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  La prima visita a una chiesa ortodossa

Della presbitera Federica Matthewes-Green

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 Le dodici cose che avrei voluto sapere

della presbitera Federica Mathewes-Green

1. "In piedi per Gesù."
Nella tradizione ortodossa, i fedeli stanno in piedi praticamente per tutta la funzione. Davvero. In alcune chiese ortodosse, non troverete neppure una sedia, tranne alcune sparpagliate ai bordi della navata a beneficio di qualche ya-ya e papou (come i greci chiamano affettuosamente il nonno e la nonna). Ma aspettatevi ampie varianti nella pratica: alcune chiese, soprattutto quelle che hanno ottenuto il loro edificio da altre denominazioni, avranno banchi ben usati. In ogni caso, se trovate che tutto quello stare in piedi sia troppo per voi, sedetevi pure e riposatevi. Con la pratica, diventa più facile.
2. Come, niente inginocchiatoi?
In generale, non ci inginocchiamo. Talvolta ci prosterniamo. Questa non è come la prosternazione nella tradizione cattolica, dove ci si appiattisce a terra. Per fare una prosternazione ci inginocchiamo, poniamo le mani sul pavimento e tocchiamo la fronte a terra tra le nostre mani. È un po' come in quelle foto delle preghiere pubbliche musulmane, dove sembra che ci sia un mare di schiene. All'inizio la prosternazione sembra imbarazzante, ma nessun altro si imbarazza, per cui dopo un po' ci si sente a posto. Talvolta ci prosterniamo e ci rialziamo subito, come durante la preghiera di Sant'Efrem il Siro, che è usata frequentemente durante la Quaresima. Altre volte ci gettiamo a terra e rimaniamo così per un certo tempo, come durante una parte della Preghiera eucaristica. Non tutti si prosternano. Alcuni restano in ginocchio, altri stanno in piedi a capo chino, o siedono incurvando in dorso. Se si sta in piedi con aria imbarazzata, va bene lo stesso. Nessuno noterà se non vi prosternate. Nell'Ortodossia c'è un'accettazione molto più ampia di espressioni individualizzate di pietà, e molta meno sensazione che la gente ti osserva e si offende se fai le cose nel modo sbagliato. Un ex-prete episcopaliano ha detto che vedere la gente prosternarsi è una delle cose che lo ha reso più ansioso di diventare ortodosso. "Così è come dovremmo essere di fronte a Dio."
3. Occhio ai gesti.
Nelle chiese ortodosse il bacio è un gesto molto usato. Quando entriamo in chiesa, per prima cosa baciamo le icone (idealmente, Gesù sui piedi e gli altri santi sulle mani). Noterete che alcuni baciano il calice, altri baciano il bordo dei paramenti del prete al suo passaggio, gli accoliti baciano la sua mano quando gli danno l'incensiere, e tutti ci mettiamo in fila per baciare la croce al termine della funzione. Ci baciamo reciprocamente prima di ricevere la Comunione. Quando i cattolici e gli anglicani passano il saluto di pace, danno un abbraccio, una stretta di mano o un accenno di bacio sulla guancia; questo è il modo con cui gli occidentali si salutano. Nel mondo ortodosso circolano culture differenti: i greci e gli arabi baciano su due guance, gli slavi tornano indietro per un terzo bacio. Seguite i gesti di chi vi circonda, e fate attenzione a non battere il naso. Il saluto consueto è "Cristo è in mezzo a noi", e la risposta "Lo è, e lo sarà." Non preoccupatevi se lo sbagliate. Il saluto non è quello familiare "La pace del Signore sia con te," e neppure "Salve, che bella chiesa che avete..."
4. In hoc signo.
Dire che facciamo frequentemente il segno della croce vorrebbe dire sottovalutarci. Ci segniamo tutte le volte che la Trinità viene menzionata, e in altre occasioni: ci sono dozzine di opportunità nel corso della liturgia. Non ci si aspetta che la gente le azzecchi tutte. Alcuni (solitamente i greci) si fanno tre volte il segno della croce, e altri concludono il gesto con un movimento circolare della mano verso terra. Ci segniamo con la mano destra da destra a sinistra (spingendo, non tirando), l'opposto dei cattolici e anglicani. Teniamo la mano in un modo prescritto: pollice e prime due dita unite assieme, le altre due dita premute sul palmo. Qui come ovunque, l'impulso ortodosso è quello di fare tutto quello che facciamo per rafforzare la fede. Riuscite a figurarvi il simbolismo?
5. Pane benedetto e pane consacrato.
Solo gli ortodossi possono ricevere la comunione, ma chiunque può avere un pezzo del pane benedetto. Ecco come funziona: il pane rotondo della comunione, cucinato da un parrocchiano, è stampato con un sigillo; prima della liturgia, il prete taglia una sezione del sigillo e la mette da parte; questa è chiamata "Agnello". Il resto del pane è tagliato e posto in un ampio cestino, e benedetto dal prete. È chiamato "antidoro". Durante la preghiera eucaristica, l'"Agnello" è consacrato per diventare il Corpo di Cristo, e il vino nel calice è consacrato per diventare il suo Sangue. E qui c'è la parte straordinaria: il prete pone l'"Agnello" nel calice, dove si sfalda. Quando riceviamo la comunione, ci mettiamo in fila davanti al prete, stando in piedi e aprendo la bocca mentre egli ci dà un frammento del pane inzuppato nel vino con un cucchiaio dorato. Egli pronuncia anche per noi una preghiera, chiamandoci con il nostro nome di battesimo (o di cresima, se siamo stati ricevuti in tal modo nella Chiesa). In seguito, un chierichetto ci porge il cesto con i cubetti di pane benedetto. I fedeli ne prendono per sé e per i visitatori e per gli amici non ortodossi. Se qualcuno vi dà un pezzo di antidoro, non fatevi prendere dal panico: non è il Corpo eucaristico. È un segno di fraternità.
6. Dov'è la Confessione generale?
Nella nostra esperienza, non abbiamo alcun peccato generale; sono tutti piuttosto specifici. Non esiste alcuna preghiera completa di confessione nella liturgia. Ci si aspetta che gli ortodossi facciano una regolare e completa confessione al loro prete. Il ruolo del prete è molto più quello di un padre spirituale di quanto lo sia in altre denominazioni. Egli non è chiamato con il solo nome di battesimo, ma ci si rivolge a lui come "Padre Taldeitali." Anche sua moglie ha un ruolo speciale come madre della parrocchia, e anche lei ha un titolo, che varia da un'area etnica all'altra: "Khouria Taldeitali" (arabo), "Matushka Taldeitali" (russo), o "Presbitera Taldeitali" (greco). Tutti questi non significano altro che "moglie del prete". Inoltre, non ci inchiniamo né ci genuflettiamo durante il "e si è incarnato" del Credo niceno. Non ci asteniamo dall'uso della parola "Alleluia" durante la Quaresima. Di fatto, durante i Mattutini quaresimali, gli Alleluia sono più abbondanti che mai. Infine, quando nel Credo diciamo che lo Spirito Santo procede dal Padre, se qualcuno per forza di abitudine aggiungerà: "e dal Figlio", sarà il solo a farlo.
7. Musica, musica, musica.
Circa il 75% della funzione è canto corale. Tradizionalmente, gli ortodossi non usano strumenti, anche se in qualche chiesa si troverà un organo. Di solito un piccolo coro porta i fedeli in un'atmosfera di cappella, con il livello di risposta della congregazione variabile da parrocchia a parrocchia. Questo canto costante dapprima è un po' travolgente; ci si sente come sul primo scalino di una scala mobile, trascinati via di forza finché non si scende 90 minuti dopo. È stato detto a ragione che la liturgia è un unico canto continuo. Ciò che le impedisce di essere sfiancante è il fatto che il canto è lo stesso ogni settimana. Pochissimi cambi di domenica in domenica; le stesse preghiere e inni cadono allo stesso posto, e prima che sia passato molto tempo li si sa a memoria. Allora ci si ritrova alla presenza di Dio in un modo che non sarebbe possibile stando continuamente a saltare da un messale a un bollettino a un innale.
8. L'incubo degli editori
Esiste un modo conciso di dire qualcosa? Si possono eliminare gli aggettivi superflui? Si può concentrare la prosa più asciutta e più appropriata a un livello ancor più raffinato? Allora questo non è culto ortodosso. Se c'è un modo più lungo di dire qualcosa, gli ortodossi lo troveranno. Come disse una volta un prete anglo-cattolico, "Il Cristo Risorto richiede gioielli!" Nel culto ortodosso, c'è di più e sempre di più, in ogni area inclusa la preghiera. Quando il prete intona, "Completiamo la nostra preghiera al Signore," aspettatevi di essere ancora lì in piedi 15 minuti dopo. La liturgia originale durava qualcosa di più di 5 ore; quella gente doveva essere infuocata per Dio. La Liturgia di San Basilio accorciò tutto questo a circa 2 ore e mezza, e in seguito (intorno all'anno 400) la Liturgia di San Giovanni Crisostomo lo ridusse ulteriormente a 1 ora e mezza. La maggior parte delle domeniche usiamo la Liturgia di San Giovanni Crisostomo, anche se per alcune ricorrenze (per esempio, le domeniche di Quaresima, o il Natale) interpoliamo alcune delle preghiere più lunghe di San Basilio. Quando arrivate per la Divina Liturgia alla domenica mattina, la funzione sarà già iniziata, e vi sentirete in imbarazzo per essere arrivati in ritardo. Ma non sarete in ritardo, significa solo che il prete e alcuni parrocchiani staranno officiando il Mattutino, che inizia un'ora prima. La Divina Liturgia segue a ruota, e il momento d'inizio fissato sugli avvisi è solo approssimativo. Prima del Mattutino, il prete compie altre funzioni preparatorie; starà all'altare per oltre tre ore alla domenica mattina, "immerso nella fiamma," come disse un prete ortodosso. L'Ortodossia non è fatta per coloro che trovano la chiesa noiosa.
9. Pazzi per Maria
La amiamo, e si vede. che possiamo dire? È sua Mamma. Non che pensiamo che lei o qualsiasi altro santo abbiano poteri magici o siano semi-dei. Ma, così come chiediamo le preghiere gli uni degli altri, chiediamo anche le loro preghiere. Non sono morti, dopo tutto, ma solo dipartiti all'altra sponda. Le icone ci circondano, in parte, per ricordarci che tutti i santi sono invisibilmente uniti a noi nel nostro culto.
10. Dietro la porta numero tre.
Ogni chiesa ortodossa avrà un'iconostasi davanti al suo altare. "Iconostasi" significa "piedistallo per le icone", e può essere tanto semplice come una grande immagine della Vergine e del Bambino su un cavalletto a sinistra, e una corrispondente immagine di Cristo sulla destra. In una chiesa più elaborata, l'iconostasi può essere letteralmente una parete, adornata di icone, che blocca la visione dell'altare, tranne quando le porte centrali si aprono. La sistemazione basilare di due grandi icone crea, se usate la vostra immaginazione, tre porte. Quella centrale, che incornicia lo stesso altare, è chiamata "Porta reale," poiché è da qui che il Re della Gloria esce verso la congregazione nell'Eucaristia. Solo al prete, che porta l'Eucaristia, è permesso usare la Porta reale. Le aperture sugli altri lati delle icone, se c'è una iconostasi completa di porte, avranno figure di angeli; sono chiamate "Porte del diacono". Le usano i chierichetti e altri che hanno compiti all'altare, anche se nessuno deve andare dietro le porte senza un'appropriata ragione. Il servizio all'altare - preti, diaconi e altri servitori - è ristretto ai maschi. Le femmine sono invitate a prendere parte in ogni altra area della vita della Chiesa, e il loro  contributo è stato onorato in modo uguale a quello dei maschi sin dai tempi dei martiri; non potete guardare un altare ortodosso senza vedere Maria e le altre sante donne. Nelle chiese ortodosse, le donne compiono tutti gli altri compiti che spettano agli uomini: dipingono icone, insegnano nelle classi, leggono l'epistola e servono nel consiglio parrocchiale.
11. Pensare al digiuno.
Quando i neoconvertiti apprendono le discipline ortodosse riguardo al digiuno, la loro prima reazione è "mi stai prendendo in giro." Noi digiuniamo molto, anche se la parola "digiuno" non significa la totale astensione dal cibo della tradizione cattolica e protestante. Digiuniamo frequentemente dalla carne: quasi tutti i mercoledì e i venerdì, tra il 1 e il 15 agosto, tra il 15 novembre e il 25 dicembre, e in altri periodi; tutti insieme sono all'incirca metà dell'anno. La Quaresima è ancora più rigida. Nella prima settimana non mangiamo carne. Nelle sette rimanenti settimane digiuniamo da tutti i prodotti animali - carne, latticini, uova, etc. - così come dai pesci con lisca, dalle bevande alcoliche, e dall'olio d'oliva. Questo lascia fuori molluschi e crostacei, frutta, ortaggi, cereali, e tutta una gamma di spaghetti al pomodoro (aspettate un po' per il parmigiano). Nella pratica, questi digiuni sono soggetti a enormi variazioni. I convertiti sono talvolta confusi dalla gamma di consigli e indicazioni che ricevono riguardo ai digiuni. Il punto importante da ricordare è che il digiuno non consiste in regole rigide che si rompono a grave rischio personale, né è una punizione per i peccati. Il digiuno è esercizio per rafforzarci e per superare i nostri limiti, una medicina per la salute dell'anima. Consultandovi con il vostro prete come con un medico spirituale, potrete arrivare a un regime di digiuno che vi terrà in esercizio senza spezzarvi. L'anno successivo potrete fare ancora di più. Noi arriviamo ogni domenica alla Divina Liturgia digiuni da ogni cibo o bevanda. Quando la Liturgia finisce siamo piuttosto affamati, così c'è di solito da mangiare in abbondanza al rinfresco parrocchiale.
12. Qual'è il ruolo degli occidentali?
Girando per i quartieri di una grande città vedrete una varietà di chiese ortodosse con qualche variante di targhetta: greche, romene, carpato-russe, antiochene, e via dicendo. Ma l'Ortodossia è davvero così tribale? Queste divisioni rappresentano scismi o litigi teologici? La migliore analogia si può fare con l'anglicanesimo. Così come la Chiesa d'Inghilterra, la Chiesa d'Uganda, e la Chiesa Episcopaliana sono tutte manifestazioni locali della stessa denominazione, quella anglicana, così pure tutte queste chiese ortodosse sono la stessa Chiesa. La designazione etnica si riferisce a quella che è chiamata "giurisdizione" della parrocchia, e identifica i vescovi che hanno autorità su di essa. Negli Stati uniti, per esempio, ci sono 4 milioni di ortodossi (a paragone di 2 milioni e mezzo di episcopaliani) e 250 milioni nel mondo, la seconda comunione cristiana in ordine di grandezza. La cosa incredibile riguardo a questa molteplicità etnica è la sua unità teologica. Mentre l'Ortodossia ricomincia a risorgere alla fine del ventesimo secolo, udiamo voci dall'Africa del Nord, dal Medio Oriente, dall'Europa dell'Est, dalla Russia e da tutto intorno al mondo: popoli che sono stati privi di comunicazione gli uni con gli altri per lungo tempo, o forse perfino in guerra gli uni con gli altri. Eppure parlano con una singola voce riguardo alla fede. I popoli isolati non hanno introdotto variazioni a proprio arbitrio. Si tratta anche di un'unità morale. Per esempio, il più antico documento che abbiamo che condanna l'aborto è datato circa all'anno 110 dopo Cristo, e questa posizione è rimasta inattaccata attraverso tutto il mondo e tutti i secoli. Noi non abbiamo alcun gruppo come i "Cattolici per una libera scelta" o la "Coalizione religiosa per i diritti dell'aborto" dei protestanti. La Chiesa ha una storia di fedeltà alle sue radici teologiche e morali attraverso i millenni, nella persecuzione o nel potere, e una moda della fine del ventesimo secolo non vi lascerà una grande traccia. Potrete attribuire questa unità a incidenti della storia. Noi la attribuiamo allo Spirito Santo. Perché allora la molteplicità di chiese etniche? Queste designazioni nazionali ovviamente rappresentano realtà geografiche, pertanto in America dovrebbe esserci una chiesa nazionale unificata: una Chiesa Ortodossa Americana. Questo era il piano originale. Poiché i russi che passarono lo Stretto di Bering per giungere in Alaska furono i primi a portare l'Ortodossia sul continente americano, ci si aspettava che continuassero tale missione. Le parrocchie formate in tale processo sono ora note con il nome giurisdizionale di "Chiesa Ortodossa in America", ovvero "O.C.A.". Ma la rivoluzione bolscevica del 1917 interruppe tale piano, e mentre gli immigranti continuavano a giungere nella nuova terra, ogni gruppo cercò il culto nella propria lingua nativa. Dovunque si radunavano, fondavano una chiesa a sé. Questa moltiplicazione di giurisdizioni ortodosse è un grande imbarazzo per i credenti di oggi, e molte preghiere e progetti vengono compiuti per smantellare queste muraglie non necessarie. Attualmente le più ampie giurisdizioni in America sono quella greca, la O.C.A. (radici russe), quella antiochena (radici arabe). Le più grandi differenze tra di loro sono le ricette dei pasticcini serviti all'ora del rinfresco parrocchiale. Vorrei che si potesse dire che ogni parrocchia locale è ansiosa di dare il benvenuto a nuovi arrivati, ma alcune sono ancora così legate alla loro esperienza di immigrati, che si chiedono perché degli "stranieri" dovrebbero interessarsene. Visitare diverse parrocchie ortodosse vi aiuterà a imparare dove vi trovate più a vostro agio. Probabilmente ne cercherete una che usi nelle sue funzioni molte parti nella vostra lingua. Alcune parrocchie, con un'alta percentuale di convertiti, avranno funzioni esclusivamente nelle lingue occidentali locali. L'Ortodossia sembra spaventosamente differente a prima vista, ma con il passare delle settimane lo è sempre di meno; per noi convertiti, inizia sempre più a farsi sentire come la nostra casa. Spero che la vostra prima visita a una chiesa ortodossa sia piacevole, e che non sia l'ultima.

