Rubrica

 

Informații despre parohia în alte limbi

Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=205  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=602  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=646  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=647  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=2779  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=204  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=206  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=207  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=208 
Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=3944  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=7999  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=8801  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=9731  Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=27&locale=ro&id=11631         
 

Calendar Ortodox

   

Școala duminicală din parohia

   

Căutare

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  Naşii de botez şi rolul lor în viaţa finului  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Pregătirea pentru Taina Cununiei în Biserica Ortodoxă  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Pregătirea pentru Taina Sfîntului Botez în Biserica Ortodoxă
 
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Pagina principală  >  Documente  >  Sezione 3
  Una formula per risultati magici

una visione cattolica del dialogo tra Cristo e il giovane ricco
 

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Răspândește:

“Se vuoi essere perfetto va’, vendi tutto ciò che possiedi…”

Il Vangelo contiene tutte le indicazioni necessarie per la santità, e se la gente volesse seguire passo dopo passo le direttive date da Gesù Cristo stesso, vedremmo compiersi progressi spirituali come per magia. Le formule di Gesù sono davvero magiche, in un certo senso, dobbiamo soltanto seguirle alla lettera. Spesso desideriamo una maggiore perfezione, un’unione intima con Dio, ma ci rifiutiamo di iniziare dall’inizio, di gettare solide fondamenta per l’edificio spirituale.

Qual è l’inizio? Il nostro Signore risponde Egli stesso a questa domanda: “Se vuoi essere perfetto,” dice, “va’, vendi tutto ciò che possiedi e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi”. Il primo passo per chi vuole seriamente impegnarsi sulla strada della perfezione è perciò l’effettivo distacco materiale, come dice il nostro Signore.

Praticamente nessuno parla mai di questo tipo di distacco. I cristiani, e gli stessi preti, diranno: “Ebbene, è una questione di distacco del proprio cuore dalle cose della terra”. Certamente, il cristianesimo non vieta il possesso. Chi vuole avere proprietà deve almeno essere distaccato nel proprio cuore. Ma se vogliamo la santità, al posto di una ordinaria piccola virtù, è necessario un effettivo distacco dai beni materiali, dato che il Vangelo dice che “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli”.

Sia noi che il mondo abbiamo bisogno che ci sia ricordata questa realtà. Nel darci la ricetta per arrivare alla perfezione, il nostro Signore non ha detto “inizia a distaccarti dalle persone che ami”, oppure “inizia dal digiuno”. No. Egli ha detto “va’ e vendi tutto ciò che possiedi”. Questo significa “la tua casa, la tua auto, i tuoi mobili, ogni cosa”. Egli non ha detto “va’ e affitta la tua casa nel caso che cambi idea.” E non ha detto neppure: “va’ a mettere il tuo denaro in fondi di investimento, banche o compagnie di assicurazioni”.

Quanta gente oggi mette la propria fiducia nei beni di questo mondo! Non hanno fede in Dio, ma hanno fede nel piccolo mucchio di soldi che tengono come grande sicurezza per il futuro. Vogliono assicurazioni per la terra, ma quali assicurazioni hanno per il cielo? Tra breve vi presenterò alcuni fatti per illustrare come, se mettessimo tutta la nostra fede in Dio, Egli stesso farebbe miracoli per conto nostro. Dio non si lascia superare in generosità.

Notate come il nostro Signore abbia detto: “va’, vendi tutto ciò che possiedi e dallo ai poveri”. Non ha detto “dallo ai tuoi figli, ai tuoi amici, perché possano vivere una vita più confortevole e mondana”. Noi infatti siamo spesso tentati ad ascoltare i nostri desideri, a dare a quelli che amiamo anche se essi hanno già il necessario, e più del necessario. Questo è ciò che dobbiamo fare se vogliamo vivere secondo il Vangelo.

