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  La fede di una donna: santa Olga, madre dei santi di molte nazioni

dell'arciprete Andrew Phillips

Orthochristian.com, 2 luglio 2014

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Premessa: Geografia spirituale e storia spirituale

A volte vediamo il termine "i santi russi", solo per scoprire che questi santi includono i santi Olga e Vladimir e molti altri che vissero molto prima che Mosca fosse fondata come una piccola città, per non parlare della capitale di un paese ora chiamato 'Russia.' Il problema è che non abbiamo una traduzione per la parola "Rus" – la più vicina è "le Russie", come quando si parla di un "patriarca di Mosca e di tutte le Russie". Perché "Rus" significa non solo "Grande Russia", ma anche Piccola Russia (ora ufficialmente chiamata Ucraina, anche se questo termine significa solo "territori di confine"), Russia Bianca (la traduzione della Bielorussia) e Carpato-Russia (spesso conosciuta nella storia occidentale come 'Rutenia'). Tuttavia, in termini geografici, il concetto di "Rus" include non solo queste quattro Russie, ma anche tutti quei luoghi influenzati dallo stile di vita ortodosso russo.

Ciò include in primo luogo quel paese che ha un'estensione pari a un settimo della terra, che è conosciuto come la Federazione Russa, che si estende attraverso la Siberia fino al Pacifico. In secondo luogo, include tutti coloro che in vari paesi accettano l'Ortodossia russa. Questa è la "Rus' ortodossa". Che si tratti di Lettonia ed Estonia, Giappone e Alaska, Venezuela e Brasile, Inghilterra e Francia, anche i russi ortodossi di tutte le nazionalità fanno parte della "Rus". Pertanto, il metropolita Hilarion, di origine canadese, primo ierarca della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia, può parlare abbastanza legittimamente di "Rus' americana" e "Rus' australiana". Pertanto, sebbene la santità delle quattro Russie geografiche finisca all'attuale confine bielorusso, a circa 900 miglia dalle coste orientali dell'Inghilterra, in senso spirituale non finisce affatto qui, ma continua proprio in Inghilterra, dove 1.000 anni fa camminavano santi che facevano parte dell'unica Chiesa mondiale, e dove cinquant'anni fa ha camminato san Giovanni di Shanghai, divenuto arcivescovo dell'Europa occidentale.

Inoltre, in termini storici, dal 1917 la santità delle Russie ha incluso non solo più di mille santi canonizzati rivelati alla Chiesa, ma altre decine di migliaia di Nuovi Martiri e Confessori. Attualmente sono oltre 31.000, anche se questa cifra cresce mensilmente e può raggiungere ben oltre i 100.000. Perché il ventesimo secolo è stato il più fruttuoso in termini di numero di santi – santi martiri, nati dalle quattro Russie. Come ha detto il sempre memorabile metropolita Lavr di New York e dell'America orientale, "L'intera terra della Rus' è diventata un'antimensio" – ovvero un luogo pieno di reliquie di santi martiri.

Ma se dobbiamo parlare della Rus' in senso storico, come la intendiamo qui di seguito, allora situiamo la sua geografia spirituale attorno a tre centri, Kiev, Novgorod e Mosca. In relazione a queste isole, Kiev si trova alla stessa latitudine di Dover, ma a circa 1200 miglia di distanza, Mosca alla stessa latitudine di Edimburgo, ma a circa 1500 miglia, e Novgorod alla stessa latitudine della punta nord-orientale della Scozia, ma a circa 1200 miglia di distanza.

Introduzione: Il ruolo delle donne nell'evangelizzazione

Il ruolo delle donne nel plasmare il mondo del passato occidentale, la cristianità, è molto sottovalutato dalla nostra epoca anti-femminile. Oggi, si pensa le donne debbano semplicemente imitare gli uomini, entrando volontariamente nella stessa schiavitù salariale del sesso maschile. Oggi le donne sono condizionate dalla propaganda dello stato ad agire come uomini, fino a rinunciare alla femminilità attraverso l'aspetto e l'abbigliamento maschili e a rinunciare alla maternità attraverso l'infanticidio dell'aborto e della sterilizzazione. Il risultato è la distruzione della famiglia, unità fondamentale di ogni società. Questo a sua volta scatena forze sessuali non incanalate, che portano alla disintegrazione della persona umana.