Copyright © 1995 Frederica Mathewes-Green 

Ringraziamo l'autrice per il cortese permesso di pubblicare su questo sito la traduzione italiana del suo articolo

La Presbitera Frederica Mathewes-Green, scrittrice e giornalista, fa parte della Chiesa Ortodossa della Santa Croce presso Baltimora, negli USA (Arcidiocesi Antiochena Ortodossa d'America), dove suo marito, Padre Gregory Mathewes-Green, è parroco. 

La Presbitera Frederica ha scritto saggi di grande profondità umana sul tema del diritto alla vita dei nascituri (che rappresentano una delle voci più autentiche dell'Ortodossia di fronte al drammatico fenomeno dell'aborto), e ha raccontato la storia della sua conversione in numerosi libri, articoli e interviste. Alcuni articoli e la sua biografia si possono trovare sul sito Internet www.frederica.com.

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  Alcune risposte dirette sulla Chiesa ortodossa
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Un adattamento libero di domande e risposte preparate dai monaci del Monastero della Gloriosa Ascensione (Chiesa Ortodossa in America) a Resaca (Georgia - USA)

 

Perché non ho mai sentito parlare della Chiesa Ortodossa?

Ma guarda un po'! La trovi in giro fin dal giorno di Pentecoste. Probabilmente non ne avrai sentito parlare perché siamo una Chiesa un po' conservatrice, che non suona le trombe in spettacoli sociali, ma che piuttosto cerca di guidare le persone, ciascuna nelle proprie circostanze, alla comunione con Dio, che è lo scopo dell'esistenza stessa della Chiesa. Che tu ci creda o no, esistono più di 200 milioni di ortodossi nel mondo.

Siete come i Cattolici o i Protestanti?

La Chiesa Ortodossa è "cattolica" nel senso più pieno del termine: "completa e non confinata." Ma circa 500 anni prima che la Riforma spaccasse in due l'Europa occidentale tra protestanti e cattolici romani, i cristiani ortodossi protestarono contro il Papa di Roma e i suoi tentativi di supremazia sulla Chiesa nell'Undicesimo secolo, così come contro alcune innovazioni dottrinali. La Chiesa Ortodossa rimane immutata nella dottrina e nella fede sin dal tempo dell'antica Chiesa degli Apostoli (sì, è fin da quei tempi che siamo in giro).

È una pretesa un po' grossa, non trovi?

È una grande pretesa, ma quando consideri che Gesù Cristo promise che avrebbe fondato la sua Chiesa, e che questa sarebbe rimasta immutata nella fede e nella pratica, senza che le porte degli inferi prevalessero su di essa fino al suo ritorno, è una pretesa del tutto rassicurante (e conferma la nostra fede!)

Credete nella Bibbia?

No. Crediamo in Dio! Crediamo, tuttavia, che la Bibbia sia la parola ispirata di Dio, una parte della Tradizione della Chiesa (2 Tessalonicesi 2:15). Di fatto, fu la Chiesa a darci la Bibbia così come oggi la conosciamo! (Non crederai che sia caduta dal cielo già fatta così, vero?)

Perché dovrei entrare nella Chiesa Ortodossa, o in qualsiasi chiesa, se è per questo?

Perché dovresti andare al lavoro, o a scuola, "se è per questo"? È una cosa del tutto naturale! Come figlio di Dio, devi rendere culto a Dio in qualche modo, con i tuoi fratelli e sorelle cristiani. Questo è un insegnamento scritturale. La Chiesa Ortodossa offre l'espressione di fede e di culto più ricca e significativa che esiste (devi vederla per crederci!) Perché accontentarti di qualcosa di meno? (Un'altra grossa pretesa, giusto?)

Avevo pensato che dovessi essere greco o russo per essere ortodosso!

Andiamo, non ci avrai creduto veramente? La Chiesa Ortodossa non è un club della domenica! Il Regno dei cieli è una "pari opportunità". Sei il benvenuto a prescindere da dove venissero i tuoi antenati. Sei anche il benvenuto se vuoi portare con te i tuoi costumi e la tua cultura nazionale. Tieni soltanto il Vangelo di Gesù Cristo come la cosa principale ed essenziale. La Chiesa Ortodossa adotta la cultura e la lingua del paese in cui si trova.

Dovete confessare i vostri peccati a un prete?

No. I tuoi peccati li confessi a Dio, in presenza di un prete che ti aiuterà a superarli e proclamerà il perdono di Dio, come promesso nella Sacra Scrittura. Se lo preferisci, puoi confessarti all'intera congregazione, seguendo la pratica della Chiesa primitiva. (Ammettere che hai dei peccati è l'inizio del pentimento: significa avere già vinto metà della battaglia!)

Se entrassi a far parte della vostra Chiesa, dovrei venire a tutte le funzioni?

Le sole cose che dobbiamo fare in questo mondo sono pagare le tasse e morire! Venendo in chiesa potrai trovare delle attività deducibili dalla prima, e ti preparerai per la seconda. Vieni perché vuoi venire, tutte le volte che c'è una funzione. Gli "arruolatori con la forza," nel cristianesimo, sono persone che dubitano della loro stessa fede. Nessuno ti costringe. La tua presenza e partecipazione è la tua risposta naturale al posto che ha Dio nella tua vita spirituale personale, così come una testimonianza di fede nella sua esistenza nel proprio Corpo, la Chiesa o comunità dei credenti.

Quanto dura una delle vostre funzioni?

Non abbastanza a lungo per coloro che si sforzano per una crescita e rinnovamento spirituale. In termini di minuti, la Divina Liturgia (che è l'equivalente della Messa del cattolicesimo romano) dura poco più a lungo di un episodio di una telenovela (ma senza la pubblicità!)

Quanto costa essere un membro della Chiesa Ortodossa?

Ti costa la vita!

No, voglio dire in termini di euro...

Ti costa tutto quello che possiedi!

Stai scherzando!

No, è la verità. Quando dai il tuo impegno per Gesù Cristo e la sua Chiesa, arrivi a capire che tutto ciò che possiedi è un dono che viene da lui, e che va usato per la sua gloria.