Se solo il clero seguisse questa parola del Vangelo alla lettera, se ritirasse il proprio denaro e lo distribuisse ai poveri, vedremmo ovunque un enorme risveglio della fede. Ci sarebbe una conversione generale. La gente inizierebbe a credere al Vangelo. Per aiutare la Chiesa abbiamo bisogno di una riforma del cuore, di un distacco dalle cose terrene, non di cambiamenti liturgici o di comitati pastorali. Il clero dovrebbe ritirare i miliardi che investe in fondi bancari e fare lo sforzo di organizzare qualcosa per aiutare i poveri. Ora, notate ciò che vi dico: se si facesse così, la gente riscoprirebbe di nuovo la fede. Sentiremmo dire: “Sembra che il Vangelo sia proprio vero, dato che nel suo nome i preti si distaccano da tutti i propri beni”. Le chiese si riempirebbero, e trovando la felicità data dalla fede e dalla confidenza in Dio, la gente non cercherebbe rifugio altrove.

Ma, miei cari fratelli e sorelle, non pensate che siamo a posto con Dio se ci accontentiamo di gettare accuse al clero. Il Vangelo parla a tutti. Il dovere di compiere atti di distacco appartiene a ciascuno di noi. Avendoci chiamati a quest’opera, Dio ci chiede di farci avanti, di mostrare la via iniziando a distaccarci completamente. Ecco come otterremo la grazia del distacco per gli altri, e come richiameremo per noi ogni sorta di grazia. Vedo lo straordinario progresso spirituale compiuto da chi ha voluto fare questo primo passo: vendere i propri beni e darli ai poveri. Chi non si è distaccato procede in circolo. Non ha la grazia per il resto perché non ha iniziato dall’inizio. È un po’ come costruire una casa senza gettare le fondamenta. Il distacco universale costituisce le fondamenta, la base del servizio a Dio. Senza di esso, niente di reale può essere fatto.

* * *

San Francesco d’Assisi comprese la necessità di questo primo passo. Quando il ricco Bernardo di Quintavalle venne da lui a spiegargli il suo desiderio di diventare un frate minore, san Francesco gli disse: “Sei ricco, Bernardo. Vieni con me. Andremo a buttare tutto il tuo denaro nel mezzo della strada.” E Bernardo accettò. Potete immaginarvi la scena. Se un giorno io dicessi a uno che vuole distaccarsi dai suoi averi che andremo a gettarli tutti in mezzo alla strada, mi direbbe senza dubbio: “è una cosa terribile buttare in quel modo il denaro che ho guadagnato al prezzo del sudore della mia fronte! E ora il padre vuole andare a buttarlo in mezzo alla strada? Dev’essere matto. Ciò che mi chiede non può certo venire da Dio.”

Noi daremmo un giudizio simile perché non abbiamo in noi lo spirito di Dio, fratelli e sorelle. Padre Silvestro, un membro del clero del tempo di Francesco, vedendo quel denaro gettato per strada, gridò allo scandalo: “Che spreco! Dovete essere usciti completamente fuori di senno per agire così. Invece di gettar via il vostro denaro in quel modo, datelo a me per la mia chiesa.” La storia dice che padre Silvestro era attaccato al suo denaro, e il suo apparente zelo era solo ipocrisia. Così san Francesco iniziò a dargli soldi a manciate: “Ecco, padre,” disse, “ecco del denaro. Prendine quanto ne vuoi.” L’avaro padre Silvestro fu così toccato da questo gesto, che distribuì i propri averi ai poveri e chiese di essere ammesso all’ordine di san Francesco. Divenne san Silvestro, il primo prete dell’Ordine dei Frati Minori.

Il mondo ha bisogno di esempi di distacco che si qualificano come “stravaganti”. Il profitto che le anime avrebbero nel compiere o nel vedere tali gesti supererebbe tutto ciò che si può compiere con lo stesso denaro. Il mondo si getta in ginocchio davanti al denaro. Per controbilanciare questa idolatria, c’è bisogno di anime per le quali il denaro vale così poco da poterlo gettare in mezzo alla strada, per amore di Dio.

* * *

Vorrei parlarvi un poco del signor e della signora D., un’anziana coppia che ho conosciuto. La signora D. era una vedova di 61 anni quando si risposò con il signor D., un vedovo di 65 anni. Al tempo del loro matrimonio il marito aveva 50.000 dollari in banca ed era molto attaccato al suo denaro, anche se non era privo di carità.