Era esattamente l'opposto nell'epoca della grande lotta cristiana ortodossa per liberare il sesso femminile dalla tirannia e creare una vita familiare stabile. Allora la battaglia era per la libertà dall'antico paganesimo con la sua sottomissione femminile alla schiavitù economica e sessuale e all'infanticidio, a cui ora le donne moderne sono incoraggiate a tornare. Infatti, nei primi secoli, molti dei più grandi atti apostolici fondanti nella costruzione delle società cristiane furono compiuti dalle donne. Abbiamo esempi di sante donne apostoliche come sant'Elena nell'Impero Romano, santa Nina in Georgia, santa Clotilde nella prima Francia, santa Berta nella prima Inghilterra, santa Ludmila nella Repubblica Ceca ortodossa, santa Dubrava nella Polonia ortodossa e in Russia Santa Olga. Chi era Santa Olga?

Santa Olga

Manipolati da influenze politiche, negli ultimi anni i nazionalisti provinciali della Galizia nell'estremo ovest dell'Ucraina hanno cercato di trasformare Santa Olga in una "ucraina". Eppure questa stessa parola era sconosciuta poco più di cento anni fa, per non parlare di poco più di mille anni fa, quando visse santa Olga († 969). La realtà è che Santa Olga è a capo di una famiglia di una cinquantina di santi che si estende di generazione in generazione e in molte parti del mondo della Rus'. E con Rus' intendiamo ancora una volta non solo la Russia, l'Ucraina, la Bielorussia e la Russia carpatica, ma anche i regni ben oltre le terre degli slavi orientali. Perché Santa Olga è madre di un popolo particolare, una stirpe di oltre mille santi fino al 1917. E dopo il 1917 quel popolo particolare ha dato alla luce cento volte, forse mille volte i mille santi che fino ad allora si erano rivelati, per diventare un centro di santità unico nel mondo, la vera 'Santa Rus'.

santa Olga

La stessa Santa Olga non proveniva da quella che oggi è chiamata 'Ucraina'. Veniva da Pskov nel nord della Russia, non lontano dall'attuale confine estone, vi nacque forse intorno al 920. Il suo nome slavo originale era 'Prekrasna', che significa 'Bella', ma adottò un nome svedese (decisamente non ucraino) da un uomo chiamato Helge, in slavo Oleg. Era il guardiano varangiano (vichingo) del suo futuro marito Ingvar, in slavo Igor'. Il nome che assunse, Olga, era ed è la forma russa del nome svedese Helga, il cui maschile è Helge. E poiché si chiamava Helga, il patriarca san Polieucto, che la battezzò nella capitale imperiale nel 957, non dovette cercare molto nel trovarle il nome 'Elena'. Questo è semplicemente il nome di santa più vicino possibile a Helga.

Olga non era una xenofoba di provincia: visse nella multinazionale Kiev, dove in seguito vissero i protomartiri svedesi della Rus', i santi Giovanni e Teodoro († 983). Olga, una russa di Pskov che aveva sposato lo svedese Ingvar, aveva discendenti che includevano molte nazionalità. Così, suo nipote, il grande san Vladimir, che battezzò la Rus' nel 988, sposò una bulgara. La loro progenie contava due santi, san Boris di Rostov e san Gleb di Murom († 1015). Entrambe queste città principesche si trovano a oltre 500 miglia da Kiev, anzi ben a est di Mosca, che allora non era stata ancora fondata. Anche un pronipote di santa Olga, Jaroslav il Saggio, commemorato come santo locale a Kiev, sposò una svedese, la figlia del re svedese Olaf, Ingegerde, che era stata battezzata in Svezia dal vescovo inglese Sigfrid di Vaxjo.

