Rubrica

 

Informații despre parohia în alte limbi

Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=205  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=602  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=646  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=647  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=2779  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=204  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=206  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=207  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=208 
Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=3944  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=7999  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=8801  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=9731  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=11631         
 

Calendar Ortodox

   

Școala duminicală din parohia

   

Căutare

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  Naşii de botez şi rolul lor în viaţa finului  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Pregătirea pentru Taina Cununiei în Biserica Ortodoxă  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Pregătirea pentru Taina Sfîntului Botez în Biserica Ortodoxă
 
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Pagina principală  >  Documente  >  Sezione 3
  Beati e muti

di Marina Birjukova

Orthochristian.com, 28 febbraio 2020

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Răspândește:

san Gerasimo del Giordano, di Oleg Shurkus. Fonte: Shurkus.ru

Una mia conoscente, una donna anziana dal cuore puro, aveva deciso di pregare per il suo gatto malato. Ma come avrebbe dovuto farlo? Noi preghiamo per le persone in questo modo: "Signore, abbi misericordia del tuo servo (nome)". Tuttavia, non puoi riferirti a un gatto come a un "servo di Dio". Alla fine ha detto la seguente preghiera: "Signore, abbi misericordia del tuo gatto Vasilij".

E l'animale si è ripreso! Forse non si tratta delle nove vite del gatto. Forse il Creatore dell'universo ha semplicemente risposto alla preghiera della donna che aveva inconsciamente obbedito al seguente comandamento: se non vi convertirete e non diverrete come bambini piccoli, non entrerete nel regno dei cieli (Mt 18:3). In effetti non è una questione del gatto: è una questione di quella donna. O anche del gatto? Qual è il posto degli animali nell'universo di Dio? Come dovremmo percepirli? Ci si aspetta che i cristiani li amino e abbiano misericordia di loro? Possiamo pregare per loro e, in tal caso, come?

Che domini...

Nel capitolo 1 della Genesi leggiamo della creazione dell'universo :

E Dio disse: Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo. Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra... E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra (Gen 1:20-23, 26).

E nel capitolo 2 leggiamo come Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome (Genesi 2:19).

Così le creature mute furono benedette dal Creatore che vide che erano buone e la terra divenne bella e gloriosa mentre la riempivano; ed egli ordinò all'uomo di essere il sovrano di tutti. Che tipo di sovrano? Certo, uno buono e responsabile. Dopotutto, così era il mondo prima della caduta. Non c'era ancora alcun male. Il male è entrato nel mondo più tardi. L'intera creazione cadde vittima della caduta dell'uomo, come scrive l'apostolo Paolo: infatti la creatura è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa – e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto (Rom 8: 20-22). Sentiamo le seguenti parole nel Canone del Mattutino alla festa della Teofania :

"Che l' intera creazione terrena sia vestita in bianco, in questo giorno infatti è risuscitata dalla sua caduta verso il cielo; e, lavata e magnificamente purificata nelle acque fluenti dalla Parola, da cui tutte le cose sono preservate, rifugge dai suoi precedenti peccati".

Dal momento della caduta, la relazione tra l'uomo, che si considera ancora "il re della natura", e la natura è stata tutt'altro che idilliaca. Per quanto riguarda gli animali, non solo l'uomo li mangia e indossa abiti fatti di pelli, pellicce, ecc; li tratta anche con impensabile crudeltà, trova piacere nello sterminarli e nel tormentarli, nel distruggere i loro habitat naturali e nel far estinguere molte specie. Fu solo nel XIX e XX secolo, molto tardi in una prospettiva storica, che l'umanità (prima nella persona di alcuni individui e poi nella persona di determinati paesi) iniziò a curare, salvare e amare la fauna selvatica. E oggi non siamo più sorpresi quando vediamo i soccorritori che evacuano i koala dagli incendi boschivi australiani, mettendo a rischio la propria vita. Ma il problema non è affatto risolto; così, la prima domenica di settembre la nostra Chiesa canta l'inno per la conservazione della creazione di Dio. Questo servizio è chiamato a ricordarci che siamo ancora responsabili verso il Creatore per questa terra, inclusi "gli animali muti".