Per esempio, se vivi facendo del tuo meglio per seguire i comandamenti di Cristo, la tua vita dà gloria a Dio. Allora, anche il tuo conto del droghiere è un contributo alla gloria di Dio, per il cibo che nutre e che sostiene la tua vita. Questo è il modo in cui gli ortodossi intendono l'amministrazione dei beni di Dio.

Ma in fin dei conti, non c'è proprio nulla che devo pagare?

D'accordo, per ora basta con la teologia! L'ideale biblico è il 10% (la decima) delle tue entrate globali. Ma certo non devi portare in chiesa la tua dichiarazione dei redditi, e nessuno sa quanto guadagni. Dai tutto quello che puoi dare in coscienza, su base regolare, ma non perché Dio ha "bisogno" di denaro. Gli esseri umani invece hanno un bisogno di donare: ce ne rendiamo conto dalla nostra esperienza (in modo particolare in quanto cristiani).

E va bene, ora parlatemi del vostro culto. Mi hanno detto che gli ortodossi adorano le immagini. Non è una cosa contraria ai comandamenti?

Mi spiace, ma non te l'hanno raccontata giusta! Le Sante Icone ("immagini") vengono onorate come ricordi della Gloria e della Presenza di Dio, e sono venerate come tali. SOLO Dio, il Padre, il Figlio Gesù Cristo e il Santo Spirito, è oggetto di adorazione (come potrebbe la Chiesa praticare una cosa così contraria alla Legge di Dio?) Questa è una ragione per la quale non troverai statue nelle chiese ortodosse: nella nostra tradizione non si sviluppò mai una devozione alle statue, perché somigliava troppo alla devozione pagana dei primi anni della Chiesa, al tempo degli Apostoli. Ma le icone, invece di cercare di copiare la realtà materiale, puntano al Regno di Dio. Se ne parla spesso come delle "finestre sul Cielo." In altre parole, in una chiesa ortodossa non ti limiterai ad ascoltare il Vangelo, ma lo potrai vedere! Le icone agiscono come "strumenti" nel nostro culto spirituale e testimoniano la santificazione della creazione e e della materia che ebbe luogo quando Gesù Cristo, il Figlio di Dio, assunse la carne umana. La persona divino-umana di Gesù divenne l'icona vivente di Dio (Giovanni 10:30; 14:6-11) nella carne.

Continui sempre a menzionare "la Chiesa." Perché?

Di fatto, Gesù Cristo non è venuto a fondare una cosa come "il cristianesimo." Del resto, questa parola non esiste nelle Sacre Scritture. Ciò che Gesù Cristo fece fu fondare la Chiesa, che la Scrittura chiama sia suo Corpo che sua Sposa. La comunione che l'uomo cerca con Dio si trova facendo parte della Chiesa, cosa che San Paolo definisce un "grande mistero," per cui divieniamo membra di Cristo (Efesini 5:30). La Bibbia ci racconta anche che coloro che erano salvati si univano alla Chiesa (Atti 2:47). Non facevano puramente una "opzione per Cristo" - altro termine non biblico - ma si pentivano, venivano battezzati per la remissione dei loro peccati, e si univano alla Chiesa. (Atti 2:38 ss.)

Là, continuavano con costanza nella dottrina e nella comunione degli Apostoli, nella Frazione del Pane (quella che oggi si chiama comunemente Santa Comunione), e nella preghiera.

Infine, sin dal giorno di Pentecoste, il "giorno di nascita" della Chiesa, la Bibbia non parla mai di cristiani che non fossero in comunione con la Chiesa. Tutto questo per spiegarti perché parliamo tanto della "Chiesa."

Dove posso trovare altre informazioni?

Prova a cercare in una libreria specializzata in argomenti religiosi, oppure rivolgiti alla più vicina chiesa ortodossa:

Le chiese ortodosse a Torino
 

Răspândește:
  Alcune nozioni essenziali di fede e pratica ortodossa

Dell'igumeno Andrew (Wade)

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Răspândește:

Uno dei nostri parroci ortodossi, l'igumeno Andrew (nella foto), ha preparato questo testo introduttivo a uso di una parrocchia multietnica, con una maggioranza di fedeli serbi. Si tratta di un testo significativo dal punto di vista pastorale, perché riesce a creare familiarità tra le usanze tipiche di un determinato popolo ortodosso e le altre tradizioni ortodosse, e allo stesso tempo sa offrire un punto di partenza per la comprensione della vita di fede ortodossa per tutti coloro (ortodossi e non) che non ne sanno abbastanza. Ringraziamo padre Andrew per il cortese permesso di diffondere questo testo.

  

Come entrare in chiesa

Quando entriamo in chiesa, facciamo per tre volte il segno della croce con la mano destra, riunendo il pollice, l'indice e il medio allungati, mentre l’anulare e il mignolo sono ripiegati assieme in fondo al palmo. Le tre dita allungate significano la Santa Trinità (il Padre, il Figlio e il santo Spirito). Le altre due dita simbolizzano le due nature di Cristo (perfetto uomo e perfetto Dio). Quindi, veneriamo l'icona in mezzo alla chiesa, l'icona di Cristo a destra e l'icona della Madre di Dio a sinistra. Facciamo ogni volta il segno della croce e ci inchiniamo prima di baciare l'icona.

In seguito acquistiamo dei ceri. Le candele sono le stesse per i vivi e per i morti. Poniamo le candele per i vivi in ogni punto della chiesa, davanti all'icona di nostra scelta, ma quelle per i morti si pongono a sinistra, al tavolo della parastasi (panichìda)

 

 

Come comportarsi in chiesa

Non si deve mai discutere in chiesa: nessuno ha diritto di mettersi tra un'altra persona e Dio! Soprattutto, nessuna discussione politica! Se è inevitabile dire qualcosa, allora bisogna essere molto rapidi e parlare a bassa voce. Bisogna ascoltare attentamente la Liturgia, le preghiere, il Vangelo e l'omelia. Bisogna pure attendere la fine della Liturgia e venire a baciare la Croce nella mano del prete. Dopo la Croce, baciamo la mano del prete, non perché sia migliore della nostra, ma perché attraverso l'ordinazione ha ricevuto la grazia di Dio che ci trasmette. Se ci siamo comunicati, abbiamo cura di ascoltare attentamente le preghiere di ringraziamento che si leggono alla fine della Liturgia. Dunque bisogna assolutamente evitare di cominciare a fare conversazione in chiesa alla fine della Liturgia: per queste cose ci sono il cortile, il giardino, la sala parrocchiale...

Inclinazione del capo: Con questo gesto durante la lettura del Vangelo i fedeli esprimono il loro ascolto attento. La stessa cosa si fa quando i santi dono sono portati dal tavolo della preparazione (proscomidìa) al Santo Altare nel corso del Grande Ingresso, che simbolizza Cristo che va alla sua passione volontaria.

Prosternazioni: Ci mettiamo in ginocchio e abbassiamo il capo fino a terra per esprimere la penitenza. Queste prosternazioni (o grandi metanie) sono previste in tutte le chiese ortodosse nei giorni feriali della Grande Quaresima, alla fine dei vespri dopo la Liturgia della Domenica dei Latticini (alla vigilia della Grande Quaresima) quando chiediamo perdono gli uni agli altri, e alla Domenica della Venerazione della Croce (terza domenica di Quaresima). È sbagliato immaginare che le prosternazioni siano state copiate dall’islam, poiché i cristiani ortodossi le facevano ben prima che l'islam apparisse nel settimo secolo.

Inoltre, quando alla sera della domenica che precede l'inizio della Grande Quaresima tutti i fedeli delle nostre chiese si prosternano fino a terra, possiamo essere sicuri che lo stesso gesto viene fatto contemporaneamente da sua Santità il Patriarca Pavle di Serbia e da tutti i preti ortodossi serbi con i loro fedeli nelle loro chiese e, di certo, anche da tutti i preti e fedeli nel corso degli offici in tutte le chiese ortodosse del mondo intero.

Alcuni dei nostri fedeli si sorprendono quando sentono nel Simbolo di fede in lingua italiana l’espressione seguente: credo nella Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Da dove viene questa parola cattolica quando in lingua serba lo stesso passo è verujem u jednu, svetu, vaseljensku (oppure sabornu) i apostolsku Crkvu? Qui si tratta semplicemente della traduzione del temine greco katholikì, che vuol dire «universale» nel senso che ogni chiesa locale è è ortodossa se è conforme a tutte le altre chiese ortodosse. Questo è il senso delle due possibili traduzioni serbe vaseljenska o saborna, e questo è il senso della parola italiana cattolica. È dunque perfettamente ortodosso utilizzare il termine cattolica in questo contesto. In ogni caso, non vuol dire che crediamo nella Chiesa cattolica romana o nel Vaticano!

 

La Divina Liturgia

La Liturgia è composta di due parti: la Parola, e l’«Eucaristia» (evharistija). La Parola è composta di preghiere e di letture del Nuovo Testamento e del Vangelo. L’omelia spiega le letture. «Eucaristia» significa «rendimento di grazie». Il pane e il vino preparati prima dell'inizio sono portati all'altare. Si tratta del Grande Ingresso, che simbolizza la deposizione del corpo di Cristo sull'altare (la tomba). Il prete ricorda come Cristo ha dato pane e vino ai suoi discepoli nella notte prima della sua morte, dicendo: « Prendete, mangiate, questo è il mio corpo» ; «Bevetene tutti, questo è il mio sangue», e chiede a Dio Padre di inviare lo Spirito Santo per cambiarli nel vero corpo e sangue di Cristo. Dopo il «Padre Nostro», tutti sono invitati a partecipare.

 

Confessione e Comunione

Noi ci confessiamo e ci comunichiamo almeno quattro volte l'anno. La confessione si fa la sera prima, o prima dell'inizio della Liturgia. Se uno vuole confessarsi, deve dirlo al prete prima dell'inizio della Liturgia. Ecco ciò che possiamo leggere in un opuscolo recentemente pubblicato dalla Chiesa Ortodossa Serba: «Purtroppo, il santo Mistero della confessione è troppo poco praticato nella nostra nazione, e può essere che l'assenza di disciplina penitenziale sia una delle ragioni del nostro declino morale e spirituale. Noi ci confessiamo in chiesa o in un luogo speciale, a fianco del prete. Il fedele confessa tutto ciò che lo tormenta nell'anima e che lo accusa nella coscienza: tutti i suoi peccati, compresi quelli commessi nel pensiero e nel desiderio. La grande importanza della confessione è evidente per quanti la praticano, poiché dopo la confessione essi provano un grande sollievo, come se un grande peso fosse stato sollevato dalla loro anima e dal loro cuore, e tutto il loro essere sembra invaso da una beatitudine ineffabile. Non si deve avere paura di confessarsi, poiché il prete è impegnato solennemente a non rivelare mai un singolo peccato che gli sia stato confessato nel corso della vita.»

L’ideale sarebbe potersi comunicare ogni volta (Cristo ha detto: «Bevetene tutti»), ma ciò non è possibile per tutto il mondo. Per quanto vi sia da lungo tempo il costume nelle chiese serba, greca e russa di non comunicarsi che quattro volte all'anno, e di digiunare per sette giorni prima di ogni comunione, oggi sono sempre più numerosi in queste stesse chiese i fedeli che, con la benedizione del loro padre spirituale, ritornano alla pratica apostolica della comunione in tutte le domeniche, digiunando il mercoledì e il venerdì. In queste cose non dobbiamo avere conflitti o giudicarci gli uni gli altri. Ciascuno deve agire secondo la propria coscienza, in seguito alla benedizione del proprio padre spirituale. Bisogna sottolineare che chi si prepara a comunicarsi deve astenersi da pensieri e azioni malvagie, e riconciliarsi con il proprio prossimo. Non dobbiamo mangiare o bere nulla, né fumare, dalla mezzanotte fino al momento della comunione.

Come ci si comunica? Ci accostiamo umilmente al calice, con le mani incrociate sul petto. Quando ci troviamo davanti al prete dobbiamo dire il nostro nome a voce chiara. Apriamo la bocca perché il prete possa depositarvi la santa comunione, e non la richiudiamo prima che abbia ritirato il cucchiaio. In tal modo evitiamo il rischio che la santa comunione cada per terra. Le donne non devono avere le labbra truccate quando vengono alla comunione. Dopo avere ricevuto la comunione, baciamo il calice. Facciamo il segno della croce prima e dopo la comunione, ma lontano dal calice, per evitare ogni incidente. Dopo che ci siamo comunicati, mangiamo un boccone di pane benedetto (prosfora, anafora) e beviamo un poco di vino misto ad acqua calda per purificarci la bocca. La comunione non si «prende», si riceve.

