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DATI GENERALI SULLA PARROCCHIA

Giurisdizione: Chiesa Ortodossa Russa - Patriarcato di Mosca.

Diocesi locale: Le chiese del Patriarcato di Mosca in Italia sono attualmente sotto un'amministrazione locale, che dovrà evolvere in una diocesi.

Date di nascita e sviluppo: La comunità di san Massimo si è formata nel 1993; il 13 febbraio 1994 ha avuto luogo il suo riconoscimento come comunità del Decanato d'Italia; il 26 Settembre 1997 ha avuto luogo l'ordinazione dello ieromonaco Ambrogio (al secolo Andrea Cassinasco) come prete assegnato alla comunità; il 1 giugno 2001 la comunità è stata elevata a parrocchia; il 21 marzo 2002 il Ministero degli Interni ha approvato il riconoscimento del parroco come ministro di culto.  

Titolo della chiesa: La parrocchia è dedicata a san Massimo (V sec.), primo vescovo di Torino e Padre della Chiesa. La festa patronale è il 25 giugno (poiché la comunità segue l'antico calendario giuliano, il 25 giugno "ecclesiastico" corrisponde all'8 luglio nel calendario civile). 

Modelli cultuali e linguistici: Le funzioni seguono il rito bizantino e il Tipico ecclesiastico (modello di norme e rubriche cultuali) russo; la lingua delle celebrazioni varia a seconda della provenienza dei fedeli: le più usate sono l'italiano (lingua ufficiale del Decanato italiano del Patriarcato di Mosca), lo slavonico e il romeno/moldavo. Il calendario usato è quello giuliano ecclesiastico (o "vecchio calendario"). 

Periodici e pubblicazioni: La parrocchia ha prodotto negli anni passati diversi opuscoli e fogli parrocchiali. Alcuni dei testi stampati nel corso degli anni sono disponibili su questo sito.
Il parroco è co-autore del primo libro di ricerca sociologica sull'Ortodossia nella nostra regione, Cristiani d’Oriente in Piemonte, oltre al capitolo sull'Italia nel libro sulla
Chiesa ortodossa in Europa occidentale nel XX secolo, pubblicato nel 2005 (in francese) e nel 2006 (in inglese) sotto la direzione di Christine Chaillot.

I NOSTRI VESCOVI

Il vescovo Gurij

 

Sua Grazia il vescovo Gurij (al secolo Iurij Nikolaevich Shalimov), nato il 17 settembre 1946 nella regione di Vladimir (Russia), si è laureato in Pedagogia presso l'Università di Gorkij (che oggi è tornata a chiamarsi Nizhni-Novgorod). Ordinato prete nel 1977, ha svolto il proprio ministero nelle diocesi di Vladimir, Vilensk e Krasnodar. Dal 1984 al 1987 è stato parroco a Rabat (Marocco), e successivamente a Zurigo (Svizzera). Conosce il francese, l'inglese, il tedesco, l'italiano e l'arabo. È stato ordinato vescovo il 12 ottobre 1992 e insediato il 14 gennaio 1993 come vescovo titolare di Korsun (Chersoneso), con giurisdizione sui fedeli del Patriarcato di Mosca in Francia, Svizzera e Italia, ed è rimasto in carica fino all'aprile 1999. Ora è tornato in Russia, da dove segue con un ricordo affettuoso la vita delle nostre comunità. Nel mese di maggio 2003, è stato assegnato come vescovo di Magadan (sull'Oceano Pacifico), e dall'ottobre 2011 come vescovo della nuova diocesi di Petropavlovsk e Bulaevsk nel Kazakhstan. Nel maggio del 2014 ha chiesto di essere messo a riposo per motivi di salute.