Santi e animali selvatici

"Alzando gli occhi, Abba Zosima vide un grosso leone che stava in piedi vicino al corpo della santa, e leccava i suoi piedi. Alla vista del leone tremava di paura..., ma proteggendosi con il segno della croce, gli venne in mente che il potere di chi giaceva lì lo avrebbe protetto e lo avrebbe mantenuto illeso. Il leone si avvicinò a lui, esprimendo affetto in ogni movimento. Zosima disse al leone: La grande ha ordinato che il suo corpo fosse seppellito. Ma io sono vecchio e non ho la forza di scavare una tomba..., quindi puoi svolgere tu il lavoro con i tuoi artigli? Il leone con le zampe anteriori cominciò a scavare una buca abbastanza profonda da seppellire il corpo. L'anziano ricoprì il corpo di terra in presenza del leone. Quindi entrambi partirono. Il leone si ritirò nelle profondità del deserto come un agnello". [1]

Questa è la vita di santa Maria l'Egiziaca. San Serafino di Sarov è spesso raffigurato con un orso. Circa 500 anni prima, un altro orso era stato in rapporti amichevoli con san Sergio di Radonezh. Ancora prima, san Gerasimo del Giordano (V secolo) aveva guarito un leone ferito e questo evento si riflette nella sua iconografia. Possiamo anche ricordare le bestie da preda nei circhi romani che inaspettatamente si rifiutavano di massacrare e mangiare i cristiani...

Perché gli animali sono attratti dai santi? Perché non hanno paura degli asceti nelle foreste e nei deserti, non mostrano loro aggressività e si rifiutano di ucciderli? Essere santi significa essere pieni di grazia; è la trasformazione di qualcuno lo avvicina allo stato in cui l'uomo (il buon maestro divinamente ordinato del mondo armonico incolume) era prima della sua caduta. Le creature irrazionali avvertono la fragranza del Paradiso e si sentono attratte dai santi. Quando tutti noi – umani, animali e uccelli – vedremo un nuovo cielo e una nuova terra (Apocalisse 21: 1), ricorderemo il profeta Isaia che nel VI secolo a.C. prevedeva la restaurata armonia della creazione, il superamento dell'antagonismo e la lotta per la vita nel regno del Messia, un virgulto dalle radici di Jesse (cfr Is 11:1): il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà (Is. 11: 6).

Nei suoi commenti al libro di Isaia, il grande commentatore biblico russo Aleksandr Lopukhin (1852-1904) scrisse: "Gli animali incontreranno il nuovo uomo dopo essere stati rinnovati proprio come una volta incontrarono l'Adamo primordiale. E il profeta ritrae questo mondo in merito alle relazioni tra animali in pieno accordo con la narrazione della Genesi sullo stato del mondo primordiale".

Lo Spirito di Dio ci insegna ad amare tutte le creature viventi

Dalle note di san Silvano del Monte Athos :

"Una volta ho ucciso inutilmente una mosca. La povera creatura strisciò a terra, ferita e mutilata, e per tre giorni interi piansi per la mia crudeltà verso una creatura vivente, e fino ad oggi l'incidente rimane nella mia memoria".

"Un giorno, andando dal monastero al Vecchio Rusik (Nagornyj), ho visto sul mio cammino un serpente morto che era stato tagliato in pezzi, e ogni pezzo si contorceva convulsamente, ed ero pieno di compassione per ogni creatura vivente, ogni cosa sofferente nella creazione e ho pianto amaramente davanti a Dio". [2]

"Una volta i pipistrelli hanno infestato il balcone del mio laboratorio, e io ho gettato acqua calda su di loro per sbarazzarmi di loro, e di nuovo ho versato molte lacrime per questo; e da allora non ho più offeso alcuna creatura vivente".

"Lo Spirito di Dio insegna all'anima ad amare ogni cosa vivente, quindi non vuole fare del male nemmeno a una foglia verde su un albero, o calpestare un fiore del campo sotto i suoi piedi. Quindi lo Spirito di Dio insegna amore verso tutti e l'anima prova compassione per ogni essere, ama persino i nemici e compatisce persino i demoni perché sono caduti dal bene".

