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  Due neomartiri ortodossi inglesi

Arciprete Andrew Phillips

traduzione dal libro Orthodox Christianity and English tradition

pravoslavie.ru, 14 giugno 2013

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Dopo la seconda guerra mondiale, che ha portato tanta sofferenza e distruzione, nelle isole britanniche c'è stata una piccola, ma significativa ondata di conversioni (o, meglio, di ritorni) alla fede ortodossa - alcune migliaia di persone. Ne vediamo il risultato: siamo arrivati alla terza e anche alla quarta generazione di cristiani ortodossi di origine britannica e di sangue inglese. Sarebbe giusto non dimenticare i nostri antenati e predecessori ortodossi. Ma non mi riferisco a quei cristiani che professavano la fede ortodossa in Gran Bretagna nel primo millennio - sto parlando di quelli che prima della guerra nel secolo precedente sono stati onorati di aderire alla fede ortodossa e di alimentarsi alla sua sorgente vivificante. E vorrei ricordare non solo coloro che hanno ricevuto il sacerdozio ortodosso, per esempio padre Stephen Hatherly (nel 1870) e l'archimandrita Nicholas Gibbes (nel 1920), ma anche quelli che, avendo ripristinato la loro immagine e avendola salvata nel cuore, si sono trovati a condividere il tormento dei grandi popoli ortodossi fraterni in tempi non così lontani da noi.

Nell'assemblea dei martiri ortodossi del XX secolo, c'è anche un ortodosso inglese. Il suo nome è Nicholas Johnson (nel mondo - Brian; quando divenne ortodosso, prese il nome di Nicola). Nicholas Johnson è nato in Russia, parlava inglese con accento russo, ed era inglese da parte di padre. Forse la madre di Nicholas Johnson era russa. Nicholas divenne segretario particolare del granduca Mikhail Aleksandrovic, con il quale fu martirizzato a Perm il giorno dell'Ascensione del Signore (31 maggio / 13 giugno 1918), un mese prima del martirio del fratello del granduca Michele - il santo imperatore Nicola II. Il santo martire Nicholas Johnson è ricordato nelle stichire delle Lodi al Mattutino della festa dei martiri imperiali, insieme agli altri grandi principi assassinati e ai loro fedeli servitori - sono tutti celebrati il 4 / 17 luglio. Sarebbe corretto che gli ortodossi inglesi, serbando la memoria dei santi martiri, venerassero anche il loro connazionale, che ha ricevuto la corona del martirio insieme con i parenti russi della nostra famiglia reale. Che la nostra venerazione di San Nicola il nuovo martire, rimasto fedele sino alla fine all'Ortodossia, sia come una piccola corona di fiori, deposta dai fedeli ortodossi della nostra isola ai piedi dei milioni di nuovi martiri russi. E che il Signore si ricordi di noi, anche se non lo meritiamo, nel suo Regno, attraverso le intercessioni del nuovo martire Nicholas Johnson, che ha meritato il premio celeste, e che possiamo essere chiamati suoi figli, nel novero di quelli che onorano questo glorioso nuovo martire.

Santo nuovo martire Nicholas, intercedi presso Dio per noi!

***

Il 30 aprile / 13 maggio 1876 in un'altra parte perseguitata del mondo cristiano ortodosso ha sacrificato la propria vita un altro glorioso martire, nelle cui vene scorreva sangue inglese - Sir Henry Abbott. Costui era socio della società «R. Abbot & Sons », proprietaria di terreni e molto influente nella città greca settentrionale di Salonicco, che apparteneva ancora all'Impero Ottomano. A 34 anni, Henry aveva sposato una delle figlie di Konstantin Karatheodori - il medico personale dei sultani di Muhammed II e Abdul-Majid, che viveva a Costantinopoli. Henry non solo si occupava della sua società, ma era anche il rappresentante del consolato tedesco a Salonicco.

