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  Il segno della croce nella Chiesa antica

del lettore Ioann Malov

Russian Faith, 13 agosto 2022

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"Secondo san Basilio, tali pratiche sono state segretamente ricevute dalla tradizione apostolica e sono importanti per la pietà come quelle che sono state esplicitamente lasciate dalla Scrittura o dai santi. Il rifiuto di tali tradizioni equivale a distorcere il Vangelo..."

Tertulliano scrive chiaramente del significato del segno della croce nella vita degli antichi cristiani: "A ogni passo e movimento in avanti, a ogni entrata ed uscita, quando indossiamo i nostri vestiti e le scarpe, quando ci facciamo il bagno, quando ci sediamo a tavola, quando accendiamo le lampade, sul divano, sul sedile, in tutte le azioni ordinarie della vita quotidiana, tracciamo sulla fronte il segno" (De corona, cap. 3). Questo articolo discute la storia del segno della croce, soffermandosi sul perché gli antichi cristiani aderissero a questa pratica e in che modo.

È impossibile dire esattamente quando e da dove provenga la tradizione di fare il segno della croce. Menzionandolo già nel IV secolo, tra ciò di cui non si conosce l'origine, san Basilio il Grande disse che nessuno ci aveva lasciato istruzioni scritte per farsi il segno della croce. Secondo san Basilio, tali pratiche sono state segretamente ricevute dalla tradizione apostolica e sono importanti per la pietà come quelle che sono state esplicitamente lasciate dalla Scrittura o dai santi. Il rifiuto di tali tradizioni equivale a distorcere il Vangelo (Sullo Spirito Santo, cap. 27).

Possiamo comunque cercare di risalire alle origini di questa tradizione. Al tempo di Cristo, nel culto in sinagoga, c'era un rito di iscrivere il nome di Dio sulla fronte, tratto dal libro del profeta Ezechiele, che al capitolo 9 parla di una visione della visita di Dio a Gerusalemme. Il castigo doveva colpire tutti, tranne quelli sulla cui fronte l'angelo di Dio avrebbe tracciato un certo segno. (Il Signore) gli disse: "Passa per la città, per Gerusalemme, e metti un segno sulla fronte di coloro che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che vi sono commesse" (Ez 9:4).

Menzioni di iscrizioni simili si trovano nell'Apocalisse di san Giovanni il Teologo. "Poi guardai, ed ecco l'Agnello, in piedi sul monte Sion! E con lui c'erano centoquarantaquattromila che avevano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulla fronte" (Ap 14:1); "Non si troverà più niente di maledetto lì. Ma vi sarà il trono di Dio e dell'Agnello, e i suoi servi lo adoreranno; vedranno la sua faccia e il suo nome sarà sulla loro fronte" (Ap 22:3-4).

Gli ebrei scrissero simbolicamente il nome di Dio con la prima lettera (Alef) e l'ultima lettera (Tau) dell'alfabeto. Questo era fatto per significare l'infinità e l'onnipotenza di Dio, che contiene in sé la pienezza della perfezione. Allo stesso modo, il Signore dirà di sé nell'Apocalisse: "Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine" (Ap 21:6). A poco a poco, le due lettere furono sostituite dall'unica lettera Tau, incisa sulla fronte.

NB. A quel tempo la lettera Tau somigliava a una piccola croce:

Le restanti testimonianze sul modo in cui gli antichi cristiani si facevano il segno della croce parlano a favore dell'adozione di quest'usanza dalla religione dell'Antico Testamento. Secondo la maggior parte di loro, il segno della croce era fatto sulla fronte. Abbiamo già menzionato una di queste testimonianze all'inizio dell'articolo.