 

Digiuno e Quaresime

Nei giorni di digiuno non mangiamo cibi di origine animale, quindi niente carne, pesce, uova, latticini (formaggio, latte). Non beviamo vino, e non usiamo olio d'oliva negli alimenti. Vino e olio d'oliva sono sempre permessi al sabato e alla domenica. Il pesce è permesso nelle feste dell'Annunciazione (Blagovesti) e della Domenica delle Palme (Cveti).
I quattro periodi di digiuno sono: La Grande Quaresima - 6 settimane prima di Pasqua La Quaresima dei Santi Apostoli - da 8 giorni dopo Pentecoste fino alla festa degli Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno / 12 luglio) La Quaresima della Dormizione – due settimane prima della Dormizione della Madre di Dio (Velika Gospojina) (15 / 28 agosto) La Quaresima del Natale - sei settimane prima della Natività (25 dicembre / 7 gennaio).

Noi digiuniamo tutti i mercoledì e venerdì dell'anno, e in alcuni altri giorni come la vigilia dell’Epifania (Krstovdan). Non c'è digiuno tra Natale e la vigilia dell’Epifania  (Bogojavljenje), né nella Settimana Luminosa (la settimana che segue la Pasqua). I periodi di digiuno più importanti, in cui va fatto il più grande sforzo, sono la prima e l'ultima settimana della Grande Quaresima, e i venerdì di tutto l'anno. Il digiuno non consiste solo nell'astinenza dagli alimenti d’origine animale: come sottolinea sovente sua Santità il Patriarca Pavle di Serbia, si tratta di un tempo particolarmente consacrato alla preghiera intensa, all’astinenza dai pensieri malvagi e alla riconciliazione con tutti. 

 

Frequentazione della chiesa

La norma è di andare in chiesa tutte le domeniche e tutte le grandi feste. È considerato un grave peccato lasciare passare un mese senza partecipare alla Liturgia. Vi è dunque un minimo assoluto di una volta al mese, e nelle grandi feste. Gli offici della Grande Settimana prima della Pasqua sono ugualmente molto importanti.

Non dimentichiamoci che essere cristiani ortodossi significa amare e perdonare gli altri. Non si deve giudicare il prossimo, né andare in collera. Si deve discutere con calma ed evitare gli insulti e le espressioni offensive. Non si deve reagire agli insulti. Non si deve desiderare o commettere adulterio.

 

Krsna Slava

La Krsna Slava è una particolarità serba, sconosciuta tra gli altri ortodossi. Quando San Sava ha battezzato il popolo serbo, ha donato loro la krsna slava in onore dei santi del giorno del loro battesimo. Vi sono diversi costumi locali, ma ogni famiglia ortodossa serba deve celebrare la propria slava. Quando il figlio lascia la casa paterna per stabilirsi in un'altra casa, il padre gli «trasmette la slava» (predaje slavu). In seguito, il figlio celebrerà la slava, così come il proprio padre. Per la slava, si portano i colivi (zhito) (un piatto di grano bollito e zuccherato che simbolizza la risurrezione dei morti) per farli benedire in chiesa. In casa, si prepara anche il pane (kolach), il vino, e il cero. Si possono benedire pane e vino e spezzare il pane a casa assieme al prete, ma anche in chiesa - soprattutto nei nostri paesi, dove i fedeli vivono tanto lontano gli uni dagli altri.

 

La casa

Ogni casa nuova deve essere benedetta dal prete. In casa si tengono in posizione d'onore le icone di Cristo, della Madre di Dio, e del santo patrono (quello della slava presso i serbi). In una casa ortodossa, le icone si trovano in ogni stanza salvo i bagni. I cristiani ortodossi devono pregare in casa tutti i giorni, al mattino e alla sera. Queste preghiere comprendono il ringraziamento a Dio per tutto quanto ci ha donato, la richiesta di perdono per le nostre colpe, le preghiere per i vivi e i morti, e la richiesta di aiuto per la nostra vita.

 

Nascita e Battesimo

Quando nasce un bambino, si deve chiamare il prete. Vi sono preghiere per la madre e il neonato al primo giorno, l’imposizione del nome all'ottavo giorno, e le preghiere di purificazione della madre il quarantesimo giorno. In seguito, si può battezzare il bambino, di preferenza entro i primi tre mesi. Noi battezziamo per immersione completa per significare la morte e la risurrezione di Cristo, alle quali partecipiamo. Quindi, l'infante viene unto con il Santo Crisma o Myron (sveti mir) per confermare il dono dello Spirito Santo. I padrini e madrine (kumovi) professano la fede ortodossa a nome dell'infante – ed è per questo che devono obbligatoriamente essere cristiani ortodossi. Presso i serbi, l'istituto di padrino si trasmette di generazione in generazione. Se il padrino (kum) ha problemi ad arrivare (dalla Bosnia o dall’Australia…), può essere rappresentato da altri – se è d'accordo –, rimanendo lo stesso il kum. Non bisogna ritardare per questa ragione i battesimi o i matrimoni. Il terzo Mistero (sveta tajna) dopo il Battesimo e la Cresima (miropomazanje) è la Santa Comunione. È per questo che noi preferiamo battezzare prima della Liturgia. Il battesimo è identico sia per i bambini che per gli adulti.

 

Matrimonio

Si deve preparare con molta serietà, poiché è una scelta per tutta la vita. Quando i due fidanzati sono ortodossi (questo è l'ideale proposto dalla Chiesa), saranno d’accordo per il battesimo e l'educazione dei bambini. Bisogna chiedere il permesso del vescovo per sposarsi in chiesa con un cristiano di un'altra chiesa (protestante o cattolico). Non ci si può sposare in chiesa con un non battezzato, o con un giudeo o musulmano. Se qualcuno prevede un tal matrimonio, è indispensabile consultare il prete. È contrario all’insegnamento della Chiesa che le persone vivano insieme senza essere sposati. Qui bisogna anche ricordare che la Chiesa Ortodossa considera l'aborto come omicidio. Non è sufficiente essere sposati in comune. Un matrimonio in una chiesa cattolica o protestante non ha alcun valore per la Chiesa Ortodossa. Non si celebrano i matrimoni nei giorni di digiuno, né di sabato. Se per una ragione eccezionale ci si vuole sposare di sabato, ci vuole il permesso del vescovo.

 

I malati

Se qualcuno cade gravemente ammalato, bisogna chiamare il prete. Il malato ha bisogno della confessione, della comunione, e dell'unzione dei malati (jelejopomazanje). È una cosa molto grave lasciare morire qualcuno senza questi misteri. Bisogna anche chiamare il prete subito dopo un decesso per il primo officio funebre (parastos) e per organizzare i funerali.

 

Alcuni pregiudizi

Spesso immaginiamo che certe usanze di vita cristiana siano leggi della Chiesa. Il banchetto funebre sulla tomba dopo le esequie (daca na groblju) è tipico della Serbia, ma non tra i serbi di Dalmazia, che appartengono alla stessa chiesa e che organizzano un pasto alla memoria del defunto in casa, dopo i funerali. Qui si tratta di costumi locali, che non significano in alcun modo che gli uni siano più ortodossi degli altri. Un'espressione serba lo dice molto bene: «Cento villaggi – cento costumi». La legge della Chiesa ci richiede solamente di portare i colivi (zhito) che esprimono la nostra fede nella risurrezione, poiché il grano sepolto nella terra porta una nuova vita come il defunto che rivivrà nella risurrezione. Così i colivi sono una legge per tutti gli ortodossi, mentre le altre usanze sono costumi locali.

Talvolta si sente questa domanda: «Uno che non è nato ortodosso ma lo è divenuto più tardi, o che è nato da un matrimonio misto, può divenire prete ortodosso?» Le ultime parole di Cristo prima della sua ascensione al cielo sono: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e del santo Spirito» (Mt 28:19). Il santo Apostolo Paolo dice: «Non vi è giudeo né greco…, ma tutti noi siamo uno in Cristo». È dunque chiaro che Cristo ha fondato la Chiesa universale per tutte le nazioni senza distinzione. Per di più, tutti i vescovi e preti ordinati dagli apostoli erano nati da genitori non cristiani. Di conseguenza, le origini nazionali o religiose non hanno alcuna importanza. Il grande vescovo serbo San Nicola Velimirovic ha detto: «Cristo era anti-nazionalista e anti-imperialista – contro il nazionalismo ebreo e contro l'imperialismo romano». Inoltre, il nazionalismo che pretende che una nazione sia superiore a un'altra è contrario allo spirito dell’Ortodossia ed è stato condannato come eresia al Concilio di Costantinopoli del 1871.

Un'altra domanda motivata da pregiudizi è la seguente: «Le donne possono comunicarsi durante il loro ciclo mestruale?» La risposta è molto semplice: «sì», anche se in molti paesi ortodossi le donne non entrano neppure in chiesa e non venerano le icone nei giorni del loro ciclo. San Gregorio il Grande scrisse nel settimo secolo che questo è un «costume giudaico», poiché i giudei considerano il sangue mestruale come impuro. San Gregorio dice che le donne possono comunicarsi liberamente nei giorni del ciclo, ma che non bisogna forzarle a farlo per rispetto della loro coscienza.

 

Igumeno Andrew (Wade), Belfort, 11.6.2000

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  La croce ortodossa russa

Spiegazione della croce russa e del suo simbolismo

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LA CROCE ORTODOSSA RUSSA

Attraverso la Croce è giunta la nostra salvezza. L’immagine del Signore crocifisso ci ricorda costantemente che Cristo è morto per noi, e che è risorto dai morti. Qui sotto vedrete una spiegazione della Croce nella tradizione ortodossa russa, scoprendo a ogni passo il simbolismo in essa racchiuso.

Sulla Croce è raffigurato il nostro Salvatore, Gesù Cristo. Notate che non porta la corona di spine, e che i suoi piedi sono inchiodati con due chiodi.  Dietro il corpo di Cristo, sui lati, ci sono una lancia (quella che gli trafisse il costato) e una spugna (quella che fu imbevuta di aceto e fiele e fu offerta a Cristo da bere) su un palo fatto di canna. Sul fianco di Cristo sono raffigurati il sangue e l’acqua che escono dal suo costato. Sotto ai piedi di Cristo ci sono quattro lettere dell’alfabeto slavonico che significano: "Il luogo del cranio è diventato il paradiso". Nascosto in una caverna sotterranea è il 'cranio di Adamo'. In questo modo ci viene ricordato che Adamo, nostro progenitore, ha perduto il paradiso per mezzo dell’albero del quale ha partecipato ingiustamente; Cristo è il nuovo Adamo, che ci porta la salvezza e il paradiso attraverso l’albero della Croce. La città di Gerusalemme è raffigurata sullo sfondo, dato che egli fu crocifisso al di fuori delle mura della città.

La barra superiore

La barra superiore è la scritta che Pilato ordinò di appendere per scherno al di sopra del capo di Cristo sulla Croce. Su questa tavola era scritto: "Gesù di Nazaret, Re dei Giudei" in ebraico, greco e latino (abbreviato in greco con le iniziali ‘INBI’ o in latino con ‘INRI’ nella tradizione occidentale). Questa è talvolta rimpiazzata dall’iscrizione cristiana: "Il Re della Gloria" – che qui è sotto le ginocchia degli angeli. Sulla tavola qui sono iscritte le iniziali 'IC XC', che sono le prime e le ultime lettere del nome di Gesù Cristo in greco. In aggiunta, proprio al di sopra delle braccia di Cristo vediamo l’iscrizione: ‘NIKA’, che in greco significa: "Egli conquista" o "Egli è vittorioso." Frequentemente, vediamo insieme queste due espressioni: 'IC XC NI KA', con il significato: " Gesù Cristo vince" (cioè, vince la morte e il peccato).