I suddetti progressi nel modo in cui le persone trattano gli animali sono avvenuti in gran parte sotto l'influenza del cristianesimo; l'anima illuminata e riscaldata dai raggi dell'amore di Cristo (anche se non quanto l'anima dell'asceta athonita Silvano) non può che soffrire vedendo la sofferenza di altre creature. L'acutezza di questo dolore (solidarietà per gli animali tormentati) è probabilmente spiegata dal fatto che gli animali sono esseri irrazionali e, come tali, non capiscono cosa sta succedendo loro e sono indifesi davanti agli umani. Tormentando un animale qualcuno tortura sia il suo "fratellino" sia ciò di cui è responsabile, ecco perché è un peccato, e infliggere deliberatamente dolore agli animali per divertimento è un segno di una grave malattia mentale.

Sulla follia per l'anima

Tuttavia, alcuni possono essere confusi dopo aver letto la seguente citazione di san Silvano l'Athonita:

"Ci sono persone che si attaccano agli animali, li coccolano, li accarezzano e parlano con loro; abbandonano l'amore di Dio, e così si perde l'amore tra fratelli, per il quale Cristo è morto in una terribile agonia. È sciocco fare così. Dai da mangiare agli animali e al bestiame e non picchiarli: in questo consiste il dovere di gentilezza dell'uomo nei loro confronti; ma attaccarsi a loro, amarli, accarezzarli e parlare con loro – è una follia per l'anima".

"L'anima che ha conosciuto il Signore è sempre davanti a Lui nell'amore e nel timore reverenziale; come è possibile amare, accarezzare e parlare contemporaneamente con bovini, gatti e cani? Questo significa che qualcuno ha dimenticato il comandamento di Cristo di amare Dio con tutto il tuo cuore, e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente (Mt 22:37)..."

È vero, per noi è difficile accettare queste parole: c'è qualcuno tra noi che non ha mai accarezzato un cane o accarezzato un gatto o parlato con loro, esprimendo così il loro amore per loro? Inoltre, anche loro hanno bisogno del nostro amore: nutrirli non è sufficiente. Sono creature emotive: i cani, per esempio, provano tutta una gamma di emozioni. Tuttavia, invece di discutere ora con il santo athonita, dovremmo comprendere qualcosa di utile per noi in queste parole rigorose (forse anche troppo rigide).

Ciò che è sbagliato è quando l'affetto (o, piuttosto, l'attaccamento per un animale domestico) sostituisce il nostro amore per le persone e per Dio, compensando una mancanza o una completa assenza di quest'ultimo. Adolf Hitler adorava il suo pastore tedesco Blondi! Questo è un esempio estremo. Ma ho visto parecchi casi in cui delle persone hanno facilmente combinato la compassione (quasi isterica) per cuccioli senza casa con una freddezza e crudeltà verso i compagni umani, spesso verso quelli più vicini a loro. Puoi sentire da queste persone che "in generale, gli animali sono migliori degli esseri umani..." In realtà, la verità è che è più facile amare gli animali che amare le persone; non richiede alcun lavoro morale e spirituale, autocritica, pazienza e umiltà... Ecco perché si fa abilmente una sostituzione. Qualcuno che non ha imparato ad amare i suoi vicini è solo – attraverso stretti legami con gli animali cerca di trovare una via d'uscita dalla sua solitudine o di placare la sua fame emotiva. E non si accorge che il suo cane, gatto o porcellino d'India è diventato più vicino a lui dei suoi simili, il che è davvero una follia per l'anima e una violazione della gerarchia, del piano del Creatore per la creazione.

