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  Facebook sta iniziando a perseguitare il clero cristiano
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Stiamo assistendo alle prime avvisaglie di persecuzione dei cristiani su Facebook... basandosi sulle regole che richiedono di non usare qualifiche professionali (le stesse regole che allo stesso tempo invitano gli utenti a identificarsi con il nome con cui si è abitualmente noti), stanno facendo scomparire le pagine di preti e monaci che si presentano con i loro nomi clericali. E il clero ortodosso non ne è esente: vi diamo qui appena due esempi.

1) L'abate Tryphon, superiore del monastero ortodosso di Vashon Island (stato di Washington, USA), ha trovato che la sua pagina personale su Facebook e quella del monastero erano state cancellate proprio all'inizio della Settimana Santa. In termini pratici, questo significa la perdita di comunicazioni con i 16.000 amici delle due pagine, l'impossibilità di ricevere messaggi da loro, e la sparizione di ogni commento pubblicato da padre Tryphon (a nome proprio o del monastero) sulle pagine degli amici.

2) È sparito nello stesso modo l'account del nostro amico e corrispondente, l'arciprete John Whiteford, che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare nel corso di molti anni, soprattutto attraverso gli articoli di domande e risposte del suo blog.

Da buon blogger, padre John non è rimasto inattivo. Ecco la nostra traduzione della lettera da lui inviata ai responsabili di Facebook:

Ho generalmente avuto una buona esperienza con Facebook, e ho incoraggiato anche molte altre persone a utilizzarlo, ma la vostra fissazione di togliere ai sacerdoti del titolo di "padre" vi aliena molti cattolici, cristiani ortodossi e ortodossi orientali. Voi dite che volete che usiamo il nome con cui siamo conosciuti. Ebbene, "padre John" è il nome con cui io sono conosciuto. Togliere ai sacerdoti e ai monaci i nomi con i quali in realtà sono conosciuti è offensivo. È l'equivalente virtuale dei comunisti che vietavano ai chierici di vestirsi da chierici in pubblico.

Non avete niente di meglio da fare? Voi permettete qualcosa come 56 diversi "generi" di orientamento sessuale, ma non permettete al clero cristiano di essere chiamato con i nomi con cui è stato chiamato per secoli? Cosa avete per la testa, gente?

Ricordate solo questo: c'è stato un tempo in cui "Myspace" era grande, e guardatelo ora. Invece di alienare gli utenti, dovreste cercare di costruire legami di fedeltà, in modo che quando arriverà la prossima grande moda dei social media, la gente proverà ancora un po' di attaccamento a Facebook.

Sinceramente,

Padre John Whiteford

Naturalmente, anche da parte di altri utenti di Facebook si sta levando un'ondata di indignazione. Un gruppo fondato da cattolici (ma che cita anche le vittime tra gli ortodossi) ha superato i 13.000 "mi piace", e continua a informare a proposito.

È possibile firmare una petizione su change.org, per chiedere a Facebook di rivedere la propria posizione su questo abuso. La minuscola (ma molto più politicamente corretta rispetto ai cristiani...) lobby dei transgender ha ottenuto da Facebook che i propri rappresentanti possano mantenere le loro pagine con i loro "nomi d'arte", e ora siamo giunti al paradosso che una drag queen può avere una pagina Facebook con il nome "sorella tal dei tali", ma il vostro parroco sarà verosimilmente cancellato da Facebook per avere una pagina che lo identifica come "padre tal dei tali". Non sarà mai troppo tardi per firmare questa petizione, e per farla firmare ad altri!

UN APPELLO AI CRISTIANI ORTODOSSI CHE USANO FACEBOOK IN ITALIA

Ricordatevi quanta fatica avete fatto per caricare materiali (immagini, testi, segnalazioni, messaggi e così via) sulle vostre pagine Facebook. Prima che inizino a distruggere anche il vostro lavoro (e se non il vostro, quello di qualche prete, diacono o monaco/a che potreste avere tra i vostri amici e collegamenti), sarà ora che vi diate da fare con tutta la creatività che riuscite a esprimere. Vi suggeriamo noi un punto di partenza... ricordate il tormentone pubblicitario di George Clooney, "no Martini, no party"? Ebbene, che ne dite di unire le vostre voci alla campagna per far cambiare idea a Facebook, magari con lo slogan "no Padre, no Facebook"?

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