La barra centrale

La barra centrale è quella sulla quale sono state inchiodate le mani del Signore. Sugli angoli superiori vediamo le raffigurazioni del sole (a sinistra) e della luna (a destra), che ci ricordano il verso del profeta Gioele, "Il sole si muterà in tenebra, e la luna in sangue." (Gl 2:31) L’iscrizione: "Il Figlio di Dio" è posta ai lati del capo di Cristo, e sotto le sue braccia leggiamo l’iscrizione: "Ci prosterniamo davanti alla tua Croce, o Sovrano, e glorifichiamo la tua santa Risurrezione". Sull’aureola di Cristo sono iscritte le lettere greche che significano "L’Esistente" o "Colui che è", per ricordarci che Cristo è lo stesso Dio che si è identificato con queste parole a Mosè nell’antica legge.

La barra inferiore

La barra diagonale inferiore è il suppedaneo (piedistallo o supporto per i piedi). Ci sono alcune dispute se ce ne fosse davvero uno sulla Croce di Cristo, ma nella Croce ortodossa è riconosciuto come un attributo necessario della Croce, degno di venerazione, e a cui si fa allusione profetica nelle parole “Adoriamo lo sgabello dei suoi piedi... (Salmo 98:5).

Nelle preghiere dell’Ora Nona, la Chiesa assimila la Croce a una sorta di bilancia della giustizia: " In mezzo ai due ladroni la tua Croce è stata bilancia di giustizia: per l'uno, che fu spinto all'inferno dal peso della sua bestemmia, ma anche per l'altro, che fu alleggerito delle colpe per la sua conoscenza della teologia; Cristo Dio, gloria a te." I Padri della Chiesa hanno cercato di rendere tangibile l’idea che il ladrone infedele scende all’inferno a causa della sua bestemmia, attraverso il giusto giudizio di Dio (la punta inferiore della barra), e che il buon ladrone va in paradiso per il suo pentimento e la sua lode a Dio (la punta superiore).

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  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)
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Patriarcato di Antiochia

Metropolita Ignatius (Al-Houshi)

 

Chiesa ortodossa russa - Patriarcato di Mosca

(Amministrazione delle parrocchie in Italia)

Metropolita Antonij (Sevrjuk)

Metropolita Nestor (Sirotenko), esarca patriarcale

Vescovo Ambrozie (Munteanu)

(Chiesa ortodossa russa all'Estero)

Vescovo Irenei (Steenberg)

(Arcivescovado delle chiese ortodosse russe in Europa occidentale)

Metropolita Jean (Renneteau)

Vescovo Syméon (Cossec)

Vescovo Elisée (Germain)

 

Patriarcato di Serbia

Vescovo Andrej (Ćilerdžić)

 

Patriarcato di Romania

Vescovo Siluan (Șpan)

Vescovo Atanasie (Rusnac)

 

Patriarcato di Bulgaria

Metropolita Antonij (Mihalev)

 

Patriarcato di Georgia

Metropolita Abraham (Garmelia)

 

Chiesa ortodossa macedone

Metropolita Pimen (Ilievski)

 

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli

(Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e di Malta)

Metropolita Polykarpos (Stavropoulos)

Vescovo Athenagoras (Fasiolo)

Vescovo Dionysios (Papavasileiou)

Vescovo Georgios (Antonopoulos)

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  Un catechismo ortodosso per bambini (e non solo)

Un testo utile per spiegare ai bambini e a tutti gli interessati la vita di preghiera e di culto della Chiesa ortodossa

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  21 ragioni per essere cristiani ortodossi

di Dean W. Arnold    

dal blog The Soul of the East

14 luglio 2016

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Avvertimenti importanti:

- Questo è l'elenco di Dean. Non parlo a nome della Chiesa ortodossa.

- Amo le persone e gli antenati della mia eredità protestante.

- Credo che alcuni ortodossi andranno all'inferno, e alcuni non ortodossi in paradiso. Qui parlo di verità e d'amore, non di destino eterno.

- Mi piace divertirmi un po' quando scrivo.

1. L'Ortodossia fornisce l'unica ragione valida per seguire la sua autorità.

Ecco il problema: siete seduti in chiesa (o non ci siete mai arrivati), e i leader vi stanno dicendo quanto segue:

1. Dovreste frequentare questa chiesa regolarmente.

2. Dovreste sostenere questa chiesa finanziariamente.

Ma perché? Chi lo dice? I cattolici diranno che l'autorità della Chiesa – il papa, in ultima analisi – dice che dovete fare così, e lui è nella linea degli apostoli (In realtà, non lo è più. Più avanti in questo elenco mi occuperò del papa). I protestanti vi diranno che le Scritture ci dicono di andare in chiesa.

Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone, senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda. (Eb 10:24-25)

Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. (At 2:42)

Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi. (Eb 13,17)

Questi leader vi diranno che le Scritture sono l'autorità finale. Sola Scriptura. Ebbene, e se io non credo che le Scritture siano tanto chiare quanto pensa quel tipo sul pulpito che chiede i miei soldi? Non ci vedo nulla riguardo a funzioni settimanali, o al dieci per cento, o a lunghe prediche, tanto meno qualche cosa su abiti e cori e credi. (In alternativa, per chi va in chiese alla moda, nulla su chitarre, musica rock, grandi folle, presentazioni in Power Point o skinny jeans).

Che cosa succede se mi limito a dire, "Io non la vedo come la vedi tu. Perché dovrei fare quello che dici? "

I ricercatori intellettualmente onesti si chiederanno giustamente perché non dovrebbero iniziare loro stessi una chiesa in casa loro... o semplicemente fare chiesa da soli.

Il pastore protestante superficiale dirà: "Perché comando io e voi dovreste rispettare la vostra autorità." Il pastore più riflessivo dirà: "Perché le Scritture sembrano insegnare la frequenza in chiesa e il sostegno finanziario."

Potete vedere come l'autorità sta già diminuendo (assieme alla frequenza in chiesa in America). Peggio ancora, anche la loro tesi sull'autorità della Scrittura è debole. Perché il pastore pensa che la Bibbia sia la parola di Dio e l'autorità finale? Egli dirà: "Perché così è stato tramandato fino a noi dagli Apostoli e dai Padri della Chiesa."

Ma quegli stessi Apostoli e Padri insistevano che la frequenza in chiesa e il sostegno finanziario erano obbligatori, non consigliati. Credevano anche in confessione, nella liturgia, nella presenza reale di Cristo nell'eucaristia, nelle icone, e in un sacco di altre cose negate oggi dalla maggior parte dei protestanti. Dicevano anche che non puoi abbandonare la Chiesa ortodossa. Perché la loro autorità sarebbe valida per la scelta dei libri della Bibbia, ma non per gli altri punti?

In ultima analisi, la Sola Scriptura non funziona. Suona come una scelta tra Scrittura e Tradizione, ma in realtà è una scelta tra la visione della Bibbia di un qualche cristiano intelligente e il consenso sulla Bibbia da migliaia di cristiani ancora più intelligenti, e probabilmente più di preghiera, nel corso di un paio di millenni. C'è inevitabilmente qualcuno che non è d'accordo con l'altro cristiano intelligente che abita alla porta accanto, e l'unità nella chiesa diventa impossibile.

Il percorso migliore per l'autorità, e io sostengo che sia l'unica strada, è attenersi all'ordinazione, l'imposizione delle mani, l'ordine solenne della successione nel cristianesimo che è iniziato con Gesù che ha ordinato i suoi discepoli. Quegli apostoli hanno ordinato i loro seguaci (come Tito e Timoteo) e questi hanno continuato quella valida leadership – escludendo quelli che se ne sono chiamati fuori – fino a oggi. Questo si chiama successione apostolica.

Ero solito pensare che dovevo essere un cattolico romano per fruire di quest'autorità (vedi # 3). Come protestante avevo rinunciato alla speranza di una cosa del genere. Ma questa è ancora viva e vegeta. La Chiesa ortodossa, con diverse centinaia di milioni di seguaci, è la seconda più grande espressione del cristianesimo nel mondo.

In definitiva, questo primo aspetto sarà oggetto di un post separato. (Ecco un testo eccellente a cui farò riferimento). Questo è il primo e più importante punto nel decidere di quale gruppo di cristiani volete far parte, se mai lo volete. Ho altri 19 punti su questa lista che sono interessanti, convincenti, anche divertenti, ma nessuno di loro, in ultima analisi, ha importanza senza questo primo punto: la questione dell'autorità.

2. Gli ortodossi fanno ciò che faceva la Chiesa primitiva.

Fate qualche seria ricerca storica e presto scoprirete che gli Apostoli e i primi cristiani avevano vescovi, liturgia, mistero sacramentale, paramenti, e tutte le cose che fanno dubitare i cristiani moderni. Non tenevano sessioni ad hoc con bibbie sul grembo e sedie in circolo attorno al centro di una stanza.

Nel 155 d.C., Giustino Martire fornisce una descrizione di un servizio battesimale, in cui vengono recitate preghiere scritte e tutti dicono "Amen". Parla anche del digiuno regolare. La Didachè, un manuale ecclesiastico della fine del primo secolo, conferma che i primi cristiani facevano digiuno il mercoledì e il venerdì. Fornisce inoltre preghiere scritte per i servizi principali, centrati attorno all'eucaristia, e per gli individui prescrive la preghiera del "Padre nostro" tre volte al giorno.

Il dr. Peter Gillquist, che aveva partecipato al Dallas Theological Seminary negli anni '60, ha imparato queste cose quando lui e il suo manipolo di amici, tutti leader della Campus Crusade for Christ, hanno iniziato a studiare la Chiesa primitiva e hanno deliberato di avviare una chiesa in base a ciò che facevano i primi cristiani. Ho avuto il privilegio di parlare di queste cose con Gillquist un paio di anni prima della sua morte nel 2012. Mi ha detto che un suo amico, uno studioso di storia della Chiesa, lo chiamò e gli disse: "Tu non ci crederai. I primi cristiani erano liturgici e sacramentali!" Questo li portò alla fine a diventare ortodossi, e a migliaia li hanno seguiti nell'Ortodossia in America dal tempo del loro passaggio alla fine degli anni '70.

La struttura ortodossa serve nello stesso modo dei cristiani del primo secolo, che è abbastanza simile a quella che avevano gli ebrei nel primo secolo. L'architettura dei nostri servizi, la struttura del locale di culto, gli oggetti utilizzati (libro del Vangelo, croce, eucaristia) seguono il contenuto del Arca dell'Alleanza. Noi cantiamo Salmi attraverso tutti i servizi, come facevano gli ebrei. Ci salutiamo con un bacio. Guardate il Sinedrio nel film La Passione di Cristo, e potrete pensare che sia un raduno di vescovi ortodossi. Ci vestiamo come nella chiesa primitiva. Se si volete essere come nella chiesa primitiva, siate ortodossi.

3. Si può avere la tradizione apostolica senza essere cattolici romani.

Ho sempre voluto essere parte di una tradizione cristiana che risalga a Cristo e agli Apostoli. Ma ho pensato che per questo si doveva essere cattolici romani. Ho scoperto che non è così. Gli ortodossi chiamano il papa "il primo protestante", perché protestò e si ribellò contro la Chiesa originale.

Permettetemi di fornire una breve storia della Chiesa, terribilmente ridotta e certamente dal mio punto di vista: Gesù impose le mani sugli Apostoli e in realtà diede inizio alla Chiesa istituzionale (che ora è un'espressione sporca!) E "le porte degli inferi non hanno prevalso su di essa", e continua ancora oggi nella forma della Chiesa ortodossa. Intorno al 1000 d.C., il patriarca di Roma si staccò dal resto dei patriarchi perché voleva cambiare il Concilio di Nicea del 325 d.C. E, naturalmente, voleva essere il capo. Per mille anni, la Chiesa era stata "governata" da centinaia di vescovi che si univano in un Concilio completo per decidere le verità fondamentali del cristianesimo. Nessuno era il capo. Lo hanno fatto meno di dieci volte in 1000 anni. Da questi Concili è stato cristallizzato l'insegnamento della divinità di Cristo e della divinità dello Spirito Santo, della Trinità, della natura umana e divina di Cristo, e di altre credenze cristiane fondamentali.