Ora, la signora D. era estremamente caritatevole, e si mise in testa di distribuire quel denaro ai poveri. In un batter d’occhio preparava un assegno per uno che ne aveva bisogno o per un altro, portandolo al suo vecchio per farlo firmare. Il signor D. voleva essere caritatevole, ma pensava che sua moglie esagerasse un poco. “Firma, firma,” gli diceva lei, “sai che nel Vangelo è scritto che è difficile per i ricchi entrare nel regno dei cieli”.

E il buon vecchio si lasciava vincere. Spesso prestavano denaro senza una ricevuta, e naturalmente ci fu chi si prese vantaggio di loro.

Un giorno un vicino che era stato molto duro verso di loro fu ridotto in povertà. La signora D. pensò, “Dobbiamo aiutarlo! Il Vangelo dice di rendere bene per male, e di fare del bene a chi ci perseguita. Qui abbiamo un’occasione unica di mettere in pratica questa carità”. Sapete cosa fece a questo punto la signora D.? Ipotecò la sua casa e prese 500 dollari da dare al suo nemico. Questo è ciò che io chiamerei carità!

C’era una famiglia che doveva ai D. 12.000 dollari. Un giorno la signora D. disse al suo vecchio: “Che ne dici se diamo loro una ricevuta per tutto ciò che ci devono? Queste persone dovrebbero vendere la loro casa per pagarci, e non li possiamo gettare sulla strada in tal modo, dopo tutto stiamo diventando vecchi. Può darsi che i nostri familiari causino loro dei problemi dopo la nostra morte. Andiamo dal notaio, e firmiamo per loro una ricevuta, così non dovranno più soffrire per il loro debito”. E così fecero.

Spesso il signor D. guardava in modo non troppo fiducioso agli atti di carità senza fine della moglie, anche se pure lui era generoso senza paragoni. La sua prudenza umana si stava preoccupando alla vista del suo conto in banca, un tempo considerevole.

“Francamente, vecchia mia, stai esagerando”, le diceva. “Avevo 50.000 dollari quando ti ho sposato, e ora abbiamo speso quasi tutto. Che ne sarà di noi nella nostra vecchiaia? E’ cosa buona essere caritatevoli, ma di questo passo moriremo come cani in mezzo alla strada.”

“Non parlare così, mio buon vecchio!”, esclamava la signora D., “stai offendendo la Provvidenza. Bada di non parlare più così. Dio ha detto nel Vangelo, ‘cercate prima il Regno di Dio e il resto vi sarà dato in sovrappiù.’ Vedrai che Dio si prenderà cura di noi.”

“Ma supponi che ci ammaliamo o restiamo invalidi. Se non abbiamo un centesimo, chi si prenderà cura di noi?”

“Dio non si fa superare in generosità”, rispose la moglie. “Abbiamo dato tutto, e Dio si prenderà cura di noi fino all’ultimo minuto. Vedrai, non ci mancherà nulla, non avremo bisogno di denaro fino alla fine dei nostri giorni. Non ne avremo bisogno, perché non ne abbiamo. Vedendo che noi abbiamo speso tutto per Dio, Egli provvederà a tutto. Non può tradirci e abbandonarci. Andiamo! Non sarebbe più Dio.”

E questo è esattamente ciò che accadde. Nonostante tali numerosi atti di carità, nonostante la loro santa mancanza di previdenza, il signor e la signora D. vissero dei propri mezzi e morirono nell’abbondanza. Quando la signora si ammalò, fu trasportata all’ospedale principale, dove le suore la trattarono come una principessa, in considerazione della sua eccezionale carità, di cui erano a conoscenza. La sua malattia durò solo nove giorni, al termine dei quali andò a ricevere la sua ricompensa. In seguito il marito ricevette dall’ospedale un conto molto piccolo. Non riuscì a spiegarsi perché fosse così piccolo.

Pochi mesi dopo la morte della moglie, fu il turno del signor D. di morire. Sua moglie lo aveva sempre rassicurato che Dio sarebbe venuto a prenderlo in un momento, e che non si sarebbe dovuto trascinare attraverso una lunga malattia. Ed è ciò che accadde. Si sentì male una sera, mentre stava recitando il rosario con un cardinale alla radio. Le persone che gli erano intorno chiamarono il dottore, e il signor D. morì due ore più tardi. Era stato a Messa due volte quel giorno, al mattino e al pomeriggio.