Uno dei sette figli per metà svedesi di Jaroslav e Anna è conosciuto come san Vladimir di Novgorod († 1052). Le loro tre figlie furono Anna di Francia, Maria d'Ungheria ed Elisabetta di Norvegia. Un nipote, Vladimir Monomakh, per metà greco e per un quarto svedese, sposò una principessa inglese. Questa era la rifugiata Gytha, figlia dell'ultimo re inglese, Harold, che era stato massacrato nel 1066 ad Hastings dall'invasore cattolico romano dell'Inghilterra, Guglielmo il Bastardo. Uno dei loro figli, cioè il pronipote di quarto grado di sant'Olga, il mezzo inglese Jurij Dolgorukij, fu il fondatore di Mosca. Un altro figlio è conosciuto come san Mstislav il Grande († 1132). Chiamato con il nome slavo di Mstislav, portava anche il nome Harold in onore del nonno inglese, che era stato assassinato dai servi del papismo militante mille miglia a ovest dei confini della Rus' ortodossa ad Hastings. Tuttavia, Mstislav-Harold fu battezzato con il nome ecclesiastico di Teodoro e anche due dei suoi figli, Rostislav di Smolensk († 1168) e Vsevolod di Pskov († 1138) sono santi.

La geografia spirituale della santità della Rus'

foto del XIX secolo della Lavra delle Grotte di Kiev

Certo, è vero che all'inizio dell'XI e del XII secolo, prima del giogo mongolo-tartaro, Kiev era il centro della santità nella Rus'. Oltre ottanta santi sono elencati nel monastero delle Grotte di Kiev e oltre cinquanta di loro vissero nell'XI e nel XII secolo. Complessivamente più di cento santi sono collegati a Kiev. Tuttavia, la Chiesa avanzava rapidamente, procedendo lungo i fiumi, i laghi e le isole che fornivano mezzi di comunicazione per l'opera missionaria nella Rus'.

Nel giro di pochi anni dai battesimi a Kiev nel 988 furono fondate nuove sedi episcopali. Già alla fine del X secolo la santità avanzava molto a nord di Kiev, verso Pskov e, 120 miglia a nord-est, Novgorod, con san Gioacchino († 1030) e oltre sessanta altri santi. Quindi la santità si spostò nella cerchia delle città a nord-est dell'attuale capitale russa, a Rostov e Suzdal con san Teodoro († c.1030), a Perejaslavl con sant'Efrem († 1096), a Vladimir e Vologda, a Kostroma e Jaroslavl, a Galich e Uglich, praticamente tutti a non più di 200 miglia a nord-est di Mosca. Queste città e l'area circostante avrebbero prodotto oltre cento santi, tra cui il fenomeno di san Sergio di Radonezh († 1392) e le sue decine di discepoli. Da loro, il movimento missionario della Santa Rus' doveva spostarsi molto più a nord fino alle coste dell'Oceano Artico e molto più a est attraverso gli Urali in Siberia.

Per la maggior parte i santi della Rus' portavano nomi greci (Alessandro, Anastasia, Andrea, Basilio, Demetrio, Gregorio, Ilario, Macario, Nicola, Pietro, Stefano, Timoteo, Xenia), latini (Clemente, Costantino, Cornelio, Ignazio, Innocenzo, Lorenzo, Longino, Massimo, Paolo, Romano, Rufo, Silvano, Silvestro) o ebraico (Anna, Barnaba, Daniele, Davide, Gabriele, Isaia, Giacomo, Gioacchino, Giobbe, Giovanni, Matteo, Michele), riflettendo così l'alfabeto cirillico composto da lettere greche, latine ed ebraiche. Tuttavia, alcuni santi, come abbiamo notato, portavano nomi scandinavi, come santa Olga († 969), sant'Igor' di Kiev e Chernigov († 1147) e sant'Oleg di Brjansk († 1307), e li santificarono per l'uso nelle generazioni future. Altri portarono e similmente santificarono nomi slavi, come i santi Boris e Gleb di Rostov († 1015), san Vladimir di Kiev († 1015), san Vsevolod di Pskov († 1138), san Kuksha delle grotte di Kiev († c.1215), san Mstislav di Novgorod († 1180), san Rostislav di Kiev († 1168) e san Jaropolk di Vladimir in Volinia († 1086).