La rottura di Roma ha davvero rovinato la cristianità. Gli altri vescovi dicevano che i Concili non possono essere modificati, e certamente non credevano che un uomo dovrebbe essere il capo. 500 anni dopo questo "grande scisma", come è noto, i riformatori come Lutero e Calvino si ribellarono giustamente a vari falsi insegnamenti e a pratiche commesse dalla Chiesa cattolica romana, che si era allontanata dalla sua autorità – problemi come le indulgenze, l'infallibilità papale, e le crociate. Hanno anche inventato nuove dottrine come l'Immacolata Concezione (che insegna che Maria è nata senza peccato originale). Gli ortodossi orientali non hanno mai seguito queste false pratiche.

Purtroppo, Martin Lutero ha lasciato uscire il genio dalla bottiglia. Se un uomo può staccarsi dalla Chiesa, può decidere da se stesso ciò che è giusto. Può causare una spaccatura nella chiesa. Può creare una chiesa in casa propria. Può arrivare a sentirsi chiesa solo da se stesso. Chi può dire altrimenti, visto che la convinzione protestante è che ciascuno è il capo. Invece di un papa, ora ne abbiamo milioni.

La soluzione a tutto questo caos è la successione apostolica. E puoi saltarvi a bordo senza diventare un cattolico romano.

4. È mantenuta una sana morale.

Il cristianesimo evangelico ha trascorso un secolo o più combattendo la buona battaglia per mantenere le proprie chiese e la cultura circostante libera dalla decadenza morale. Sia che il problema sia il divorzio, l'aborto, l'immoralità sessuale, l'omosessualità, i ruoli maschili e femminili, o qualunque sia la nuova stranezza del momento, i buoni cristiani biblici hanno fatto del loro meglio per evitare che la barca faccia acqua. Ma non funziona.

Mio padre, un pastore molto conservatore, con un dottorato in teologia, era terrorizzato dalla china pericolosa degli eventi. Permetti a una coppia di ottenere un divorzio senza che le ragioni siano vistosamente ovvie in bianco e nero, e tutta la chiesa, tutti i cristiani, e il resto della cultura seguirà l'esempio. Lascia che una ragazza predichi un sermone e le donne pastori saranno la norma. Passa un po' di tempo con una coppia gay senza ammonirli, e il loro stile di vita si intenderà per accettato.

Questa paranoia è comprensibile, se spetta a ogni singolo cristiano chiarire i precetti morali adeguati attraverso la Sola Scriptura, per sostenere una corretta moralità. I cristiani ortodossi non devono preoccuparsi in questo modo. La Chiesa ha già fatto le dichiarazioni.

Mentre l'Ortodossia nel corso dei secoli ha avuto sicuramente le sue lotte per preservare la vera fede, possiamo essere generalmente sicuri che quanto segue rimarrà costante: il matrimonio sarà tra un uomo e una donna; il divorzio, l'immoralità sessuale e l'omosessualità saranno chiamati peccato; l'aborto sarà considerato ripugnante e i sacerdoti saranno sempre uomini. Questi non sono punti da rivedere nella Scrittura.

Sul lato positivo, coloro che lottano con la loro particolare versione di peccato – in questi giorni il tasto caldo è l'omosessualità – non sono evitati dalla Chiesa ortodossa. Sono accolti come peccatori, ma non sono autorizzati a prendere la comunione fino a quando vanno a confessarsi, concordano sul fatto che i loro problemi sono peccati, e iniziano un lungo processo per superare il loro problema, proprio come tutti gli adulteri, fornicatori, lussuriosi e bugiardi nella chiesa, ai quali è pure talvolta negata la comunione.

Dopo la confessione e il desiderio di pentirsi, sono i benvenuti a comunicarsi come tutti gli altri peccatori che lottano nella chiesa. Prima di allora, non sono evitati, non viene chiesto loro di stare lontano dalla chiesa, viene semplicemente detto loro di non ricevere la comunione (questo è il senso della parola "scomunicare").

5. I leader ortodossi hanno una barba interessante, come gli hipster.

Vescovi e monaci tendono ad avere lunghe barbe soffici. Gli intellettuali bohemien amano queste cose. Sembra una piccola cosa, e lo è. Ma spiega che sono i cristiani a dover stabilire le norme, non la cultura. Su alcuni punti, la cultura vedrà le antiche pratiche cristiane come cose strane oppure offensive. In altri modi, i cristiani ortodossi precorrono i tempi. Quindi è il momento di smettere di cercare di essere rilevanti e limitarvi a essere autentici. Lasciate che sia la moda a prendere da voi.

6. L'Ortodossia afferma l'arte.

Frequentate un tipico servizio ortodosso e vedrete immagini dappertutto. Icone sulle pareti, modelli sui paramenti, croci a ogni collo, e un sacco di colore.

Le chiese belle in questi giorni stanno cercando di ritornare ad avere una certa arte e immagini nel servizio. Gli esseri umani, e soprattutto quelli non religiosi, amano davvero l'arte. Lasciate che sia la moda a prendere da voi.

7. Si partecipa a una cultura tradizionale, la terra dei sani di mente.

Ogni buon vecchio contadino dei tempi passati sapeva che un ragazzo di città con troppa istruzione può diventare tanto intelligente da diventare incredibilmente stupido. Ciò praticamente descrive la cultura occidentale in questi giorni.

Non sappiamo più distinguere un uomo da una donna. Non sappiamo se sia meglio seguire Dio o Satana. Non sappiamo se è sbagliato uccidere i bambini. Non abbiamo argomenti intellettuali contro la pedofilia. Non sappiamo come produrre normale cibo sano. Ci sono voluti cinquant'anni per capire che l'allattamento al seno era probabilmente una migliore idea rispetto a sostanze chimiche chiamate formula. Siamo così eleganti e sofisticati, che non riusciamo più a essere normali esseri umani.

L'Ortodossia è una cultura tradizionale. Molte cose rimangono le stesse. Grazie a Dio.

8. L'Ortodossia è multiculturale e internazionale

Oggi tutti vogliono pensare globalmente e su una base di diversità. L'Ortodossia ha sempre fatto così. Mentre è un po' rara in Occidente, la Chiesa storica è molto forte in Grecia, in Europa orientale e in Russia, nei paesi arabi come la Siria e il Libano, il Caucaso con la Georgia e Armenia, in paesi africani come l'Egitto e l'Etiopia. Vi è una forte presenza nel sud dell'India. In America, l'Ortodossia ha di gran lunga la sua più alta concentrazione tra i nativi americani dell'Alaska.

Queste meravigliose, millenarie tradizioni cristiane sono indigene, non una qualche versione evangelica del colonialismo dove "si va laggiù e si fanno tutti cristiani". I bianchi ortodossi non provano molto senso di colpa perché i neri non sono una maggioranza e non comandano.

I cristiani ortodossi sembrano molto simili a come si potrebbe pensare che Gesù avrebbe voluto i suoi fedeli. Multicolori. Date un'occhiata a questa pagina per avere un grande effetto visuale.

9. L'Ortodossia è amante della pace, non militarista.

Solo pochi decenni dopo che la Chiesa cattolica romana aveva lasciato la Chiesa ortodossa nel 1054, il papa annunciò la prima crociata. Questo probabilmente non fu una coincidenza.

Il cristianesimo orientale non ha le crociate come parte della sua tradizione. Ma in Occidente, il militarismo nel nome di Cristo è stata una macchia sul cristianesimo per un millennio, e il suo spirito continua fino a oggi con George W. Bush che recluta cristiani della Bible Belt per sostenere la decimazione dell'Iraq.

Senza dubbio, questa è una questione complessa, e l'Ortodossia non è senza macchia. Ma, in generale, la Chiesa non supporta il militarismo o l'invasione, pur consentendo una difesa armata. Oltre a ciò, la Chiesa promuove realmente gli insegnamenti di Gesù di essere amorevoli, pacifici e misericordiosi verso i nostri nemici.

Per due millenni, la Chiesa ortodossa ha iniziato i servizi della domenica mattina recitando le Beatitudini. E ci crede veramente: "Beati i poveri in spirito, beati i miti, beati gli operatori di pace." Il discorso di Gesù sul monte è considerato la pietra di volta di tutto l'insegnamento e della dottrina. Nel protestantesimo, mi sembrava che stessimo sempre pensando, "Sì, sì, quella roba di cui parlava Gesù, ma veniamo alle dottrine di Paolo nelle Epistole e a tutte quelle belle guerre nel Vecchio Testamento".

10. L'Ortodossia dà un posto importante alle cose importanti, come l'amore.

Lasciati a noi stessi, arriviamo velocemente a essere (Ef 4,14) "sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore". Il cristianesimo protestante sembra essere basato sull'idea di spacciare una certa dottrina di comodo al fine di giustificare la propria esistenza, altrimenti perché non poter andare in chiesa con le persone dall'altra parte della strada?

Pertanto, l'urgenza è di parlare di battesimo del credente o della predestinazione o del vero giorno di sabato o di lingue o strumenti musicali, etc. Potremmo elencarne centinaia. L'Ortodossia sa già quello che crede e può quindi sottolineare nei suoi servizi gli insegnamenti più importanti. Gli insegnamenti di Gesù nei Vangeli vengono letti ad alta voce e predicati in ogni servizio. Come accennato, ci sono sempre le beatitudini. Amate i vostri nemici, questo è menzionato molto. Ogni giorno durante la Quaresima chiediamo a Dio di aiutarci a "non giudicare il mio fratello".

Certo, un prete subdolo potrebbe trascorrere del tempo a parlare di cose meno importanti, o delle sue dottrine preferite, ma è piuttosto difficile da fare, visto che il 90 per cento del servizio è già stato scritto per lui dagli antichi Padri della Chiesa.

Abbiamo davvero alcune dottrine "preferite" che sono martellate costantemente, ma capita che siano insegnamenti come la Risurrezione, la Trinità, e la natura umana e divina di Cristo.

11. Possiamo davvero indicare un posto in cui i fedeli vanno per essere cristiani.

Da protestante, sono sempre stato un po' imbarazzato dalla chiesa. Facevo in modo di andare in un posto decente, e potevo sempre raccomandare a qualcuno di venire alla MIA chiesa, se lo voleva. Ma oltre a questo, l'idea di base era, "essere un cristiano non vuol dire andare in chiesa."

Ora, posso indicare a qualcuno una Chiesa ortodossa, sia che viva nella mia città o in Indonesia. C'è un vero e proprio luogo fisico con cui possono interagire, con persone vere e leader. La loro dottrina non sarà diversa. Se servono bevande dopo le funzioni, non saranno avvelenate. Io non devo essere lì per controllare le cose.

I moderni concetti di chiese domestiche, di "Chiesa invisibile" e di "spirituale ma non religioso" suonano tutti bene, ma in realtà non funzionano bene nel lungo periodo. Qualcuno deve essere responsabile, gli altri non sono d'accordo con il modo in cui vanno le cose, e con questi concetti ben presto ci dividiamo e perdiamo ogni continuità. La preghiera di Gesù perché "siamo portati a una completa unità" rimane una cosa astratta, una cosa chiesa da invisibile, non è una cosa reale e tangibile, con persone vere, nel corso degli anni.

12. L'Ortodossia non è un culto della personalità.

"Dove vai in chiesa?" "Chi è il pastore?" 'Questa è di solito una conversazione normale per un evangelico. Il cristianesimo odierno mi ricorda un continente tradizionale con migliaia di tribù. Quelle con i capi più carismatici stanno meglio. Mi piace vedere l'Ortodossia più come una nazione costituzionale dove le cose scorrono ancora senza intoppi, anche se al potere c'è un presidente terribile come Richard Nixon o Bill Clinton (scegliete il vostro capro espiatorio preferito).

Come già accennato, la parte del leone dei servizi è composta da cose già scritte. Così padre Clinton o padre Nixon non avrebbero molto spazio per rovinare tutto. Il passo per l'omelia del sacerdote è già scelto dal calendario ecclesiastico, e il sermone è una parte breve del servizio più grande. Il culmine del servizio non è il sermone, è la ricezione dell'eucaristia verso la fine.

La strategia di crescita per l'Ortodossia è di far nascere una pluralità di piccole parrocchie, non delle megachiese, quindi anche una personalità dinamica in realtà non avrebbe molte possibilità di portare migliaia di persone fuori strada.