Ecco come Henry Abbott, un cristiano ortodosso, fu martirizzato. In un giorno di primavera del 1876, in una strada di Salonicco, un gruppo di cristiani ortodossi, con l'appoggio del console americano, mise in salvo una giovane ortodossa bulgara che una folla di musulmani aveva cercato di costringere a convertirsi all'Islam. I musulmani inferociti chiesero l'immediatamenta restituzione della ragazza. Secondo alcune testimonianze, riuscirono ad afferrare di nuovo la ragazza, e con essa l'americano, e trascinandoli forzatamente  in una moschea (che, per inciso, era originariamente una chiesa consacrata alla Madre di Dio, e poi profanata dai turchi). Henry Abbott e il console francese entrarono nella moschea, con l'intenzione di salvare la ragazza e di un americano, e ci riuscirono. Per ritorsione, una folla di musulmani attaccarono Henry e il francese e li uccisero a colpi di sbarre con ferro, tanto che i loro corpi furono trasformati in una sanguinosa poltiglia di carne lacerata e di ossa rotte.

Secondo un'altra versione dei fatti, la ragazza che per la seconda volta la folla stava cercando di tirare nella moschea, fu aiutata dal console americano, che la mise nella sua carrozza e la portò a distanza di sicurezza. Quindi la folla di musulmani scatenò la sua furia su Henry Abbott e sul francese.

Purtroppo, non sappiamo quale nome di santo avesse preso Henry Abbott, quando divenne ortodosso. Ma infine, qui ci troviamo di fronte alla stessa cosa che accadeva ai primi santi santi russi e russo-scandinavi, che, pur prendendo nomi dei santi al battesimo, sono commemorati nel calendario ortodosso con il loro nome pagano originario, in quanto si pensava che la loro personale santità ne avesse consacrato i nomi. Così avvenne per i prìncipi martiri Boris (Romane) e Gleb (David), la granduchessa pari agli Apostoli Olga, o Helga (Elena) e il granduca pari agli Apostoli Vladimir, o Valdemar (Basilio). Tenendo conto che non si conosce il nome ortodosso di Henry Abbott, dovremmo onorarlo con il "nome mondano", che, si può assumere, egli ha consacrato con il suo sacrificio.

Il materiale di questo articolo è stato preso dal libro "Bulgaria: Cronaca francese 1876-1878" (Sofia, 1988, in bulgaro). Autore - Vasil Vasilev - ha scritto: "Sembrava un santo... Al tempo di Nerone, i primi cristiani, che furono torturati, picchiati a morte, a cui furono tagliati mani e piedi, sono stati in seguito glorificati per aver rifiutato di rinunciare alla loro fede... Questa impresa (di Henry Abbott) non è meno importante: il prezzo della vita umana della giovane bulgara sfuggita alla conversione forzata all'islam".

Anche se Henry Abbott non è ancora stato ufficialmente canonizzato dalla Chiesa (assieme a molti altri martiri per la fede ortodossa), merita tuttavia le nostre preghiere e la nostra devozione, come milioni di altri martiri ortodossi tra le molte nazioni che hanno sofferto per "i senza Dio, i rinnegatu e gli eretici", come diciamo ogni mattina nelle preghiere. Il gesto di Henry Abbott ci ricorda le parole del Signore nel Vangelo di Giovanni: "Non c'è amore più grande di questo, che quello di dare la vita per i propri amici" (15:13). Che anche noi possiamo essere ispirati dalla prodezza di amore disinteressato di Henry Abbott e dalla prodezza della fedeltà fino alla morte del nuovo martire Nicholas Johnson nella quotidiana confessione della fede ortodossa! "Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede" (Eb 13, 7). E che il loro esempio di fede, ci renda conformi alla fede di questi martiri, e che contrasti gli attacchi astuti e sinistri che minacciano oggi la pienezza e la purezza della fede di tutto il mondo ortodosso.

Santi nuovi martiri, intercedete presso Dio per noi!

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