Tutto questo per dire che Dio non si lascia superare in generosità. Queste brave persone non avevano di fatto bisogno di denaro per la loro vecchiaia, dato che la moglie fu ammalata solo per nove giorni, e il marito per due ore. Fino a quel momento rimasero autosufficienti.

* * *

Quant’è magnifico Dio! Vedremmo certamente accadere molte cose del genere se avessimo più fede in lui. E non ne avremo mai troppa. Noi accatastiamo denaro per la nostra vecchiaia, una vecchiaia che probabilmente non vedremo mai. Progettiamo ogni sorta di cose di cui godere nella vecchiaia o nella malattia. Ma se ci organizzassimo in modo differente, allora anche Dio sarebbe obbligato a sua volta a organizzare diversamente le circostanze.

Chi spreca per divertimento o per negligenza non può certamente contare sul fatto che Iddio provveda lo stesso alle sue necessità future. Ma se non abbiamo più denaro perché abbiamo dato tutto a fini caritatevoli, allora Dio ci porrà certamente in una situazione in cui, potrei quasi dire, non avremo alcun bisogno di denaro. Egli rimuoverà da noi la necessità di avere denaro, dato che non ne avremo più per motivi di carità.

Quante persone tengono denaro in banca “come sicurezza per la loro vecchiaia,” a quanto dicono. Dio farebbe meraviglie per noi se ciascuno avesse fede in lui per il futuro. Stiamo accumulando denaro per i tempi in cui saremo ammalati o senza aiuto? Dio può tenere lontane da noi la malattia, l’invalidità e ogni sorta di avversità se solo dessimo generosamente invece di essere avidi e pensare solo a noi stessi.

La gente si attacca a queste somme di denaro da cui spera di avere dei benefici invece di usarla per aiutare chi ne ha bisogno. Quanti dicono “Vorrei aiutarti, ma non ho denaro.” Stanno mentendo. Dovrebbero dire: “Non voglio donarlo, voglio tenerlo per la mia comodità e per il mio futuro”. Quanto è triste vedere il modo in cui tanti sono attaccati alle cose della terra e mancano di fiducia in Dio! È ancor più triste, dato che sappiamo che questo denaro non sarà loro utile, perché il denaro perderà valore. È una vergogna vedere tutto questo denaro che potrebbe servire per l’opera di Dio completamente perduto a causa dell’avarizia!

* * *

“Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia, e il resto vi sarà dato in sovrappiù.” (Mt 6:33) La promessa di Dio è infallibile, fratelli e sorelle. Servite Dio, pensate a come piacergli, ed egli si prenderà cura del resto. Se ci preoccupiamo e ci facciamo prendere dall’eccitazione, allora questa è la nostra condanna. È un’ammissione che non stiamo servendo Dio o che non abbiamo fede nella sua parola. Se davvero cercassimo il Regno di Dio e la sua giustizia, cioè se davvero servissimo Dio, tutto il resto ci arriverebbe in sovrappiù. Altrimenti Dio sarebbe un mentitore. Dovremmo dire che Gesù Cristo e il Vangelo non erano veri.

Dobbiamo avere fede nella parola di Dio, una fede illimitata, senza riserve. Il mondo dice: “Andiamo, non esagerate, dovete essere prudenti. Dovete tenere qualcosa.” Questa è la lingua del mondo, ma Gesù Cristo ci dice: “colui che lascia tutto per seguirmi riceverà il centuplo in questo mondo e la vita eterna.” (Mt 19:29) Se lasciamo tutto per Dio, se abbiamo fede, Dio manderà angeli se necessario ad aiutarci, e provvederà ai nostri bisogni.