Gli scismi ecclesiastici sono spesso il risultato di persone più intelligenti e più dotate nella congregazione che si stancano di ascoltare il pastore Joe Shmoe ogni singola settimana. Non solo il suo sermone è il 75 per cento del servizio, ma è lui che gestisce anche la sceneggiatura e la coreografa. Le persone più intelligenti trovalo qualcosa di meglio, o lo creano loro stessi. Chi li fermerà?

13. Si beve vino in chiesa.

Ecco un cambiamento di paradigma. Mentre l'Ortodossia porta in tavola un certo numero di cose strane, "non bere alcolici" non è una di queste cose. È una ridicola moda che i fondamentalisti hanno imposto ai cristiani per un secolo o giù di lì, ma si sta dissolvendo velocemente, e l'Ortodossia la demolisce. (Nota: amo i fondamentalisti in generale, soprattutto come collaboratori nelle guerre culturali.) Beviamo vino nelle grandi feste, a Pasqua (un sacco), e certamente fa piacere in dosi generose anche lontano dalla chiesa. I russi portano un sacco di vodka alle feste. Noi non esageriamo. Non tanto da perdere conoscenza o cose simili.

14. Si beve vino in chiesa.

Oh, l'avevo già detto?

15. In realtà è permesso conoscere Dio personalmente.

So che sembra folle, ma il cristianesimo occidentale – a partire dai cattolici e continuando con i protestanti – crede, sulla carta, che non si possa effettivamente conoscere Dio stesso, ma solo sapere qualcosa su di lui. Il grande teologo del cristianesimo occidentale, Tommaso d'Aquino, distingue tra "vedere l'essenza divina" e "comprendere l'essenza divina." L'idea è che Dio stesso è così diverso da noi che non possiamo vederlo o conoscerlo, come Adamo conobbe Eva. Ma si può sapere di lui intellettualmente. E così i grandi eroi del cristianesimo occidentale sono spesso giganti intellettuali (Aquino, Calvino, Lutero, ecc) piuttosto che martiri e asceti.

Alcuni grandi pensatori ortodossi si affermano che la più grande differenza tra il cristianesimo orientale e occidentale non è né l'infallibilità papale, né il cambiamento del credo (la polemica del "filioque" – latino per "e dal Figlio" – che diminuisce lo Spirito Santo attribuendo una delle sue qualità uniche a Cristo). Piuttosto, è l'esaltazione occidentale della ragione o della razionalità sul cuore e sullo spirito. L'Oriente sottolinea il mistero. Uno dei grandi santi dell'Ortodossia ha argomentato contro l'idea che Dio non può essere conosciuto e sperimentato direttamente. San Gregorio Palamas afferma ciò che la Chiesa ha sempre insegnato, che Dio può essere conosciuto e sperimentato direttamente, non nella sua essenza, ma nelle sue energie divine increate.

Palamas argomentava contro uno studioso occidentale del XIV secolo che diceva che i monaci orientali avrebbero fatto meglio a studiare su Dio invece di pregare per tutto il giorno, dando alla conoscenza maggior valore rispetto alla rivelazione. Palamas diceva che gli incontri con Cristo come quello degli apostoli alla Trasfigurazione sono stati esperienze dirette con il Divino che anche altri possono sperimentare. Palamas fu lungimirante nel dire che il cambiamento romano del credo, danneggiando l'unicità dello Spirito Santo, e la conseguente incapacità di riconoscere gli incontri diretti con le energie increate di Dio, avrebbero in ultima analisi portato all'ateismo. Il grande scrittore Fëdor Dostoevskij ha detto la stessa cosa.

I riformatori accettato questa problematica premessa per impostazione predefinita e non la respinsero mai. I movimenti cristiani del secolo scorso hanno cercato di affrontare questo problema reale. I pentecostali sottolineano un'esperienza diretta con Dio e gli evangelici sottolineano un "rapporto personale" con Dio. Ma nessuno dei due gruppi può essere consapevole del fatto che stanno combattendo contro le proprie stesse tradizioni teologiche.

16. L'Ortodossia definisce uno standard elevato per gli "uomini virili".

Il cristianesimo ortodosso è difficile. Si sta in piedi in chiesa. Si digiuna per 40 giorni prima di Pasqua e di Natale, astenendosi dalla carne e da tutti i latticini (lo si fa anche ogni mercoledì e venerdì) Non si mangia né si beve nulla prima di ricevere l'eucaristia alla domenica (i maniaci del caffè come me sono avvertiti). Si va alla confessione una volta al mese condividendo la propria sporcizia. Se riesci a essere fedele in queste cose, puoi alzare la posta visitando un monastero, o persino entrandone a far parte!

Da un lato, sembra che la nostra cultura ami chi cerca chiese confortevoli. Ma su un altro livello, in ultima analisi, non desideriamo una sfida? I grandi atleti lavorano senza sosta per raggiungere i più alti livelli. Le maratone e le gare di triathlon sono molto popolari in questi giorni. Chi partecipa ai quiz si allena per anni. Diventare ortodossi ci unisce all'elite, ai veri uomini e donne. (Per inciso, la maggior parte delle chiese evangeliche, se non la totalità, è dominata da femmine che trascinano i loro mariti in chiesa. Le chiese ortodosse sono spesso il contrario. Gli uomini di solito ci vanno prima, e le donne li seguono.)

17. Nell'Ortodossia, le donne condividono il palcoscenico.

Lo so, le donne non possono essere sacerdoti o vescovi. Ma il punto focale di ogni chiesa ortodossa sono due icone di fonte all'altare. Sulla destra è un'icona dell'uomo Gesù Cristo. Sulla sinistra è una icona della Madre di Dio, che tiene il suo bambino divino. Questa è la configurazione di base per ogni chiesa del mondo, senza eccezioni.

Nell'Ortodossia, una donna ha un ruolo di primo piano. Non così nel protestantesimo. Nell'Ortodossia, c'è una donna molto venerata (non adorata) e molto amata. Apertamente e pubblicamente. Questo deve assolutamente fare la differenza sulla cultura. Per lo più indicata come "Theotokos" (Deipara), fornisce la più grande fonte di ispirazione per la maternità e il modello perfetto per la verginità.

Si noti l'esplosione del culto della dea nelle librerie popolari in tutto il mondo occidentale. L'umanità sente che il 50 per cento della popolazione è di sesso femminile e che il cielo dovrebbe riflettere questo fatto che. L'Ortodossia si riferisce alla propria first lady come Regina del Cielo (Ap 12, Salmo 45:6-9). Se questo vi fa infuriare come protestanti, sappiate che Martin Lutero, che insegnava la perpetua verginità di Maria, si rivolse a lei come "Regina del Cielo" per tutta la sua vita.

18. La nostra è una tradizione di molte sofferenze.

L'Ortodossia ha l'aspetto e il profumo di Cristo. La maggior parte della storia della Chiesa è di sofferenza, di lotta e anche di martirio. La Siria è una roccaforte dell'Ortodossia. La Russia e l'Europa dell'Est perseguitavano il cristianesimo ortodosso prima della caduta di comunismo 25 anni fa. I cristiani greci sono stati perseguitati dai turchi per diverse centinaia di anni – l'impalamento era la forma preferita di esecuzione – prima di riguadagnare la liberazione nel XIX secolo. L'Etiopia, il paese più povero del mondo, è in maggioranza ortodossa e una delle prime nazioni a dichiararsi cristiane.

Mentre ci sono sacche di ricchezza e successo, e ci sono stagioni della storia in cui gli ortodossi sono "stati bene", in linea di massima l'Ortodossia non è una figura da manifesto per il cristianesimo sano e ricco.

19. Noi crediamo nei miracoli e nelle guarigioni, ma senza cose strambe.

Gli odierni pentecostali e carismatici, a loro credito, cercano di seguire un Dio che opera ancora in modo miracoloso, come quando Gesù e gli Apostoli camminavano sulla terra. Gli ortodossi credono nei miracoli. Hanno una tradizione di santi taumaturgici e guaritori (il più recente santo del Nord America, morto a San Francisco nel 1966, è noto come "Giovanni Taumaturgo"). L'Ortodossia ha esorcisti, icone che trasudano olio profumato in modo soprannaturale, e storie di antichi santi che levitavano e si trasportavano miracolosamente. Un gruppo di giovani santi fuggì dalle persecuzioni in una grotta, si mise a dormire, e si risvegliò tre secoli dopo.

il vescovo Giovanni di San Francisco, il Taumaturgo. Di sicuro sembrava strano, ma era un santo, e parte della tradizione dei "santi folli"

Nessuna chiesa pentecostale può superare in stranezze soprannaturali i nostri santi. Ma ecco il bonus: i nostri taumaturghi sono sotto l'autorità dei loro vescovi e abati, la gerarchia generale della Chiesa, e la tradizione della Chiesa. Non possono solo fare quello che vogliono. E il fatto di poter operare un miracolo non significa che comandano o che non possono essere affrontati e messi al loro posto. In altre parole, Jim Jones non emergerà nella vostra Chiesa ortodossa locale. Ma potreste anche sperimentare un miracolo.

20. Noi crediamo in cose reali, cose create, corpi, e divertimento.

Il cristianesimo moderno è sotto una grande influenza dello gnosticismo, un'eresia antica che dice ciò che conta davvero sono le cose spirituali. Le cose fisiche, terrene, create sono ok, ma in qualche modo minori rispetto a quelle spirituali. O forse ciò che è fisico è in realtà il male.

Un recente sondaggio della rivista TIME ha mostrato che solo un terzo dei cristiani che credono nella risurrezione pensa che avremo un corpo reale, fisico, nell'eternità.

A causa di questo errore teologico, i fondamentalisti hanno rifiutato gli alcolici. Alcuni cristiani non riescono a sentirsi a proprio agio riguardo al piacere sessuale. Altri guardano dall'alto in basso la creazione della ricchezza, la politica, le arti, e altri aspetti del creato che Dio originariamente ha definito "buoni" nel primo capitolo della Bibbia.

Gli ortodossi non fanno così. Sottolineiamo costantemente l'incarnazione di Gesù Cristo, che Dio stesso, il più grande "Spirito", è diventato un uomo in un vero corpo umano. Per sempre. Il cielo e la terra sono eternamente fusi insieme, e la materia creata ha veramente importanza. Nei servizi ortodossi, accendiamo candele e baciamo croci e ci vestiamo di paramenti brillanti e annusiamo incenso e dipingiamo immagini ovunque e mangiamo pane e beviamo vino. Quando qualcuno entra a far parte della Chiesa, li laviamo, li ungiamo con olio, tagliamo loro ciocche di capelli, li immergiamo in acqua, e consegniamo loro una candela. Quando muoiono, mettiamo loro in mano la stessa candela e nell'altra mano un rotolo che annuncia che sono perdonati. Noi esaltiamo il loro corpo anche dopo la morte, poiché è fatto a immagine di Dio ed è confermato da Dio stesso diventando un corpo umano. La creazione ha importanza ed è buona. Molto buona.

21. L'Ortodossia fornisce l'unica ragione valida per seguire la sua autorità.

Come ho scritto all'inizio di questo pezzo, la questione di essere ortodossi inizia e finisce con la domanda sull'autorità. Tutto il resto si sviluppa da quel punto. Credo pienamente che un vero ricercatore intellettualmente onesto finirà per abbracciare il cristianesimo ortodosso. È l'unico modo per rispondere alla domanda, "E chi lo dice?"

Mio padre – che Dio riposi la sua straordinaria anima – scuoteva la testa di fronte a coloro che sostenevano la loro particolare convinzione dicendogli, "Abbiamo sempre fatto così". Certo, le persone con cui discuteva erano protestanti, e da qualche parte, si poteva dire che non stavano facendo così. Ma, per me, da ortodosso, tale argomento è ormai chiuso. Gli ortodossi hanno davvero "sempre fatto così".