Il metropolita Innokentij

Sua Eminenza l'arcivescovo Innokentij (al secolo Valerij Feodorovich Vassilev), nato il 9 ottobre 1947 a Staraja Rusa (un villaggio nella regione di Novgorod, a metà strada tra Mosca e San Pietroburgo, dove Dostoevskij ha ambientato I fratelli Karamazov), in una famiglia apertamente credente. Battezzato da piccolo, ha sentito la chiamata della fede attorno all'età di 30 anni, e nel 1980 ha lasciato l'impiego in un'istituzione governativa per dedicarsi a Dio. Ordinato prete nel 1981, è stato inviato nel 1985 a servire nelle diocesi della Siberia, che allora erano in stato di grande difficoltà. Consacrato all'episcopato il 26 gennaio 1992, ha servito prima come vescovo di Khabarovsk (all'estremo Oriente russo, non lontano dal Giappone), quindi dal 1995 al 1996 come vescovo di Dmitrov (vicariato dell'eparchia di Mosca), e dal 1996 al 1999 come vescovo di Cita e Zabajkalsk, nella Siberia orientale. Ha lasciato questa diocesi, in cui aveva trovato al suo arrivo 3 parrocchie e poche centinaia di fedeli, con 90 parrocchie attive. Dal 5 ottobre 1999 è stato chiamato a reggere l'eparchia di Chersoneso, ed è stato eletto arcivescovo il 25 febbraio 2002. Ha diretto con successo la commissione per la riunificazione con la Chiesa Russa all'Estero. Il 24 dicembre 2010 è stato chiamato a ricoprire la carica di arcivescovo di Vilnius e della Lituania, e il 20 novembre 2016 è stato elevato a metropolita.

Il vescovo Nestor

Sua Grazia il Vescovo Nestor (al secolo Evgenij Iur'evich Sirotenko), nato il 4 settembre 1974, ha compiuto studi umanistici (laureato all'Istituto storico-archivistico) e teologici (al Seminario e all'Accademia di Mosca, e all'Istituto San Sergio di Parigi). Come prete, ha retto parrocchie nell'Esarcato russo di Costantinopoli e nella Diocesi di Chersoneso. Il 6 settembre 2010 è stato consacrato vescovo a Mosca per mano del Patriarca Kirill, ed è stato assegnato come ausiliario dell'Arcivescovo Innokentij con il titolo di Vescovo di Kaffa. Il 24 dicembre 2010 è succeduto come nuovo Vescovo di Chersoneso, mantenendo la guida delle parrocchie ortodosse del Patriarcato di Mosca in Italia fino al luglio 2013.

Il metropolita Mark

Sua Eminenza Mark, arcivescovo di Egor'evsk, al secolo Sergej Anatol'evich Golovkov, è nato il 31 marzo 1964 a Perm. Nel 1981, si è laureato al liceo della città di Perm. Dal 1982 al 1984 ha prestato servizio nell'esercito sovietico. Nel 1984, è entrato nel Seminario Teologico di Mosca, che ha terminato nel 1988. Nel settembre 1990 è stato nominato assistente direttore dell’Ufficio archeologico ecclesiastico dell’Accademia Teologica di Mosca.
Tonsurato monaco il 19 ottobre 1990 presso la Lavra della Trinità e di san Sergio, il 21 novembre è stato ordinato ierodiacono e il 7 gennaio 1991 ieromonaco. Ha insegnato Nuovo Testamento presso l’Accademia Teologica di Mosca. Nel 1992 ha terminato l’Accademia Teologica di Mosca con una candidatura in teologia.
Il 12 agosto 1992 è stato nominato membro della Missione ecclesiastica russa a Gerusalemme. Nel 1997 è stato elevato al rango di igumeno.
Il 28 dicembre 1999 è stato nominato vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
Il 26 gennaio 2000 è divenuto rettore della chiesa della santissima Trinità a Khorosheva (Mosca).
Il 3 maggio 2000 è stato elevato al rango di archimandrita.
Il 14 gennaio 2004, presso la Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, è stato consacrato vescovo di Egor'evsk, vicario della diocesi di Mosca.
Per decisione del Santo Sinodo del 31 marzo 2009 (verbale numero 18) è stato sollevato dall'incarico di vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, e nominato segretario del Patriarcato di Mosca per le istituzioni estere. Il Santo Sinodo ha inoltre affidato al vescovo Mark il controllo temporaneo delle diocesi di Vienna e dell'Austria e dell'Ungheria. Il 1 febbraio 2010 è stato elevato al rango di arcivescovo.
Nel dicembre del 2010, è stato incaricato della cura pastorale delle parrocchie del distretto amministrativo nord-occidentale di Mosca (decanato della Dormizione).
Il 22 marzo 2011 è divenuto membro del Supremo Consiglio Ecclesiastico della Chiesa Ortodossa Russa.
Per decisione di sua Santità il patriarca Kirill il 31 dicembre 2011 è stato nominato direttore del Vicariato nord-occidentale, dei distretti amministrativi del Nord-Ovest e di Zelenograd di Mosca e del Vicariato settentrionale entro i confini del distretto amministrativo del nord di Mosca, e incluso per dignità nel Consiglio Diocesano della Città di Mosca. Per decreto di sua Santità il patriarca dell'8 aprile 2013 è stato nominato rettore della chiesa della santa martire Elisabetta al monastero Patriarcale di Pokrovskij-Streshnevo a Mosca.
Dal 16 luglio 2013, gli è affidata l'amministrazione delle chiese del Patriarcato di Mosca in Italia, carica che ha ricoperto fino all'ottobre del 2015, passando quindi a servire come metropolita di Rjazan', incaricato della gestione economico-finanziaria del Patriarcato di Mosca.

