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  I ventagli liturgici

dal blog All of Creation Rejoices, del suddiacono Michael Astley

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La mia parrocchia ha acquistato durante l'estate un paio di ventagli liturgici, che abbiamo iniziato a utilizzare regolarmente solo un mese fa, (quando sono finalmente arrivati abbastanza servitori d'altare per essere in grado di usarli). Li avevo visti usare prima in altri luoghi e io stesso avevo portato ventagli durante il servizio alla cattedrale. Tuttavia, erano nuovi per la maggior parte dei nostri fedeli e, anche se ero in grado di spiegare il loro uso e scopo, mi è venuto in mente che sapevo molto poco della loro storia e sviluppo. Così ho deciso di fare un po' di ricerche e di letture in rete. Questo, naturalmente, ha fatto sì che un articolo sui ventagli liturgici fosse destinato a comparire, prima o poi, su questo blog, e devo confessare di aver apprezzato molto la sua preparazione. È stato un lavoro educativo e piuttosto divertente.

Prima di tutto, la nomenclatura è interessante. Non vi è alcun dubbio circa lo scopo di questi strumenti: erano sicuramente ventagli funzionali a un certo punto, e i nomi con cui vengono chiamati oggi riflettono semplicemente questa funzione. In Occidente, il ventaglio liturgico va sotto il nome di flabellum, che è semplicemente la parola latina per 'ventaglio'. Nella chiesa russa, si chiamano ripìda, dalla parola greca ripìdion, che significa, di nuovo, ventaglio. Tuttavia, nella Chiesa greca, i ventagli non sono più in genere conosciuti come ripidia ma piuttosto come hexapteryga, che significa sei ali, riflesso degli antichi serafini a sei ali che sono spesso raffigurati su di loro. Curiosamente, sembra che questo nome sia applicato anche agli esempi di ventagli che non riportano immagini di serafini (molti ne sono privi). Per noi è meglio, credo, mantenere il termine ventagli. Mi piacciono molto i nostri ventagli. Sono una coppia di legno, e formano un insieme completo con la nostra croce e icona processionale, che teniamo al trono alto quando non sono in uso:

 

Sembra che l'uso di tali attrezzi risalga al tempo degli antichi egizi, che probabilmente li usavano per fare aria al faraone, per mantenerlo fresco, offrirgli riparo dal sole, e allontanare gli insetti volanti. Il più antico esempio superstite risale al 14° secolo a.C., ed è stato scoperto nel 1922 nella tomba di Tutankhamon.

 

Quanto a come si è giunti a usare questi ventagli nel culto cristiano in vari luoghi e tempi, non sono sicuro. In generale, penso che sia abbastanza sicuro supporre che fossero stati pensati come un segno di onore dovuto a una figura sovrana divina, e che questo sia stato semplicemente trasferito agli oggetti sacri utilizzati nel culto cristiano in onore di Cristo. Con quale percorso questo ha avuto luogo, non lo so e sarei grato di avere contributi da chiunque ne abbia conoscenza. Furono usati, per esempio, nelle cerimonie imperiali romane/bizantine? O forse, a causa del collegamento egiziano, si è iniziato a usarli a nei riti alessandrini/copti e si sono diffusi da lì ad altre chiese locali?

La prima testimonianza che abbiamo l'uso di ventagli nel culto cristiano è nelle Costituzioni dei santi apostoli. Le Costituzioni apostoliche sono una raccolta di istruzioni liturgiche e di altro genere, tratte e ampliate da varie fonti, e oggi sono datate generalmente dalla metà alla fine del IV secolo. Il libro 8, da cui prendiamo una citazione, è di per sé un ampliamento di un precedente documento (la Tradizione apostolica), scoperto nel XIX secolo e ora ampiamente ritenuto alessandrino o forse siriano in origine, a causa della natura della prassi liturgica descritta in esso. (Questo testo era stato precedentemente identificato come la perduta Tradizione apostolica di Ippolito di Roma, un'attribuzione che è ormai largamente screditata, oltre ai dubbi sul fatto che una tale opera sia mai esistita). Nel XII capitolo del libro 8, troviamo una descrizione di quello che sembra essere la parte del rito eucaristico subito dopo quello che oggi chiameremmo il Grande Ingresso:

...i diaconi portino i doni al vescovo all'altare; e i presbiteri stiano alla sua destra, e alla sua sinistra, come i discepoli stanno davanti al loro maestro. Ma due dei diaconi, ai lati dell'altare, tengno ventagli, fatti di sottili membrane, o di piume di pavone, o di panno fine, e scaccino via in silenzio i piccoli insetti che volano, in modo che essi non possano avvicinarsi alle coppe.

- Costituzioni apostoliche

L'uso dei ventagli qui prescritti è più o meno esattamente quello che compare oggi nelle rubriche della Divina Liturgia bizantina, in cui, dopo il Grande Ingresso e la litania di oblazione, il diacono è diretto a passare il ventaglio sui santi doni durante e dopo l'anafora, posa il ventaglio solo temporaneamente per eseguire altre sue funzioni prima di continuare ad agitarlo. Oggi, questo si fa generalmente solo in occasione dell'ordinazione di un diacono, ma trovo sconcertante che, dopo 1700 anni, i nostri libri di servizio contengano ancora questa istruzione.

