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  Fotocronaca di una tonsura monastica
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Con la benedizione di sua grazia Nestor, vescovo di Chersoneso, la sera di lunedì 24 giugno 2013 abbiamo avuto nella nostra chiesa la tonsura del nostro confratello, il monaco Michele. Questa è stata la seconda tonsura al piccolo abito monastico officiata nella nostra chiesa, dopo quella del compianto igumeno Gregory (Woolfenden) per mano dell’igumeno Andrea (Wade), e la prima officiata dall’archimandrita Dimitri (Fantini), fondatore della nostra comunità parrocchiale. Qui di seguito presentiamo le fasi della tonsura, seguendo il testo del rito della tonsura monastica presente sul nostro sito parrocchiale. Ringraziamo di cuore lo starosta della nostra chiesa, Nicolae Plopan, per la cura nelle riprese fotografiche.

 

Il superiore attende il candidato alla tonsura

Il diacono chiede la benedizione iniziale

Il candidato, ricoperto dalla mantia di un fratello monaco, si prosterna di fronte all’altare, mentre si canta il Tropario:

“Affrettati ad aprirmi l’abbraccio paterno: ho sprecato la mia vita nella dissipazione; guardo verso la ricchezza inesauribile delle tue indulgenze, o Salvatore: non disprezzare ora il mio cuore divenuto misero. Poiché ti grido, Signore, in umiltà: ho peccato, Padre, contro il cielo e contro di te.”

“Perché sei venuto, o fratello, prosternandoti al santo altare, e a questa santa compagnia?”

“Perché desidero la vita ascetica, reverendo padre.”

“Vuoi essere degno dell’immagine angelica e annoverato nel coro di quelli che vivono la vita monastica?”

“Sì, con l’aiuto di Dio, reverendo padre.”

“Davvero hai scelto una cosa buona e beata, ma solo se la compi; le buone cose si acquistano con la fatica, e si dirigono con la sofferenza.”

“Apri le orecchie del tuo cuore, o fratello, e ascolta la voce del Signore che dice: Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo: prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, poiché io sono mite e umile di cuore, e troverete riposo per le vostre anime.”

“Sopporterai tu ogni angustia e sofferenza della vita monastica, per il regno dei cieli?”

“Sì, con il soccorso di Dio, reverendo padre.”

“Vedi, figlio, quali promesse tu fai al Sovrano, Cristo: infatti, gli angeli sono presenti invisibilmente, registrando questa tua confessione, della quale avrai anche da rendere conto alla seconda venuta del nostro Signore Gesù Cristo.”

“Iddio generosissimo e grandemente misericordioso, che apre le purissime viscere della sua ineffabile bontà a tutti quelli che vengono a lui con desiderio e caldo amore, che disse: Anche se la donna dimentica i suoi figli, io invece non ti dimenticherò, e vedendo il tuo desiderio e aggiungendo alla tua proposizione la forza che viene da lui perché tu possa compiere i suoi comandamenti, ti accetti, ti abbracci e ti protegga, e ti sia un baluardo forte in faccia al nemico.”

“O Signore Dio nostro, che hai decretato essere degni di te quelli che hanno lasciato tutte le cose della vita, e i parenti e gli amici, e ti hanno seguito: accetta anche questo tuo servo Michele, che ha rinunciato a tutto ciò, secondo i tuoi santi comandamenti, e guidalo nella tua verità.”

I fratelli: “Amen.”

“O Signore Dio nostro, speranza e rifugio di tutti quelli che sperano in te: ci hai mostrato vari cammini di salvezza per l’incarnazione del tuo Cristo, accetta il tuo servo Michele, che ha lasciato i desideri del mondo e si è offerto a te, o Sovrano, quale sacrificio vivo e accettabile: togli da lui ogni desiderio carnale e abitudine irrazionale, perché, deponendo i capelli insensibili egli possa anche deporre i pensieri e le azioni irrazionali, e sia reso degno di ricevere il tuo giogo soave e il tuo fardello leggero e di prendere la croce e seguirti, o Sovrano.”

“Ecco, Cristo è qui presente invisibilmente: vedi che nessuno ti obbliga di venire a questa immagine; vedi che tu di tua volontà vuoi il pegno della grande immagine angelica.”

“Il nostro fratello Michele riceve la tonsura dei capelli del suo capo, che raffigura la rinuncia al mondo, e a tutto ciò che è nel mondo, e il rifiuto della sua volontà e di tutti i desideri carnali, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito”

“Diciamo tutti per lui, Kyrie, eleison.”