L'arcivescovo Antonij

 

Sua Eminenza Antonij, arcivescovo di Vienna e Budapest, al secolo Anton Yur'evich Sevrjuk, è nato il 12 ottobre 1984 a Tver'. Durante gli studi liceali (terminati con lode nel 2002) ha servito all'altare nella Cattedrale della Resurrezione di Tver'.
Nel 2002 è entrato al Seminario teologico di San Pietroburgo, occupandosi durante gli studi del sito dell'Accademia teologica di San Pietroburgo, e insegnando ai corsi di inglese. Ha rappresentato gli istituti di teologia di San Pietroburgo in diversi convegni e seminari, oltre che ai covegni dell'organizzazione giovanile "Syndesmos" a Bruxelles e ai campi estivi a Cipro, come traduttore e capo delle delegazioni di lingua russa.
Nell'ottobre 2006, il rettore dell'Accademia teologica di San Pietroburgo, l'arcivescovo Konstantin di Tikhvin (in seguito arcivescovo di Kurgan e Shadrinsk) lo ha tonsurato lettore nella chiesa accademica del santo apostolo Giovanni il Teologo.
Nel 2007 ha tenuto studi e stage presso l'università di Joensuu e il seminario ortodosso della Finlandia. Dopo aver discusso la tesi sull'escatologia nelle religioni del mondo, è stato ammesso con distinzione all'Accademia teologica di San Petroburgo.
Nel settembre 2007 è stato nominato come stagista alle comunicazioni nel Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Dall'ottobre 2007 ha lavorato come assistente del presidente del dipartimento, il metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad (ora patriarca di Mosca e di tutta la Rus'). Nel settembre 2008 è stato nominato professore al Seminario teologico di Smolensk.
Il 5 febbraio 2009 è divenuto segretario personale di sua Santità il patriarca Kirill, che il 5 marzo 2009 lo ha tonsurato rassoforo con il nome di Antonij in onore del venerabile Antonio di Valaam, presso la Lavra della Trinità e di san Sergio.
L'8 marzo 2009 il patriarca lo ha ordinato ierodiacono e il 3 aprile 2010 ieromonaco, nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
Dall'aprile del 2009 all'8 aprile del 2011 è stato capo della segreteria personale del patriarca di Mosca e di tutta la Rus'.
Il 5 giugno 2010 si è diplomato con lode all'Accademia teologica di San Pietroburgo.
Per decisione del Santo Sinodo dell 22 marzo, 2011 è stato nominato chierico della parrocchia stavropigiale di san Nicola di Roma, e per decisione del Santo Sinodo del 30 maggio 2011 è stato nominato rettore della chiesa stavropigiale di santa Caterina a Roma.
Il 12 Luglio 2011, con decreto di sua Santità il patriarca Kirill è stato nominato segretario delle parrocchie del patriarcato di Mosca in Italia.
Il 18 luglio 2013, presso la Lavra della Trinità e di san Sergio, sua Santità il patriarca Kirill lo ha elevato al rango di archimandrita.
Il 7 ottobre 2015,  presso la Lavra della Trinità e di san Sergio, sua Santità il patriarca Kirill lo ha tonsurato alla mantia con il nome di Antonij, in onore di sant'Antonio il Romano, taumaturgo di Novgorod.
Per decisione del Santo Sinodo del 22 ottobre 2015 è stato eletto vescovo di Bogorodsk, Vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus', incaricato di esercitare la cura pastorale delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia, ed è stato nominato capo del dipartimento delle istituzioni straniere del Patriarcato di Mosca.
La sua nomina a vescovo è stata il 23 ottobre 2015 nella cattedrale dell'Ingresso al Tempio a Optina; la sua consacrazione è stata il 26 ottobre alla Divina Liturgia nel monastero di Novodevichy a Mosca, per mano di sua Santità il patriarca Kirill.
Il 29 luglio 2017, il Santo Sinodo lo ha sollevato dalla responsabilità direzionale delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia, permettendogli di continuare il compito di direttore del Dipartimento patriarcale per le istituzioni straniere con il titolo di vescovo di Zvenigorod.
Il 28 dicembre 2017, il Santo Sinodo gli ha assegnato la carica di vescovo di Vienna e Budapest, e lo ha assegnato di nuovo alla cura dell'Italia dopo la partenza del vescovo Matfej per la Gran Bretagna. Il 1 febbraio 2018 è stato elevato al rango di arcivescovo.
 