Ci sono anche menzioni di casi in cui il segno della croce era tracciato sulla bocca o su tutto il corpo: "Alzando il dito anche alla bocca si fece il segno della croce sulle labbra", Girolamo, Lettera 108 (a Eustochio); "Vuoi sfuggire all'attenzione quando fai il segno della croce sul tuo letto, (o) sul tuo corpo?" (Tertulliano, Ad uxorem, libro 2, cap. 4)

Molto spesso, il segno della croce veniva fatto con un solo dito (un pollice o un indice). Una descrizione di tale segno di croce si trova nel Panarion, opera di Epifanio di Cipro. "Tracciando con il proprio dito il segno della croce sul vaso, e invocando il nome di Gesù, gridò..." (Epifanio di Salamina, Panarion, contro gli ebioniti, cap. 12)

Ci sono anche esempi di segni di croce fatti con tutta la mano. "Il pio uomo Onorato... invocando più volte il nome di Cristo e stendendo la mano destra, fece con essa il segno della croce" (Gregorio il Grande, Dialoghi, libro 1, cap. 1).

Si può concludere che non c'era uniformità nel modo di eseguire il segno della croce nell'antichità, sebbene il modo predominante fosse di farlo sulla fronte con un dito. La sequenza in cui era fatto il segno della croce rimane sconosciuta. Sebbene sia probabile che la tradizione stessa ci sia tramandata dalla religione dell'Antico Testamento, nella tradizione interpretativa patristica il segno della croce è percepito inequivocabilmente come segno della croce di Cristo.

Come già notato, i Padri hanno esortato i cristiani a segnarsi il più spesso possibile e in ogni occasione. In alcuni casi, farsi il segno della croce era una necessità assoluta. San Giovanni Crisostomo esorta i cristiani a farne una protezione dagli spiriti maligni, in caso di necessità di entrare in una sinagoga o in un tempio pagano. "Ma come entrerai nella sinagoga? Se ti fai il segno della croce sulla fronte, la potenza malvagia che abita nella sinagoga prenderà subito il volo" (San Giovanni Crisostomo, Contro i giudei, Omelia 8).

Si riteneva obbligatorio farsi il segno della croce prima dei pasti. Sia in Oriente che in Occidente ci sono storie sul segno della croce che salva dal veleno. Si descrivono casi in cui le persone si sono fatte il segno della croce, hanno bevuto veleno e sono rimaste illese. Per esempio, una coppa di veleno, benedetta con il segno della croce da san Benedetto da Norcia, si sfaldò completamente (Gregorio il Grande, Dialoghi, libro 2, cap. 3).

Un motivo comune per fare il segno della croce, menzionato dai santi padri, è la lotta con le passioni e i dolori. Spesso la necessità di farsi il segno della croce è causata dall'influenza di forze impure, in questo contesto si parla del segno della croce come di un sigillo invisibile che scaccia il diavolo e i demoni.

Nella letteratura monastica, il segno della croce divenne uno dei principali mezzi di guarigione. San Teodoreto, per esempio, descrisse una guarigione, operata da Pietro l'Asceta, il quale "mettendo la mano sull'occhio del malato, fece il segno della croce salvifica, facendo scomparire immediatamente la malattia" (Storia della Chiesa).

Il segno della croce era venerato e aiutava così tanto i credenti che anche i pagani iniziarono a ricorrervi. Per esempio, l'imperatore Giuliano l'Apostata, dopo aver già rinunciato alla sua fede, una volta si spaventò e si fece il segno della croce (ibid.) Teofilatto Simocatta testimonia di barbari pagani prigionieri che, su insistenza dei genitori, portarono i segni della croce sulle loro fronti fin dall'infanzia, per salvarli dalle malattie (Teofilatto Simocatta, Storia).

Ovviamente il segno della croce era un elemento inseparabile della vita degli antichi cristiani, che li aiutava a mantenere costantemente la mente nel Signore, proteggendo e dando forza spirituale e fisica ai credenti.

L'importanza del segno della croce è meglio descritta da sant'Efrem il Siro: "Invece di uno scudo, proteggiti con la santa vera Croce, segnando con essa le tue membra e il tuo cuore. Usa il segno della croce non solo per ricoprirti con la tua mano, ma anche nei tuoi pensieri segna con esso ogni tua occupazione in ogni momento: il tuo arrivo e la tua partenza, il tuo riposo e il tuo risveglio, il tuo letto e qualunque servizio tu compia – segnati prima di tutto nel nome del Padre e del Figlio e del santo Spirito. Quest'arma è molto forte e nessuno potrà mai farti del male se ne sei protetto" (Efrem il Siro, Sull'armatura del monaco).

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