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  La questione degli Startsy

Una corrispondenza tra un italiano in ricerca e un monaco russo

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N. scrive:

"...sono stato sempre molto affascinato dalla storia e dai grandi Startsy, che sono vissuti nel vostro monastero... se potete aiutarmi e vi prego di indicarmi un monaco, un Padre spirituale, uno "Starets", che abbia i carismi di "discernimento e lettura del cuore", in modo che posso contattarlo anche per lettera, esponendogli la mia situazione e farmi guidare spiritualmente... ho bisogno di parlare con un Maestro Spirituale, che mi aiuti a capire..."

Padre Antonio risponde:

Dio ti benedica, caro N.!

Prima di tutto vorrei dire che non sono il grande Starets che cerchi - è solo un povero vecchio che ti risponde. In secondo luogo, il nome messo alla fine della lettera, padre Antonio, non è quello vero, ma uno pseudonimo che nasconde una persona che per vari motivi non vuole essere rivelata, perché davvero non ha nessuna importanza la persona, ma il fatto che ti risponderà un ortodosso di un Monastero Ortodosso russo e ti spiegherà le cose proprio dal punto di vista ortodosso che, lo sappiamo per esperienza, di solito è opposto a quello cattolico. Cosa te ne farai, lo deciderai tu, ma io farò del mio meglio, in nome di Dio.

Noi credenti abbiamo tutti letto dei grandi Startsy che hanno guidato per la via spirituale verso il cielo i loro discepoli, che li ubbidivano senza contraddirli mai, e per questo sono diventati santi in breve tempo anche loro. Sono storie davvero belle, ma pochissimi di noi hanno notato tre fatti. Il primo fatto è che tutte queste storie appartengono a tempi molto lontani, di solito, della prima metà del primo millennio del Cristianesimo, quando la Grazia divina sovrabbondava nel mondo. Il secondo fatto è che tutti questi Startsy avevano se non uno solo (come san Doroteo di Gaza, per esempio, che a sua volta era l’unico discepolo dello Starets Giovanni), almeno pochissimi discepoli, 2-3, non di più – fra tutta la folla dei monaci che li circondava. Il terzo fatto è che questo fenomeno appartiene esclusivamente al monachesimo.

Inoltre, uno Starets è una personalità ben diversa dall'abate, dal padre spirituale o altro.

Uno Starets è una persona dotata di grande spiritualità e conoscenza della dottrina ortodossa abbinata alla capacità di vedere lo stato d’animo delle persone per poter aiutare le persone a trovare una strada giusta per la salvezza.

Per essere chiaro, potrei dirlo in un altro modo: una persona santa può essere del tutto incapace di aiutare le altre persone. Come mai? Le cause possono essere molte, ma, per esempio, una può consistere nel fatto che tale persona è diventata santa in modo "troppo veloce”, evitando tanti errori e peccati che fanno gli altri - e proprio per questo non può aiutare gli altri: perché nella sua vita non ha avuto l’esperienza del superamento delle rispettivi passioni. Di tali persone sante, nei monasteri, si dice: "E’ santo ma incapace” (Sviàt dà neiskùshen).

Per questa ragione i santi possono essere tanti, ma gli Startsy sono pochissimi. Anzi, ti dico si più, caro N.: NON CE NE SONO, oggi.

Quelli di cui puoi sentire in giro, al momento, o non sono affatto Startsy (è il fenomeno oggi diffusissimo dei falsi Startsy che sfruttano le persone) o sono persone dotate di carisma spirituale che aiutano solamente con la loro, ma non hanno discepoli, anzi, hanno folle di persone che affluiscono alle loro celle solo per vederli, e poi alcuni aiutanti che vivono con loro aiutandoli nell’impresa di ricevere la gente dalla mattina alla sera. Ma questo, come puoi capire, non è quello che cerchi.

Ti dirò ancora di più: guai a cercare gli Startsy!

Chi li cerca, troverà di sicuro un imbroglione, che si fa passare per uno Starets, e ci rimetterà la pelle (cioè si troverà in una setta apparentemente ortodossa) oppure, nel miglior caso, perderà tanto tempo e sbilancierà del tutto quel poco di vita spirituale che aveva prima.

