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  Quando e come dovremmo celebrare il nuovo anno?

Arciprete Aleksandr Shargunov

da Pravoslavie.ru, 31 / 12 / 2011

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Durante il digiuno della Natività, ci sono non pochi giorni di festa della Chiesa in cui il Typikon permette pesce e vino. L'amore e il discernimento cristiano permettono a un cristiano ortodosso di sedersi a tavola con gli amici e di bere un bicchiere di vino in modo normale. Serviamo un Moleben di ringraziamento alla vigilia del nuovo anno civile, ed è la cosa giusta da fare. Alcuni credono erroneamente che i cristiani ortodossi non dovrebbero partecipare a questo evento. "Questo non ha niente a che fare con noi", dicono. "Siamo su un altro calendario, e il giorno di Capodanno può venire solo secondo il vecchio calendario, vale a dire il 14 gennaio".

Ci fu un tempo in Russia in cui il Capodanno era celebrato il 1 settembre, e coincideva con il nuovo anno della Chiesa. Anche ora, noi iniziamo il ciclo delle nostre feste della Chiesa da quel giorno. Tuttavia, sotto lo zar Pietro I, il capodanno civile fu trasferito al 1 gennaio, come era in Europa. In generale, questa data è abbastanza relativa, e in ultima analisi potremmo scegliere qualsiasi data per iniziare il nuovo anno.

Celebrare il Capodanno è una questione di naturali rapporti umani, e possiamo parteciparvi come tutti gli altri. È altrettanto normale come chiamare una città con il suo nome attuale, e non con qualunque nome vogliamo chiamarla.

Inoltre, in questo c'è un significato particolare: è una sorta di profezia su ciò che sta accadendo tra noi oggi. Quando Dio è venuto nel tempo lo ha santificato, e ogni tempo è santificato con la sua presenza. Se la nostra società vivesse secondo il mistero che Cristo ha portato, allora avrebbe senso festeggiare il nuovo anno secondo il calendario della Chiesa - il 14 gennaio. Ma l'umanità è sempre meno coinvolta nella vita della Chiesa, e vive per conto suo, secondo le proprie regole. Questo allontanamento dalla Chiesa sta portando alla disumanizzazione della società. Tuttavia, viviamo in questa società, e la differenza di date ci ricorda la realtà in cui viviamo.

A questo proposito, osserviamo due punti molto importanti per capire ciò che ci sta accadendo oggi.

A partire da un certo tempo, la meta del tempo è cambiata, è diventata qualcosa di diverso. Come sappiamo, l'Occidente ha cambiato i calendari nel XVI secolo. Ciò ha coinciso con un periodo in cui la società umana ha cominciato a vivere in modo diverso da come ha fatto prima. Invece di una tensione verso l'eternità, che è un fatto naturale per l'uomo, la gente ha cominciato a tendere verso un futuro enigmatico. Ha smesso di vivere secondo gli obiettivi del presente, ma piuttosto in base agli obiettivi di domani. Questo, infine, ha portato alla rivoluzione in Europa, e alla devastante rivoluzione in Russia.

Oggi la gente sacrifica il presente per il futuro. Così perdono sia il futuro che il presente, sia il celeste che il terreno, perdono sia l’eternità che il tempo. Oggi, è in corso un processo di unificazione per il bene del futuro. Si cancellano frontiere, non solo politiche ed economiche, ma anche le inimitabili caratteristiche nazionali, e semplicemente umane, che appartengono a ogni essere umano unico e inimitabile. Questa unificazione si concluderà, come sappiamo, sotto il regno dell’uomo dell’iniquità, che stabilirà il presunto trionfo di tutti i tempi e di tutte le conquiste che possono avvenire nel tempo, ma con la perdita totale della grazia piena di eternità.

Per il bene di questa grazia piena di eternità, si dovrebbe aver cura di conservare il nostro "tempo sacro", i servizi della Chiesa secondo il "vecchio stile", anche se viviamo nella società secondo il calendario civile. Per il bene del mantenimento dei nostri digiuni e delle feste dei santi di tutte le età, il nostro calendario ecclesiastico dovrebbe rimanere invariato, impassibile, come l'eternità, che entra nella nostra vita attraverso questi eventi.

Un cristiano vive in due dimensioni, il tempo e l'eternità. Che Dio ci conceda in questo nuovo anno di essere cittadini degni della nostra Patria, sia quella terrena che quella celeste. Non importa quali prove ci attendono sulla terra, se siamo fedeli al Signore, egli preparerà ancora una volta consolazioni celesti per ciascuno di noi in occasione della festa della Natività di Cristo, e più tardi per la Pasqua del Signore, e per tutte la grandi feste, che ci invitano a diventare partecipi della sua gioia eterna. I santi Padri dicono che quando non c'è festa nell'anima, non si può creare alcuna vera festa esterna. Le persone spesso vivono secondo l’idea di "ammazzare" il tempo, ma il significato di una vita cristiana è di far rivivere il tempo.