Restate sicuri che non troveremo mai Dio in carenza di qualcosa. Leggete tutte le vite dei santi, sono piene di eventi meravigliosi che provano che Dio non si lascia mai superare in generosità. Leggete per esempio la vita di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, il fondatore della “Piccola Casa della Divina Provvidenza” a Torino. È un santo del XIX secolo, morto nel 1842. Si prese cura di migliaia di poveri, vivendo esclusivamente di quanto inviava la Provvidenza. Questo santo fece azioni eroiche per ispirazione di Dio. Ogni sera era solito prendere i soldi che gli rimanevano e buttarli dalla finestra. Altri poveri si radunavano ogni giorno per raccogliere quei soldi. Egli agiva in questo modo come segno di fiducia in Dio. Riusciva a forzare la mano di Dio con la sua generosità e confidenza.

Un giorno fu trascinato in giudizio perché non poteva coprire certi debiti. Il giudice decise che la casa del Cottolengo sarebbe stata messa in vendita per pagare i suoi debitori, il che significava che il santo e i suoi poveri si sarebbero trovati per la strada. All’ultimo minuto, quando non c’era più speranza umana, entrò in tribunale un uomo, andò dal Cottolengo e gli diede la somma di denaro necessaria a estinguere i suoi debiti.

Dio non abbandona mai quelli che chi sono donati a lui, miei cari fratelli e sorelle. Non saremo mai convinti a sufficienza. Perché non vediamo simili meraviglie nelle nostre vite? Perché non agiamo in modo da meritarcele. Guardate alle vite di innumerevoli santi dell’Ordine dei Frati Minori di san Francesco, per esempio. Essi spingevano il distacco al limite dell’eroismo. Andavano a fondare conventi ovunque, senza avere assolutamente nulla, come dice il Vangelo: “Senza bisaccia né bastone…”. E Dio era obbligato a fare miracoli per loro.

Dio non ha da fare miracoli quando ce ne andiamo con tutti i nostri bagagli, tutto il nostro denaro, e con tutto previsto. Dato che organizziamo tutto da soli, Dio non interferisce. Abbiamo scelto di dipendere dalle nostre relazioni interpersonali, dai nostri beni – e Dio ci lascia a noi stessi dato che siamo così brillanti. In una famiglia, i genitori non si curano dei figli più grandi che sanno cavarsela da soli, ma si preoccupano molto dei piccoli che sono senza difese. Tutta l’attenzione e le carezze vanno a loro.

Noi avremmo le carezze di Dio, se fossimo come bambini senza difese. Questo è il segreto dei favori che i santi hanno ricevuto. Essi hanno abbandonato se stessi alla Provvidenza come bambini piccoli, con una fede illimitata nella parola del Dio infallibile. Dobbiamo dare a Dio una possibilità di compiere miracoli. Quanto a me, quando vedo che siamo assolutamente senza un soldo, e con debiti da pagare, dico a Dio: “Ebbene ora hai una buona possibilità di mostrare chi sei. Tu hai promesso di venirci incontro in tutto se ti serviamo – e noi abbiamo fiducia in te”. Naturalmente, possiamo sempre avere la preoccupazione di chiederci se stiamo servendo Dio in modo adeguato, perché anch’egli mantenga la sua promessa. Ci sono due parti in questo accordo. Dio non è tenuto a fare la sua parte se noi non lo serviamo, se non cerchiamo veramente il Regno di Dio e la sua giustizia, se non abbandoniamo tutto.

Finora Dio è sempre venuto a salvarci in tempo, nonostante la nostra indegnità. Abbiamo sempre avuto lo stretto necessario, anche se a volte abbiamo avuto problemi a far quadrare il bilancio. Ovviamente non dobbiamo aspettarci che Dio ci faccia dimorare nel lusso. Egli conosce la nostra natura caduta. Dio sa che spesso gli uomini non lo servono nel modo migliore quando sono nell’abbondanza, ma piuttosto usano questa per crearsi ancor maggiori comodità, per avere una vita facile, per mangiare bene, per dormire su buoni materassi, etc. Sono rare le anime che si sono salvate nell’abbondanza, con i beni di questo mondo. Le anime si santificano con la povertà e la sofferenza. Così è la misericordia di Dio che ci fa stringere un poco di più la cinghia, per così dire. Ma se usassimo tutto ciò che Dio ci dà con molto amore e gratitudine, e solo per servirlo, vedremmo quanto Dio può essere generoso con noi. 

Răspândește:
Pagina principală  >  Documente  >  Sezione 3