Il vescovo Matfej
 

Il vescovo Matfej, al secolo Gennadij L'vovich Andreev, è nato il 18 maggio 1971 a Tambov. Battezzato da bambino, si è formato alla facoltà di lingue straniere, lavorando come docente di inglese e di francese. Diacono e prete dal 1998, e arciprete dal 2008, ha servito nella diocesi di Tambov e nel 2009-2010 in Inghilterra nella diocesi di Surozh (a Glasgow e a Manchester). Ha poi proseguito con gli studi dottorali di teologia a Mosca. Tonsurato monaco ed elevato ad archimandrita presso il monastero Donskoj di Mosca nell'ottobre del 2015, è stato consacrato vescovo di Skopin e Shatsk (una diocesi della Metropolia di Rjazan’) il 15 novembre 2015 nella cattedrale di Cristo Salvatore a Kaliningrad dal patriarca Kirill. Il 29 luglio 2017 il Santo Sinodo lo ha assegnato come responsabile delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia con il titolo di vescovo di Bogorodsk, Vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus', nonché rettore della parrocchia stavropigiale di Santa Caterina a Roma. Il 28 dicembre 2017 il Santo Sinodo lo ha assegnato alle Isole Britanniche e all'Irlanda con il titolo di vescovo di Surozh.

LA NOSTRA STORIA

Il primo atto di fondazione di una chiesa ortodossa russa a Torino - cappella dell'ambasciata russa presso il Regno di Sardegna - risale al 1791 (gli atti costitutivi sono custoditi presso l'Archivio Russo Storico di Stato). Per una presenza continuata di una comunità ortodossa, tuttavia, si deve attendere la fine del XX secolo.
La comunità ortodossa torinese del Patriarcato di Mosca deve le sue origini all'attività missionaria dell'Archimandrita Gregorio Baccolini (Bologna 1913 - Pancalieri 1997), che per 15 anni (1964-1979) è stato l'unico sacerdote ortodosso residente a Torino, e il primo ad avervi dimora stabile da tempi immemorabili.
All'inizio degli anni '80 Padre Gregorio ha lasciato il Patriarcato di Mosca: dopo circa un decennio, un gruppo di fedeli della sua comunità ha richiesto l'assistenza pastorale del parroco milanese del Patriarcato di Mosca, lo ieromonaco Dimitri (Fantini). La comunità così ricostituita è stata dedicata a San Massimo di Torino, delineando già in questa scelta iniziale l'attaccamento alle radici ortodosse dell'Occidente cristiano, e il deliberato rifiuto di vedere la Fede ortodossa come un'alternativa "esotica" al cattolicesimo romano.

Per i primi anni (fino agli inizi del 1997) le funzioni di culto della comunità si sono limitati a celebrazioni mensili, in giorno di sabato, della Divina Liturgia. Di particolare aiuto, dal 1994 al 1996, è stata l'ospitalità estesa dalla Parrocchia ortodossa romena di Santa Parascheva, a cui i fedeli della comunità di San Massimo hanno fatto riferimento per vari aspetti di vita parrocchiale. La comunità ha avuto aiuto e ospitalità anche da parte delle chiese battiste e valdesi di Torino. L'inizio di funzioni regolari in una piccola sede propria (anche a seguito dell'ordinazione di un prete per la comunità) ha coinciso con una crescita numerica non indifferente dei fedeli, tra i quali molti membri della comunità torinese dei Vecchi Credenti (ortodossi di Rito Antico, provenienti in gran parte dai villaggi russi della Romania).
Nel 1997 abbiamo avuto la sorpresa di veder sorgere in Piemonte un piccolo ma significativo segno portatore di speranza: la cappella di Santa Anastasia, a Magliano Alfieri (CN).

