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  I ranghi delle feste

Dal blog Typikon Days

29 gennaio 2014

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Mi dispiace, sono stata via alcuni giorni. Spero che mi stiate ancora leggendo tutti.

Penso che, prima di parlare di qualsiasi altra cosa, sia importante scrivere alcune informazioni sui ranghi dei giorni di festa. Ciò dovrebbe fornire un punto di riferimento, e rendere una gran quantità dei miei post molto più chiari.

Dunque, che cosa significano comunque questi "ranghi" degli offici? In sostanza, ogni giorno, o commemorazione, ha un "rango" nel Tipico. C'è un marchio speciale per ogni tipo di rango nel Tipico slavo. Mi limiterò a delineare i tipi di servizi, e mi auguro che questo aiuti a chiarire un sacco di problemi.

I principali ranghi sono: veglia, polieleo, dossologia, sei stichire, officio semplice (senza segni di festa). Ci sono alcune variazioni all'interno di tali categorie.

Le differenze tra questi tipi di offici sono meno evidenti nella Divina Liturgia (anche se ce ne sono alcune), e più in altre funzioni del ciclo giornaliero, specialmente il Vespro e il Mattutino. Il giorno liturgico comincia la sera, in modo che il Vespro officiato la sera prima appartiene al giorno successivo del calendario. Nella tradizione russa, Vespro (preghiera della sera) e Mattutino (preghiera del mattino) sono entrambi, il più delle volte, officiati insieme la sera prima. Quando un officio ha il rango di "Veglia" (vedi sotto), sono sempre officiati insieme, come un singolo officio senza alcun congedo dopo il Vespro né esclamazione iniziale al Mattutino.

Il rango di veglia

 

La maggior parte dei fedeli ha probabilmente familiarità soprattutto con gli offici di rango di veglia, dal momento che nella tradizione russa tutte le domeniche sono di rango di veglia, come lo sono le grandi feste, e questi sono i giorni in cui la maggioranza delle parrocchie tiene le funzioni. Un officio della Veglia (composto di Vespro, Mattutino, e Ora Prima) inizia con l'esclamazione "Gloria alla santa, consustanziale, vivifica e indivisa Trinità...", che, nei libri di servizio, viene appena prima dei 6 Salmi al Mattutino. L'uso di questa esclamazione all'inizio della Veglia crea un singolo intero officio, con un inizio, e collega Vespro e Mattutino in un tutt'uno.

Che cosa rende differente una Veglia?

Se frequentate le funzioni della domenica o delle feste, l'ordine del servizio di una Veglia vi sarà probabilmente familiare. La Veglia consiste nel Grande Vespro (servito anche negli offici a cui è assegnato il polieleo) e nel Mattutino. (Se frequentate una parrocchia greca, la maggior parte dell'ordine del servizio è ancora lo stesso, solo diviso, anche se la pratica greca moderna per il Mattutino è piuttosto diversa e non è una cosa che sono in grado di affrontare).

In una settimana normale, ci sono due ordini diversi per il Vespro, a seconda del rango della festa (oltre al Piccolo Vespro ai sabati e alle vigilie, che qui non tratteremo, così come il Vespro quaresimale). Il Grande Vespro si serve la domenica, alle Veglie e nelle feste in cui si canta l'inno del polieleo (con alcune eccezioni). Il Vespro quotidiano si serve negli altri giorni. Le principali differenze tra Vespro quotidiano e Grande Vespro sono:

1. Beato l'uomo (primo catisma) è cantato (solitamente abbreviato) al Grande Vespro (in caso contrario, si legge, e non si canta, un catisma secondo il ciclo settimanale).

2. C'è un ingresso al Grande Vespro, ma nessuno al Vespro quotidiano.

3. L'inno Luce radiosa/gioiosa / Свете тихий / Φῶς Ἱλαρόν è cantato, invece che letto, al Grande Vespro.

4. Al Vespro quotidiano, la preghiera "Rendici degni/degnati/consenti, o Signore" viene subito dopo il prochimeno, mentre al Grande Vespro, un'ectenia segue il prochimeno, poi viene "Rendici degni, o Signore", poi la seconda ectenia. In sostanza, l'ordine delle ectenie e degli apostichi è diverso.