“Il nostro fratello Michele è rivestito della tunica della povertà volontaria e dell’assenza di possesso, e della sopportazione di ogni miseria e angustia, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito.”

“Il nostro fratello Michele riceve il paramanto in pegno dell’immagine angelica, per il ricordo perpetuo del giogo soave di Cristo che ha preso su di sé, e del fardello leggero che ha portato, e per frenare e legare tutti i desideri della sua carne; riceve pure il segno della croce del Signore sul suo petto, per il ricordo perpetuo delle sofferenze, l’umiliazione, gli sputi, le offese, le piaghe, la malevolenza, la crocifissione e la morte del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, che egli soffrì volontariamente per noi, e perché in quanto possibile egli sia diligente nell’imitare tutto questo: nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito.”

“Il nostro fratello Michele si riveste della veste di letizia e di gioia spirituale, per togliere e calpestare ogni tristezza e confessione provenienti dai demòni, dalla carne e dal mondo: per la sua perpetua letizia e gioia in Cristo, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito.”

“Il nostro fratello Michele cinge i suoi fianchi con la forza della verità, per la mortificazione del corpo e il rinnovamento dello spirito, per essere sveglio e cauto, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito.

“Il nostro fratello Michele è rivestito della veste della salvezza e della corazza della giustizia, perché si astenga da ogni ingiustizia e allontani diligentemente i pensieri del suo ragionamento e le considerazioni della sua volontà.

“Avendo sempre la memoria della morte nella sua mente, si consideri crocifisso al mondo e morto a ogni cattiva azione, ma si veda come vivo per sempre per ogni buona azione verso Cristo senza pigrizia, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito.”

“Il nostro fratello Michele riceve l’elmo della salvezza e della speranza fiduciosa, per poter contrastare ogni intrigo del diavolo, e copre il suo capo con la copertura di umiltà e obbedienza perpetua, in figura dell’ascesi spirituale, e per deviare il suo sguardo, per non vedere la vanità, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito.”

“Il nostro fratello, Michele calza i sandali, per preparare la proclamazione di pace, per essere rapido e diligente per ogni obbedienza e ogni opera buona, nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito.”

“Ricevi, o fratello Michele, la spada spirituale, che è la parola di Dio, per la preghiera di Gesù in perpetuo: infatti, tu devi avere sempre il nome del Signore Gesù nella tua mente, nel tuo cuore e sulle tue labbra, dicendo sempre: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di me, peccatore.”

“Ricevi, o fratello Michele, lo scudo della fede, la croce di Cristo, con la quale potrai spegnere ogni freccia fiammeggiante del maligno: e ricordati sempre che il Signore disse: Colui che vuole seguirmi, rinunci a se stesso, e prenda la sua croce, e mi segua.”

“Prendi, o fratello, questa candela, e vedi che da ora in poi dovrai essere una luce per il mondo per la tua vita pura e benefica, e la tua buona moralità. Infatti, il Signore disse: Risplenda così la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre buone opere, e glorifichino il vostro Padre, che è nei cieli.”

“Il nostro fratello Michele ha ricevuto il pegno dell’immagine angelica, si è ammantato di tutte le armi di Dio, per poter vincere ogni forza e ogni battaglia dei principi e comandanti della tenebra di questo secolo, gli spiriti del male di sotto il cielo: nel nome del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito.”

“Signore Dio nostro, fa’ entrare questo tuo servo Michele nella tua corte spirituale e arruolalo nel tuo gregge razionale: purifica il suo ragionamento dai desideri della carne e dalle vane illusioni di questa vita; e dagli di ricordare senza mai dimenticare i beni preparati per quelli che ti amano e che si sono crocifissi a questa vita, per il tuo regno. Poiché tu sei il pastore e il visitatore delle nostre anime, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.”

“Per il nostro fratello Michele e perché abbia la protezione e l’aiuto di Dio, preghiamo il Signore.”

“Quanti in Cristo siete stati battezzati, di Cristo vi siete rivestiti. Alleluia.”

“Il Signore è la mia illuminazione e il mio Salvatore, di chi avrò paura?”

“Lettura dal santo Vangelo secondo Matteo.”

“Disse il Signore: Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero.”

Il congedo della tonsura

Auguri al nuovo monaco

Una catechesi sulla più importante virtù monastica: l’umiltà.

“Qual è il tuo nome, fratello?”

“Possa tu essere salvato nell’ordine angelico.”

“Per molti anni! Многая лета! La mulţi ani! Εις πολλά έτη! Ad multos annos!”

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