Queste cose non le invento e non le dico io, ma le hanno dette prima moltissimi Padri santi, cominciando ancora dal primo millennio. Noi ortodossi, grazie a Dio, abbiamo moltissimi Maestri spirituali: uno fra gli ultimi, quasi nostro contemporaneo, è il santo vescovo Ignazio Briancianìnov, morto nel 1867. Lui ha fatto un grandissimo lavoro: ha scritto cinque volumi dedicati alla vita spirituale dove ha raccolto l’esperienza di tutti i santi Padri che l’Ortodossia ha avuto, facendo di questi scritti un riassunto e mettendo tutto in una lingua chiara, comprensibile alla gente moderna. Ogni passo da lui scritto era confermato dalle citazioni dei santi Padri, e avendo anche lui una grande spiritualità (era anche lui un santo), ha messo tutte le leggi spirituali in un sistema logico.

Notiamo, che anche in questo caso lui non aveva alcun discepolo, vivendo nei vari monasteri dov’era stato inviato dalle autorità ecclesiastiche per far rivivere i monasteri in decadenza, cosa che ha fatto sempre con successo; aveva solo figli e figlie spirituali, anche fra i laici, a cui dava dei CONSIGLI, e mai ordini.

Ebbene, quest’uomo santo e di grande istruzione (prima del monastero faceva l’ingegnere ed era un prediletto dello stesso Tsar) ha scritto queste frasi, a proposito degli Startsy:

"Gli Startsy che si assumono questo ruolo – usiamo questa parola poco bella che appartiene al mondo pagano per descrivere in modo chiaro il fatto che non è altro che istrionismo assassino e una commedia tristissima - gli Startsy che si assumono il ruolo degli Startsy antichi senza avere i loro doni spirituali, devono sapere che la loro intenzione, i loro pensieri e le loro concezioni del grande lavoro monacale - l’ubbidienza - sono falsi, che il loro stesso modo di pensare, la loro ragione, le loro conoscenze sono illusioni personali e corruzione del diavolo, che non possono non portare il frutto corrispondente nei loro alunni.” (vol. V, pag.76)

E lui conferma, che oggi (cioè, per lui, già nel XIX secolo) non ci sono, non esistono gli Startsy della spiritualità antica, e il solo rimedio, per noi cristiani moderni, è: "…che la guida del nostro comportamento ci sia data da Dio stesso e dalla sua legge di Dio, vale a dire, le sacre Scritture e gli scritti patristici” (vol. V, pag.78)

A questo, sant’Ignazio aggiunge un'altro rimedio per rimediare all’assenza di insegnanti spirituali – la vita secondo il consiglio, a cui è dedicato il capitolo XIII del volume V della sua raccolta degli scritti.

Vale a dire, oggi ogni cristiano, nella sua vita spirituale, deve cercare la guida sia delle sacre Scritture, sia degli scritti patristici, sia dei consigli degli altri cristiani ortodossi, anche dei preti, se vuoi, - quelli che vede ragionevoli e fedeli nella loro vita spirituale. E un consiglio non è un ordine che si deve adempiere, ma solo uno spunto per ragionare in base alle Scritture divine e patristiche, che, a sua volta, ogni cristiano deve conoscere bene.

Infatti, per chi non le conosce è facile diventare una preda di un falso Starets.

Perciò, carissimo N., dopo aver letto la tua lettera, vorrei metterti in allarme: sei su una strada molto scivolosa e pericolosa.

Continuando il discorso, si potrebbe anche parlare delle cause dell’assenza degli Startsy. Una di queste è il fatto che non ci sono, oggi come un tempo, persone disposte a una vita di totale ubbidienza. Si dice inoltre che in realtà gli Startsy esistono, ma sono nascosti dalla mano di Dio perché non sono veramente richiesti.

La ricerca degli Startsy in realtà è il volgare romanticismo di persone che si illudono di voler vivere sotto la guida di uno Starets, ma in realtà non ne sono capaci. E questo lo si dice dei monaci, figuriamoci come si illudono i laici.

Ti farò, caro figliolo, un esempio proprio del grande Starets che hai nominato tu nella tua lettera, Silvano del Monte Athos. Da questa storia si vede che nessun Starets è in grado di aiutare una persona se questa non vuole ubbidire, e nemmeno ascoltare i consigli nonostante questi provengano senza alcun dubbio da un grande Starets.

"Lord David Balfour era il terzo figlio e per la tradizione adottata nelle famiglie aristocratiche inglesi era obbligato ad abbracciare la via spirituale monastica. Fu preparato fin dall’infanzia ai servizi della Chiesa Cattolica, finì il collegio gesuita e poi ottenne anche una laurea in teologia. Poi si fece monaco a Parigi; le donne piangevano durante la tonsura del giovane lord, perché era molto bello.