Ci sono alcune variazioni al Grande Vespro, a seconda se il servizio è di rango di veglia o di poleleo (vedere sotto la sezione del rango di polieleo). Alle grandi feste, alle feste di santi di rango di veglia e di polieleo, ma non alle normali domeniche, si leggono tre letture dall'Antico Testamento dopo il prochimeno del Vespro. Alle feste di rango di veglia (comprese tutte le domeniche, in teoria, anche se questo non è comune nella pratica), si serve la Litia prima degli Apostichi.

Al Mattutino, l'inizio dell'officio è sempre lo stesso: i 6 Salmi (alla Veglia non si usa il pieno inizio del Mattutino, con la lettura dei Salmi 19 e 20 e l'incensazione della chiesa, e nella pratica russa comune, non si usa se Vespro e Mattutino vengono officiati insieme, anche nei giorni ordinari), la Grande Ectenia, il canto di "Dio è il Signore", e i catismi (sono assegnati due catismi, ma nelle parrocchie spesso se ne legge solo uno, e questo è talvolta abbreviato).

Dopo i catismi, seguono la Piccola Ectenia e gli inni dei catismi (o catismi poetici). Dopo di che, in una festa di rango di veglia o di polieleo, si canta l'inno del "Polieleo" (alla domenica, a volte, l'inno è sostituito dal Catisma 17 - ovvero il Salmo 118). Per "Polieleo" si intende i Salmi 134 e 135, intervallati con il canto di "Alleluia". Questo canto è di solito abbreviato un bel po'.

Dopo il Polieleo, si canta la Magnificazione (un breve inno che inizia con generalmente "Magnifichiamo te/voi" ed è rivolto al Signore, alla Madre di Dio, o al santo / ai santi) se si tratta di una grande festa o della commemorazione di un santo (ma non in una domenica ordinaria), seguita da versetti scelti di salmi, mentre il prete (o il vescovo) incensa la chiesa. Alla domenica, si cantano subito dopo i tropari della risurrezione, intervallati da "Benedetto sei, Signore, insegnami i tuoi giudizi" (in greco, questi sono chiamati gli Evloghitaria). Se guardate qui, troverete l'ordine del Mattutino domenicale, che può aiutare a capire tutto questo. Alcuni elementi elencati non saranno presenti nelle feste che non cadono alla domenica, e ancora di più mancheranno negli offici classificati con rango inferiore.

Seguono un'altra ectenia, alcuni altri brevi inni, e una lettura dal Vangelo. Dopo il Vangelo, alla domenica si canta "Contemplata la risurrezione di Cristo", e poi (in tutti i giorni) si legge il Salmo 50, seguito dal canto di brevi ritornelli e da un inno. Poi c'è una preghiera letta dal diacono (o dal sacerdote), che inizia con "Salva, o Dio, il tuo popolo" e che commemora una lista di santi. Dopo l'esclamazione del sacerdote, ha inizio il Canone. Il Canone è un elemento centrale del Mattutino, e si compone di 9 odi o canti biblici, ciascuna con un Irmo (di solito si usano solo 8 odi, dato che la seconda ode è considerata particolarmente triste o penitenziale, e viene utilizzata solo in determinati tempi, in genere durante la Grande Quaresima). Nella tradizione russa, l'irmo è cantato, e i tropari di ogni ode sono letti, con un ritornello tra di loro. Si servono Piccole Ectenie dopo la terza e la sesta ode.

Ci sono diversi canoni (a persone diverse, o a eventi diversi), e, a volte si legge più di un canone in un determinato officio. Sono sempre combinati in modo che sia cantato un irmo per ogni ode (quello dal primo canone), e poi si leggano i tropari di ogni ode, con i ritornelli, per tutti i canoni stabiliti. Per le domeniche e le feste con rango di veglia:

- Alla domenica, si leggono 3 canoni (generalmente con 2, 3 o 4 tropari assegnatio a ogni canone) dall'Ottoico, uno dedicato alla Risurrezione, uno alla Croce e alla Risurrezione, e uno alla Madre di Dio. Si assegna anche un canone dal Mineo, dedicato al santo del giorno. Se c'è una festa della Madre di Dio, un santo con un rango di festa maggiore, una prefesta o postfesta, una domenica di Quaresima, o in altre circostanze, uno o più dei canoni dell'Ottoico sono omessi per consentire di leggere più materiale dal Mineo o dal Triodio. Durante la stagione pasquale, i canoni dell'Ottoico sono sostituiti dal canone della Pasqua.