Nella mia esperienza, quando qualcuno su internet dice con certezza assoluta che particolari pratiche liturgiche non hanno più luogo, di solito si sbaglia, e questo video dalla chiesa madre del Sinodo di Milano, con sacerdoti concelebranti con i ventagli durante l'Anafora, suggerisce che questa pratica, anche se non più comune, non è certo dimenticata. (Qui inoltre sembrano avere quegli impressionanti, anche se piuttosto rumorosi, ventagli con i campanelli attaccati, che sembrano comuni tra gli armeni, i siri, e certe altre chiese).

Ecco un video che mostra l'utilizzo dei ventagli da parte dai diaconi della parrocchia cattolica ucraina di sant'Elia in Canada.

Un'altra cosa che mi ha incuriosito è stata la specificazione delle piume di pavone. Perché questi a differenza delle piume di altri uccelli? Qui non sono sicuro del significato del pavone, se ve n'è uno. Potrebbe semplicemente essere che le piume di pavone erano utilizzate in epoca pre-cristiana, e che, per associazione, il loro uso, come quella del ventaglio stesso, venne ad assumere un significato onorifico. In alternativa, potrebbe essere che le altre tradizioni culturali che circondano il pavone sono state ereditate e cristianizzate. Il pavone sembra essere abbastanza diffuso nell'immaginario paleocristiano, in particolare nelle catacombe di Priscilla e Sebastiano. Anche quando erano utilizzati altri materiali, sembra esservi talvolta ancora un riconoscimento delle piume di pavone, come si può vedere nell'esempio qui sotto. Questo è il più antico ventaglio liturgico conosciuto, risalente al VI secolo. E' stato scoperto in Siria con numerosi altri reperti nel XX secolo. Questo dimostra anche quanto sia antica la raffigurazione dei serafini, e dimostra che lo scopo del ventaglio molto presto è divenuto più onorifico che funzionale.

La forma occidentale del ventaglio sembra aver mantenuto le piume molto più a lungo che in Oriente - in effetti, non ha mai perso quella forma, come si può vedere da queste foto di processioni. La prima è di papa Pio XI alla festa del Corpus Domini nei primi anni del XX secolo e la seconda è della parrocchia anglicana di St Timothy, Fort Worth, pochi anni fa:

 

L'uso dei ventagli papali è stato interrotto nella seconda metà del XX secolo, anche se penso che sarebbe molto divertente vederne un paio utilizzati a fianco della papamobile.

Secondo l'articolo di Wikipedia sui ventagli (almeno così com'è al momento in cui scrivo), questi sono caduti in disuso generale dalla Messa in Occidente intorno al XIV secolo. Sono incuriosito di imparare proprio come erano utilizzati e come si situavano nel servizio divino cerimoniale. Se qualcuno lo sa o ha qualche idea di dove posso scoprirlo, e sarebbe disposto a condividerla, sarebbe splendido.

Qui di seguito c'è una fotografia di un ventaglio copto, risalente al secolo VIII o IX, attualmente conservato nel Museo di Brooklyn. Anche questo reca l'immagine di due serafini a sei ali, mostrati non come facce ma come cerchi con le ali, cosa che non è di per sé rara. Tuttavia, ciò che è interessante è che, all'interno di questi cerchi, sembrano esserci teste di animali. Ho il sospetto che queste siano le creature davanti al trono di Dio nella visione del profeta Ezechiele. Questi sembrano essere il bue e il leone. Presumibilmente, l'aquila e l'uomo sarebbero stati raffigurati sull'altro ventaglio della coppia, che presumo non sia sopravvissuto.

Tutti questi simboli - il serafino con sei ali, i quattro esseri viventi di fronte al trono di Dio, e molto probabilmente anche il pavone se qualcuno riesce a capire quale sia il suo significato - punto si riferiscono al nostro ingresso terreno nel culto del cielo. Nel rito bizantino oggi, i ventagli sono utilizzati durante la Divina Liturgia al piccolo e al grande ingresso e alla proclamazione del Vangelo, dove vanno in processione prima e dopo il libro dei Vangeli e ai santi doni, con quelle creature che davvero sono di fronte al Re dei re e Signore dei signori in quei simboli mistici del libro dei Vangeli e del suo corpo e sangue, mentre si tengono sopra di loro i ventagli. Essi si tengono anche sul Vangelo in altri servizi e anche su icone particolari quando sono portate solennemente in processione o poste per la venerazione dei fedeli. Sono così contento che siamo finalmente in grado di utilizzare i ventagli nella mia parrocchia. Essi certamente aggiungono qualcosa di maestoso al nostro culto, anche nel più umile dei luoghi.

Non riesco a pensare ad un modo migliore per chiudere che condividere con voi questa maestosa raffigurazione dell'uso dei ventagli al Piccolo Ingresso della Liturgia vesperale dei Doni Presantificati.

 

Suddiacono con ventaglio; bassorilievo in bronzo sulla facciata della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca

L'autore

Michael Astley, suddiacono della diocesi delle Isole Britanniche della ROCOR (qui nella foto, alla sua ordinazione da parte dell'arcivescovo Mark di Berlino), è il curatore del blog All of Creation Rejoices (dalle parole del Megalinario della Madre di Dio nella Divina Liturgia di san Basilio, "[in te] gioisce tutto il creato"), ricco di considerazioni sulla vita liturgica.

 

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