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  Richiesta di volontari per un importante progetto di ricerca

dal blog di Saker

30 novembre 2016

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Cari amici,

Come ho già detto in passato, nel gennaio 2017 inizierò un nuovo importante progetto dal titolo "Storia del popolo ortodosso" (History of the Orthodox PeopleHOP). L'obiettivo principale di questo progetto è quello di presentare una storia delle diverse Chiese ortodosse locali in generale e, in particolare, di ristabilire la verità storica sui genocidi commessi contro il popolo ortodosso e sui successivi insabbiamenti storici. La ragione di questo obiettivo è la consapevolezza che non è possibile comprendere la situazione attuale delle varie nazioni (anche nominalmente) ortodosse senza capire quelle che chiamerei le loro vicende storiche che ne hanno formato l'identità. È ormai sempre più evidente che i paesi ortodossi (soprattutto, ma non solo, la Russia) offrono un modello di civiltà distinto. Per capire questo modello è fondamentale prima capire gli eventi storici che hanno formato tale modello. Infine, è un dato di fatto che la maggior parte della popolazione dell'Occidente ha quasi zero conoscenza dell'Ortodossia (al di là di qualche vago apprezzamento per un diverso rito religioso e un bel canto) o, tanto meno, della storia della Chiesa ortodossa. Questo progetto, si spera, contribuirà ad aumentare la consapevolezza del pubblico di ciò che l'Ortodossia è veramente e da dove proviene.

In termini pratici, ciò comporterà la creazione di un sito web indipendente che sarebbe sia direttamente accessibile dal proprio nome di dominio e perfettamente integrato nel Saker blog in una pagina separata, "Storia del popolo ortodosso". In questo modo, i lettori del Saker blog avranno una risorsa informativa integrata nel blog per trovare almeno alcune informazioni di base sull'Ortodossia in generale e sulla storia delle Chiese ortodosse locali.

Il progetto prevede le seguenti sezioni:

Una prima sezione sull'Ortodossia in generale: una semplice raccolta di testi o saggi fondamentali su ciò in cui gli ortodossi credono. Lo scopo sarebbe quello di correggere alcune idee sbagliate e fornire una collezione di base, ma fondamentalmente sana, di testi che spiegano ciò che l'Ortodossia è veramente.

Una seconda sezione si concentrerà sulla storia delle varie Chiese ortodosse locali. Le Chiese locali greca e russa, naturalmente, ma anche l'Ortodossia araba, l'Ortodossia dell'Europa occidentale, l'Ortodossia in America, ecc Questa è la sezione in cui saranno presentate le interazioni tra i popoli ortodossi, il mondo musulmano, il papato e il mondo protestante, ma ogni volta attraverso il prisma di una Chiesa ortodossa locale.

Una terza sezione sarà una sezione "per ristabilire la verità storica", in cui eventi storici specifici e in gran parte offuscati saranno discussi in dettaglio con l'obiettivo di ristabilire la verità su una serie di eventi tra cui, ma non solo, il genocidio del popolo serbo durante la seconda guerra mondiale, l'unione di Brest, il genocidio armeno e il genocidio dei cristiani in Medio Oriente.

A tal fine, sarà formato un team multi-nazionale di ricercatori ortodossi con ogni singolo membro responsabile della ricerca della storia di una specifica Chiesa ortodossa locale. In questo momento, i conduttori serbo e romeno del team hanno già aderito al progetto, ma siamo ancora alla ricerca dei conduttori bulgaro, armeno, greco, russo e altri. Il requisito principale per questi conduttori del team è quello di avere una solida conoscenza della storia della propria Chiesa ortodossa locale. Si prega di notare che potremmo anche creare categorie speciali come "l'Ortodossia araba" o "l'Ortodossia dell'Europa dell'Est", che tecnicamente coinvolgerebbero diverse Chiese ortodosse locali, ma che potrebbero essere esaminate insieme. Una categoria molto interessante sarebbe "1000 anni di Ortodossia in Europa occidentale", che tratterebbe il periodo di tempo in cui l'Europa occidentale faceva parte del resto del mondo cristiano.

Siamo anche alla ricerca di assistenti di ricerca disposti ad assistere i conduttori del team nella loro ricerca. Il loro requisito principale è di conoscere la lingua della Chiesa locale corrispondente.

Il mio ruolo personale in questo progetto sarà doppio: sarò responsabile della prima sezione, "le basi dell'Ortodossia", e sarò il direttore del progetto e redattore capo del sito web. Sono quindi alla ricerca di uno o forse di due assistenti di ricerca che mi potrebbero aiutare con il mio lavoro nel Saker blog e nel progetto della storia del popolo ortodosso. Il requisito principale per queste posizioni è di essere interessati a fare ricerca su Internet (per individuare documenti storici specifici, per esempio) e avere una buona conoscenza della lingua inglese (per scrivere corrispondenza legata ai progetti, come per esempio contatti con diversi istituti storici o religiosi). Una buona conoscenza del russo e/o del greco e/o dell'arabo sarebbe un enorme vantaggio.

Se siete interessati a partecipare a questo progetto, a qualsiasi titolo, scrivetemi a vineyardsaker@gmail.com e per favore scrivete "progetto HOP" nella riga dell'oggetto del messaggio.

Se possibile, vi prego di far circolare questa richiesta di volontari tra i vostri amici, i social media, le parrocchie, ecc.

Vi terrò aggiornati dei nostri progressi su base regolare.

Un grande ringraziamento a tutti e cari saluti,

Saker

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  9 documentari sulla Liturgia
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Liturgia (Литургия) – serie di documentari

Direttore: diacono Nenad Ilić

Paese: Serbia

Studio: monastero di Ostrog

Литургия – документальный сериал

Режиссер: диакон Ненад Илич

Cтрана: Сербия

Студия: Монастырь Отрог

 

Эпизод 1. Важнее жизни. Что такое Божественная Литургия?

Episodio 1. Le cose più importanti della vita. Cos'è la Liturgia?

 

Эпизод 2. Время сотворити Господеви. Проскомидия

Episodio 2. È tempo di agire per il Signore. La Proscomidia

 

Эпизод 3. Путь в Царство Божие. Начало Литургии Слова

Episodio 3. La strada per il regno di Dio. L'inizio della Liturgia della parola

 

Эпизод 4. Ангелы и люди объединяются. Малый вход и Евангелие

Episodio 4. L'unione di angeli e uomini. Il piccolo ingresso e il Vangelo

 

Эпизод 5. Всякое ныне житейское отложим попечение. Великий вход

Episodio 5. Deponiamo ora ogni affanno della vita. Il grande ingresso

 

Эпизод 6. Исполним молитву нашу Господеви. Продолжение Литургии верных

Episodio 6. Completiamo la nostra preghiera al Signore. La continuazione della Liturgia dei fedeli

 

Эпизод 7. Горе имеем сердца. Анафора

Episodio 7. Teniamo in alto i cuori. L'Anafora

 

Эпизод 8. Сподоби нас. Подготовка к Причастию

Episodio 8. Rendici degni. La preparazione per la comunione

 

Эпизод 9. Тело и Кровь Христовы. Причастие

Episodio 9. Il corpo e il sangue di Cristo. La comunione

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  Le icone dell'eresia
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(Cliccate sull'illustrazione per aprire il video)

Salve, fratelli miei in Cristo, io sono Bojan, e oggi voglio mostrarvi una breve rassegna delle più notevoli eresie che sono sorte nel cristianesimo. Qui seguirà il modo in cui ho immaginato che sarebbero state le icone di Cristo in questi insegnamenti. Con queste immagini io non intendo deridere l’iconografia ortodossa: le presento per sottolineare in modo visuale gli errori delle eresie particolari.

Gnosticismo

Ebbene, iniziamo alla grande: essenzialmente, lo gnosticismo è un sistema di fede centrato sulla nozione che il principio divino più elevato emana quelli minori. Uno di questi ultimi è il creatore del nostro mondo materiale. Le nostre anime, le scintille divine, sono intrappolate nei nostri corpi da questa divinità minore, il Demiurgo. Lo gnosticismo è molto differenziato e si è mescolato con diverse religioni, specialmente con il giudaismo e con il cristianesimo nascente. È un sistema molto strano, ma esisteva prima del cristianesimo. Perciò, i primissimi cristiani potevano facilmente identificare le idee gnostiche.

Docetismo

Il docetismo è un derivato delle credenze gnostiche, basato sull’insegnamento che la materia in sé è malvagia, e che Cristo stesso non può aver avuto un corpo reale. Il suo corpo fisico – affermavano i docetisti – era una mera illusione, e non è mai realmente morto sulla croce.

Adozionismo

L’adozionismo credeva che la divinità sia stata accordata a Gesù a un punto successivo della sua vita, generalmente ritenuto il momento del suo battesimo. Prima di quel momento Gesù era semplicemente un uomo virtuoso, che divenne il Cristo e il Figlio di Dio quando san Giovanni lo battezzò nel Giordano.

Sabellianismo

Il sabellianismo credeva che non esista la Trinità, e che Dio manifesti se stesso come una delle tre persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, senza che una di esse sia distinta dalle altre. Se avete visto una di queste acrobazie (“Ci sei, Dio? Sei tu, Gesù!”), questa è sabellianismo. E il cristianesimo ha affrontato questo tema secoli prima che nascesse quest’eresia. Un altro nome per questa eresia è:

Patripassianismo

(l’insegnamento che il Padre ha sofferto sulla croce). Poiché Dio è un insieme unificato, quando Cristo è morto, il Padre è morto.

Novazianismo e donatismo

Queste due eresie sono molto simili, ed entrambe ruotano attorno all’idea di base che la vita cristiana dovrebbe essere molto rigorosa. La riammissione nella Chiesa dopo una caduta dovrebbe essere difficile, il battesimo dovrebbe essere ripetuto, i chierici decaduti dovrebbero essere riordinati oppure banditi del tutto dal sacerdozio. I sacramenti compiuti da preti peccatori erano invalidi, e così via. La loro idea principale era tuttavia che la Chiesa non ha il potere di assolvere i peccati.

Arianesimo

Giunta da Alessandria, questa è l’eresia che è probabilmente stata la più seria minaccia per la Chiesa, e che sosteneva che il Figlio non è coeterno con il Padre, e che ci fu un tempo in cui il Figlio non esisteva. Il Figlio, benché fosse ben al di sopra di un essere umano ordinario, era comunque una creatura, e la stessa cosa si affermava dello Spirito.

Macedonianismo

A differenza di Ario, Macedonio insegnava che il Figlio è coeterno con il Padre, ma, come gli ariani, negava lo stesso privilegio al Santo Spirito. Per Macedonio, il Santo Spirito non era una persona: era una creazione e un’azione del Padre e del Figlio. Se mai sentite “Lo Spirito Santo non è una persona, è una forza”, o se qualcuno si riferisce mai a lui con pronomi neutri, sì, questo è macedonianismo.

Apollinarianismo

In un tipico esempio di ortodossia che vuole strafare, l’apollinarianismo insegna che Cristo non ha mai avuto una mente razionale e un’anima umana, poiché la sua divinità serviva a entrambi gli scopi. Come reazione esagerata all’arianesimo, insegnava essenzialmente che Gesù Cristo non era pienamente umano.

Nestorianesimo

Nestorio e i suoi seguaci dichiaravano che la Vergine Maria non dovrebbe essere chiamata Theotokos (“colei che ha partorito Dio”), ma Christotokos (“colei che ha partorito Cristo”). La questione era, secondo Nestorio, che Maria, essendo umana, non può aver dato alla luce la divinità che le preesisteva. Ciò aveva senso a un livello superficiale, ma ci lasciava con una domanda imbarazzante: Se il figlio da lei partorito non è Dio, allora a chi ha dato vita? Quando fu compreso che questa era una forma sottile di apollinarianismo, il nestorianesino fu velocemente condannato

Monofisismo

In contrasto con insegnamento ortodosso che Gesù Cristo è una persona in due nature, divina e umana, il monofisismo insegna ch le due nature in Cristo hanno creato una nuova singola natura. Come per molte altre eresie, distorce Cristo in un essere non umano, e pertanto incapace di comare il divario tra Dio e l’umanità.

Iconoclasmo

Agli inizi, l’iconoclasmo aveva più a che fare con la pratica cristiana: considerava le icone di Cristo, della Theotokos e dei santi come idoli. In seguito, l’iconoclasmo scivolò presto nel nestorianesimo, sostenendo che le icone di Cristo non possono essere dipinte perché non potremmo mai veramente raffigurare la sua natura divina. Secondo loro, le uniche due vere icone di Cristo erano l’eucaristia e la croce.

Predestinazionismo

“Dio ti ama...”

“Dio non ti ama...”

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