In relazione a questo, contempliamo il mistero del tempo. I santi Padri hanno una spiegazione interessante del mistero del vuoto e della noia nella vita umana. Questo mistero consiste nel fatto che il tempo in cui l'umanità vive ha perso la sua connessione con l'eternità, e i giorni non hanno la benedizione di Dio. Questo accade alle persone che non conoscono Dio. Capita anche che le persone partecipino alle feste della Chiesa in un modo puramente esteriore. Succede pure a persone che hanno avuto un contatto con la vita piena di grazia, ma questa grazia non ha riempito tutto il loro essere; non ha scacciato l'inganno e la morte che è in ogni persona.

All'inizio, Adamo possedeva tutto, ma sentiva che c'era qualcosa che mancava, e si annoiava da solo. Poi Adamo ed Eva si annoiarono insieme. Poi Adamo, Eva, Abele e Caino si annoiarono come famiglia. Quando la gente ha cominciato a proliferare sulla terra, la noia non ha fatto che aumentare. Che cosa è successo come conseguenza di quella noia? In primo luogo, l'uomo è caduto nel peccato, poi, è caduto nella costruzione della torre di Babele.

La caduta è accaduta perché l'uomo cercava disperatamente una felicità falsa e una gioia falsa, non conoscendo la causa della noia che lo riempiva, ma chiaramente consapevole del fatto che nessun cura terrena, nessun lavoro, nessuno scintillio esterno, nessun successo può riempire questo vuoto dentro di lui. Fino ad oggi, l'uomo ha una scarsa comprensione di quanto è importante, e che può essere riempito solo con Dio stesso e con la vita che il Signore gli dà.

L'uomo cerca di riempire questo vuoto con alcol, narcotici, o qualche altro peccato, anche i più spregevoli. Quanto più riempie il vuoto con queste cose, tanto più terribilmente sbadiglia, e può andare avanti così fino al punto della follia. Un sacerdote mi ha parlato di una persona che si è ucciso solo perché le è diventato insopportabile fare la stessa cosa ogni giorno: alzarsi di nuovo dal letto, lavarsi di nuovo, vestirsi di nuovo. Quando l'ultimo filo che unisce il tempo con l’eternità si spezza, una persona può arrivare allo stato della più oscura disperazione.

L'uomo è per natura incline a partecipare alle celebrazioni, perché la sua vita sia festosa e gioiosa. L'uomo soffoca in uno spazio tridimensionale. La "ripetizione faticosa" dell'esistenza terrena, così come descritta nelle Sacre Scritture, è insopportabile. L'uomo è sopraffatto da una tale noia da perdere la sua mente. Deve riempire questo vuoto dentro di lui con qualcosa, perché è stato creato per la vita eterna. Che cosa non fa, quali surrogati non si permette!

Per esempio, prendiamo la domenica. Per un cristiano, questo è il giorno in cui il Signore ha vinto la morte che regnava nel tempo. È la nostra comunione con l'eternità.

Nondimeno, per la maggior parte delle persone, che vivono solo nel tempo, questo è chiamato il "fine settimana", non più di un giorno di riposo dal lavoro - tempo morto. Ma la natura umana rimane ultraterrena. Alcuni ricordi di felicità rimangono nella memoria di queste persone, e si sentono come moralmente obbligate a far festa ed essere felici. Ma questa allegria può essere pericolosa. Cercando di placare questa mancanza di gioia nella sua vita, una persona può cercare di placarla nel vino, per esempio. Non trovando consolazione nel tempo, sprofonda sempre più nella falsa dolcezza, e quanto più profondamente affonda, tanto maggiore è la sua noia. Questo a volte assume forme folli. Perché la nostra gente ora beve sempre di più, e non c'è nulla che arresta questo processo? Perché senza Dio, la gente non riesce a trovare una vera gioia in nulla, né può comprendere alcun significato nei dolori che le sono inviati. Questa è anche la ragione della diffusione attuale del peccato sessuale.

Il giorno del Capodanno civile, la Chiesa commemora i martiri Bonifacio e Aglaida. La gente prega questi santi per la liberazione dalle passioni dell’ubriachezza e della fornicazione, perché anche questi santi hanno sofferto di quei vizi per un lungo periodo. Ma il Signore rivelò loro che la vita è un tesoro, che vi è una gioia più grande preparata per l'uomo, e questi due sono stati in grado di dare la loro vita per Cristo, per il bene della vita eterna. Solo questo ci può impedire di perdere il senso della nostra esistenza. Ma fino a quando tendiamo all'eternità, siamo condannati a vivere in un tempo morto.

Che Dio ci conceda la consapevolezza della morte si avvicina sempre più – non per temerla, come fanno quelli che non conoscono Cristo, ma piuttosto per essere riempiti di gioia, perché ci stiamo avvicinando sempre di più al nostro incontro con il Signore. Possa Egli far sì che il nostro desiderio di felicità  a Capodanno non suoni falso, poiché esso implica la novità di quella vita eterna, incorruttibile, immutabile che il Signore ci dona nel tempo, che e ci rivela nella sua pienezza nell'eternità. Auguriamo a tutti vuoi un felice Anno Nuovo!

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