Dopo la tonsura la sua famiglia gli assegnò la sua parte d’eredità, e lui andò a Roma per donarla al papa. Il papa lo accolse con molta simpatia e, nonostante la sua giovane età, lo nominò priore di un monastero, fondato in Danimarca allo scopo di studiare l’Ortodossia per poter lottare contro di essa. Nel monastero si studiava la lingua russa e la lingua slava liturgica, si raccoglieva una biblioteca dei santi Padri ortodossi, si scrivevano articoli e libri polemici.

Lord David imparò le lingue russa e slava liturgica (quelle greca e latina le sapeva ancor prima alla perfezione) e decise di andare sul Monte Athos per conoscere il monachesimo ortodosso.

Si fermò in un monastero greco, poi andò in un’altro, ma neanche lì vide qualcosa di nuovo per lui. Finalmente decise di visitare il monastero russo di san Panteleimone. Gli fu spiegato che per arrivarci bisognava viaggiare esclusivamente a dorso d’asino e ci volevano due ore e mezzo. Vi andò in groppa a un asino. Arrivato al monastero, bussò al portone. Si aprì un finestrino dal quale si vide la testa di un vecchio con una bellissima barba. Il vecchio domandò cosa voleva il pellegrino. Balfour spiegò che voleva lavorare un poco nella biblioteca monastica, studiare i libri antichi e i manoscritti. Il vecchio disse che avrebbe chiesto la benedizione al governatore monastico. Poi tornò, aprì il portone e guidò Balfour nella biblioteca per gli stretti corridoi e le scale. Arrivato a una delle porte, il vecchio disse: "Quando finirà, passi per di qua, nella mia cella, parleremo un poco”.

Balfour si stupì: di che cosa poteva parlare lui con un monaco, poco istruito e dall’aria semplice? Dopo aver visitato la biblioteca, pensava già di non andare alla porta indicata, però alla fine vi entrò, forse per un senso di curiosità, forse per un suggerimento dal cielo.

Il vecchio lo accolse con amore, lo fece accomodare, si mise seduto di fronte a lui e raccontò a lord David Balfour tutta la sua vita, cominciando dalla nascita e finendo con lo scopo del suo arrivo sul Monte Athos. Con questo raccontò particolari che solo Balfour poteva conoscere, ricordando avvenimenti di cui David si era dimenticato. Balfour era stupefatto. Alla fine lo Starets rispose alle domande che tormentavano David da tempo, e sciolse i suoi dubbi principali.

Pernottare nel monastero non era possibile, perciò il giorno dopo Balfour venne di nuovo in groppa allo stesso asino e parlò di nuovo a lungo con lo Starets.

Questa storia è finita con uno scandalo: lord Balfour passò all’Ortodossia e divenne il figlio spirituale dello Starets. Lo Starets gli diede la benedizione per entrare in un’accademia ortodossa, e David partì per Atene. Il nome di questo Starets, ora, è noto in tutto il mondo, si chiamava Silvano." (il testo preso da un Calendario ortodosso, pag. 474-476)

Ebbene, caro N., come pensi che sia finito? È finito male: David Balfour ha disobbedito allo Starets Silvano e in seguito ha perso la fede...

Per questo oggi non ci sono gli Startsy: perché non ci sono alunni che possono ubbidire.

Cercare uno Starets vuol dire illudersi non solo degli Startsy ma anche di se stessi, il che significa essere corrotti spiritualmente.

La strada spirituale dei credenti di oggi consiste nel conoscere le sacre Scritture e gli scritti patristici e nell'avere uno credente dello stesso spirito (ma anche due o tre se siamo fortunati) per poter discutere le cose allo scopo di arrivare a capire sempre… le sacre Scritture e gli scritti patristici.

Alla fine ti dirò, caro N: ho visto la tua sincerità, che mi ha fatto tenerezza, e ho visto la tua prontezza a cambiar vita, che mi ha fatto paura. La vita spirituale è molto pericolosa e dobbiamo andarci piano, se non vogliamo cadere in un burrone.

Con questo ti saluto,

con la speranza di essere stato chiaro nelle mie spiegazioni.

Dio sia con te.

Con amore in Cristo, p. Antonio.

Seconda lettera di padre Antonio:

Dio ti benedica, caro N.!

Mi hai fatto sorridere, con l'inizio della tua lettera, scrivendo "ho capito ogni parola dei tuoi scritti", e poi: "Ho trovato quello che cercavo! Uno Starets, un Padre spirituale ecc..." - e questo lo scrivi nonostante ti abbia scritto più volte, e anche a lettere grandi, che non sono uno Starets, e penso che non lo sarò mai.