Tuttavia, al di là dei semplici nomi, i santi della Rus' provenivano da molte nazioni. Venivano dall'Ungheria, come i tre santi fratelli, san Giorgio l'Ungherese († 1015), san Mosè delle Grotte di Kiev († 1043) e sant'Efrem di Novotorzhok († 1053); provenivano dalla Serbia, come san Dionisio di Rostov († 1425) e san Sava di Krypets († 1495); provenivano dall'Italia, come sant'Antonio di Novgorod († 1147), san Mercurio di Smolensk († 1238) e san Macario il Romano († 1550); provenivano dalla Lituania, come san Rimund (Eliseo) di Lavrishev († c.1280), santa Caritina di Novgorod († 1281), san Dovmont (Timoteo) di Pskov († 1299) e i santi Antonio, Giovanni ed Eustazio di Vilno († 1347); provenivano dalla Grecia, come san Gioacchino di Novgorod († 1030), san Teodoro di Rostov († c.1030), san Teognosto di Mosca († 1353), san Sergio di Nurom († 1412), san Patrizio di Vladimir († 1430), san Fozio di Mosca († 1431), san Cassiano di Uglich († 1504), san Lazzaro di Murmansk († c. 1550) e san Massimo il Greco († 1556); provenivano dalla Germania, come san Procopio di Ustiug († 1303), sant'Isidoro di Rostov († 1474) e forse san Giovanni di Rostov († 1580); provenivano dalla Bulgaria, come san Michele di Kiev († 992) e san Cipriano di Mosca († 1406); provenivano dall'Estonia, come sant'Isidoro e i suoi 72 compagni di Tartu († 1472); erano di razza tartara e turca, come san Pietro († 1290) e sant'Abramo dei bulgari del Volga († 1299).

 

La santità della Rus' si recò a nord verso Arkhangelsk con san Barlaam di Shenkursk († 1462), passando per le Solovki sul Mar Bianco, dove 300 anni fa la Madre di Dio fece la profezia che suo Figlio sarebbe stato crocifisso una seconda volta dai sovietici, e ben oltre il lago Onega a Murmansk con san Lazzaro († c. 1450) al confine con la Norvegia e a Kola con san Trifone di Kola († 1583), che convertì i lapponi. Andò a sud oltre Tambov con san Pitirim († 1698), a Kazan' con sant'Herman († 1568) e ad Astrakhan sulle rive del Caspio con san Giuseppe († 1672), fino a dove permetteva il mondo islamico militante ed eretico. Andò a est oltre Vjatka con san Trifone († 1612), oltre Perm con santo Stefano di Perm († 1396), che convertì gli zyriani a Cristo, attraverso gli Urali fino a Tobolsk con san Giovanni († 1715) e san Paolo († 1770), proseguendo per Irkutsk con sant'Innocenzo († 1731) e san Sofronio († 1771). Andò a ovest, fino alle terre di confine, fino a dove permetteva l'Occidente militante ed eretico, con sant'Atanasio di Brest († 1648) e san Gabriele di Slutsk († 1690), che vissero e patirono sotto il giogo polacco.

Conclusione: la Rus' in tutto il mondo

Fu nel XIX e nel XX secolo che la santità della Rus', iniziata da santa Olga, andò ancora oltre. Andò in Alaska con sant'Herman († 1837) e sant'Innocenzo († 1879), ai confini della Cina con san Macario dell'Altai († 1926), in Giappone con san Nicola († 1912), in Polonia con il primo santo dei Lemko, lo ieromartire Massimo di Gorlice († 1914), in Lettonia con san Giovanni di Riga († 1934), in Manciuria con san Giona della Manciuria († 1936), a Uzhgorod con sant'Alessio della Carpato-Russia († 1947) e il beato Giobbe (Kundria) († 1985), e a Shanghai, in Europa occidentale e a San Francisco con san Giovanni († 1966).

Questa santità ortodossa, che venne da Gerusalemme e andò ad Antiochia in Siria con l'apostolo Paolo e ad Alessandria d'Egitto con l'apostolo Marco e si diffuse in Asia Minore e in Grecia, in Arabia e in India con l'apostolo Tommaso, in Crimea e in Armenia, in Georgia e in Iran, in Etiopia e a Cartagine, nei Balcani e a Roma, andò da lì alle isole più lontane dell'Occidente, dove il sole tramonta nel Grande Oceano. E dopo la caduta di questo Occidente, quasi mille anni dopo la nascita di Cristo, questa santità si diffuse a nord. Queste terre divennero note con il nome di Santa Rus', tanto che questo movimento provvidenziale sarebbe poi diventato mondiale. E questo lo dobbiamo in definitiva alla santa di Pskov il cui nome, Prekrasna, significa "Bella" e il secondo nome, Olga, significa "Santa".

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