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  "Misericordia di pace"

Dal blog di padre John Whiteford, 26 gennaio 2016

e da Pravoslavie.ru, 31 gennaio 2016

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"Ho sentito dire che la frase nella Liturgia "misericordia di pace, sacrificio di lode" è priva di senso, ed è una corruzione di un precedente testo corretto: se questo non è vero, cosa significa la frase?"

È vero che ci sono alcuni problemi testuali relativi a questo testo. Esiste un certo numero di manoscritti con scritto "misericordia, pace, sacrificio di lode", e alcuni sostengono che questa lettura ha più senso. Tuttavia, in un articolo di Robert Taft in materia, il testo più antico che viene citato è il testo di commento alla Divina Liturgia di san Germano di Costantinopoli, e ha la lettura così come la usiamo oggi [1] La variante si è fatta strada anche nei testi slavonici pre-nikoniani, anche se dai tempi delle riforme nikoniane, i tradizionali testi in slavonico hanno seguito la lettura standard.

Il fatto che il testo standard sia criticato come lettura più difficile è in realtà un argomento a favore della sua autenticità. Uno dei principi fondamentali della critica testuale è che (a parità di altri fattori) è più probabile che la lettura più difficile sia quella originale, e una lettura agevole è più probabilmente il risultato di una correzione successiva. Se una simile "lettura più difficile" si trovasse solo in un manoscritto isolato qua e là, si potrebbe forse sostenere che sia il risultato di qualche errore di copia – ma non quando una tale lettura è la lettura predominante.

In ogni caso, che sia stata la lettura originale o no, questa è la lettura accettata che la Chiesa ha abbracciato. Stando così le cose, suggerire che il testo sia "privo di senso" riflette una mancanza sia di umiltà sia di pietà. Se la Chiesa l'ha abbracciato, non può essere privo di senso. Può essere che sia difficile da capire, o che sia possibile non capirlo; tuttavia, solo perché una persona non capisce cosa vuol dire, questo non significa il testo non possa essere compreso. Dopo tutto, questa non è una parte di un testo oscuro che pochi incontrano mai, o che si può incontrare di rado. Si tratta di un'espressione della parte più importante della funzione più importante della Chiesa, celebrata quasi ogni giorno dell'anno. Di conseguenza, non si comprende come un testo del genere abbia potuto guadagnare tale ampia accettazione nella Chiesa, se veramente fosse stato assurdo.

Alcuni cercano di sostenere che il testo, almeno nella sua forma attuale in inglese ("a mercy", ovvero "una misericordia"), è sgrammaticato, perché "misericordia" è un sostantivo non numerabile, e quindi non può essere utilizzato con l'articolo indeterminativo ("a"). Tuttavia, se si cerca la parola "mercy" nel dizionario online Merriam Webster, uno degli esempi di come viene usata la parola è "it was a mercy they found her before she froze", ovvero "fu una misericordia che la trovarono prima che si congelasse". Se ne potrebbero citare innumerevoli esempi dalle grandi opere della letteratura inglese... e quindi semplicemente non è vero che questa costruzione sia sgrammaticata.

Quanto a ciò che questo significa, teniamo presente che questa linea segue le parole del diacono: "Stiamo composti, stiamo con timore, stiamo attenti a offrire in pace la santa oblazione". E così, nel contesto, vediamo che questa linea si riferisce alla santa oblazione.

P. Thomas Hopko fornisce una spiegazione concisa di ciò che significano queste parole:

"La santa oblazione è Cristo, il Figlio di Dio, che è divenuto il Figlio dell'uomo per offrire se stesso al Padre per la vita del mondo. Nella sua persona Gesù è la perfetta offerta di pace che sola porta la misericordia riconciliante di Dio. Questo è senza dubbio il significato dell'espressione misericordia di pace, che è stata una fonte di confusione per le persone nel corso degli anni in tutte le lingue liturgiche.

Oltre a essere la perfetta offerta di pace, Gesù è anche l'unico adeguato sacrificio di lode, che gli uomini sono in grado di offrire a Dio. Non c'è nulla negli uomini di paragonabile ala grazia di Dio. Non c'è nulla con cui gli uomini possono degnamente ringraziare e lodare il Creatore. Così è, anche se gli uomini non fossero peccatori. Così Dio fornisce agli uomini con il loro più perfetto sacrificio di lode. Il Figlio di Dio diventa genuinamente umano in modo che le persone umane possano avere uno della loro natura sufficientemente adeguato alla santità e alla grazia di Dio. E costui è il Cristo, il sacrificio di lode". [2]

Note

[1] "Textual Problems in the Diaconal Admonition before the Anaphora in the Byzantine Tradition" (Orientalia Christiana Periodica, 49 [1983] 345); St. Germanus of Constantinople, On the Divine Liturgy, Trans. [con testo greco parallelo] Paul Meyendorff (Crestwood, NY: St. Vladimir Seminary Press, 1984), p. 90f..

[2] The Orthodox Faith, Volume II – Worship: The Divine Liturgy, Eucharistic Canon: Anaphora, January 26th, 2016 (http://oca.org/orthodoxy/the-orthodox-faith/worship/the-divine-liturgy/eucharistic-canon-anaphora ). Enfasi nell'originale.

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