La richiesta di un nuovo luogo di culto alla curia cattolica torinese ha portato all'ospitalità presso la cappella dell'Istituto “Alfieri-Carrù”, già punto di incontro per gli ortodossi greci a Torino, dal 1998 al 2001. Nel 2001 è stata assegnata in comodato alla comunità la chiesa del Santissimo Redentore, nella prima collina torinese, già cappella della Congregazione delle Suore di Nostra Signora di Carità del Buon Pastore (benemerite a Torino fin dai tempi di Re Carlo Alberto per il loro impegno educativo in favore delle giovani in difficoltà).
  

UNA VISIONE PARTICOLARE

Nello spirito missionario che da sempre caratterizza la Chiesa russa, la nostra parrocchia, accanto ai suoi compiti pastorali di assistenza dei fedeli del Patriarcato di Mosca (e per riflesso degli ortodossi di tradizione slava), cerca di sviluppare una comunità autenticamente locale, dedita alla testimonianza della Fede ortodossa in Occidente. Per questo ritiene importante la venerazione dei santi locali (a partire dal proprio stesso santo patrono) e il recupero delle dimensioni liturgiche dell'antico Occidente cristiano.
Così come in tutte le altre chiese ortodosse fondate da italiani, riteniamo indispensabile una mediazione culturale del messaggio dell'Ortodossia, sia per evitare il rischio di uno svilimento della Fede ortodossa in una serie di curiosità esotiche (sempre presente dove si accentua il "fascino dell'Oriente"), sia come dovere nei confronti delle generazioni successive di immigrati ortodossi, che, integrandosi in una nuova cultura, perdono gradualmente l'interesse per le particolarità del paese d'origine.
Cercare di offrire un'Ortodossia culturalmente e linguisticamente comprensibile non deve però farci adagiare in una politica di minimalismo: la comunità si è sempre sforzata di presentare l'Ortodossia in modo quanto più pieno e profondo, anche se nella consapevolezza che questo può mettere a dura prova le proprie risorse interne, o la pazienza stessa dei fedeli..
La testimonianza della Fede ortodossa in Italia, per quanto importante, non può essere separata dalla ricerca di relazioni ideali con tutti gli altri cristiani: anche in questo, la comunità si sforza di tenere aperto un dialogo che sia serio sui temi delle verità di fede, ma rispettoso del cammino spirituale di ciascuno.
Per la nostra parrocchia il primo e fondamentale dovere ecumenico dei cristiani ortodossi è quello dell'ecumenismo tra ortodossi. Questo non è sempre un compito facile (siamo chiese alle prime armi, formate da persone di livelli sociali e culturali eterogenei, con distanze linguistiche e di mentalità rese ancor più acute dalle difficoltà dell'immigrazione), ma è essenziale perché anche i nostri rapporti con i cristiani non ortodossi abbiano senso e valore. Per questo ci sforziamo di mantenere rapporti stretti e costanti con le altre chiese ortodosse a Torino.
La nostra parrocchia partecipa alle iniziative di dialogo e fraternizzazione ecumenica in Torino, e in altre aree del Piemonte. Come indispensabile passo iniziale, insistiamo sulla necessità di una mutua conoscenza, sia tra le persone (antidoto alla ghettizzazione) sia dei rispettivi fondamenti teologici e della conseguente pratica cristiana. Alle celebrazioni cultuali ecumeniche (che presentano sempre il rischio di un minimalismo dogmatico, e talvolta anche quello della confusione sul piano simbolico) preferiamo le iniziative culturali di riscoperta delle radici del cristianesimo (e di quanto abbiamo dimenticato della nostra comune tradizione ecclesiastica), oltre all'illimitato campo di azione comune nel settore dell'accoglienza agli immmigrati, e della loro integrazione nella vita torinese.
La parrocchia di San Massimo è certamente una chiesa che ha avuto il suo maggior sviluppo in seguito a fenomeni di immigrazione. Vi hanno trovato una casa spirituale fedeli  provenienti non solo da paesi tradizionalmente collegati all'Ortodossia (Russia, Ucraina, Bielorussia, Repubblica di Moldova, Romania, Repubblica di Macedonia, Serbia e Montenegro, Georgia, Bulgaria), ma anche da altre nazioni. La parrocchia affianca volentieri le proprie attività culturali e sociali a quelle dei centri che si occupano di integrazione e promozione degli stranieri a Torino.

Anche questo stesso sito della parrocchia rappresenta per noi un'occasione privilegiata e interessante di dialogo e di testimonianza. Accanto alla nostra comunità parrocchiale visibile, ne esiste una "virtuale" non meno importante, che si estende ben al di là dei confini di Torino e del Piemonte. Attraverso queste pagine avrete modo di sentirvi anche voi parte di questa comunità...


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