel tempo, l'astrologia era associata con l'astronomia, e per questo motivo possiamo dire inoltre che i magi erano gli astronomi del loro tempo che osservavano il cielo stellato. In generale, i magi erano sapienti, scienziati, e così nella loro persona i saggi veneravano il Cristo neonato. I magi, come i Padri ci insegnano, sono stati fatti degni di riconoscere Cristo e adorarlo "attraverso la conoscenza della mente": avendo purezza interiore, sono stati fatti degni di questa grande teofania. Crediamo, quindi, che tutte le forme di vita dell'uomo ricevano particolare valore e importanza dal rapporto che hanno con Cristo.

Oggi le cose sono cambiate per quanto riguarda questo tema, dal momento che l'astronomia si è separata dall'astrologia e la magia ha acquisito una cattiva reputazione, mentre un mago è considerato un seduttore e un impostore, o anche uno che agisce attraverso il diavolo. Lo abbiamo già incontrato quando l'apostolo Paolo si reca a Cipro, secondo il racconto degli Atti degli Apostoli:

"Attraversata tutta l'isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus, al seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di senno, che aveva fatto chiamare a sé Barnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. Ma Elimas, il mago, - ciò infatti significa il suo nome - faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede. Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse: 'O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole'. Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. Quando vide l'accaduto, il proconsole credette, colpito dalla dottrina del Signore". (Atti 13:6-12 )

Nel corso dei secoli incontriamo questa duplice mentalità: saggi e scienziati che credono in Cristo, così come maghi e astrologi che resistono a Cristo. Come si può vedere, il nocciolo della questione sta in quello che è il centro di riferimento. Da questo centro di tutte le cose ricevono il loro valore e significato. Noi non rifiutiamo nulla, a condizione che abbia un centro, un obiettivo, e non si opponga a Cristo. Quando la creazione, la scienza e la sapienza secondo il mondo operano all'interno del proprio spazio, senza rinnegare la loro fede in Cristo, non sono uno spreco, ma al contrario sono un dono e una benedizione di Dio. Chi non onora uno scienziato medico che si occupa della salute umana? Chi non riconosce il valore di diversi studiosi interessati al progresso della scienza, e la loro presenza in vari gradi e modi benefici alle persone? Ma quando le persone fanno diversi trucchi e, secondo le parole dell'apostolo Paolo, usano inganni e intrighi, e sono nemici della giustizia, allora questo non può essere accettato dalla Chiesa.

I "maghi" contemporanei

La nostra epoca è piena di tali maghi atipici che cercano di indurre in errore le persone, che sono nemici della giustizia, e fanno mercato di fame e di miseria, così come della speranza del popolo. A volte queste persone, che hanno le caratteristiche di cui sopra, e cercano di pervertire le vie del Signore e ingannare la gente, entrano anche nelle aree intime della Chiesa. Ci sono infatti profeti e apostoli che seguono gli insegnamenti della Chiesa, e guariscono con l'amore per l'umanità, e poi ci sono falsi profeti e falsi apostoli che fuorviano i cittadini e si curano della propria posizione sociale, nonostante il popolo. I nostri misteri cristiani, come dice san Gregorio il Teologo, non sono "l'arte sacrificale dei magi, e le loro previsioni nelle viscere" (Orazione 39:5), ma un vero e proprio sacrificio al Dio vivente.

Non dobbiamo vedere i nemici solo come persone fuori dalla Chiesa, ce ne sono anche in essa e tra di noi. Ci sono quelli che non hanno come centro della loro vita Cristo, ma piuttosto se stessi, e ingannano la gente, la deludono e l'affascinano, cioè, cercano di catturare le persone con il loro fascino. Non cercano la gloria di Dio, ma la propria gloria; non intendono servire la gente, ma sfruttano la fede e le speranze e le aspirazioni del popolo per il proprio beneficio.

Il caso dei Tre Magi che adorano Cristo e gli offrono i loro doni deve essere un modello per noi, per avere Cristo come centro della nostra vita e offrirgli i nostri doni e la nostra saggezza, e riconoscerlo come Re, come Dio e come il crocifisso e risorto per noi. Questo, oltre a dare senso alla nostra vita, andrà anche a vantaggio della gente. Chiunque crede in Cristo non può essere ingiusto e sfruttare la gente, come fanno diversi maghi moderni, ma al contrario sacrificherebbe la propria vita per loro.

Cari fratelli, cerchiamo di viaggiare con i magi e la stella verso Betlemme per poter adorare Cristo e servire con sincerità e amore il popolo di Cristo, e la gente di tutto il mondo. Ascoltiamo le parole di san Gregorio il Teologo: "Correte con la stella, e portate i vostri regali con i magi, oro, incenso e mirra, come a un re, e a Dio, e a Colui che è morto per voi" (Orazione 38:17).

Fonte: Ekklesiastiki Paremvasi, "Μάγοι και μάγοι", dicembre 2006. Tradotto da John Sanidopoulos.

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