Anche l'amore tra le persone è una cosa complessa. C'è il nostro amore per qualcuno, e c'è il desiderio di essere amati da qualcuno, cioè di usare la persona di cui cerchiamo l'amore. Ma le persone hanno spesso difficoltà a distinguere tra queste cose. "Non lo amo, tanto quanto voglio il suo amore"; e molte famiglie sono state distrutte a causa dell'incapacità di discernere la differenza. La stessa cosa si può vedere spesso nelle relazioni tra esseri umani e animali: ciò che di solito è nascosto dietro le parole di "amore per gli animali domestici" è il desiderio di usarli per divertimento o gratificare il proprio ego. Le persone pagano molti soldi per un gatto di razza e allo stesso tempo calpestano indifferentemente un gattino abbandonato vicino alle proprie case. Non sono contro gli animali di razza pura, in particolare i cani: la sinergia tra uomo e natura dà vita ad alcune razze che sono veri e propri capolavori. Ma per mantenere un cane di uno o di un altro tipo devi conoscere i suoi tratti speciali, trovare un modo di gestirlo e di assicurarti che si senta a suo agio. Ero solita pubblicare una rubrica su cani e gatti in un giornale di città e ricordare quante tragedie erano collegate a cani di razza i cui proprietari semplicemente non capivano nulla di loro e non avevano idea di come gestirli. Dai cani husky, che, incapaci di vivere in uno spazio angusto e ristretto, scappano e scappano il paradiso sa dove, agli american Staffordshire terrier che mutilano i bambini sotto gli occhi dei loro genitori... E la stessa domanda si pone ancora e ancora: perché comprano questi cani in primo luogo? "Volevamo solo questa particolare razza di cane! "

E, tornando alla domanda principale: possiamo pregare per i gatti?

È vero, l'idea che esseri umani e animali siano uguali è peccaminosa ed è una grave illusione. Intuitivamente, rabbrividiamo davvero quando sentiamo che alcune confessioni cristiane hanno celebrato funzioni religiose per gli animali domestici e persino offerto la "comunione" ai cani ...

Tuttavia, vivono vicino a noi, fanno parte della nostra vita, hanno bisogno delle nostre cure... e talvolta anche delle nostre preghiere. Molto spesso ai sacerdoti viene chiesto se è permesso o meno pregare per gli animali domestici, e non è una coincidenza. La donna di cui sopra ha commesso un peccato pregando per la salute del "gatto di Dio Vasilij"? Certamente no. Tuttavia, faccio fatica e esito ogni volta che ho il bisogno di pregare per il mio gatto quando un bollore o una brutta febbre ... Mi viene in mente il seguente pensiero (in parte influenzato dalle note dell'anziano Silvano): "Come oso pregare il sovrano dell'universo per un gatto?" Ho paura di far scivolare la preghiera e di sostituirla con una sorta di sfogo infantile e sentimentale.

Certo, le curiamo, queste povere creature. Cioè, agiamo. E ogni azione e buon lavoro dovrebbe essere preceduto dalla preghiera. In questo modo, in silenzio, senza affetti, isterici o sentimentalismi: "Signore, ti prego, aiutami. San Gerasimo, che fascia le zampe del leone sulle icone, per favore intercedi. Nessuno tranne noi si prenderà cura di loro. Noi umani una volta li abbiamo addomesticati e portati nelle nostre case e, quindi, ne siamo responsabili". Pertanto, un'azione ragionevole e necessaria mi aiuta a mantenere un livello mentale e spirituale più favorevole sia per me che per il mio gatto malato.

Indubbiamente, siamo chiamati ad amare gli animali e ad ammirarli come meravigliose creature di Dio. Guardate quante volte bestie e uccelli sono menzionati nella Bibbia e quanto è ricco il suo cosmo: qui troviamo il cervo che anela ai ruscelli d'acqua (Ps 41:2); i cuccioli di leone che urlano (cfr. Ger 51:38); la cicogna, la cui casa sono gli abeti (cfr Ps 103:17); il falco che allunga le sue ali verso sud (Gb 39:26); ricci, pipistrelli; le lepri il cui rifugio sono le rocce (cfr Ps 103:18); e, naturalmente, i volatili dell'aria, che non seminano, né mietono né si raccolgono nei granai; tuttavia il nostro Padre celeste li nutre (Mt 6:26).

Tuttavia, c'è la continuazione nello stesso verso: non valete voi forse molto più di loro? E ricorda a noi, creature razionali e parlanti, del nostro posto speciale nell'universo e della nostra responsabilità nei suoi confronti.

Note

[1] https://stmaryofegypt.org/files/library/life.htm

[2] http://saintandrewgoc.org/home/2015/8/28/love-for-all-creation

Răspândește:
Pagina principală  >  Documente  >  Sezione 3