Almeno, te lo posso dimostrare: io non conosco la volontà di Dio per te, né cosa devi fare e come, soprattutto quello che riguarda le cose terrene che mi domandi. Delle cose spirituali io posso parlare solo perché COME TANTI ALTRI ORTODOSSI conosco la mia fede, ho letto molto gli scritti dei santi Padri e anche i libri di sacerdoti moderni, che neanche loro sono Startsy, ma sono ortodossi praticanti, persone istruite e intelligenti - e sono molto più intelligenti di me, ed è per questo che io leggo i loro scritti e non viceversa.

Ho sorriso, sì, ma c'è del male nella tua volontà di trovare uno Starets - sei particolarmente influenzabile e ho paura che alla fine troverai uno... pseudostarets... quando sarai deluso da me, poi da qualcun'altro e poi ancora... Questo, lo prevedo per pura logica, tutta psicologica: dapprima la persona che s'illude di qualcuno o di qualche cosa, prova euforia, poi questa passa, ma il lavoro da fare rimane, ed allora diventa difficile mantenere l'illusione, perché l'illusione, prima o poi, finisce. Tutto ciò che non e' basato sulla realtà, prima o poi finisce. Ed allora - guai agli inventori, la realtà non combacia più con le loro illusioni, e per loro sono i dolori - lo "Starets", se almeno è una persona seria, ormai dice cose che non piacciono. Arriva la disillusione. Ma di chi è la colpa? La colpa è di chi si era illuso fin dall'inizio.

Invece di considerare una persona, diciamo, più sapiente di loro come dono della vita (in realtà un dono di Dio, come tutte le altre persone e le cose della nostra vita) e cercare di ottenere risposte alle domande, esaminarle, studiarle e imparare, certe persone cominciano a considerare ciecamente una tale persona un idolo, un portavoce di Dio, un guru  o uno Starets per... sai perché? Caro N., ti stupirai, ma la risposta non è mia ed è conosciuta fin dai tempi degli Apostoli che avvertivano degli Startsy falsi (Mc.13, Matt. 24, Lc. 21): per sbarazzarsi delle responsabilità di prendere decisioni per sé stessi e per gli altri di cui siamo responsabili, per essere spensierati. Bella cosa!

"Lo Starets decide tutto per me" - è la parola chiave di tali rapporti. Ma in questi rapporti la crescita è impossibile! (non parliamo ora dei casi nel monachesimo antico, rari anche allora!)

E che cosa ne avrà lo "Starets" che accetta tali rapporti? Appaga la propria voglia di comandare e nutre il proprio orgoglio e vanagloria. Se si tratta di una setta, allora ne trae anche un profitto economico.

Tutto questo è "vecchio come il mondo", però il numero delle vittime non diminuisce, caso mai cresce!

Attento, N.! Stai in guardia! A questo punto, mi fai paura.

Caro figliolo, ti dico ancora una volta: NON cercare gli Startsy! Se sarai pronto per averne uno, Dio te lo darà! Ma tu - non cercare gli Startsy!

E io non sono uno Starets.

Noi due siamo in rapporti di amicizia in Cristo. Tu sei un cristiano, e questo è già un gran bene. Tu come cattolico non conosci la fede ortodossa, e mi fai domande a proposito, e ti rispondo - caro N., è tutto qui, non c'è bisogno di inventare altro.

Non c'è assolutamente bisogno di considerare me o qualcun'altro uno Starets - questo non aiuterà. E sai perché? Perché Dio ci ha creati liberi.

I settari sono condannati perché gli uni hanno privato di questa libertà gli altri, e questi altri vi hanno acconsentito. Vale a dire: gli uni rubano il dono di Dio agli altri, e gli altri se ne infischiano, di questo dono. Per questo sono condannati, le eresie infatti sono le cose che ne seguono, ma la cosa principale è questa. Per la stessa cosa vengono condannati i suicidi - per aver rigettato il dono di Dio, la vita, in faccia a Dio.

Capisci dove si può arrivare, con l'ardua voglia di avere uno Starets a qualsiasi costo, anche a costo di inventarsene uno? A costo della propria libertà? Perché siamo pigri e non vogliamo faticare spiritualmente... che Dio ci illumini tutti e ci porti alla salvezza!

Come vedi, caro N., nego il mio ruolo di Starets attribuitomi da te non per cosiddetta umiltà, ma perché conosco la realtà, e non l'invento. Cerca di fare altrettanto anche tu, non inventare le cose.

Quello che so e che ti interessa, te lo dirò, così risparmierai qualche anno di letture, ma il cammino spirituale, al posto tuo, nessuno lo potrà fare.

monaco Antonio

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