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  Un nuovo testo della Divina Liturgia in italiano
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L’associazione Testimonianza Ortodossa, che già ci ha offerto negli anni scorsi un libro di preghiere e un testo degli offici della Settimana Santa, conferma la sua capacità di produrre ogni anno testi liturgici di buona qualità. Oggi abbiamo disponibile un testo con la Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo e quella di San Basilio il Grande, assieme a molto altro materiale. Il libro comprende un’introduzione catechetica compatta ma ricca di informazioni, l’Ufficio della Preparazione, il Rito della Proscomidia, la Supplica per i defunti, alcuni inni di uso generale (Apolitikia e Contakia), e una selezione dei testi (dalle antifone speciali alle letture) per le grandi feste e per tutte le domeniche dell’anno. Chiudono il volume le note di glossario e di scelta di alcuni termini.

Al di là dell’indubbia ricchezza di materiale, il libro presenta un aspetto nuovo e straordinaramente importante: è la prima opera in lingua italiana che nasce con un preciso intento di armonizzare gli usi e le tradizioni particolari delle diverse Chiese ortodosse. Pur essendo derivato da una traduzione dal greco e prendendo i testi greci come base, fa molta attenzione a descrivere dove le altre Chiese ortodosse presenti in Italia (in particolare quella romena e quella russa) seguono modalità liturgiche leggermente differenti. Anche se resta ancora molto da fare in tal senso (e forse il sottotitolo del libro, “Traduzione intergiurisdizionale”, ci sembra indicare più un progetto di lavoro ancora in corso, rispetto a un effettivo stato dell’arte), è certamente un passo positivo, che favorirà il dialogo e lo scambio tra gli ortodossi di diverse giurisdizioni.

Per il momento non tutto sembra scorrere con la stessa facilità: per esempio, da una parte apprezziamo lo sforzo di presentare le date delle feste secondo il nuovo e il vecchio calendario, oppure i titoli delle domeniche secondo la terminologia usata dalla Chiesa greca (che le divide in domeniche di Matteo, di Marco e Luca) e secondo quella usata dalle Chiese romena e russa (che le numerano in modo uniforme a partire dalla Pentecoste). D’altra parte, ci dispiace che la presentazione dei toni musicali secondo lo stile greco (che parla di toni plagali) non sia stata integrata – non sarebbe stato difficile – con la presentazione degli stili delle altre Chiese (che non parlano di toni plagali...  perché a differenza della musica cosiddetta bizantina e di quella gregoriana, non hanno toni secondari che ricalcano le linee melodiche dei toni principali, ma veri e propri toni differenti con linee melodiche diverse).

Il libro purtroppo presenta ancora qualche refuso, e alcune parti sono di difficile consultazione. Per esempio, le note metodologiche conclusive alle pagine 283-284 sono siglate con semplici lettere, e davvero (vista l’importanza delle note nel capire talune scelte editoriali del libro), si sarebbe fatto bene ad associare alla nota almeno il numero di pagina referenziato. Per comodità vi indichiamo noi queste associazioni: a-33, b-34, c-43, d-49, e[erroneamente segnata come i]-65, f-86, g-91, h-100, j[segnato come i]-103, k[segnato come j]-105, l[segnato come k]-108.

Onestamente, non possiamo prevedere il successo di quest’opera: se anche avesse uno scopo limitato come quello di far sentire più a proprio agio nelle chiese greche gli ortodossi che seguono altre usanze, già avrebbe reso un prezioso servizio a tutti. In ogni caso, e così come abbiamo già detto per altre opere curate dall’associazione Testimonianza ortodossa, si tratta di un faro che sta illuminando il cammino nella giusta direzione.

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