- Alle feste del Signore e della Madre di Dio, si legge solo il canone o canoni della festa (ce ne possono essere uno o due, a seconda della festa).

- Alle feste dei santi di rango di veglia, si usa un canone alla Madre di Dio (a volte uno speciale dal Mineo, a volte il canone generale di supplica, o un altro canone specificato), seguito da uno o due canoni al santo, a seconda dell'officio specifico .

Il Magnificat si canta all'inizio della nona ode, e si incensa di nuovo la chiesa. Dopo il canone, c'è un altra Piccola Ectenia, e viene letto o cantato un inno breve dedicato alla festa o al santo e chiamato Esapostilario. In seguito arriva il canto delle Lodi, con stichire intervallate da versetti di salmi, e poi la Grande Dossologia. Questa è seguita o da uno speciale tropario domenicale, o dal tropario della festa o del santo, da due litanie, e dal congedo. Al congedo segue immediatamente l'Ora Prima.

Qui ci sono alcune distinzioni tra i diversi "tipi" di Veglia:

- Le grandi feste (ovvero le 12 grandi feste) sono o feste del Signore, o feste della Madre di Dio. Una grande festa del Signore (Esaltazione della Croce, Natività, Teofania, Ingresso in Gerusalemme, Ascensione, Pentecoste, Trasfigurazione) è diversa da una festa della Madre di Dio (Natività della Theotokos, Ingresso al Tempio, Incontro del Signore, Annunciazione , Dormizione), in quanto sostituisce completamente gli elementi risurrezionali dell'officio se cade di domenica. Una festa della Madre di Dio contiene ancora elementi dall'Ottoico.

- Santi con rango di veglia. Ci sono alcune differenze tra gli offici delle grandi feste e quelli dei giorni "normali" di veglia. Una notevole differenza è che a una grande festa si omette il Magnificat e si canta la nona ode del canone con ritornelli speciali, ma in occasione della festa di un santo, il Magnificat si canta come al solito. Inoltre, alla festa di un santo, se ne canta il tropario dopo "Dio è il Signore" e alla Dossologia con Gloria..., ora..., e un teotochio, mentre alle grandi feste, non si usa un teotochio separato in nessuno dei due punti.

Il rango di polieleo

Questo rango di officio è abbastanza simile a quello della veglia. Quando Vespro e Mattutino vengono serviti insieme (come è comune nella tradizione russa), può essere difficile capire la differenza. Queste sono le differenze tra veglia e polieleo, in tale contesto :

- Gli offici di polieleo cominciano con il solito "Benedetto il nostro Dio", e "Gloria alla santa, consustanziale, vivifica e indivisa Trinità" viene prima dei 6 Salmi.

- Alla Veglia, il salmo d'inizio del Vespro è cantato, le porte regali si aprono, e c'è un'incensazione della chiesa (che in realtà appartiene all'inizio del Mattutino). In un officio di polieleo, il salmo viene letto, le porte rimangono chiuse, e non c'è incensazione .

- Non c'è mai la Litia a un officio con rango di polieleo, ma ce ne dovrebbe essere una alla Veglia .

- Dopo il "Santo Dio" alla fine del Vespro, alla Veglia si canta "Madre di Dio, Vergine, gioisci" per tre volte (senza Gloria al Padre, ecc), o il tropario della grande festa per tre volte. In un officio di rango di polieleo, si canta il tropario del santo, Gloria, E ora, e il teotochio risurrezionale appropriato.

- Alla Veglia, i tropari sono seguiti da "Sia benedetto il nome del Signore", la benedizione dal sacerdote, e i 6 Salmi. In un officio di rango di polieleo, sono seguiti da "Sapienza", "benedici", una benedizione diversa ("L'esistente è benedetto..."), e "Rinsalda, o Dio , la santa fede ortodossa dei cristiani ortodossi , nei secoli dei secoli". Poi l'esclamazione: "Gloria alla santa, consustanziale..." , che inizia il Mattutino, e i 6 Salmi .

- Penso che queste siano tutte le differenze, ma temo che sto dimenticando qualcosa!

Questo post è già divenuto abbastanza lungo, perciò state in attesa di un post sui ranghi inferiori degli offici, che in realtà "appaiono", o sembrano, molto più diversi da quelli di una "normale domenica".

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